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Cenerentola e il malvagio sortilegio della matrigna
Cenerentola e il malvagio sortilegio della matrigna
Cenerentola e il malvagio sortilegio della matrigna
E-book46 pagine41 minuti

Cenerentola e il malvagio sortilegio della matrigna

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Info su questo ebook

Cenerentola ha perdonato le sue sorellastre e la matrigna di tutte le angherie subite prima di sposare il principe, ma quest’ultima, accecata dall’invidia e dalla gelosia, tramerà nell’ombra e tra antichi libri di stregoneria, tarantole, serpenti, pipistrelli e pozioni magiche di ogni tipo, riuscirà a togliere il sorriso alla dolce principessa, facendola ammalare e sprofondare nella più cupa disperazione. Ma dalla lontana terra dei ghiacci una vecchia amica raccoglierà il suo grido di aiuto. E' la sua cara fata madrina...
LinguaItaliano
Data di uscita1 gen 2014
ISBN9788891162458
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    Anteprima del libro

    Cenerentola e il malvagio sortilegio della matrigna - Mariacristina Speltoni

    633/1941.

    Cenerentola viveva in un grande castello con il principe, il re, la regina e moltissimi servitori. Il castello era circondato da una grande tenuta ricca di boschi, di giardini, di fiumi e torrenti, nei quali si riversavano rigogliose cascate. Non di rado si potevano incontrare animali come:daini, cinghiali, cavalli, conigli selvatici e scoiattoli. In cima ad alberi secolari avevano la loro dimora i pappagalli, i pettirossi, le cinciallegre, le cornacchie striate e le gazze ladre, che spesso portavano nel becco dei sassolini lucenti.

    La principessa amava fare lunghe passeggiate con la sua amica Mafalda che camminava troppo svelta per essere soltanto una tartaruga e la sua gatta siamese Clotilde, che al contrario, era molto indolente e sbuffava ad ogni passo. La mattina di buon ora, Cenerentola si divertiva a svegliare i picchi che avevano fatto il nido in un buco del tronco di una grande quercia, gridando a squarciagola:

    Cucù, cucù, svegliatevi orsù, svegliatevi poltroni, scendete da lassù.

    Obbedienti i picchi saltavano immediatamente giù e accompagnavano la principessa a raccogliere le fragole riempiendole il cestino in pochissimo tempo. La principessa aveva anche molti amici notturni: un gufo di nome Carmelo e due civette di nome Pia e Mia che erano il tormento del principe perché, al calar della notte amavano posarsi sul davanzale della finestra della camera degli sposi, stonando paurosamente una ninna nanna che faceva così:

    Uh, uh. ih, ih! E’ da un po’ finito il dì e a cantar sotto la luna noi siamo qui, a cantar la ninna nanna, sostitute della mamma…

    Il principe metteva la testa sotto il cuscino per non sentire questo strazio, ma Cenerentola si divertiva moltissimo ad ascoltarle. La sua nuova vita da sposa scorreva felice e ogni suo desiderio veniva esaudito. Ma la fanciulla, buona e generosa com’era, non chiedeva molto per sé. Amava andare a pescare nei piccoli fiumi intorno alla tenuta e portare il pescato direttamente alle cucine, aiutando le cuoche a cucinarlo nei modi preferiti da suo marito e poi adorava dipingere e insegnare a leggere e a scrivere ai bambini del personale del castello.

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