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Mai più grassi!
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E-book172 pagine2 ore

Mai più grassi!

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Info su questo ebook

Perchè le diete falliscono?perchè non dimagriamo nei punti più odiosi? Il saggio del prof Enrico Filippini endocrinologo a Brescia risponde a queste e ad altre domande offrendovi le innovative e semplici soluzioni per il vostro definitivo dimagrimento
LinguaItaliano
Data di uscita29 lug 2014
ISBN9788891151186
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    Anteprima del libro

    Mai più grassi! - Prof. Dr. Enrico Filippini

    Filippini

    PERCHÉ LA VITA È BELLA

    Andare a letto la sera. Addormentarsi. Sognare. Per molti sognare di risvegliarsi magri, in forma, rinnovati. Non è un sogno stagionale, un sogno impossibile, ma il desiderio di chi vive in sovrappeso. Ritrovarsi al mattino, calati in una nuova vita. Con il sorriso che spazza via il pesante vissuto precedente. La dieta, la ginnastica, il fitness, cyclette e step, fit boxe, addominali, obliquo, bici ellittica, leg press, running, nordic walking, nuoto, sacrifici. Va bene, ci stanno, siamo in forma, o quasi, ma se poi ci si ferma? Se poi la massa magra cede di nuovo il passo a quella grassa, gli adipociti si dilatano, tornano, loro, dannati, in forma più di prima, i picchi glicemici spingono verso pane e pasta, il grasso bruno, il grasso bianco, il metabolismo, glicogeno, chetosi, accelera, decelera. Un vocabolario trito e ritrito, masticato e metabolizzato. Ancora tu, aerobico tormento? Se questi incubi tornano, anzi, a volte ritornano a turbare i nostri sonni? Se la cellulite se ne frega del nostro massacrarci in palestra? Se le braccia si inflaccidiscono, la piega del ventre gravita pericolosa sulla cintura, la avvince, la sovrasta, la copre? E se quella taglia riconquistata con sudore e lacrime se ne va? E se ritorna il pantalone conformato, quel vocabolario infarcito di drop e conformati? E poi l’estate, il caldo, l’incubo del costume, i fazzoletti alla mano, le gambe che dolgono, si gonfiano, la schiena che cede… No. Questo non è il risveglio del mattino che volevamo. Qui la fatica della forma ritrovata o la tristezza per quella mai avuta, in un mondo che premia bellezza e apparire, sembrano sciogliersi come neve al sole. Loro, si sciolgono. Il grasso, no.

    Allora, ecco Mai più grassi!, titolo diretto, efficace, che riassume anni di lavoro del prof. Enrico Filippini. Un metodo, in cinque passi, perché quel sonno conquistato, quel risveglio sognato, non divenga inquieto. Con la Dieta SAI calare è un traguardo, certo, e mantenere il peso raggiunto un piacere sottile. Si uniscono tecnica, prodotti appositi, esperienza. E un po’ di volontà, che senza non si va mai da nessuna parte. Il resto tocca all’esperienza degli specialisti, che la applicano alle persone, per il loro benessere, fisico, psichico, emozionale. Perché il risveglio sia positivo, certo, ma per tutto il tempo che vorrete. Cinque passi per uscire dal vecchio corpo. Perché la vita è bella. Davvero.

    UN MONDO DI OBESI?

    QUESTA È UNA VERA EPIDEMIA GLOBALE.

    UNA GUERRA DA COMBATTERE.

    WW O. WORLD WAR OBESITY. E LA SI DEVE COMBATTERE, SUL PIANO MEDICO, DELLA PREVENZIONE, DELLA COSTANZA, DELLO STILE DI VITA.

    L’obesità è uno dei mali del secolo, se non una delle basi di sviluppo e crescita di tante patologie che minano felicità, salute e benessere delle persone. E’ inutile nascondersi dietro un dito o una sfilza di luoghi comuni. Essere obesi, oggi, significa aprire, anzi, spalancare la porta alla possibilità di decine di diverse patologie. Pensate solo al diabete, agli effetti che causa, al cuore, alle difficoltà motorie, sessuali, estetiche. Alle aspettative di vita. Alla vostra stessa psiche, che viene aggredita, minata da uno stato d’animo che ogni sera, ogni notte, si trasforma nell’ossessione del cibo. Un nemico adorato, che ci schiavizza, ci attacca da dietro la porta del frigorifero, ci rende succubi, inermi di fronte agli attacchi mediatici, agli sbalzi glicemici, agli attacchi di fame.

    Si mangia per non pensare, spesso con rabbia, meno spesso con soddisfazione, ma quasi con dipendenza, persino livore nei confronti di quelle fette di torta che ingolliamo meccanicamente, di quei tranci di lasagne fumanti, delle vaschette di gelato che trangugiamo languidamente. Nel nostro stomaco e nel nostro intestino transita di tutto, manco fossimo divenuti una idrovora, capace di aspirare qualunque cibo ci propini il marketing. Cibo trash, spazzatura, grassi, patatine fritte, unto e olio che cola, gelati, dolci, caramelle, conservanti, polli gonfiati da antibiotici, carni di dubbia provenienza, e carboidrati come se piovesse. Poca frutta, come sempre, poca verdura, e invece, belle preparazioni untuose, cariche di conservanti, di emulsioni grasse, di coloranti, di additivi, glutammato, dadi, insaporenti, gelatine, salse, creme, andiamo avanti? Sì? Allora via, con l’orgia di bevande gassate, senza zuccheri e imbottite di edulcoranti, birre e aperitivi, stuzzichini, stuzziconi, pizzette e salatini, olive e finger food. Il brunch e il rito dell’ ‘ape’, che dovrebbe stimolare, da buon aperitivo, l’appetito, manco ce ne fosse poco! E avanti ancora, che dopo l’ ‘ape’ ipercalorico, con prodotti a loro volta conservati, precotti, precongelati, arriva la cena. Ci si rilassa, ignari di aver praticamente già cenato. E si mangia ancora. A tavola, alla televisione, al computer, in auto, in ufficio. Avviati serenamente verso un destino da ruminanti quotidiani, in perfetto stile Usa, distruggendo la morfologia originaria del nostro corpo, ogni stile di vita anche minimamente sano, inventando una scusa dopo l’altra, un da domani che arriva come una sorta di mantra giustificativo. Si viaggia verso digiuni solitari, foglie tristi di insalata, yogurt magri. Si regge qualche giorno, a volte una settimana, due.

    Poi ci si autogiustifica. Non riesco, deve essere il metabolismo, eppure cammino. Camminiamo e poi, stimolando l’appetito, a casa mangiamo un bufalo arrostito e ci andiamo a dormire sopra, sognando di svegliarci, il giorno dopo, magri e felici. Sì, perché non possiamo credere all’adagio del grasso, sereno, allegro, che prende la vita con gioia, non si fa delle paranoie, si accetta come è. Come è ci è diventato. E non si accetta affatto.

    Quanto alla serenità e allegria. No. Non credeteci, non prendetevi in giro per primi. Avete visto quei programmi sui canali digitali, che arrivano freschi freschi dagli States, dove pance enormi e sederi a due piazze sono all’ordine del giorno? Avete visto gli sforzi, la battaglia infinita, i pianti liberatori che sgorgano quando l’obiettivo del calo di peso, del ritornare come si era stati un tempo è finalmente raggiunto? Davvero siete rassegnati solo a sognare la magrezza? Allora, non andate oltre queste righe introduttive e non leggete affatto questo libro. E non andate alle prossime pagine.

    Siete ancora qui? Davvero? Volete vedere come va a finire il nostro sermoncino iniziale? Pensate che siamo stati troppo duri? O state ritrovando un minimo di motivazione, vi state caricando? E come e dove andate, se non avete ancora letto che vi proponiamo? Non avete ancora visto nulla. Bene.

    Allora iniziamo a parlare, anzi, a scrivere, di cose serie.

    (Dal Diario dei buoni propositi di un ex obeso)

    UN MONDO SOVRAPPESO

    "L’obesità è un fenomeno in forte crescita in tutto il mondo.

    I dati statistici sono innegabili, come l’evidenza. Una realtà molto preoccupante per i numerosi risvolti negativi sulla salute.

    Addirittura si parla di epidemia globale. Sovrappeso e obesità rappresentano fattori di rischio ormai accertati ,sicuri, determinanti per l’insorgere di gravi malattie croniche, ma responsabili del 60% delle morti nel mondo! Sono circa 1,5 miliardi gli adulti in sovrappeso, e circa 500 milioni gli obesi (il doppio rispetto a 30 anni fa) e di questo passo potranno diventare, nel corso dei prossimi tre anni fino a 2,5 miliardi, per quanto riguarda le persone in sovrappeso e 700 milioni gli obesi.

    Sono cifre impressionanti. E non si tratta di numeri, ma di persone, volti, sogni, speranze, affetti, stati d’animo. E queste persone, che sono parte del nostro quotidiano, vanno aiutate, per quanto ci compete a livello medico e professionale, nel migliore dei modi, con tutto il nostro impegno e la nostra dedizione. Nel panorama allarmante che si prospetta, un ulteriore livello di preoccupazione e disagio arriva quando guardiamo ai nostri figli.

    E I NOSTRI FIGLI?

    I dati riguardanti l’infanzia mostrano una crescita esponenziale, sia di sovrappeso, sia di conclamata obesità.

    Secondo i dati raccolti dall’International Obesity Task Force (I.o.t.f.), i bambini in età scolare, obesi o sovrappeso, nel mondo sono 155 milioni: uno su dieci.

    Non basta? Di questi, 30-45 milioni sono già obesi. Questo significa il 3% della popolazione tra i 5 e i 17 anni. In America, dal 1970 ad oggi sono triplicati i problemi ponderali tra i giovani, portandoli ad un terzo circa di sovrappeso od obesi.

    In Italia oggi abbiamo circa il 23% dei bambini in sovrappeso e l’11% in condizione di obesità (indagine del Ministero della Salute in collaborazione con Health Behaviour in School Aged Children).

    È chiara evidenza che tra i diversi fattori legati all’aumento del peso infantile ci siano quelli culturali, dati anche dalla diversa condizione regionale (meno al Nord e più al Sud) e dal fatto che, intervistati, il 36% dei genitori dei bambini obesi o sovrappeso non ritiene che il proprio figlio sia in eccesso ponderale mentre solo il 29% pensa che la quantità di cibo che viene mangiata nel corso della giornata, sia eccessiva. E non dimentichiamo che, spesso, sovrappeso e obesità nel bambino sono il preludio alla futura obesità dell’adulto. Non voglio tediarvi troppo riguardo alle possibili malattie, spesso croniche, che sono legate a sovrappeso o obesità. Le riepilogo in sintesi (visto che la casistica è molto ampia) citando le più, tristemente, note: tumori, malattie cardiovascolari, diabete, gravi artrosi, demenze, morte improvvisa e tanto altro. Mi vorrei soffermare solo su alcuni numeri, forse più esplicativi, specialmente se ci ricordiamo, non dimentichiamolo mai, che ogni numero significa una persona, la sua famiglia, il suo futuro: in media, e ripeto, si tratta di una media, l’aspettativa di vita di un obeso è di circa 5 anni inferiore ad un normopeso, e quando il Mbi (più avanti la sua spiegazione) è superiore a 40 (grave obeso), l’aspettativa di vita cala addirittura di 10 anni!

    VOLETE VIVERE IN ETERNO?

    NO, CERTO, MA

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