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“Tecniche” e Segreti dell’Animazione Turistica
“Tecniche” e Segreti dell’Animazione Turistica
“Tecniche” e Segreti dell’Animazione Turistica
E-book868 pagine8 ore

“Tecniche” e Segreti dell’Animazione Turistica

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Info su questo ebook

Un mix di esperienze biografiche, consigli, fatti reali, imprevisti, direzioni, incognite e rimbalzi anche azzardati e in continua evoluzione. Anche se l’autore cerca di mantenere un certo distacco con il testo per renderlo più oggettivo possibile, si percepisce pagina dopo pagina il grande affetto che si prova nei confronti di questa passione/professione.

L’animazione turistica analizzata sotto ogni suo aspetto: nei pro e nei contro; da chi la vive e da chi la “subisce”. A tratti ironico questo manuale può divenire un’appassionante lettura anche per chi è estraneo alla materia
LinguaItaliano
Data di uscita24 set 2014
ISBN9788891158055
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    Anteprima del libro

    “Tecniche” e Segreti dell’Animazione Turistica - Carlo Romano Trinca

    TECNICHE E SEGRETI

    DELL'ANIMAZIONE TURISTICA:

    di Carlo Romano Trinca

    Tutta la mia verità

    Titolo | Tecniche e Segreti dell’Animazione Turistica

    Autore | Carlo Romano Trinca

    Autore Prologo: Andrea Mulargia (in arte: Skizzo)

    Foto Copertina: Enrico Caruso

    Foto Retrocopertina: Monica Filippini

    Depositato in SIAE nel mese di maggio 2013

    ISBN |

    Facebook e canale Youtube: Tecniche e Segreti dell'Animazione Turistica

    © Tutti i diritti riservati all’Autore

    Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta senza il

    preventivo assenso dell’Autore.

    Youcanprint Self-Publishing

    Via Roma, 73 – 73039 Tricase (LE) – Italy

    www.youcanprint.it

    info@youcanprint.it

    Facebook: facebook.com/youcanprint.it

    Twitter: twitter.com/youcanprintit

    INDICE:

    RINGRAZIAMENTI

    PROLOGO

    PREMESSE

    1) CHE COS'E' L'ANIMAZIONE?

    L'inizio:

    2) LA STORIA DELL'ANIMAZIONE TURISTICA

    Origine ed evoluzione:

    - Animazione di Contatto:

    - Animazione di Intrattenimento:

    - Animazione di Servizio:

    - Animazione Locale:

    - Animazione Nazionale:

    - Animazione Internazionale:

    - Animazione italiana all'estero:

    Infine:

    3) LA STRUTTURA OSPITANTE

    Alla scoperta dell'avventuriero:

    Classificazioni:

    - Villaggio Turistico:

    - Residence:

    - Hotel:

    - Grand Hotel:

    - Camping:

    - Stabilimento Balneare:

    - Struttura sul lago:

    - Nave da Crociera:

    - Struttura in montagna:

    Strutture in Italia ed all'estero:

    La fatidica scelta:

    4) LE MANSIONI ALL'INTERNO DELLA STRUTTURA

    Differenziazioni e pregiudizi:

    - Teoria dei vacanzieri retribuiti:

    - Teoria dei rubacuori:

    - Teoria dei compagni di merende:

    - Teoria degli aiutanti-pagliacci:

    - Teoria dei compagni di divertimento:

    Classificazioni:

    - Operai:

    - Custode:

    - Bagnino:

    - Gestori di servizi:

    - Chef e personale cucina:

    - Camerieri:

    - Receptionist:

    - Baristi:

    Direttore:

    - Proprietario:.

    - Gestore:.

    - Amministratore:

    - Capo Villaggio:

    Per saperne di più:

    - Il tranquillo:

    - L'ansioso:

    - Il cafone:

    - Il capo animazione mancato:

    5) LE FIGURE ALL'INTERNO DELL'EQUIPE

    Introduzione:

    Ruoli di Animazione Pura:

    - Animatore di Contatto:

    - Animatore di Punta:

    - Addetto Fitness:

    - Istruttori sportivi:

    - Animatore sportivo (o Torneista):

    - Animatori per bambini:

    L'importanza dell'animazione per bambini:

    - Animatori per adolescenti:

    - Istruttore di ballo:

    - Coreografo:

    Ruoli Tecnici:

    - Disc Jockey:

    - Tecnico Suono e Luci (TSL):

    - Musicisti e Piano Bar:

    - Scenografo:

    Ruoli di Para-Animazione:

    - Costumista:

    - Assistente Bagnanti:

    - Escursionista:

    - Fotografo:

    - Hostess/Steward:

    Gli animatori di prima esperienza:

    6) LE FIGURE RESPONSABILI

    Introduzione:

    - Capo Animazione:

    - Team Manager:

    Concezione lavorativa dei capi:

    - Direttore Artistico:

    - Senior:

    - Responsabile della Diurna:

    - Capo Sport:

    - Responsabile Mini Club:

    - Responsabile Contatto:

    - Responsabile Escursioni:

    - Responsabile Hostess/Steward:

    Esempi pratici:

    6.1) LE FIGURE ALL'ESTERNO DELL'EQUIPE

    Intro:

    - Resident Manager:

    - Assistente Turistico:

    - Manager della struttura:

    - Tour Leader:

    Figure all'esterno della struttura:

    7) GLI ANTI ANIMATORI

    Introduzione:

    - Bulli:

    - Vacanzieri:

    - Fuori luogo:

    - Acide:

    - Sclerotici:

    - Arroganti:

    - Anarchici:

    - Matti:

    - Ruffiani:

    - Ossessionati:

    - Ladri e Ricercati:

    - Falsi:

    Sunto:

    7.1) GLI ANTI RESPONSABILI

    Introduzione:

    - Fantasmi:

    - Dittatori:

    - Boss:

    - Arrivisti:

    - Individualisti:

    - Animatori:

    - Incompetenti:

    Considerazioni finali:

    8) SELEZIONE E FORMAZIONE

    Perché è importante:

    Corretto iter:

    Stage:

    Luci ed ombre sugli stage:

    Esempio:

    Infine:

    9) LE ATTIVITA'

    Fondamenta:

    Valorizzazione estetica:

    Sigla del Villaggio:

    9.1) ATTIVITA' LUDICHE

    Differenziazioni:

    Attività per adolescenti:

    Mini Club diurno:

    Mini Club serale:

    - Balli per bambini:

    - Spettacoli per bambini:

    Infine:

    Programma Bisettimanale Mini Club:

    9.2) ATTIVITA' SPORTIVE

    - Ginnastica mattutina:

    - Acqua Gym:

    - Attività sportiva in spiaggia:

    - Tornei sportivi:

    - Schema:

    - Tornei Relax:

    - Lezioni sportive:

    Fitness:

    9.3) ATTIVITA' INTRATTENITIVE

    Accoglienza e saluti:

    - Soft Game:

    - Evento (o Happening):

    - Crazy Game:

    - Balli di Gruppo:

    - Gioco Aperitivo:

    - Gioco Caffè:

    - Radio del villaggio:

    - Lezioni di ballo:

    9.4) ATTIVITA' RICREATIVE E CULTURALI

    Preambolo:

    Attività interne alla struttura:

    Attività esterne alla struttura:

    9.5) ATTIVITA' SPECIALI

    Illustrazione:

    Programma Ferragostiadi:

    Riepilogo:

    Programma di Animazione Giornaliero:

    10) I VARI TIPI DI SERATE

    Preambolo:

    10.1) PRE-SERATE

    Intro:

    - Piano Bar:

    - Balera:

    - Momenti ludici:

    - Intrattenimento multimediale:

    - Serate Giochi:

    10.2) PRIME SERATE

    Introduzione:

    Spettacoli:

    - Cabaret:

    - Varietà:

    - Welcome Show:

    - Spettacoli esterni:

    - Commedie:

    - Musical:

    Bagarre:

    10.3) SECONDE SERATE

    Tipologie:

    - Eventi di coesione:

    - Serate Danzanti:

    - Uscite:

    Riepilogo:

    Programma Bisettimanale Serale:

    11) GLI STRUMENTI DELL'ANIMAZIONE

    Introduzione:

    Strumenti materiali:

    Strumenti materiali generici:

    - Bacheche:

    - Orologio:

    - Cronometro:

    - Taccuino:

    - Fischietto:

    - Materiale organizzativo:

    - Trucchi di scena:

    - Accessori aziendali:

    - Badge di riconoscimento:

    - Manuale Operativo:

    - Divise:

    Strumenti materiali tecnici:

    - Consolle:

    - Amplificazione:

    - Microfonia:

    - Impianto luci:

    - Teatro:

    - Scenografie:

    - Materiale elettronico:

    - Desk:

    Strumenti immateriali:

    - L'importanza della musica:

    - Uso della voce:

    - L'importanza delle lingue:

    12) LE VARIE CATEGORIE DI OSPITI

    Origine del nome:

    Principali tipologie:

    - Italiani:

    - Internazionali:

    - Famiglie:

    - Single:

    - Coppie di partner:

    - Coppie di amici:

    - Comitive:

    - Habitué del posto:

    - Diversamente Abili:

    - Adolescenti:

    - Bambini:

    Attitudini caratteriali:

    Positivi:

    - Generosi:

    - Socievoli:

    - Artisti mancati:

    - Pigri:

    - Ruspanti:

    - Pazienti (da psicoterapia):

    - Risoluti:

    - Seri:

    Intermedi:

    - Snob:

    - Antipatici:

    - Polemici:

    Negativi:

    - Maniaci:

    - Maleducati:

    - Prepotenti:

    - Invidiosi:

    - Delinquenti:

    - Maligni:

    Considerazioni finali socio-psicologiche:

    Classificazione Tipologie Ospiti in Schema Dantesco:

    13) TECNICHE DI RELAZIONE CON L'OSPITE

    Introduzione al Contatto:

    - Disinibizione:

    - Sicurezza:

    - Preparazione:

    - Simpatia:

    - Empatia:

    - Personalità:

    - Professionalità:

    Stadi di intensità:

    - Formale:

    - Cordiale:

    - Coinvolgente:

    - Travolgente:

    Baluardi:

    - Sorriso:

    - Saluto:

    Stili di Contatto:

    - Scoordinato:

    - Marginale:

    - Impostato:

    - Completo:

    La giusta confidenza:

    La partecipazione alle attività:

    Schema riassuntivo:

    14) REGOLE COMPORTAMENTALI

    Introduzione:

    Immagine estetica:

    Cura del linguaggio:

    Seguire sempre le direttive dei superiori:

    Rispetto degli orari:

    Rispetto dell'ambiente circostante:

    Rispetto del prossimo:

    - Rispetto per gli ospiti:

    - Rispetto per i superiori:

    - Rispetto per il capo:

    - Rispetto per il datore di lavoro:

    - Rispetto per i colleghi:

    - Rispetto per il personale della struttura:

    Comportamento consono:

    - Fumo:

    - Alcool:

    - Sostanze Stupefacenti:

    - Consumo di cibo:

    - Consumo di bevande:

    - Oziare:

    - Spostamenti:

    - Furti:

    - Rapporti di amicizia:

    - Rapporti di coppia:

    - Relazioni pericolose…:

    - Danneggiamenti:

    - Uso improprio di Social Network:

    Schema:

    Elenco delle Regole Comportamentali:

    15) OLTRE IL LAVORO

    Intro:

    Il concetto di squadra:

    Il meritato riposo:

    Gestione dei brevi momenti liberi:

    Gestione della stanchezza:

    16) I PROBLEMI

    Genesi:

    Soggetti:

    - Tra ospiti ed animatori:

    - Tra ospiti e capo:

    - Tra colleghi:

    - Tra capo e la sua equipe:

    - Tra animatori e datore di lavoro:

    - Tra capo e datore di lavoro:

    - Tra equipe ed operatori esterni:

    Motivi:

    - Mancato rispetto delle regole comportamentali:

    - Inidoneità lavorativa:

    - Sopravvenuta stanchezza:

    - Sopravvenuta mancanza di motivazioni:

    - Cause di Forza Maggiore:

    Rimedi:

    - Dialogo:

    - Punizioni:

    - Ammonizioni scritte:

    - Dimissioni:

    - Spostamenti:

    - Licenziamenti:

    - Sostituzioni:

    Considerazioni finali:

    17) L'ANIMATORE LATIN LOVER. LEGGENDA O REALTA'?

    Rivelazioni:

    - Struttura nella quale si lavora:

    - Abilità dell'animatore in tale campo:

    - Ruolo dell'animatore:

    - Voglia di conquistare:

    Memoria Difensiva:

    18) DATORE DI LAVORO

    Descrizione:

    - La struttura per cui si opera:

    - L'agenzia di animazione:

    Rappresentanza:

    Il problema della poca serietà:

    Tipologie di datore di lavoro:

    Azienda:

    Impresa:

    - Ditta Individuale:

    - Società:

    - Società di Persone:

    - Società di Capitali:

    Breve sunto:

    L'agenzia come dovrebbe essere:

    Le Schede di Gradimento e le Recensioni web come strumento di controllo:

    19) NORME CONTRATTUALI

    Introduzione:

    Breve excursus legislativo:

    Principali tipi di contratti lavorativi:

    - Tipologie:

    La realtà:

    Contratto tra agenzia di animazione e animatore turistico:

    - Disposizioni accessorie:

    Cessazione anticipata del rapporto di lavoro:

    - Recesso:

    - Risoluzione:

    - Dimissioni:

    - Licenziamento:

    - Risoluzione Consensuale:

    - Cause di Forza Maggiore:

    Principali diritti degli animatori:

    Disposizioni in materia fiscale:

    Controlli ispettivi:

    Strumenti di tutela:

    - Direzione Territoriale del Lavoro (D.T.L.):

    - Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps):

    - Centro per l'Impiego:

    - Sindacati:

    Il problema del lavoro irregolare:

    Il merchandising e la disciplina sui cosiddetti guadagni extra:

    20) TU SEI UN ANIMATORE?

    La fine:

    RINGRAZIAMENTI

    Vorrei ringraziare tutte le persone con cui ho avuto a che fare nel corso degli anni nei villaggi turistici.

    Ringrazio tutti i miei staff, gli ospiti, tutte le persone che mi hanno ispirato nella scrittura.

    In particolar modo ci tengo a salutare 2 persone che - una volta terminato il libro - per me hanno riservato un'importanza speciale:

    ringrazio Skizzo, professionista e grande artista che si è dimostrato di una disponibilità unica: ha sin da subito accettato di scrivere il prologo del mio libro e per me è un onore avere impressa la firma di un'istituzione del mondo dei villaggi.

    Ringrazio la mia amica Roberta Ricci, che mi ha accompagnato nella fase molto delicata di editing del manuale, dandomi sinceri e preziosi pareri, interessandosi al mio mondo e condividendo le mie speranze.

    PROLOGO

    Ho sempre provato a racchiudere in musica e parole le emozioni che ho vissuto in questi decenni di villaggi turistici.

    Ho sempre trovato questa fonte di ispirazione rapida, improvvisa, che ho captato tutto d'un fiato in brevi, ma incisive note.

    Tante volte ho dato alla luce emozioni raccolte in melodie, che ho cantato e fatto cantare in molti luoghi del mondo.

    Vedevo le anime delle persone, le sentivo come se potessi toccarle con mano, consapevole del fatto che era possibile percepirci, ma non vederci...

    Ho sempre ritenuto non praticabili altre vie, se non quelle della musica: per chi voleva conoscerci avrebbe dovuto vivere la nostra esperienza.

    Mi è capitato alcune volte di affacciarmi a scritti che trattavano l'argomento: buone idee, ma tante, troppe cose celate.

    Ho conosciuto Carlo per la prima volta nel 2009, un ragazzo come tanti deciso a trovare lavoro nel periodo estivo.

    All'epoca ero responsabile risorse umane presso una nota agenzia di animazione, la stagione era nel pieno: telefonate e curriculum ne ricevevo tanti, ma un pomeriggio mi trovai per caso a rispondere al telefono e parlai con un giovane che si trovava alle Isole Canarie deciso a rimanere lì per lavoro.

    I posti erano completi, non c'era disponibilità soprattutto per le Isole Canarie; non potevo fare nulla per lui, ma il ragazzo mi sembrò convinto, determinato, forse mi suscitò tenerezza, simpatia, non so cosa, ma cercai di ingegnarmi per aiutarlo come meglio potevo.

    So che la maggior parte dei miei colleghi avrebbe liquidato la pratica con un: Mi spiace non abbiamo disponibilità, ti faremo sapere!, ma le strade che intraprendiamo sono infinite, e non si sa mai che tipo di combinazioni ci riserva il destino.

    Quando non abbiamo nulla di concreto da offrire, le migliori cose che possiamo donare sono i consigli, magari anche una semplice parola rivelatrice; poi sta a noi saperli cogliere o lasciarli scivolare via...

    Giorni dopo, Carlo mi scrisse ringraziandomi in quanto, grazie a queste dritte, aveva ottenuto lavoro in un sito molto prestigioso dell'isola di Gran Canaria e fui contento di aver fatto del bene con poco.

    Nei periodi successivi, lui mi aggiornava spesso sulla sua situazione lavorativa; mi scrisse molto, soprattutto in una fase della mia vita in cui ero uscito dall'animazione, ma nonostante ciò, non ho voluto mai tirarmi indietro dal dargli suggerimenti, neanche nei periodi in cui con questo mondo avevo messo la parola fine.

    Strano il destino - lo ripeto - ed anni dopo, inaspettatamente rientrai nel mondo dei villaggi e questo ragazzo me lo ritrovai a lavorare nella mia azienda, nella stessa che ieri aveva le porte chiuse, ma in quell'oggi gli si erano spalancate.

    Fu insolito incontrarlo per la prima volta dal vivo nel ruolo di Capo Villaggio in un nostro prestigioso resort.

    Da una semplice telefonata nacque una collaborazione, una stima; da quell'aver aperto una porta che tanti ogni giorno lasciano sbarrata.

    Il fato è stano, a volte beffardo, altre volte sorprendente ed inaspettato.

    Mesi fa è arrivata la proposta di scrivere il prologo del libro che state leggendo: di solito mi arrivano richieste di lavoro, messaggi e convenevoli di amici o finti tali, ma una richiesta così è stata quanto meno originale...

    Ci ho pensato un attimo, all'inizio ho detto: Perché no!, poi l'ho trasformato in un SI! convinto.

    Un libro che tratti l'animazione può sembrare scialbo, banale e per essere definito tale deve parlare di una passione come la nostra che non conosce confini.

    Un compito duro in un campo descritto in mille maniere, ma mai in quella manualistica, dove in precedenza erano stati impressi solo accenni finiti nel dimenticatoio.

    Appena ho letto il libro ho capito che tutto aveva avuto un senso, un nesso logico, fin dall'inizio; fin da quando risposi a quella telefonata, fin da quando scelsi tra l'aiutare o l'essere indifferente.

    Appena ho finito di leggere questo libro ho capito ancor più che nella vita c'è sempre un perché.

    Ho pensato che il modo migliore per scrivere questo prologo non è parlare di un qualcosa che state accingendovi a leggere, ma dirvi semplicemente che arrivati all'ultima riga capirete perché ho accettato che il mio nome venisse indelebilmente impresso su queste pagine...

    Buona lettura!

    Andrea Skizzo Mulargia

    PREMESSE

    Avventurarmi in un manuale del genere.... un'idea improvvisa che è maturata in un istante!

    L'interesse per questa fantastica attività nacque nell'anno 2004, in un mese ed un giorno a me dimenticati, ma il giorno più importante fu quello in cui decisi di iniziare il gioco che sarebbe diventato un'innata passione!

    Questa droga la provai per caso, nel periodo prossimo alle vacanze pasquali, all'età di 18 anni e mezzo, con da cornice la scuola che ogni giorno mi ripiombava nella monotona e stressante quotidianità e con di mezzo l'estate che si preannunciava sempre la medesima, brevissima e costosa per le tasche della mia povera madre.

    Quanto sarebbe potuta durare la mia vacanza estiva?

    15 giorni?

    Forse anche meno... che cosa avrei fatto?

    Preso il sole, fatto il bagno, giocato a beach soccer con quelli del lido e poi?

    Si, la sera come al solito sarei andato nella piazzetta di Terracina, sul litorale laziale, a conoscere qualche bella coetanea in compagnia di un par d'amici che avevo istruito apposta (senza per altro grandi risultati).

    Che cosa poteva fare un adolescente avventuriero ed energico come me se non addentrarsi in un mondo tutto nuovo?

    Sentii che un mio conoscente aveva intrapreso quest'attività e senza neppure chiedere consigli, con l'ausilio di esperti dell'informatica iniziai ad inviare curriculum via e-mail, cosa che all'epoca mi sembrava un'operazione a prova di Bill Gates.

    Sarebbe carino darvi un accenno riguardo alle reazioni di mia madre: negative per usare un eufemismo, in quanto per il buon nome della famiglia dovevo indirizzare la carriera in maniera esclusiva verso il mondo liceale, per poi iscrivermi alla facoltà di Legge - cosa che feci - per diventare un avvocato come fu mio padre (cosa che iniziai molti anni dopo a fare).

    Inutile dire che mia madre non volle assolutamente che io partissi per fare il giullare di corte, e la guerra psicologica con lei durò molto...: Lì ti fanno pulire i cessi!, Dove vai, non è roba per te! e chi più ne ha più ne metta...

    Dopo un colloquio a Roma, venni selezionato per uno stage di formazione con un tour operator tra i più conosciuti d'Italia e lì cominciai a capire in maniera piuttosto sommaria che cosa voleva dire essere animatore e che cosa voleva dire stare al centro della scena!

    Quello stage lo ricordo con grande gioia e quando mi risalgono in testa quei momenti, mi viene un piccolo rammarico per non aver neanche impresso su carta i volti delle persone diventate per me speciali; rammarico misto tutt'ora ad incredulità nel dire a me stesso: Come cavolo ho fatto!.

    Ebbene si, fu la settimana quasi perfetta: non ero capace a fare praticamente alcunché, però ero entrato in un'ottica e in uno spirito che forse mi appartenevano da sempre.

    Una volta giunto sul posto iniziai a fare mille domande e confidenzialmente chiesi a qualche stagista più grande: Ma cos'è uno sketch di cabaret?; questo era il mio iniziale livello, ma lì successe dell'incredibile ai miei occhi ed alla mia mente, che ancora adesso si chiedono come diamine avessi fatto a spiccare in maniera così prorompente davanti a 400 colleghi, molti dei quali navigati.

    Ci vorrebbe troppo - anche a livello mnemonico - per spiegarvi i dettagli, ma il cuore mi spinse dove la tecnica non esisteva, portandomi a ricevere costanti ovazioni.

    Una responsabile alla preoccupata e legittima domanda sul fatto che venissi assunto o meno, mi rispose: Come facciamo a non prendere uno che quando viene pronunciato il suo nome tutta l'arena esplode!?.

    Ebbene, il mio mini spettacolo nel ruolo del prete-predicatore fu la performance più qualitativa che sfoggiai in tutta la settimana, però la platea scoppiò in fragorosi applausi, sia durante l'esibizione, che alla consegna dei diplomi, in quanto la mia nomea favoriva ogni minimo gesto che compivo.

    In quel momento vivevo in un sogno: ragazze più grandi che nella quotidianità non mi avevano mai guardato, che mi scambiavano confidenze; stagisti esperti di altre regioni d'Italia che mi dicevano: Trinca sei un mito, ti adoro!.

    Ma perché?

    Non avevo mostrato doti artistiche particolari, che cosa mi rendeva una Star in quel contesto?

    Solo fortuna?

    Usai una spontanea allegria nel relazionarmi con la gente, che esulava dalla mia abilità professionale (quanto mai misera se non nulla) ed in contrasto con la tristezza quotidiana che il mondo vive.

    Facevo cose semplici, tipo parlare con più persone possibili, ballare in discoteca, partecipare ai corsi con sorriso.

    Ero motivato, socievole, sorridente, felicemente puntuale, insomma mi stavo divertendo!

    Per di più avevo una incredibile sete di conoscenza e protagonismo, come quelle persone smarrite che dopo anni a girovagare nel deserto trovano l'oasi dei desideri.

    Mi veniva spontaneo invitare gente moscia a ballare perché è come se volessi renderla partecipe del mio stato di gioia, donarle la mia energia, condividere la mia credenza e cioè il fatto che per me quello fosse il Paradiso e che mi sentivo il ragazzo più realizzato del mondo.

    Avevo stima di ciò che facevo; molta più di quella che ho avuto per la maggior parte del tempo nella mia vita normale.

    L'ultimo giorno uno dei grandi capi nell'atto di colloquio mi disse: Trinca, sei una delle persone più interessanti di questo stage!.

    Non dimenticherò facilmente quelle parole: AVEVO SPACCATO!

    Tornai a casa con degli occhi diversi, in contrasto con quelli di mia madre ovviamente preoccupata che avessi saltato una settimana di scuola e di nuovo molto scettica circa il mio racconto trionfalista, ma nulla mi scalfiva.

    Mi sentivo come Braccio di Ferro dopo che mangia gli spinaci oppure come Spiderman dopo che scopre di avere i super poteri: ero incredibilmente più sicuro, più forte!

    E' come se una settimana mi avesse fatto crescere di qualche anno ed ero consapevole che la mia vita si fosse tanto enormemente, quanto inspiegabilmente arricchita.

    Feci fatica all'epoca a spiegare a me stesso ed ai compagni di classe il motivo del mio trionfo, e non vi nego che un po' di fatica la faccio tutt'ora.

    Poco dopo venni selezionato in un grand hotel a Sharm El Sheik nella mia primissima stagione di animazione, dove mi dissero che avevano mandato i migliori: che gioia provai quando il direttore generale del tour operator mi chiamò una mattina mentre ero a scuola!

    In realtà, la mia prima stagione in Egitto fu difficilissima ed in contrasto con lo stage di formazione meraviglioso che avevo mesi prima intrapreso, ma la cosa che mi sorprese fu il modo in cui affrontai le difficoltà, con quei super poteri che dallo stage non erano svaniti, anzi...

    L'estate 2004 fu importante e mise a dura prova la forza di un ragazzino di 19 anni testardo, ma deciso a non mollare!

    L'anno successivo ero già diventato un animatore relativamente esperto, avevo vissuto 2 mini stagioni sfortunate, ma che mi avevano fatto crescere ed apprezzare ancor più questa professione.

    Senza indugio replicai ed andai ad uno stage di formazione a Djerba con un altro tour operator di spicco e da lì continuò la mia storia...

    Ho preferito raccontarvi solo brevemente i miei primissimi periodi di animazione in quanto non è mia intenzione redigere l'autobiografia di un guru navigato, ma voglio che il manoscritto sia soprattutto una guida teorico-pratica per chi si avvicina a questo mondo, non solo rivolta verso coloro i quali magari desiderassero di intraprenderlo, ma anche verso chi volesse semplicemente scrutarne l'essenza:

    ai genitori profani del settore che vedono i loro figli eccessivamente motivati e protesi verso questa direzione, agli ospiti che vogliono scorgere da dietro le quinte un po' di più rispetto a ciò che hanno assaporato in vacanza, agli animatori stessi che magari leggendo queste pagine potrebbero rivivere con la mente le loro esperienze, insomma a tutti coloro i quali pensano che ci sia qualcosa ancora da capire e perché no, anche da imparare in questa materia.

    Nelle stagioni che susseguirono alla mia prima esperienza, accaddero cose sia positive che negative, ma tutte servirono per farmi crescere e neanche di fronte alle peggiori situazioni presi mai la decisione di lasciare; neanche di fronte agli incombenti impegni universitari, né alla successiva laurea, né alla successiva pratica forense; anzi le mie esperienze extra mi fecero capire che Carlo Romano Trinca era un animatore, che nel bene e nel male veniva travolto da una passione più grande di lui.

    Alcuni mesi orsono Carlo Romano Trinca ha guardato dentro di sé ed ha capito che avrebbe fatto di tutto per continuare ad apprendere ed a far conoscere quest'affascinante ma insidioso universo, fino alla data odierna, 13 aprile, il giorno in cui durante il viaggio in scooter prima di arrivare in palestra per la consueta lezione di salsa cubana, gli scatta per una frazione di secondo un impulso e tutt'ad un tratto vuole quasi lasciar perdere e tornare a casa perché ha un libro da scrivere...

    1) CHE COS'E' L'ANIMAZIONE?

    L'inizio:

    Il mondo dell'animazione turistica ogni anno subisce un ricambio generazionale incredibile.

    Molti ritengono che sia un settore di nicchia e poco considerato, ma avete pensato a quante persone direttamente o indirettamente si relazionano con noi?

    Avete mai immaginato quante decine di migliaia di animatori si avvicendano in ogni stagione e quanti ospiti hanno a che fare con gli animatori a tal punto da essere così bramosi di scoprire le tecniche ed i segreti di questo incredibile lavoro?

    La verità è che l'animazione turistica raccoglie un bacino di utenza molto, ma molto ampio e probabilmente (se non siete miei parenti o amici stretti) i motivi per cui state accingendovi a leggere questo manuale sono molteplici:

    - Siete aspiranti animatori che volete avere gli strumenti teorici per imparare e capire se questo è il mestiere che fa per voi o meno?

    - Siete staff esperti che per curiosità o per brama di attingere qualcosa al vostro bagaglio culturale, volete saperne di più o semplicemente confrontarvi?

    - Siete ex del settore o professionisti del turismo nostalgici della materia, sperando che questa lettura faccia riaffiorare in voi vecchi ricordi?

    - Siete genitori decisi una volta per tutte a capire che cosa fanno o andranno a fare i vostri figli?

    - Siete ospiti che hanno vissuto momenti indimenticabili nei villaggi turistici e vogliono comprendere che cosa si cela dietro alla magia di questo mondo?

    - O siete semplicemente persone aliene al tutto o addirittura contro il sistema e contro questo modo di vivere la vacanza, dimostrando grande apertura mentale nel leggere il mio scritto? (In questo caso tanto di cappello!).

    Non posso sapere a che categoria appartiene il mio lettore, ma spesso mi rivolgerò a te amico mio, come se fossi una persona che vuole entrare in questo mondo; ti considererò uno di noi, anche se non lo sarai.

    Ti considererò come il valoroso Atreyu de La Storia Infinita che prima di raggiungere L'Oracolo dovrà attraversare gli Occhi delle Sfingi, ossia i numerosi ostacoli che si frapporranno a noi.

    Sei pronto per tuffarti nel viaggio verso la scoperta dell'animazione turistica a 360 gradi?

    Ognuno dà al settore la propria definizione, ma se dovessi enunciartene una personale, la descriverei così:

    animatori, si adoperano affinché i clienti di una struttura ricettiva, denominati ospiti, trascorrano una vacanza straordinaria mediante una relazione umana unita al coinvolgimento in appuntamenti ludici, sportivi, ricreativi ed intrattenitivi.

    L'animatore è l'operatore che mette in pratica tutto ciò grazie a peculiari caratteristiche personali, tecniche ed artistiche.>

    L'animatore vive il villaggio, ne sente l'ebrezza, il respiro, lo percepisce come la sua zona di comfort, insomma diventa la sua casa.

    Il nostro obiettivo non è semplicemente quello di accontentare il cliente, bensì creare un clima familiare, legare umanamente, con il fine di regalare un'atmosfera speciale.

    La vacanza straordinaria è quella in cui l'addio fa commuovere; lacrima dolce, figlia della riscoperta di vecchie emozioni da troppo tempo celate nel nostro animo.

    Il legame umano al giorno d'oggi non è più di fondamentale importanza, perché nel mondo moderno se ne è perduta l'essenza.

    Tutti noi viviamo nel tran-tran cittadino situazioni di indifferenza generale: a volte vicini di casa non si degnano di uno sguardo; persone che incontri tutti i giorni all'edicola sotto casa, nonché i colleghi di lavoro spesso vengono salutati con un freddo buonasera o addirittura non considerati.

    Siamo esseri con un potenziale incredibile, ma l'uomo viene animalizzato dal mondo e dallo stress che ci circonda.

    La mente umana sarebbe capace di sfornare una quantità micidiale di allegria e felicità, ma la vita corre in un senso che confligge con tutto ciò.

    Il clima ci mette la sua, ma l'italiano medio vive in una sorta di gabbia interiore, come se fosse entrato in un circolo vizioso, all'interno del quale soffre, ma la spinta esterna per tornare alle origini raramente arriva.

    Alle origini appunto, quando eravamo bambini, bastava poco per farci nascere il sorriso sulle gote, c'era energia da vendere, non esistevano i problemi, le bollette ed i mutui da pagare, si viveva all'interno di una sorta di limbo-protettivo.

    La burocrazia e gli infiniti adempimenti lavorativi hanno reso tutto più difficile, hanno distrutto la figura dell'essere umano e l'hanno avvicinata verso una prospettiva grigia e buia, simile a quella di un robot.

    Al giorno d'oggi un popolo come il nostro, allegro e cantereccio per antonomasia, ha quasi completamente smarrito gli aspetti fondamentali del proprio essere.

    Anche l'adolescente medio è spesso influenzato da questa situazione: dai professori frustrati che sfogano il loro malessere sugli alunni, ai compiti infiniti, al condividere (anche se passivamente) le difficoltà familiari.

    Tutto ciò fa rifugiare in falsi miti: dai videogiochi statici e sedentari, al fumo di tabacco nel migliore dei casi; feticci che trascendono la realtà.

    In moltissime situazioni ho visto ragazzi di 19/20 anni che già avevano la testa sommersa da costanti impegni e trascorrevano la parte migliore della giovinezza nella sedentarietà, con una forma-mentis da anziano senza rughe.

    Il divertimento per un ragazzo qual è?

    Stare appollaiati davanti al PC, stare sbragati sotto ad un ombrellone per 2 mesi l'anno, andare a prendere l'aperitivo al bar, oppure entrare nel sistema finto e perverso delle discoteche italiane che consistono nel fare ore ed ore di fila in giacca e cravatta stile sfilata di moda per poi farsi dire: Tu non puoi entrare?.

    Purtroppo a questo punto siamo arrivati: si confonde il piacere con l'apparire.

    In realtà il benessere è seguire in maniera libera ed incondizionata le proprie passioni, essere solidali e cordiali con il prossimo, gioire, scherzare, fare nuove conoscenze e godere nell'essere tutti amici e fratelli.

    Sembrerebbe una sorta di biblico Paradiso Terrestre?

    Beh questo è il mondo che si cerca di creare in un villaggio turistico!

    Noi facciamo in modo che ognuno si spogli delle proprie pesanti armature; per un attimo si lasci andare tornando a sognare, ed abbiamo la grandissima fortuna di mettere in mostra le nostre qualità al servizio del bene comune, uscendo follemente dagli schemi.

    L'animatore vero è colui che riesce ad esternare tutto il positivo di ciò che dentro sente e di ciò che è: è la condivisione della nostra bellezza interiore; ma in che modo?

    Il nostro è un mestiere stupendo ed al contempo difficilissimo, dove l' "equilibrismo" fa parte del gioco.

    Si viaggia sempre appesi ad un filo e la retta via sta nel rimanere in equilibrio tra due estremi.

    Passa un nulla tra lavoro e vacanza, ma dall'altro lato del filo è molto facile passare da animazione a formale intrattenimento... la soglia è sottile...

    La colonna portante che ci tiene in equilibrio è il requisito della professionalità.

    Molti ritengono che questo mestiere sia per vagabondi ed anarchici, dove ci si può lasciare andare a licenze di ogni tipo e dove l'ineducazione e la sregolatezza regnano indisturbate, ma non è così: chi è una brava persona ha anche ottime possibilità di diventare una grande animatore.

    Di regole - ed ahimè quante - ne possiede anche l'animatore turistico, che non svolge assolutamente un lavoro lasciato al caso, ma dietro le quinte la sua attività è condita da norme, rigore ed organizzazione.

    Essere professionale dunque, significa innanzitutto avere diligenza nel proprio operato, indipendentemente dal fatto che si è professionisti del settore.

    Non importa che l'animazione sia vista come il lavoro della vita o meno, può essere altresì finalizzata ad una fantastica esperienza, purché si eserciti con divertimento unito al senso del dovere.

    L'animazione non è una vacanza... ma un'avventura!

    E' vero, ci troviamo in posti stupendi, percepiamo uno stipendio per divertirci nei medesimi luoghi dove la clientela paga, ma ciò non significa che la nostra sia una villeggiatura: chi va in vacanza non si sveglia presto ogni mattina, non esegue prove, riunioni, non è soggetto a ferree regole formali e comportamentali.

    Si pensa che la nostra sia una vita da privilegiati eternamente al sole ed al mare, ma pochi conoscono le difficoltà di questa categoria.

    L'animatore non fa la bella vita sdraiato, sorseggiando un mojito, con gli occhiali da sole mente una modella gli passa davanti in maniera compiaciuta.

    Viviamo un'atmosfera vacanziera (senza essere in vacanza) che noi stessi creiamo o contribuiamo a creare grazie ai servizi della struttura, che però senza di noi varrebbero poco o nulla, per questo siamo l'anima del villaggio.

    L'animatore insudicia costantemente le proprie divise e la propria fronte di sudore: è una macchina di abnegazione; ci mette la faccia per strappare il sorriso alla gente che diventa benzina che alimenta la sua fame di migliorarsi.

    Gli applausi ed i sorrisi sono gratuiti, ma valgono davvero molto per chi della felicità altrui ne ha fatto un lavoro.

    Molti definiscono correttamente la nostra figura come quella di catalizzatore, e cioè colui il quale mette in contatto e in coesione gente sconosciuta, finendo per creare negli ospiti un'atmosfera familiare:

    chi lavora come si deve avrà decisamente rotto il ghiaccio, generando un fantastico gruppo di amici che si cercheranno non solo all'interno della vacanza stessa, ma anche una volta tornati alle loro case.

    Persone di diversi Paesi, classi sociali, scuole di pensiero, usi e costumi, che improvvisamente diventano come compagni di vecchia data; un'amicizia che in alcuni casi è destinata a protrarsi nel tempo in virtù di una splendida avventura che noi abbiamo contribuito in maniera determinante a fargli trascorrere… è davvero un lavoro fantastico!!!

    Quello di cui posso farmi garante è proprio il fatto che il nostro lavoro non conosce noia: si possono provare tutti i sentimenti positivi o negativi del mondo, ma mai la noia!

    Dobbiamo eseguire giornalmente e costantemente la nostra opera e questo ci differenzia dal comune artista che terminata la sua performance chiude bottega e va a casa.

    Molti falliscono l'impresa pensando che questo mestiere possa essere sviluppato grazie a sporadici lampi di genio, che possono spegnersi e riapparire a proprio piacimento, ma non è affatto così.

    Un animatore di qualità è un animatore costante!

    Infatti l'animatore bravo non si vede da come parte, ma da come arriva alla fine!

    Chi svolge questa professione è sicuramente il VIP del villaggio, l'osservato speciale sul quale molti riservano il buon esito del loro divertimento e conseguentemente della vacanza stessa.

    La su detta situazione è un'arma a doppio taglio dove meriti e demeriti vengono sottolineati in maniera più netta rispetto ad un comune impiego, ma comunque chi è un esibizionista che si vuole mettere sempre in gioco, con quest'attività ha trovato pane per i suoi denti!

    Chi sceglie questa strada è alla base una persona estroversa (o che mediante quest'esperienza vuole diventarlo), ma non necessariamente accentratrice, in quanto è possibile anche svolgere un egregio incarico poco appariscente, ma incredibilmente efficace.

    Molti superficialmente credono che siano adatti al compito solo persone che facciano ridere, in realtà questa caratteristica può essere vera in parte e solo per alcuni specifici ruoli, dato che non è scritto in nessun luogo che l'animatore debba per forza essere un pagliaccio, anzi il più delle volte non lo è affatto, riuscendo a trascinare la folla in maniere che eludono la comicità.

    Un'altra caratteristica che distingue un grande animatore da un pessimo collega è il requisito dell'umiltà; requisito che molti sottovalutano, ma che ci permette di apprendere un mondo in continua evoluzione, dove ogni esperienza sarà incredibilmente diversa dall'altra.

    L'animazione apre i propri orizzonti mentali, sociali e culturali, ma per cogliere appieno il significato di queste parole è necessario approcciare al mestiere con una predisposizione menale adeguata.

    Umiltà = Maturità: So di non sapere ma so più degli altri che credono di sapere ma in realtà non sanno diceva Socrate.

    Essere umili significa anche cercare di rendere al meglio con quello che si ha a disposizione, mostrando un forte spirito di adattamento, che prescinde dalla lamentala gratuita:

    è facile lavorare ottimamente in una grande equipe di fenomeni, in un contesto pieno di amici collaborativi, con ospiti sempre partecipativi, con una direzione disponibile, con un ingente quantitativo di materiali, in una struttura stupenda, ecc., ma il più delle volte la realtà non sarà questa!

    All'inizio ho usato il termine di attività intrattenitive, ma voglio sottolineare che non siamo semplicemente intrattenitori e limitarci solo a far questo si rivelerebbe come una diminutio del nostro operare.

    Andiamo oltre: chi intrattiene ha la funzione di impegnare il pubblico con finalità di far trascorrere il tempo in maniera piacevole, chi anima fa in modo che l'interlocutore abbia una partecipazione attiva ed emotiva; insomma chi anima coinvolge, e dà al prossimo una parte di sé.

    Il coinvolgimento rappresenta la forma più alta di animazione!

    La capacità tecnica ed artistica è un di più, ma non un requisito essenziale.

    Evitate vie traverse tentando di accalappiare la simpatia dell'ospite con smancerie a dir poco ruffiane, in quanto molti per riscuotere successo cercano l'atto di gentilezza forzato.

    L'educazione è una colonna portante, ma non dobbiamo avere la commiserazione di nessuno; a fine vacanza tale requisito sarà solo la base, non la caratteristica che contraddistinguerà positivamente il nostro operato.

    Un altro aspetto che valorizza la nostra figura e la genialità del creare.

    Come un bimbo che sperimenta, in continua evoluzione con la sua personale crescita, anche gli animatori generano il divertimento con estro e fantasia: fanno esplodere in loro peculiarità degne dei personaggi di fumetti o costruiscono una solida relazione umana dove l'estro latita.

    Non vige l'obbligo di creare spettacoli ed attività, per questo esiste la figura del responsabile, ma l'originalità del singolo è molto gradita soprattutto nella maniera in cui esterna il rapporto con gli ospiti, che potrebbe farlo diventare, oltre che simpatico, anche un vero personaggio!

    Creare ed inventare... due verbi che sembrano molto più difficili di ciò che veramente rappresentano.

    Requisito indispensabile è quello della spontaneità senza la quale ci troveremmo di fronte a grossolani artifizi o becere improvvisazioni.

    Non bisogna necessariamente cercare di avere un'immagine stravagante o forzare una battuta, ma imparate a donare la cosa più bella che avete: voi stessi, e vedrete che l'ospite apprezzerà più di ogni altra cosa.

    Le persone al giorno d'oggi tendono poco ad essere se stesse, sputando in faccia alla loro essenza per indossare delle maschere, che talvolta si trasformano in caricature.

    Ebbene, se queste sono intraprese con gioco ben vengano, se sono un tentativo perenne di dare una rappresentazione non reale di noi... allora non va!

    Un ragazzo falso non sarà mai un grande animatore: si vede che lo è pur essendo abile a mascherarlo e soprattutto vive male il rapporto con gli altri, il lavoro, e l'essenza dell'animazione stessa.

    Non si può recitare in eterno, prima o poi esplodi!

    Essere se stessi invece è la cosa più bella in assoluto, sempre restando appesi a quel filo di equilibrismo di cui poc'anzi ho parlato.

    E' logico che la nostra impostazione professionale va sempre mantenuta, ma a volte si creano dei legami telepatici tra noi e l'ospite, che si instaurano se e solo se un animatore si apre e sa ascoltare.

    Un'altra peculiarità che ci caratterizza è il fatto che la maggior parte di noi sono insaziabili avventurieri.

    Ogni luogo rappresenta una storia a sé e vivere stagioni in posti diversi significa conoscere culture, abitudini, situazioni, persone sempre nuovi.

    Tutti gli anni, quando valutavo le proposte e sceglievo la mia unica destinazione, ero cosciente che mi sarei addentrato in un universo per abbandonarne un altro ed avrei desiderato dividermi in molti me per vivere contemporaneamente esperienze indimenticabili in tutti i mondi che mi erano stati prospettati e dove purtroppo avrei potuto sceglierne uno soltanto.

    Appena addentratoti in un mondo le emozioni saranno forti, ma una volta abbandonatolo, i ricordi diverranno ancora più avvolgenti: il letto dove dormivi, la spiaggia dove trascorrevi le tue mattine ad arricchirti con i discorsi di tanta gente, di tutte le età...

    E non parliamo dei primi amori, delle prime delusioni, dei cazziatoni del capo, delle riunioni infinite, della fame con cui divoravi il primo piatto a pranzo, della sete con cui bevevi durante un secondo di pausa, del gelato che ti offriva un ospite che ti guardava con gli occhi di un padre, della stanchezza che ti faceva idolatrare quel vecchio materasso dove riposavi, di quel falò proibito o quel bagno di mezzanotte dove l'acqua calda ed il vento freddo ti facevano provare sensazioni che ancora adesso al solo ricordo rimangono impresse nelle ossa.

    2) LA STORIA DELL'ANIMAZIONE TURISTICA

    Origine ed evoluzione:

    Per centrare in maniera più netta i concetti che andremo a vivere in questo manuale, è opportuno conoscere la nostra origine: una sorta di Big Bang dell'animazione turistica; elemento fondamentale nel caso in cui si voglia approcciare al mestiere con professionalità.

    In questo breve secondo capitolo non apporterò nulla di mio, limitandomi a narrare e riportare nella maniera più concisa e dettagliata possibile, ciò che le autorevoli fonti cartacee ed informatiche raccontano a proposito dell'origine del nostro lavoro.

    Si narra che l'animazione turistica iniziò in Italia subito dopo la fine del secondo conflitto mondiale nel 1946/48, cominciando a caratterizzarsi con vacanze organizzate da governi e partiti con finalità promozionali e politiche.

    Gli italiani grazie al loro leggiadro e gioioso spirito che li caratterizza, superarono presto questa concezione e cominciarono a trascorrere vacanze in posti naturali piantando tende, raccontandosi barzellette ed improvvisando giochi per occupare ancor più piacevolmente il tempo libero.

    Non solo mare, sole, cibo ed aria pura, ma anche svago e divertimento: chi sapeva cantare improvvisava un brano, chi sapeva suonare eseguiva stornelli con la chitarra; tutti in compagnia allegramente!

    Ciò era un rudimentale, ma genuino intrattenimento solo serale e per la maggior parte delle volte improvvisato sul momento.

    Verso la fine degli anni '40, l'ex pallanuotista belga Gerard Bitz - tra l'altro famoso per aver importato lo Yoga in Europa - partì per le vacanze in Toscana, destinazione Baratti e portò con sé una fornitura di tende militari per lui stesso e per alcuni suoi amici.

    Questa originale modalità di svago piacque molto ad amici e conoscenti del belga, che divennero presto suoi seguaci, tanto che Bitz pensò di sfruttare tale idea a scopi commerciali promuovendo il concetto di vacanza con lo scopo di evadere la realtà in maniera legale e naturale esulando la stessa da caratterizzazioni politiche.

    Il 27 aprile 1950, in società con Gilbert Trigano (dal quale acquistò un centinaio di tele da tenda), Bitz fondò la multinazionale francese Club Méditerranée, e nel 1952 nacque la prima meta ad Alcùdia, nelle Isole Baleari: il primo rudimentale villaggio turistico nella storia moderna, con tende in paglia e servizi in comune.

    Nel 1955 fu inaugurato a Tahiti il primo Club Med fuori dal Mediterraneo, nel 1956 furono fondati i primi villaggi invernali.

    I neonati villaggi erano fatti di tende militari in cui tutti si adoperavano per sopperire alla carenza dei servizi essenziali (come ad esempio la cucina) e le primordiali attività diurne caratterizzate da appuntamenti sportivi ed escursioni iniziarono a materializzarsi solo nel 1957, data in cui Gilbert Trigano inaugurò il primo villaggio in Italia, a Cefalù (Palermo).

    Alla fine egli anni '50 ci fu un vero e proprio boom: con i finanziamenti che entravano, venivano create le prime strutture extra-continentali e Club Méditerranée poteva già contare su migliaia di soci; in quel periodo si cominciò a stilare un vero e proprio programma di intrattenimento diurno guidato dagli animatori, chiamati gentili organizzatori, che si adoperavano per gli ospiti in cambio di una gratuita permanenza all'interno della struttura turistica.

    La formula vacanziera del villaggio si è poi andata affermando in più parti del mondo, tanto che presto venne emulata da altri che fondarono i principali tour operators concorrenti; tra cui Valtur (fondato a Roma nel 1964 da Raimondo Craveri), impostato con una filosofia di animazione d'urto.

    In questo periodo - stiamo parlando dei primi anni '60 - nacque la formula tutto compreso che raccolse consensi e fece breccia nell'ancora fertile e fiorente mercato turistico.

    Fino a quel momento, le ferie in villaggio erano soprattutto riservate ad una clientela di single ed i nuclei familiari erano tagliati fuori da questo tipo di vacanza, causa gli eccessivi costi soprattutto derivanti dalla presenza di bambini.

    Fino agli inizi degli anni '60 i figli rappresentavano un ostacolo dal punto di vista vacanziero - in quanto la loro presenza avrebbe limitato ai genitori la partecipazione alle attività -, ma anche dal punto di vista economico, in quando per godersi la villeggiatura, questi avrebbero dovuto assumere una baby sitter.

    Nel 1967 nacque così il Mini Club, una svolta nel nostro settore, che faceva in modo che gli adulti potessero spensieratamente dedicarsi alle attività sportive ed escursioni, delegando agli animatori il ruolo di organizzare attività per i propri figli.

    Nel corso degli anni '70, sotto la guida di Gilbert Trigano (durata dal 1963 al 1993), Club Med cominciò a cambiare la concezione di intrattenimento e iniziò ad impostare il credo della serata organizzata.

    Come già detto, precedentemente le serate erano del tutto improvvisate, nelle quali si cantava, si suonava la chitarra o addirittura semplicemente si guardavano ed ammiravano le stelle, programmando le attività del giorno successivo.

    Nel 1976 Bruno Colombo fondò quella che diventò un'istituzione nel campo, nonché la principale concorrente italiana di Valtur: il gruppo Ventaglio.

    Questa nuova società irruppe nel mercato sposando una concezione diurna più soft, ma che puntava con decisione sugli spettacoli di grande qualità, nonché sulle splendide location delle proprie strutture.

    Negli anni '80 si definitivamente abbandonò la concezione di improvvisazione con l'ingresso in scena di serate giochi e cabaret con animatori professionisti e retribuiti, allo scopo di consolidare il rapporto con gli ospiti, e con il secondo di fine di far sì che gli stessi rimanessero nella struttura a consumare, rappresentando introiti aggiuntivi per il villaggio.

    Verso la fine del citato decennio si standardizzò il concetto di animazione professionale, ed agli inizi degli anni '90 questa usanza diventò consuetudine in tutte le strutture dove l'animazione era prevista.

    Gli anni '90 dunque segnano finalmente la sintesi del concetto di animazione turistica, che da allora fino ai giorni d'oggi viene così suddivisa:

    -          Animazione di Contatto:

    E' uno stile che sta alla base di tutto il lavoro dell'animatore moderno; è dunque il fondamento dell'animazione turistica.

    Consiste nell'instaurare un rapporto amichevole con la clientela, facendola sentire parte di una grande famiglia, al fine di favorirne il benessere, la conoscenza reciproca e di promuovere le attività.

    -          Animazione di Intrattenimento:

    Si organizzano appuntamenti diurni e serali volti a divertire, impegnare ed intrattenere gli ospiti di tutte le età mediante giochi, attività di fitness e balli, lezioni sportive, tornei, spettacoli e molto altro.

    -          Animazione di Servizio:

    Consistente nel fornire informazioni riguardo a servizi interni ed esterni alla struttura, promozioni, prenotazioni, e nel tentativo di risolvere eventuali problematiche (funzione che attualmente in molte location viene ricoperta dall'assistenza turistica).

    Un'ulteriore ripartizione moderna può essere così suddivisa:

    -          Animazione Locale:

    Si ha quando un'equipe risiede esclusivamente nella regione o nei paesi limitrofi in cui è ubicata la struttura, allo scopo di amplificare la sensazione di agio e familiarità tra animazione ed ospiti (è possibile trovarla maggiormente in piccoli camping).

    -          Animazione Nazionale:

    Comprende un'equipe residente in tutto il territorio della nazione in cui è situata la struttura, allo

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