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Perdona e inizia a vivere: Guarisci la tua vita con il perdono
Perdona e inizia a vivere: Guarisci la tua vita con il perdono
Perdona e inizia a vivere: Guarisci la tua vita con il perdono
E-book127 pagine1 ora

Perdona e inizia a vivere: Guarisci la tua vita con il perdono

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Info su questo ebook

Sono le nove di sera, la giornata è quasi conclusa e mi trovo seduto alla mia scrivania a riflettere sulla giornata appena trascorsa. Oggi è stata una giornata particolare, tre persone che mi hanno chiesto aiuto per affrontare le loro difficoltà. In tre sessioni differenti, con tre persone diverse, mi sono trovato a parlare di un tema importante come il perdono.

Paolo è un ragazzo di 25 anni che soffre di un disturbo d’ansia generalizzato. Ha deciso di intraprendere un percorso perché la sua ansia è diventata veramente invalidante e lo sta limitando in tante attività quotidiane. Abbiamo lavorato per alleviare i sintomi ed ora ci troviamo ad affrontare le cause del problema. In questa fase del lavoro abbiamo capito che molte delle sue ansie e preoccupazioni sono state scatenate da un passato caratterizzato dal bullismo. Ne è stato vittima dalle elementari alle medie. È stato schernito dai suoi compagni per il suo fisico esile e il suo carattere sensibile.

Oggi, Paolo sente dentro di sé un carico di rabbia non indifferente. Nonostante sia consapevole che una strategia utile per lasciar andare la rabbia sia perdonare i ragazzi che gli hanno fatto dei torti, non riesce a fare questo passo.
Veronica ha 40 anni, è sposata da 14 anni e ha due bellissime bambine. Descrive il proprio matrimonio come una storia tranquilla caratterizzata da amore e serenità. Durante i nostri incontri mi dice che la sua vita matrimoniale è scivolata liscia con i normali alti e bassi dovuti ai problemi quotidiani.

Tutto era tranquillo fino al fatidico giorno in cui il marito, non riuscendo più a sostenere il peso, le ha confessato un tradimento. E' successo una sola volta, con una ragazza conosciuta in un pub. Nel raccontarmi l’accaduto, Veronica dice che ha sentito il mondo caderle addosso. Quelle che credeva essere delle certezze erano state inghiottite da un terremoto.

In seduta, ha preso consapevolezza che ama ancora il marito e ha visto in lui un vero pentimento. Nonostante ciò, prova un grande rancore nei suoi confronti. Nonostante cerchi di non mostrare la rabbia che prova, questa si palesa nei momenti meno opportuni. Più di una volta ha aggredito il marito senza una reale motivazione. Con il tempo, la donna ha capito che l’unico modo per andare avanti e salvare il matrimonio è perdonare il marito.

Gloria è una donna di 55 anni, si descrive come una persona tendenzialmente triste, nell’ultimo anno le è stata diagnosticata una depressione. Sta seguendo una terapia farmacologica che la fa stare meglio. Nonostante i miglioramenti, sente l’esigenza di lavorare sulle cause che sono alla radice della depressione e della sua tendenza alla tristezza. Lavorando, in psicoterapia, prende consapevolezza della sua eccessiva tendenza a sminuire le proprie capacità e il suo valore. Durante una sessione, ricorda in maniera chiara tutte le volte che la madre la sminuiva e la criticava. Nonostante fosse brava a scuola, il genitore continuava a fare paragoni con i compagni di classe che ottenevano voti migliori dei suoi. Grazie al percorso fatto insieme ha capito che la tendenza a svalutarsi è la conseguenza dell’atteggiamento che ha appreso dalla madre. Ha una grande voglia di cambiare e migliorare. Il desiderio è intenso come la rabbia nei confronti della madre, che si è sempre mostrata ipercritica e anaffettiva. La rabbia che prova nei confronti della madre la fa sentire in colpa e la fa sentire indegna, creando così un circolo vizioso che la fa sprofondare nella depressione.
 
LinguaItaliano
Data di uscita26 set 2020
ISBN9788885691735
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    Anteprima del libro

    Perdona e inizia a vivere - Angelo Collevecchio

    CAP 1

    IL PERDONO

    Iniziamo insieme questo viaggio verso la comprensione profonda del perdono e di come lasciare andare il rancore che, a volte, serbiamo dentro.

    Prima di addentrarci nell’argomento, voglio condividere con te alcune riflessioni che derivano dalla mia esperienza professionale e personale. Certo, hai sentito bene: personale. Molte persone credono che, siccome mi occupo di psicologia, autostima e perdono, io sia una persona che non ha mai avuto una bassa autostima o non abbia mai provato rancore verso qualcuno. Posso dirti che ciò non è assolutamente vero. Il fatto di aver avuto, in passato, dei problemi nel riconoscere le mie capacità e provare continuamente rabbia, mi ha portato ad approfondire questi argomenti.

    Non sono immune dalla rabbia come non sono immune dal risentimento.

    La rabbia e il risentimento sono emozioni universali che tutti proviamo. Il problema è come canalizziamo questa energia. Quando tratteniamo dentro di noi l’energia del rancore rischiamo di nuocere a noi stessi.

    Non è raro, infatti, incontrare persone che sono bloccate da emozioni provate tanti anni addietro e da cui non riescono a liberarsi.

    Questo accadeva anche a me, nei confronti delle persone che mi avevano ferito quando ero piccolo o in adolescenza.

    Un giorno, mi sono accorto che mentre gli altri erano andati avanti io ero ancora bloccato.

    Dopo alcuni anni, ho incontrato nuovamente persone che mi avevano fatto dei torti e ho scoperto che loro non ricordavano niente di quel periodo e, al contrario di quanto pensassi, avevano atteggiamenti di stima nei miei confronti.

    Un pomeriggio di alcuni anni fa, incontrai un amico che mi aveva fatto diversi torti. Quando ci incontrammo, lui mi fece complimenti per il mio lavoro e per come, aveva saputo, avevo avviato la mia attività. Mi chiese alcuni consigli. Con tatto, parlai della nostra adolescenza. Lui con molta tranquillità ricordò i momenti positivi che avevamo passato insieme e le volte che ci eravamo divertiti a vedere film horror insieme.

    Mi portò alla mente tutte quelle esperienze positive che io avevo completamente dimenticato preso dal rancore. Sottolineò che, alcune volte, avevamo discusso. Alcune volte aveva detto, ed era vero. Con il tempo la rabbia mi aveva fatto notare solo quelle volte e le aveva trasformate in sempre. Il sempre aveva fomentato ulteriormente la rabbia.

    Dopo il piacevole caffè preso insieme, mentre tornavo a casa riflettei su come avevo trascorso gli ultimi anni. Molta della rabbia dell’adolescenza era rimasta congelata dentro di me. Anche se professionalmente avevo raggiunto degli obiettivi, la rabbia dell’adolescenza, in particolare verso alcune persone, mi aveva bloccato. Prima dell’incontro stavo ancora provando il rancore e l’astio di tanti anni prima. Questo evento mi ha portato a studiare e ad approfondire il tema del perdono e di come percorrere questa via.

    Anche se non ne siamo consapevoli, non è raro che il rancore e la rabbia per un torto subito blocchino le nostre emozioni. Si continua a provare l’emozione spiacevole anche se l’evento è passato da anni. Nei casi più leggeri il rancore blocca solo le emozioni, in altri casi si rischia di rimanere bloccati anche in altri ambiti dell'esistenza. Ho avuto l’onore di aiutare persone che erano rimaste bloccate nel passato e avevano difficoltà a relazionarsi oggi. Alcune persone, a causa di torti passati, avevano difficoltà a stringere rapporti, altre persone non riuscivano a prendere decisioni sull’università da frequentare, altre avevano difficoltà a scegliere il partner.

    La mancanza di perdono può influenzare la vita in tanti modi differenti. Io immagino il rancore che coviamo dentro di noi come una catena legata alla nostra caviglia alla cui estremità vi è una palla d’acciaio. Più grande è il rancore, più grande è la palla. Una palla molto grande ci blocca e ci impedisce il movimento.

    Attraverso i nostri incontri voglio aiutarti a lasciar andare la palla legata alla tua caviglia. Anche se non ne siamo consapevoli, siamo noi a possedere le chiavi per liberarci dalle catene.

    Grazie agli esercizi, lascerai andare la rabbia che provi per ciò che hai subìto o per gli errori che hai commesso. Imparerai a lavorare sul rancore che provi verso gli altri ma anche per la rabbia che provi verso di te. Può capitare, infatti, che il peso che ti tiene legato al passato non sia l’astio verso qualcun altro bensì verso te stesso ed eventuali errori che hai commesso.

    Voglio aiutarti a liberarti da questa zavorra di cui puoi fare veramente a meno. Liberandoti dalle catene riuscirai a prendere le tue decisioni con più fermezza e facilità. Le relazioni che spesso erano limitate dalla rabbia che covavi dentro diverranno più profonde e riuscirai più facilmente a conoscere gente nuova.

    Prima di andare avanti nella lettura, soffermati un attimo a riflettere: in che modo la rabbia e il rancore che provi stanno influenzando la tua vita? In che modo stanno influenzando le tue relazioni? Le tue scelte lavorative? E il tuo benessere psicologico?

    Scrivi le tue riflessioni in basso.

    Dopo aver capito in che modo la rabbia sta influenzando la tua vita cerca di rispondere ad una domanda fondamentale: Cos’è il perdono?.

    Cos’è il perdono?

    La domanda è semplice ma la risposta lo è molto meno.

    Non è possibile dare una definizione chiara e univoca del termine. Credo che chiunque provi ad affrontare questa impresa resti ingarbugliato tra le diverse sfumature e le numerose caratteristiche del termine.

    Se si prova a ripetere a se stessi la parola perdono nella maggior parte dei casi viene in mente la religione. Infatti, le tre grandi religioni monoteiste (ebraica, cristiana, musulmana) parlano spesso dell’importanza del perdono. Danno a questo termine un significato salvifico per lo spirito e le relazioni. Il termine, infatti, è stato spesso utilizzato dalle religioni come una panacea per alleviare il proprio stato d’animo e guadagnarsi una ricompensa futura.

    In questo libro voglio intraprendere con te un viaggio attraverso il perdono, i pensieri che ci impediscono di perdonare e il processo attraverso cui possiamo ottenerlo. Sarà un percorso psicologico e voglio lasciare in secondo piano gli aspetti religiosi che connotano il termine. Con questo non voglio sostenere che la religiosità non sia importante o che le sue idee sul perdono siano sbagliate. Semplicemente non sono un religioso ma uno psicologo e, di conseguenza, voglio condividere con te ciò che conosco e le strategie utili per superare il risentimento.

    Quando si subisce un torto vi è una spinta naturale a provare rabbia per quanto accaduto e, spesso, desiderare e mettere in atto delle rappresaglie. Può venirsi a creare un circolo vizioso in cui vi è una continua alternanza di offese e vendette.

    Il perdono ha lo scopo di interrompere questo circolo vizioso.

    La psicologa Sonja Lyubomirsky ha una visione del perdono molto chiara. La ricercatrice sostiene che perdoniamo nel momento in cui viviamo un cambiamento nel nostro atteggiamento mentale. Lei sostiene che il perdono si attua nel momento in cui diminuiscono il rancore e il desiderio di vendetta e aumenta il desiderio di fare o augurare il bene a chi ha commesso il

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