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Le parole, il silenzio, l'ascolto e il linguaggio del corpo: Come imparare ad ascoltare
Le parole, il silenzio, l'ascolto e il linguaggio del corpo: Come imparare ad ascoltare
Le parole, il silenzio, l'ascolto e il linguaggio del corpo: Come imparare ad ascoltare
E-book55 pagine42 minuti

Le parole, il silenzio, l'ascolto e il linguaggio del corpo: Come imparare ad ascoltare

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Info su questo ebook

Il presente testo si pone l'obiettivo di far conoscere le principali peculiarità del linguaggio del corpo per un notevole miglioramento nelle interazioni umane di tutti i giorni. In modo semplice e scorrevole il libro offre un primo approccio per assumerne consapevolezza e trarne vantaggio nelle occasioni che la vita ci presenta: al lavoro e nel quotidiano. Il corpo è il teatro delle nostre emozioni: il linguaggio del corpo può dunque dar forza alle parole che diciamo, ma anche smentirle se non siamo consapevoli della nostra comunicazione corporea, di ciò che il corpo rivela agli altri. L'espressione del corpo intesa come prossemica e cinesica costituisce il 55% del contenuto di un messaggio. Ciò che comunichiamo col corpo arriva più velocemente e più autenticamente rispetto a ciò che comunichiamo a parole. E' importante assumere dunque la coscienza del proprio linguaggio del corpo come primo passo per migliorare e rendere più incisivi i nostri messaggi. Il libro si compone di otto unità in cui verranno illustrati il significato delle parole e del silenzio, accenni di fisiognomica, modi per imparare ad ascoltare efficacemente e riflessioni sull' «ascolto buono», nonché elementi sul linguaggio del corpo più funzionale da mettere in pratica in svariate occasioni nel quotidiano. Nell'unità finale, un dialogo con lo psicoanalista Alessio Testani sul linguaggio del corpo in psicoanalisi, è posto a corredo della panoramica basilare che il libro propone.
LinguaItaliano
Data di uscita6 mag 2022
ISBN9791221408423
Le parole, il silenzio, l'ascolto e il linguaggio del corpo: Come imparare ad ascoltare

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    Anteprima del libro

    Le parole, il silenzio, l'ascolto e il linguaggio del corpo - Antonella Marchisella

    UNITA' 1: Le parole e il silenzio

    L’importanza delle parole e di ciò che le accompagna

    Cosa sono le parole? Potremmo dare molteplici significati alle parole, indubbiamente uno strumento molto potente per la nostra mente e per comunicare con gli altri. Tra le varie definizioni ne sceglieremo una, quella di J. Locke che nell’ Essay concerning human understanding del 1690 sosteneva che ‘’la funzione delle parole è quella di essere contrassegno delle idee e che le idee sono il loro significato’’. Le parole sono anche vibrazioni, che entrano nel cervello attraverso le orecchie e modificano la sostanza cerebrale. Ed è per questo che noi siamo e finiamo col diventare le parole che diciamo a noi stessi e le parole che diciamo agli altri. Sicché, quanto più ci auto-definiamo tristi, tanto più diveniamo tristi; quanto più diciamo di essere arrabbiati tanto più l’ira si impadronisce di noi e così via. Anche il nostro inconscio ascolta le parole, le parole che ci diciamo, ed è per questo che occorre dare un grande peso alle parole e cercare di parlare a noi stessi e agli altri nel modo più funzionale possibile. Ad esempio, desideriamo che il nostro inconscio ci ascolti? Parliamo in positivo. Evitiamo di pronunciare frasi che cominciano con la negazione ‘’non’’. Sostituiamo le parole negative con parole positive, affermando chiaramente gli obiettivi che vogliamo raggiungere. Per fare una breve digressione, diciamo subito che la semantica (analisi e studio del linguaggio dal punto di vista del significato) ci spiega che il linguaggio non è un’entità autonoma e indipendente da altre facoltà extralinguistiche. Torniamo a noi: ci interroghiamo spesso sul significato delle parole e del silenzio. Entrambi sono strumenti potentissimi e sovente ci ritroviamo in un marasma di opinioni discordanti circa la scelta di agire con le parole o con il silenzio in determinate occasioni. Alcuni prediligono il silenzio, altri le parole; la verità è che occorre una buona dose di osservazione per analizzare nello specifico ogni situazione e comprendere quale delle due opzioni potrebbe giovarci maggiormente. In questa sede cercheremo di soffermarci sulle potenzialità di un buon ascolto e per farlo parleremo di ascolto attivo, ma ci serviremo altresì di una celebre opera tramandata da millenni scritta dal filosofo Plutarco, che sapientemente suggerisce una modalità d’ascolto davvero efficace. E’ importante, difatti, pronunciare le giuste parole quando si parla con qualcuno, ma è altrettanto importante imparare ad ascoltare nel modo giusto per comprendere realmente i messaggi che ci vengono inviati. Il rischio di un ascolto non corretto è quello di fraintendere un messaggio e di agire in base a ciò che crediamo di aver capito e non in base a ciò che è stato realmente affermato. In definitiva, dovremmo apprendere a fare un uso davvero consapevole delle parole, un uso consapevole del silenzio e un uso consapevole dell’ascolto. Quanto è facile commettere uno sbaglio soltanto iniziando a parlare? E il silenzio cos’è esattamente? Lo specialista in facilitazione Pino De Sario definisce il silenzio come ‘’uno strumento di comunicazione molto potente con diverse funzioni, tra cui: attirare l’attenzione e generare sorpresa nell’uditorio distratto; gestire il potere; rimarcare espressioni positive, quali approvazione, intimità, affetto; evidenziare modalità negative, quali smentita, disconferma, chiusura’’. Non è affatto vero che il silenzio non parla: nel silenzio di una persona possono essere racchiusi tutti i sentimenti e i pensieri, positivi o negativi. Il silenzio può denotare molte cose e a volte non significa indifferenza, ma anzi serve a rimarcare l’importanza di una situazione. Poiché si tratta comunque di un’arma potente cerchiamo di farne un uso consapevole.

    UNITA’ 2 : I tratti

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