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Compagni di viaggio. Dai diritti dell’uomo ai diritti dell’animale
Compagni di viaggio. Dai diritti dell’uomo ai diritti dell’animale
Compagni di viaggio. Dai diritti dell’uomo ai diritti dell’animale
E-book178 pagine1 ora

Compagni di viaggio. Dai diritti dell’uomo ai diritti dell’animale

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Info su questo ebook

Il 1978 è un anno che ha lasciato il segno: nella sede dell’Unesco a Parigi, il 15 ottobre è stata sottoscritta la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale redatta dalla Lega Internazionale dei Diritti dell’Animale.

Per la prima volta nella storia dell’umanità e nella storia naturale vengono solennemente dichiarati in una sorta di “Magna Charta” i diritti degli animali alla vita, al benessere e a un equo trattamento. L’animale non è più considerato un oggetto senza diritti da soggiogare agli interessi dell’uomo, ma un soggetto portatore di qualcosa che è un primo embrione di personalità giuridica. Un primo grandissimo passo, pur con i suoi limiti e le sue ambiguità che ne fanno più un documento ambientalista che animalista.

Questo ebook, da leggere nel tempo di una passeggiata al parco con il proprio cane, è un commento puntuale dei 14 articoli che costituiscono la Dichiarazione che si completa con un’analisi di alcuni dei principali temi del dibattito intorno ai diritti degli animali, come la sperimentazione, gli allevamenti intensivi, gli zoo e i circhi, la caccia, l’abbandono.

Piacevoli illustrazioni accompagnano il testo e inframezzano i vari argomenti.
LinguaItaliano
EditoregoWare
Data di uscita4 ott 2013
ISBN9788867971183
Compagni di viaggio. Dai diritti dell’uomo ai diritti dell’animale

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    Anteprima del libro

    Compagni di viaggio. Dai diritti dell’uomo ai diritti dell’animale - Stefano Cagno

    © goWare

    Ottobre 2013, prima edizione digitale

    Per gentile concessione di:

    © Modern Publishing,

    2009, prima edizione a stampa

    In collaborazione con:

    Associazione Vegetariana Italiana Onlus

    ISBN 978-88-6797-118-3

    Illustrazioni: Roberto Lanterio

    Copertina: Lorenzo Puliti

    Sviluppo ePub: Elisa Baglioni

    goWare è una startup fiorentina specializzata in digital publishing

    Fateci avere i vostri commenti a: info@goware-apps.it

    Blogger e giornalisti possono richiedere una copia saggio a Maria Ranieri: mari@goware-apps.com

    Modern Publishing - Milano

    tel. +39 02 26413388 | postmaster@modernpublishing.eu

    Quando è stato possibile le illustrazioni sono state tratte da Wikipedia Commons e da altre risorse Creative Commons. Negli altri casi l’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti dei brani riprodotti nel presente volume.

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    blog

    La crudeltà verso gli animali è tirocinio della crudeltà contro gli uomini.

    Publio Ovidio Nasone

    poeta latino

    Introduzione

    Uno dei temi culturali più dibattuti negli ultimi anni è stato quello del rapporto tra gli esseri umani e gli animali. In realtà questo è stato un argomento che ha interessato i filosofi dai tempi dell’antica Grecia, basti pensare ad esempio a Plutarco o a Porfirio che si scagliavano con veemenza contro chi si cibava di carne o contro i cacciatori. Inoltre, i loro circoli filosofici erano costituiti solo da vegetariani e il non cibarsi di carne era parte costitutiva di una filosofia di vita volta all’armonia con quanto li circondava, tappa indispensabile per raggiungere anche la pace e l’armonia interiore.

    Da allora in poi, in ogni periodo storico c’è stato chi si è interessato al tema degli animali e in particolare agli aspetti etici della relazione tra la nostra specie e tutte le altre.

    Tappa fondamentale è stata il pensiero del filosofo Immanuel Kant, il quale riteneva che agire con crudeltà verso gli animali predisponeva a uguale comportamento verso i nostri simili:

    Chi perciò facesse uccidere il proprio cane, non essendo questo più in grado di procurarsi il pane, non agirebbe affatto contro i doveri riguardanti i cani, i quali sono sprovvisti di giudizio, ma lederebbe nella loro intrinseca natura quella socievolezza e umanità, che occorre rispettare nella pratica dei doveri verso il genere umano. Per non distruggerla, l’uomo deve mostrare bontà di cuore verso gli animali, perché chi usa essere crudele verso di essi è altrettanto insensibile verso l’uomo.

    È stato però un filosofo utilitarista, vissuto a cavallo tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo, Jeremy Bentham, a porre le basi per un diverso rapporto con gli animali:

    Che altro dovrebbe tracciare la linea invalicabile? La facoltà di ragionare, o forse quella del linguaggio? Ma un cavallo o un cane adulti sono senza dubbio più razionali e più comunicativi di un bambino di un giorno, o di una settimana, o persino di un mese. Ma anche ammesso che fosse altrimenti, cosa importerebbe? Il problema non è: Possono ragionare?Possono parlare?, ma Possono soffrire?

    Insomma per Bentham aspetto centrale è la capacità di soffrire che ci accomuna agli animali e non tanto il grado di intelligenza che normalmente, invece, ci differenzia e quindi ci divide.

    Questo nuovo approccio basato sulle similitudini anziché sulle diversità diventerà la premessa per alcuni dei più recenti sviluppi del pensiero filosofico che attribuisce anche agli animali dei diritti come quelli alla vita, al benessere e a un equo trattamento che tenga in considerazione le caratteristiche di specie. Intorno agli anni Settanta del secolo scorso, con il filosofo australiano Peter Singer e lo statunitense Tom Regan, il tema dell’etica nei rapporti con le altre specie divenne una delle questioni più dibattute anche per quanti si occupavano di diritti in generale.

    Circa negli stessi anni, per la precisione nel 1978, a Parigi, presso la sede dell’Unesco, fu proclamata la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale, redatta dalla Lega Internazionale dei Diritti dell’Animale. In questo documento, per la prima volta, furono messe nero su bianco indicazioni precise che proponevano un nuovo e rivoluzionario atteggiamento nel modo di intendere la relazione tra esseri umani e animali; dove questi ultimi non erano più intesi come oggetti da sfruttare a piacimento e per i nostri interessi, ma come soggetti portatori di diritti. Veniva finalmente sancita, almeno sulla carta e a livello universale, una visione se non paritaria almeno dignitosa di quanto possiamo e non possiamo compiere sugli altri soggetti che abitano il pianeta Terra.

    Pur essendo la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale una carta di intenti e non una legge cui ci si deve attenere, è stata in tutti questi anni uno stimolo importante per tutto ciò che riguarda lo sviluppo dell’etica e, più ancora, dell’etica del diritto. Temi quali la vivisezione, gli allevamenti intensivi per scopi alimentari o per produrre pellicce, i circhi con animali, il randagismo, gli zoo, la caccia e più in generale i maltrattamenti sugli animali hanno appassionato e coinvolto non più solo pensatori, scienziati o filosofi, ma anche la gente comune. Sono così nate in tutto il mondo associazioni che si prefiggono la difesa degli animali dai più svariati atti di crudeltà che la nostra specie è in grado di compiere nei loro confronti. Sempre più donne e uomini, giovani e anziani, appartenenti ai più svariati ceti sociali, a tutte le religioni e di ogni parte del mondo hanno iniziato a dedicare il proprio tempo, la propria professionalità e il proprio denaro per cercare di costruire un mondo migliore in cui possano avere diritto di cittadinanza e, quindi, vivere serenamente e rispettati anche gli animali. Insomma dai lodevolissimi, ma ristretti, cenacoli culturali di Plutarco e Porfirio, aperti a pochi e privilegiati adepti, si è arrivati a una sensibilizzazione nei riguardi dei diritti degli animali diffusa trasversalmente all’interno della società mondiale. Anche grazie alla comunità aperta e libera di Internet oggi si è in grado di raggiungere ogni persona, stimolando ogni singola sensibilità.

    L’analisi della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale, a trent’anni dalla sua proclamazione, ci offre uno spunto importante per analizzare lo stato dell’arte.

    Nelle prossime pagine, a un breve approfondimento e a una valutazione dei quattordici articoli di cui la Dichiarazione è costituita, farà seguito un’analisi di alcuni dei principali temi riguardanti l’etica del rapporto tra esseri umani e animali. Il filo conduttore sarà quello di valorizzare le molte luci che questa Dichiarazione è stata in grado di accendere, ma anche sottolineare qualche ombra e qualche incongruenza che emerge tra le righe.

    Uno sguardo verso il futuro ci permetterà di pensare al superamento della Dichiarazione stessa, poiché il tempo, inevitabilmente, rende ciò che inizialmente è stato rivoluzionario e avveniristico obsoleto e sorpassato. Una nuova Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale potrebbe essere un ulteriore stimolo per la costruzione di un futuro mondo realmente in armonia con tutte le altre specie animali.

    Mangiare carne è digerire le agonie di altri esseri viventi.

    Marguerite Yourcenar

    scrittrice francese, autrice de Le memorie di Adriano

    Dichiarazione Universale

    dei Diritti dell’Animale

    Premessa

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