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La gatta che suonava il piano
La gatta che suonava il piano
La gatta che suonava il piano
E-book40 pagine32 minuti

La gatta che suonava il piano

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Info su questo ebook

Tre racconti, una sola storia. 1944. I nazisti occupano Parigi. Edifici crollati, i corpi delle vittime campeggiano come vessilli nei luoghi degli scontri. Fame, disperazione e rassegnazione riempiono gli animi avviliti dei parigini. Ma c'è ancora speranza nei cuori di chi non si è mai arreso, di chi combatte, di chi ogni giorno ravviva la fiamma del ricordo e di una promessa. C'è bisogno di lotta nel cuore di Vincent, che ha perso tutto ma vuole difendere il futuro di sua figlia. C'è entusiasmo, voglia di vivere e di riconquistare la libertà, nei cuori di un gruppo di operai che non sanno nulla di guerra, di odio, di armi, ma scelgono di ribellarsi al nazismo e di riscrivere il finale ad una insulsa pagina di storia, per la loro città occupata.
LinguaItaliano
Data di uscita10 lug 2012
ISBN9788867550296
La gatta che suonava il piano

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    La gatta che suonava il piano - Nicola Nicodemo

    Nicola Nicodemo

    La gatta che suonava

    il piano

    La gatta che suonava il piano

    © 2012 Nicola Nicodemo

    BNR Blog novel: Il Romanzo

    http://blog-romanzo.blogspot.it/

    È vietata la riproduzione dell'opera o di parti di essa, con qualsiasi mezzo, se non espressamente autorizzata dall'autore.

    Questi racconti sono opere di fantasia. I nomi, i personaggi, i luoghi e gli eventi discritti sono frutto dell'immaginazione dell'autore, o hanno lo scopo di conferire veridicità alla narrazione e sono pertanto utilizzati in modo fittizio. Ogni riferimento a fatti accaduti o a persone realmente esistite è da ritenersi puramente casuale.

    L'immagine in copertina, di pubblico dominio, è liberamente presa da Wikimedia Commons, all'indirizzo http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/a1/Paris1944.jpg/769px-Paris1944.jpg

    Prefazione

    Non avevo mai visitato Parigi durante la stesura dei racconti. Dopo averlo fatto, sono ora ancora più legato ad essi, ed è questo il motivo  che mi spinge a condividerli con Te, Lettore.

    Essi non si propongono come documento storico, né come ricostruzione dei fatti accaduti. Magari non restituiranno la giusta veemenza agli eventi, non li ricollocheranno nel giusto quadro storico-politico, non esporranno la tragedia della guerra così come essa veramente fu. Questo perché non è mio scopo, come già espresso, narrare della guerra.

    Voglio piuttosto narrare della vita: la vita di un uomo sullo sfondo della guerra; di come un uomo, nella sua individualità, agisce e si confronta con il dolore e con il desiderio di lottare.

    Magari nessuno ha davvero percepito le emozioni e gli stati d'ansia allo stesso modo in cui li avverte il mio protagonista. Magari Vincent non è che espressione di una mia ipotetica reazione, delle mie sensazioni dinanzi a uno scenario del genere.

    Ed è questo che io voglio trasmetterTi, Lettore: una scena di vita, gli stati d'animo di un uomo qualunque di fronte alla guerra e alla possibilità di riscattare la propria libertà. Vincent potrebbe essere un partigiano della città occupata di Parigi, o uno delle migliaia di partigiani che persero la vita sugli Appennini italiani, durante la nostra Resistenza. In questo contesto non ha importanza. Perché essa è pur sempre una scena di vita.

    Ti auguro buona lettura.

    Nicola Nicodemo

    A Jacqueline, Robert, François

    e a Voi altri che ci avete difeso.

    La gatta che suonava il piano

    Chez Dubois era uno dei café più in voga di Parigi, sulla riva destra. Molti dei clienti lo frequentavano, anche solo per farsi dire Guarda, è entrato da Chez Dubois. Era un vezzo. Questo  accadeva soprattutto tra gente ricca, perché la fama del locale era ben ripagata dalla prezzatura delle vivande. Chi vi era affezionato non poteva però rinunciare a una

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