Storie e racconti
Di Enzo Vitale
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Storie e racconti - Enzo Vitale
633/1941
1
FAVOLA
LA VENDETTA DEL CHIODO
In un paesino di campagna, vi era un bambino dispettoso, il quale era solito fare vari scherzi ai suoi compagni di cattivo genere, questi stufi di lui, non vollero più la sua compagnia ed ogni qualvolta si avvicinava a loro per giocare, veniva cacciato via in malo modo, così il fanciullo rimase solo e senza compagnie.
Passarono i giorni e molti mesi, sempre senza poter giocare con gli amichetti, così lui decise di divertirsi solo, spargendo sulle strade dei chiodi con la testa larga e così trascorreva il tempo nascondendosi fra i cespugli, per vedere se qualche malcapitato automobilista, ciclista o conducente di moto, nel passare su quella strada, forava una gomma in modo da ridere e compiacersi della sua trovata.
In quel tempo le strade di campagna e di paesi non erano asfaltati, quindi il chiodo non si notava sotto il piccolo strato di terra.
Molti incapparono nella sua bravata, dovendosi fermare per sostituire la gomma forata, naturalmente brontolando per la perdita di tempo, non immaginando il sadismo del fanciullo. Visto che il suo divertimento incosciente faceva vittime, pensò bene di fornire altre strade di chiodi affinché, le ignare vittime, cadessero nelle sue bravate e, per sua fortuna, nessuno si occorse della sua mascalzonata, altrimenti sarebbero stati guai seri per lui e la sua famiglia.
Ormai aveva preso l'abitudine, quindi continuava nel suo gioco perfido per molto tempo, fino a quando quelle strade vennero tutte asfaltate ed il fanciullo, diventato ormai grande, non fece più quel gioco incosciente.
Passarono vari anni, il fanciullo diventato uomo e con famiglia propria, aveva anche lui acquistato un'automobile e, quando passava su quelle strade, aveva sempre il ricordo delle sue bravate ed era sicuro di non incappare nelle stesse avventure delle sue malcapitate vittime, comunque le strade erano ormai tutte asfaltate e nessuno mai aveva più forato le gomme, quindi era certo e felice, ma la VENDETTA del CHIODO era in agguato infatti, una sera dovendo recarsi urgentemente presso il Pronto Soccorso del paese per un suo malore, all'improvviso una gomma della sua vettura scoppiò e l'automobile si ribaltò, creandogli seri danni all'auto oltre a molti guai personali, tanto da essere ricoverato per un lungo periodo nell'ospedale e subire purtroppo, l'amputazione della mano destra, proprio quella che gli era servita per gettare e nascondere i chiodi in terra.
Quando ritornò a casa, volle andare presso la sua automobile, la trovò inservibile, ma volle vedere quella gomma scoppiata e........ quando la vide....... diede un urlo perché in essa vi era, conficcato, uno dei chiodi da lui gettati su quella strada da fanciullo che, sebbene arrugginito, si era vendicato della sua perfidia infantile.
---------OOOOO-------
2
RACCONTO
LA CHIOCCIA
In un paese di campagna un rappresentante di commercio aveva preso in affitto una abitazione e vi viveva insieme con la famiglia perché trovava, in quella zona, aria pura e gente cordiale ed ospitale.
Ai confini della sua abitazione, vi era una famiglia di operai la quale aveva una moltitudine di animali in gabbia, conigli, polli, uccelli, maiali, anatre e fagiani che li curava diligentemente, senza far loro mancare igiene e cibo.
Il giovane rappresentante ammirava la cura con cui manteneva quelle bestiole ed osservava sempre, compiaciuto, come il suo confinante le accudiva.
Un giorno, giacché aveva fatto amicizia con il vicino, chiese dove poteva comprare una coppia di fagiani perché quegli uccelli gli erano molti simpatici ed aveva intenzione di averli.
Il vicino si mise a disposizione e promise di accompagnarlo, l'indomani, presso una agraria di un paese vicino per acquistarli.
Arrivati presso il negozio, il giovane scelse una coppia di fagiani ed alcuni pulcini in modo da avere, quando quest'ultimi sarebbero diventatati grandi, delle uova fresche da darle sbattute ai suoi bambini la mattina e fare anche qualche frittata.
Il vicino consigliò di acquistare per il fagiano, cinque fagiane perché era la regola, così fece il rappresentante e ritornarono felici alle loro case con gli acquisti fatti e li festeggiarono con qualche bicchiere di buon vino.
Avevano costruito insieme una grande voliera ed ogni giorno il rappresentante curava e controllava il tutto affinché non mancasse il cibo, l'acqua e l'igiene.
Il tempo passava e tutto procedeva bene, infatti i pulcini erano diventate pollastrelle ed il fagiano, con le sue compagne, sembravano vivere felici, purtroppo ogni giorno le fagiane facevano le uova e ne erano tante che il rappresentante non sapeva cosa farne e poi erano molto piccole per mangiarle, quindi chiamò l'amico confinante per aver da lui dei consigli.
Questi consigliò di farle covare da una gallinella della voliera, ma il giovane gli fece notare che nessuna era diventata chioccia, ma il vicino disse:
< Non ci sono problemi, ne prendiamo una, le facciamo bere del vino fino a farla ubriacare, poi la giriamo e voltiamo varie volte e vedrai che la gallinella diventa chioccia >.
< Ma quale di quelle pollastrelle è la gallina ? >, chiese l'amico preoccupato.
Il vicino entrò nella voliera, prese la pollastrella più grande, la portò fuori per fare quell'operazione sopra detta, raccomandandosi di fare la stessa procedura per almeno quattro giorni, poi prese una cesta riponendo nell'interno della paglia, adagiò le uova delle fagiane, ponendo sopra la pollastrella e si raccomandò di tenerla al buio, con il cibo, dell'acqua e controllarla, poi andò via.
Il rappresentante portò la cesta con le uova e la pollastrella, su di un ripostiglio del garage salendo con una scala di legno, soltanto così era al sicuro della buona riuscita ed ogni giorno faceva quell'operazione del vino, prendendo la povera pollastrella, ma non usava il vino, bensì il brandy per essere più sicuro di farla ubriacare affinché covasse le uova, naturalmente controllando il cibo e l'acqua e la perfetta tenuta al buio della pollastra, chiudendo la porticina del ripostiglio.
Tutto procedeva bene ed il vicino chiedeva se tutto andava nel verso giusto.
Passarono vari giorni, il rappresentante era partito presso la sede dell'industria e vi rimase per alcuni giorni, ma ritornò verso le cinque di una mattina, naturalmente non sapendo che era giunto il momento della schiusa delle uova, ma il vicino lo sapeva e, come sente il rombo della vettura del rappresentante avvicinarsi al cancello, corse subito ad avvertirlo ed insieme si recarono presso lo stanzino del garage.
Il rappresentante, per non essere scortese, fece salire il vicino sulla scala per raggiungere la porticina dello stanzino e, come questo lo apre, si sentì un