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Mangia, prega e basta
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Mangia, prega e basta
E-book116 pagine25 minuti

Mangia, prega e basta

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Info su questo ebook

Il Salone del Libro di Torino visto da chi non ci va per i libri, ma per le fascette, per assegnare gli Oscar delle fascette di Smemoranda. E nel frattempo trova anche altro: i cartelli scritti a mano, i grandi classici rivisti e corretti per i ggiovani, il potere della fede, i libri di merda, le audiocassette, gli errori ortografici, l’orsetto puccioso del Salone, la Mary Poppins dei libri, la buchstalgie© e tante altre cose che se non ci fosse da ridere, ci sarebbe da piangere, perché se la crisi dell’editoria va avanti così, alla fine rimarrà solo un editore: Eataly. Questo libro raccoglie gli articoli scritti per gli Oscar delle fascette di Smemoranda, più un brano inedito sulle provocazioni della scrittrice Isabella Santacroce (nella versione Clean Lyrics) e una galleria fotografica di meraviglie editoriali.


Alberto Forni è giornalista. Ha pubblicato la raccolta di racconti Avanti Veloce-Cronache da un mondo pop (Fernandel, Baldini&Castoldi). È stato fra gli autori della trasmissione radiofonica Dispenser di Radio 2. Ha collaborato con riviste come Wired, Flair, Panorama, Linus. È autore del blog Fascetta Nera e ha scritto una guida al self-publishing: Tutto quello che devi sapere per pubblicare (e vendere) il tuo e-book.
LinguaItaliano
Data di uscita14 mag 2014
ISBN9788898285167
Mangia, prega e basta

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    Anteprima del libro

    Mangia, prega e basta - Alberto Forni

    ALBERTO FORNI

    MANGIA, PREGA E BASTA

    Cronache (poco serie) dal Salone del Libro 2014

    Mangia, prega e basta

    Cronache (poco serie) dal Salone del Libro 2014

    Copyright © 2014 Alberto Forni

    ISBN 978-88-98285-16-7

    In copertina: Ritratto di benzinaia con refuso (Anonimo - 2014, bit su sensore)

    Grafica di copertina: Silvana Macrì

    fascettanera.blogspot.it

    Indice

    Introduzione

    Non dire Salone, se non fai la provocazione

    L’Oscar delle fascette

    Strateggismo editoriale

    (Per tutti gli altri c’è) Masterpiece

    Il futuro del libro

    Grandi Classici 2.0

    Tutte le tendenze moda delle fascette per la stagione Autunno-Inverno 2014-2015

    And the winner is...

    Mangia, prega e basta

    P.S. Post Salone

    Wunderkammer

    Morale della favola

    Chi sono

    Introduzione

    Un paio di anni fa, in libreria, rimasi colpito da una fascetta che recitava Un po’ Fabio Volo e un po’ Nick Hornby. L’accostamento fra i due soggetti era talmente assurdo e improponibile che fotografai la fascetta e la postai su Facebook col titolo di Fascetta Nera (una rubrica). Si trattava della prima associazione mentale che avevo fatto, del primo titolo che mi era venuto in mente. Un amico, entusiasta, commentò: Dovresti farne un blog. Ci pensai un attimo, andai a casa e qualche ora dopo era nato Fascetta Nera.

    Fascetta Nera ha avuto subito un riscontro inaspettato, saranno state le fascette in sé, alcune davvero irresistibili, sarà stato il tono dei miei brevi commenti, ma nel giro di qualche mese non c’era addetto ai lavori che non ne avesse sentito parlare.

    Al di là di tutto, però, il blog non ha mai avuto (e continua a non avere) alcun intento o fine particolare, non vuol dare conto della situazione dell’editoria o del marketing editoriale, non vuole criticare (è vero, non si può dire che non sia critico, ma non è quello il suo scopo e comunque tutto viene sempre affrontato in punta di fioretto), non vuole puntare il dito contro niente e nessuno, e anche se il suo stile è molto chiaro, si tratta solo del mezzo attraverso il quale un petulante criticone un po’ stronzetto, che non sopporta gli errori di ortografia e le cialtronate, trova modo di divertirsi un po’.

    Del resto, dire che in questi due anni ho fatto indigestione di fascette non rende a sufficienza l’idea, visto che solo sul blog ne ho pubblicate più di un migliaio, mentre ne avrò fotografate tre o quattro volte tanto. Eppure, incredibilmente, riesco ancora a farmi un bel po’ di risate, a stupirmi trovando l’ennesimo, sciagurato strillo di copertina capace di alzare ulteriormente l’asticella.

    L’anno scorso, a ridosso del Salone del Libro,

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