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Vasco dentro: Prova ad essere me
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E-book202 pagine1 ora

Vasco dentro: Prova ad essere me

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Info su questo ebook

Ex poliziotti, disoccupati, calciatori con le caviglie rotte, muratori, ragionieri e bidelli. Cosa li accomuna? Si tratta di Gente che di notte cambia pelle e calca il palco di localini, feste di paese e matrimoni, vestendo i panni dell’unico vero mito italiano vivente: Vasco Rossi. Non sono dei classici sosia e spesso neanche gli somigliano, sono i tizi che vedi in coda al casello o sul tram, che protetti dal suo fascino si trasformano nel proprio eroe, ne ricalcano le smorfie i gesti e l’atteggiamento fino a diventare Lui. Da nord a sud, dalle provincie più sperdute alle grandi città, trenta storie diverse che parlano di libertà e ribellione, ma soprattutto di riscatto e rappresentano uno spaccato dell’Italia attraverso un mito, divisivo e trasversale, che non compare mai.
LinguaItaliano
Data di uscita20 apr 2020
ISBN9788885608313
Vasco dentro: Prova ad essere me

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    Vasco dentro - Ray Banhoff

    Ray Banhoff

    Vasco dentro.

    Prova ad essere me

    Crowdbooks

    © 2020 Crowdbooks Publishing

    © Ray Banhoff per i testi e le fotografie

    A norma della legge sul diritto d’autore e del codice civile, è vietata la riproduzione, totale o parziale, di questo volume in qualsiasi forma, originale o derivata, e con qualsiasi mezzo a stampa, elettronico, digitale, meccanico per mezzo di fotocopie, microfilm, film o altro, senza il permesso scritto dell’Editore.

    CROWDBOOKS PUBLISHING

    www.crowdbooks.com

    ISBN

    978-88-85608-31-3 (.ePub)

    978-88-85608-34-4 (.mobi)

    Crowdbooks

    Direzione editoriale

    Stefano Bianchi

    Editing e coordinamento editoriale

    Martina Spagnoli

    eBook designer

    Alessandro Bonalume

    Ufficio stampa

    press@crowdbooks.com

    Diritti di riproduzione e traduzione riservati per tutti i paesi

    In copertina

    Gaetano Tano del gruppo musicale Vasco Dentro

    Avvertenze

    Questo eBook è in formato .ePub3 a layout fluido. È questo il motivo per cui è possibile interagire con il testo, modificarne la grandezza o leggerlo su un qualsiasi device di lettura.

    Inoltre, a seconda della visualizzazione che sceglierete, alcune sezioni di testo potrebbero interrompersi e proseguire nella schermata successiva – soprattutto elenchi e tabelle. Sarà sufficiente modificare la grandezza del testo per proseguire nella lettura con chiarezza.

    Grazie alle possibilità offerte dal CSS3 è stato possibile realizzare, laddove necessario, didascalie a comparsa in due diversi impaginati. La lettura dell’eBook è infatti possibile sia in orientation portrait (con device in verticale) sia in orietation landscape (con device in orizzontale). Nelle seguenti pagine prova a inclinare il dispositivo di lettura — ricordati di abilitare la rotazione automatica nelle impostazioni del tuo device — e a cliccare sulle immagini; osserva cosa accade.

    Grazie.

    Buona lettura

    La gente compra finte borse di Vuitton, Prada, Goyard etc..., cosi come c'è gente che prende l'identità di altri. I primi lo fanno perché non possono permettersi gli originali e i secondi? Un po' per lo stesso motivo solo che in questo caso i contraffatti sono loro e chi vuole risparmiare li chiama perché non può permettersi l'originale. In realtà però non è semplicemente una questione economica. 

    È una questione di desiderio, desiderio di condividere in qualsiasi modo possibile il successo anche in maniera remota o di quarto rimbalzo. Quelli che vivono come se fossero Vasco Rossi lo sanno che non lo sono? Lo sanno come la gente che compra le borse tarocche. Lo sanno ma dopo un po' se ne dimenticano. Ed è solo dimenticando se stessi che si può vivere la vita di un altro. Dimenticando la propria condizione umana si può andare in giro con un Rolex falso perché se ci crediamo noi ci crederanno anche gli altri. Gli altri non ci credereranno ma noi non lo sapremo mai. Su i social è facile essere qualche d'un'altro ma nella realtà bisogna fare un sforzo di fede. Per essere un'altro bisogna avere fede in questo altro e non avere fede in noi stessi. Ammirazione, adulazione, convinzione e alla fine follia sono le qualità necessarie per voler vivere come se si fosse lui, in questo caso Vasco. Jovanotti cantava Vasco non ci casco. Ma di finti Jovanotti ancora non ne esistono, che io sappia. Allora vuol dire che Jovanotti non è Vasco. Non è ancora una divinità tale da poter partorire dei semi cloni. Vasco si. Chissà se c'è stata gente che andava in giro impersonando Gesù, sicuramente si. Allora voler essere un semidìo è proprio una questione di fede. Ad immagine e somiglianza diceva il Dio vero. Immagine e somiglianza non sono la stessa cosa. Vasco è immagine, gli altri somi- glianza. È la tragedia dell'umanità assomigliare a Dio senza mai diventare la sua stessa immagine. Meglio asso- migliare od essere la copia perfetta? Meglio essere un falso o una copia? La tragedia sta tutta in queste domande. Alla quale mille Vasco non sanno rispondere. 

    Francesco Bonami

    Il primo che chiama questa roba progetto gli stacco le palle.

    A morsi. Progetto è una di quelle parole che in dieci anni

    a Milano ho sentito talmente tante volte che mi esce dal naso.

    Mi fa schiumare. Tolto il fatto che progetto indica qualcosa in fase di bozza che attende di essere realizzata, di solito è termine che viene associato a qualche lavoretto artistoide del cazzo.

    Tipo il progetto di quello che fotografa cosa fa Babbo Natale nei mesi estivi e seguono merdose foto di uno vestito da Babbo Natale sdraiato in piscina alle Bahamas. Progetto è quel tipo di contenuto che trovate nelle gallery dei siti acchiappa-clic. L'immagine del termine rimanda a qualche idea merdosa escogitata da un creativo scarso che cerca di mascherare la sua scarsezza con l'arguzia. Se lo devi definire, già non è più niente. C'è un motivo per cui mi sono intrippato e ho passato due anni in giro per l'Italia a scattare queste foto, mesi in cui ero incasinato fino al collo, disoccupato, senza un soldo. C'è un motivo se sono arrivato a volerlo stampare, a trovare i soldi per i viaggi, a rompermici le palle in mezzo a mille crisi in cui dicevo: non valgo niente sono una merda. Il motivo è che questa roba è la mia vita. Fanculo il progetto

    Le cose sono andate più o meno così.

    Era giugno del 2016 e me ne stavo spaparanzato su una spiaggia del Salento con la mia ragazza, Martina. Ah Bene! Belle le vacanze a giugno, non le avevo mai fatte, un po' da tedesco in camper ma belle. Bello anche il Salento prima dell'invasione turistica. Belli il sole, il mare salato, le strade vuote. Bella Martina. Bello tutto. Eppure avevo appena perso il lavoro e iniziava un periodo di cui non sapevo niente. Negli ultimi dieci anni avevo vissuto a Milano, dove i primi tempi mi ero mantenuto facendo di tutto, dal fattorino al ragazzo delle fotocopie, per poi iniziare a guadagnarmi da vivere scrivendo e fotografando. Negli ultimi cinque anni avevo lavorato come fotografo in un grande gruppo editoriale. Poi la svolta repentina. 

    La mia fine era un tasto premuto dal dito del capo dell'ultimo lavoro che avevo avuto (sempre che si possano definire lavori le situazioni in cui sono finito a Milano). 

    Ripercorrendoli in una carrellata mentale i miei principali sono stati una lunga schiera di repressi, dei dichiarati psicopatici e dei sadici quando

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