Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

El - La Trilogia
El - La Trilogia
El - La Trilogia
E-book179 pagine2 ore

El - La Trilogia

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Nel 2030 gli uomini hanno trovato il modo di viaggiare nel tempo, ma quello che scoprono, spostandosi di mille anni nel futuro, non è rassicurante: le immagini trasmesse non mostrano alcuna forma di vita ma solo una lunga fila di persone, imprigionate in una specie di resina, come fossero dei fossili. 
Per tentare di salvare l’umanità, nel futuro viene inviato Paul Carren, che prima di partire lascia un messaggio alla cugina, con l’ordine di conservarlo di generazione in generazione. 
All’arrivo sulla Terra del 3000, però, Carren, sfiorando una fontana contenente una misteriosa materia, si disintegra. I suoi resti saranno raccolti da El, cameriera di un pub, e quando il corpo di Carren verrà ricomposto, sarà proprio lei a doverlo aiutare a risvegliarsi e a ritrovare la propria coscienza.

Carlo Antonelli nasce nel 1965 a Brescia, dove si laurea con lode in medicina. Si specializza in Anestesia, in Ipnosi Clinica e Psicoterapia, coronando un sogno perseguito fin da studente: comprendere e usare la parola per curare. Esordisce nell’edtoria nel 2003, con il testo universitario: Ipnosi e Dolore Ed. G. Laterza. È autore di pubblicazioni scientifiche e testi sull’ ipnosi, fra cui Teoria e pratica dell’ipnosi clinica, edito da vox. Nel 2018 vince il premio letterario “Simonetta Lamberti” con il racconto Il sole nero di Zeda.
 
LinguaItaliano
Data di uscita31 gen 2021
ISBN9788830634657
El - La Trilogia

Correlato a El - La Trilogia

Ebook correlati

Narrativa generale per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su El - La Trilogia

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    El - La Trilogia - Carlo Antonelli

    LQpiatto-antonelli.jpg

    Carlo Antonelli

    El

    La triologia

    © 2020 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma

    www.gruppoalbatros.com - info@gruppoalbatros.com

    ISBN 978-88-306-2864-9

    I edizione Dicembre 2020

    Finito di stampare nel mese di aprile 2020

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)s

    Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa

    El

    La triologia

    Grazie di esistere ad

    Alessandra, Renzo, Lidia, Gervasio

    Grazie per il prezioso supporto

    alla professoressa Paola Bucciarelli

    Nuove Voci

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di Lady Chatterley. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

    Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

    – Respira. Forza. Tira un bel respiro! Dentro l’aria. Dentro… dentro. Ok! Adesso butta fuori, spingi col diaframma, fuori tutto, così… molto bene. Devi concentrarti di più ma va bene, molto bene, Carren, penso che per oggi possa bastare.

    Paul Carren infilò velocemente la camicia, salutando con la testa l’allenatore del centro. Lo sguardo era lontano, oltre l’ampia vetrata della medicheria e si perdeva nei caldi colori del tramonto. Un soffice rosso che lo avrebbe avvolto fra qualche istante, lasciandogli gustare subito e pienamente la libertà di quei giorni.

    – Mi aspetti, Paul? Usciamo assieme? – echeggiò limpida la voce di Lisa

    – Sbrigati. Voglio fare una corsa prima che faccia buio.

    – Riesco a farmi una doccia?

    – Sì, se ci metti trenta secondi.

    Sospirò, avvicinandosi nuovamente alla vetrata per leggere una piccola pagina a stampa, appena ingiallita e con un angolo stappato.

    Sopra un titolo o semplicemente la prima parola che iniziava quello strano racconto:

    "Luna.

    Procedo incerta,

    con questa benda di seta blu, stretta sugli occhi.

    L’ho legata con le mie mani.

    Non sento le vostre grida

    perché il suono del mio cuore le sovrasta

    e il mio respiro,

    come un uragano, scompiglia il vostro mondo.

    Il mio sguardo distruggerebbe ogni cosa ma voi potete esistere, finché non guardo.

    Come in un sogno, il mondo sarà reale,

    fino a quando aprirò gli occhi e mi desterò.

    Il mio amore è più forte del male che ci circonda

    ma questo tempo lo disperde.

    Sento gli attacchi, sempre più vicini.

    Li sento come una brezza fredda sulle mie guance.

    Il cuore è pesante, sa cosa serve ma non può chiedere.

    Eppure è così semplice: se non diverrò parte di voi scomparirò per sempre..."

    – Ehi ci sei? – La lieve spinta di Lisa alle spalle fece girare bruscamente Paul

    – Ti trovo sempre qui, con la testa fra le nuvole. Luna, la dea del vuoto. È forse il tuo sogno segreto? Non hai letto il libro?

    – È tratto da un libro?

    – Ovvio e da dove sarebbe uscito questo racconto? Se riesco a trovarlo, te lo porto, così avrai qualcosa da leggere, quando parti. Comunque lei è sposata.

    – Sposata? E con chi?

    – Con il principe Id, quello che bloccò il demone antico nella colonna della cattedrale… Paul, lascia perdere, la prossima volta te lo porto.

    – Lisa, preferisco se mi fai una sintesi tu, non avrò tempo per queste cose.

    – Non ci credo! Non si può essere così incredibilmente pigri, avviamoci, te lo racconto mentre andiamo alla fermata.

    Lisa raccolse velocemente i capelli, fermandoli con una pinzetta e sollevò il cappuccio della felpa, prima di iniziare.

    – In realtà, il vero protagonista della storia era proprio suo marito, un potente mago…

    – Ma non era un principe?

    – Non interrompermi! Sì, era un principe, molto più vecchio di Luna ed è diventato re dopo averla sposata. Anche lei era un po’ magica. Però questo matrimonio non piaceva alle forze del male perché l’incoronazione di Id, secondo la leggenda, avrebbe garantito mille anni di pace e prosperità sulla Terra. Così, per impedire la loro unione, proprio nella cattedrale, dove si stava compiendo la celebrazione, venne inviato Krunas, un demone molto potente. Scesero le tenebre e anche le candele si spensero, mentre la fiamma del braciere in cui era custodito il fuoco eterno divenne blu e non riscaldava e non illuminava più. Prima che fosse troppo tardi, Id riuscì a baciare Luna, suggellando il matrimonio e con il nuovo potere dato dalla unione dei loro spiriti, spinse Krunas all’interno di una delle colonne portanti, imprigionandolo, fuso con la pietra lavica. Quando il re allentò la presa, togliendo il braccio dalla colonna, anche la parte di Krunas che fuoriusciva si trasformò in pietra e le tenebre scomparvero. Lo sforzo, però, era stato troppo e il re lentamente si trasformò in un’ombra, come un fantasma, sotto gli occhi disperati di Luna, che non sapeva come aiutarlo. Con un gesto estremo Luna si avvicinò al suo amore e gli diede un ultimo bacio, trasferendo tutta la sua parte umana nel marito. Si dice che re Id sia stato un grande e giusto sovrano, regnò per oltre cento anni garantendo pace e prosperità. Di Luna non si seppe più nulla. Poi, col passare dei secoli, si persero anche le tracce del re e il loro ricordo divenne leggenda.

    Lisa si fermò, cambiando impercettibilmente il tono di voce.

    – Peccato che qualcuno abbia strappato l’angolo finale del foglio, era annotato il suo numero di cellulare. Mi spiace, Paul Carren, non credo tu abbia la minima possibilità di trovarla.

    L’inizio

    Ogni salto evolutivo dell’umanità è stato preceduto dalla scoperta di una nuova forma d’energia. Così fu per il fuoco, l’elettricità, l’energia nucleare e infine per il plasma.

    Ogni successiva forma di energia ha messo nelle mani dell’uomo un potere più grande, più difficile da contenere e con esso un prezzo sempre più alto da pagare.

    I magnifici colori delle aurore avevano ispirato poeti e scrittori molto prima che gli scienziati capissero come l’essenza di quello strano fenomeno, il plasma, fosse in realtà la regola di ogni pianeta e di ogni stella. Una regola per l’universo ma non per la Terra e questo avvenne molto, molto tempo prima di riuscire a contenere la sua straordinaria energia.

    Base Humana, Alaska: il 18 agosto 2030, l’astronauta Paul Ethan Carren viaggia nel tempo sfruttando una distorsione del continuum spaziotemporale, comparsa in una piccola regione del sud dell’Alaska al confine con lo Yukon.

    È il primo viaggio dell’uomo attraverso il tempo, dopo anni di esperimenti con sonde olografiche.

    L’ultima sonda olografica, inviata due anni prima, era stata destinata al futuro più lontano mai tentato: l’anno 3025. A distanza di due ore locali da quel lancio, i dati trasmessi dalla sonda tornavano al presente, dalla breccia del continuum, portando con sé l’immagine della Terra in quel remoto futuro.

    Lo sconcerto gelò ogni scienziato della Base Humana: miglia di territorio con costruzioni e strade vuote, immerse in un cielo limpido ma nessun movimento. Qualche nuvola azzurro viola sottile come un nastro colorato e leggermente luminescente attraversava il paesaggio a diverse altezze, fino a sfiorare la cima delle gigantesche abitazioni.

    Le costruzioni erano indistinguibili da quelle trasmesse nel 2028 dalla sonda olografica Earth 3025 e sembravano intatte, ma nulla riportava all’affollato ambiente di un pianeta che aveva già superato i sessanta miliardi di abitanti.

    Le scene più suggestive dell’ecatombe erano racchiuse in alcune immagini che mostravano centinaia di persone raccolte in un piazzale, in posizione eretta, strettamente vicine, come stessero marciando. Le figure umane apparivano bloccate all’interno di una sostanza ignota, come un gel di materia rarefatta, parzialmente confuse da un fine corpuscolato in sospensione. Non erano evidenti i colori e i corpi sembravano statue di gesso o marmo all’interno di un fluido semitrasparente. Fra i profili umani si evidenziava nettamente la sagoma di un cavallo, appoggiato su tre zampe. Gli scienziati ebbero la sensazione di trovarsi di fronte ad esseri umani inglobati all’interno di una enorme colata di resina, come fossero fossili.

    L’analisi degli ologrammi, secondo gli esperti, portava a conclusioni estrapolabili a tutto il pianeta: la vita sulla terra si sarebbe estinta e la data era identificabile nel settembre dell’anno 3025 con una genesi, in prima ipotesi, non bellica.

    L’impegno dell’umanità fu enorme e di concerto tutte le nazioni si unirono per l’ampliamento della Base Humana con la costruzione di una gigantesca piattaforma nel nord dell’America, strategicamente vicina alla zona di apertura dei varchi temporali.

    Lì si concentrarono le migliori menti e si raccolsero sforzi economici e tecnologici, in una collaborazione unica nella storia della civiltà.

    In meno di due anni fu costruito un prototipo: una navicella in grado di trasportare un essere umano attraverso la breccia del continuum spaziotemporale. Una navicella che avrebbe condotto un uomo del presente al 18 agosto 3024, circa un anno prima della prevista ecatombe. L’astronave fu battezzata People 3025.

    People 3025 sarebbe partita il 18 agosto 2030 dalla Base Humana, sfruttando una delle più grosse e stabili brecce del continuum ma non avrebbe fatto ritorno al suo presente, perché un varco di tale ampiezza non era più possibile. Il fenomeno della distorsione del continuum diveniva ogni anno più instabile e si sarebbe esaurito completamente nel 2031.

    Le piccole dimensioni imposte all’astronave limitavano il trasporto a una sola persona che doveva condensare in sé abilità fisiche, scientifiche, relazionali e ispettive. Il dottor Paul Carren era il candidato prescelto, cinquanta anni, olandese, laureato in fisica e biologia sperimentale, corpo atletico e un’innata propensione per le lingue e gli sport estremi.

    Non aveva famiglia e ai test cui era stato sottoposto mostrava una elevata stabilità mentale e una notevole linearità di pensiero, doti che lo rendevano adatto a pilotare la navicella.

    L’addestramento per la guida comportava una perfetta sincronizzazione mentale col computer di bordo, una specie d’imprinting. I comandi sarebbero stati impartiti ai circuiti alfa neurali dell’elaboratore senziente Eta alla maggiore velocità possibile: quella del pensiero. Eta era programmato per interpretare correttamente e correggere reazioni emotive intense, di shock o alterazioni della coscienza, senza disturbare la navigazione e lasciando il pilota libero di concentrarsi solo sulla missione.

    Dopo l’imprinting iniziale, Eta

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1