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" Fuga a tre voci"
" Fuga a tre voci"
" Fuga a tre voci"
E-book252 pagine3 ore

" Fuga a tre voci"

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Info su questo ebook

I nostri tre protagonisti: Marco, Lorella e Francesca affronteranno varie peripezie, prima di tutti Francesca dopo il coma costretta ad una lunga e dolorosa riabilitazione biennale, da cui miracolosamente non ne uscirà menomata, eccetto di una gamba paralizzata. Ma ai nostri personaggi la vita riserverà anche gioie immense.
LinguaItaliano
Data di uscita4 gen 2016
ISBN9788892536654
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    Anteprima del libro

    " Fuga a tre voci" - Lorenzo Linassi

    110

    PROLOGO

    FUGA A TRE VOCI

    PROLOGO

    Stava aspettando. Lorella ancora non si vedeva e per passare del tempo si mise ad osservare l'ambiente circostante, commentando fra sé e sé la visuale:

    Io dico ma è mai possibile che sto cazzo di Paese non sa farsi rispettare? Guarda quanti immigrati, l'Europa ci prende per il culo e noi stiamo a subire, cose da non crederci! Non abbiamo un minimo di rispetto per il nostro Paese, con il cavolo che la Francia o il Regno unito si facevano mettere i piedi in testa così. Dopo essersi abbandonato al soliloquio politico prese il giornale che aveva in mano, e lo agitò a mo' di ventaglio; era sera, ma il caldo afoso dell'estate romana si sentiva addosso, si appiccicava come una gomma americana sui vestiti bagnati di sudore. In quello stesso momento tirò fuori lo smartphone e si mise ad armeggiare su internet per ingannare l'attesa, quando all'improvviso Lorella lo salutò:

    - Mortacci tua, mi hai fatto prendere un colpo!

    - Ahahahah ho visto che eri distratto e ho pensato: adesso lo faccio saltare, dai non te la sarai presa per così poco. (porgendo la guancia per farsi baciare)

    - No non me la prendo per quello, più che altro fra un po' parte il treno e ancora non eri arrivata! Ti lasciavo qua eh! In mezzo alla stazione Termini.

    - Scusa, ma dovevo sistemare il trucco e il bikini da mettere in valigia.

    - Voi donne ci litigate con l'orologio, dai andiamo!

    - Nervosetto? Ho visto lo screensaver dello smartphone: con una modella rossa? Mi ricorda qualcuna!

    - Lascia perde l'argomento, dai andiamo (sbuffando)

    - Agli ordini generale Mancini!

    Dove stavano andando Marco e Lorella? Cosa era successo negli ultimi due anni?

    BUON COMPLEANNO (9/03/2015)

    ATTO I

    INTRODUZIONE

    9/3/2015 (BUON COMPLEANNO).

    Marco stava parcheggiando nei pressi della clinica ……..., ormai dal settembre del 2011 una volta a settimana passava da quelle parti ed ogni volta la tristezza lo assaliva come se fosse il primo giorno. Soprattutto vedere Francesca era estremamente doloroso: ormai era ridotta ad uno scheletro di soli trentacinque chili, vederla così, strideva moltissimo, se paragonata al ricordo della bellissima ragazza che era da sana. Entrato nella clinica, non trovò un panorama diverso dal solito: i corridoi erano gli stessi, la solita macchinetta per gli snack all'entrata, tutto dannatamente uguale da quasi quattro anni, anche le condizioni di Francesca erano le stesse: coma in stato vegetativo. I medici ultimamente sospettavano che fosse passata in stato di minima coscienza, ma gli esami diagnostici non avevano chiarito l'arcano. Prima di prendere l'ascensore, sentì una voce che lo chiamava. Era Lorella.

    - Come va?

    - Bene grazie. Ultimamente non posso lamentarmi. All'università sono riuscito a dare due esami nella prima sessione, a casa mamma sta bene, periodo tranquillo. Tu ?

    - Io ho iniziato la specialistica, quest'anno a psicologia hanno cambiato tutte le magistrali e quella che avevo incominciato lo scorso anno non mi entusiasmava, quindi ho fatto il lascio agli studi e ho iniziato un indirizzo che mi entusiasma di più, per il resto a parte l'università mi sembra tutto molto piatto: tutto uguale, non mi prende niente in questo periodo, la cosa più bella che ho fatto ultimamente è stato il video di auguri per Francesca, pensa un po' !

    - Video di auguri?

    - Sì ho montato un piccolo video con foto della nostra amicizia, è il mio regalo per i suoi 24 anni, so che ti sembrerà patetico, ma se fosse in stato di minima coscienza, ci sentirebbe, e non voglio farmi sfuggire questa occasione per ribadirle il mio affetto, tu le hai fatto qualcosa?

    - Mi metti in imbarazzo, ad essere sincero niente!! Le regalo il mio sostegno, quello sarà sempre incondizionato.

    - Di questi tempi è un grandissimo regalo!!

    Dopo essersi salutati , si diressero insieme verso la stanza nr .. del terzo piano. Non erano i soli.

    - Chi verrà a farle gli auguri secondo te?

    - Saremo io, te, i suoi e la nonna.

    - Per me ci sarà pure Lorenzo.

    - Boh, dopo tutti questi anni dalla fine delle superiori , non credo … Era attratto fisicamente, mica innamorato.

    - Marco, sei un pessimo psicologo!! Ti dico che c'è anche Lorenzo, se c'è mi offri un caffè!

    - D'accordo, tanto me lo offrirai te.

    Arrivati in stanza Marco si accorse, con un certo disappunto, che il sesto senso di Lorella aveva indovinato di nuovo: Lorenzo era seduto al capezzale di Francesca, le accarezzava il braccio e le mani, unici punti del corpo in cui non vi erano tubi o cateteri e sottovoce piangeva, in silenzio, era il pianto di chi sentiva che forse si era fatto sfuggire una grande occasione ed adesso? Chissà, il destino forse aveva chiuso le porte alla seconda chance e Lorenzo questo non se lo perdonava. Appena notò l'arrivo di Marco e Lorella, abbandonò le manifestazioni d'affetto: aveva vergogna a farsi vedere così tenero da conoscenti, ancor di più se ex compagni di scuola.

    - Ciao Lò. Piacere di rivederti, che si racconta?

    - Ciao Marco, ciao Lorè. Le solite cose. ( un po' elusivo)

    - Di' la verità, sei innamorato di Francesca? -disse Marco.

    - No no macché!! Ti pare, sai quando scopri che un ex- compagna di classe sta così, che fai non passi qualche volta a trovarla, a darle conforto.

    - Qualche volta? Lorenzo è la quarta volta che ti vedo questo mese, passi più di noi che siamo suoi amici, per noi non è un problema. Sta tranquillo-aggiunse Lorella.

    - Lò, ascoltami, vai via; fra un po' arrivano i suoi e se il padre ti vede, t'insegue per tutta la clinica, che a parte me, le altre sue conoscenze maschili le ha sempre detestate. Aspettami giù al parcheggio, mi farebbe piacere fare una chiacchierata a quattrocchi con te. Ti va bene?

    - Ok. Quanto ti dovrò aspettare?

    - Poco, non molto. A dopo Lò.

    Appena Lorenzo andò via, Marco e Lorella fecero gli auguri a Francesca e le strinsero le mani, Francesca, probabilmente, li riconobbe, mosse impercettibilmente le mani in segno di saluto ed affetto, subito dopo Lorella le parlò:

    - Francì ti ho fatto un regalo, te lo faccio vedere dopo, quando arrivano i tuoi.

    Alcuni minuti dopo, arrivarono i suoi famigliari: nonna, madre e padre; dopo aver salutato Marco e Lorella, fecero gli auguri a Francesca. La nonna la pregò di trovare le forze per uscire dal coma, in quella che era a tutti gli effetti un'imprecazione disperata:

    Francesca, gioia mia, ti prego esci da questa situazione, prima di morire vorrei avere il desiderio di riabbracciarti, di suonare il pianoforte insieme, di cucinarti tutti i piatti che più amavi, non sopporto di vederti così, sono sopravvissuta a tuo cugino, non voglio sopravvivere anche a te … una nonna non può sopravvivere ai suoi nipoti, non può!!!

    Dopo aver detto queste parole, Agata scoppiò in lacrime. Rossana dovette intervenire per calmare e consolare la madre. Alcuni minuti dopo Lorella mostrò il suo piccolo video: era un montaggio di foto relative agli anni delle superiori, la colonna sonora era formata da: Gocce di memoria ed il Notturno op 48 nr 1, si ricordava di come Marco le avesse detto che era la sua composizione preferita. Dopo aver salutato Francesca uscirono dalla stanza ed andarono verso le loro vetture, mentre scambiavano le ultime battute:

    - Mamma mia, non sai il dolore che ho provato a vedere la nonna così. Terribile!

    - Quella più che una nonna era una madre, dai 2 agli 8 anni è vissuta a Santa Croce con lei, è lei che le ha insegnato a suonare il piano, era professoressa di pianoforte al Bellini di Palermo, insomma l’ha cresciuta lei.

    - Accidenti!!

    - Eh sì. Lorè vado che Lorenzo mi aspetta, stammi bene ed in bocca a lupo per l'università.

    - Crepi! Ciao Marco.

    Arrivato al parcheggio, vide Lorenzo vicino la propria macchina, intento a fumarsi una sigaretta.

    - Lò andiamo al pub …….., raggiungimi là, ti va bene o hai impegni?

    - Dovrei fare una partitella di calcetto, non so …

    - Andiamo che sei una pippa! Se manchi tu nessuno si strappa i capelli, poi ti do qualche dritta su Francesca …. allora?

    - Sta in coma, … comunque mi hai convinto.

    - Perfetto, seguimi con la tua macchina allora, ci vediamo là.

    AL PUB

    AL PUB

    Arrivati al pub …... , ordinarono due birre, Marco, da tempo, aveva chiuso con le lunghe maratone alcoliche e preferì tenersi sul sobrio. Iniziarono a parlare subito, ne avevano di argomenti da trattare.

    - Che hai fatto in questi ultimi anni? Sapevo che eri disoccupato, me lo disse Giorgia, ma era il 2013, ora come ora che fai?

    - Ora come ora disoccupato, ho lavorato da fine 2013 a gennaio in una tavola calda, è una situazione un po' del cavolo, non ho mai niente di fisso, ed è così dal 2011 ormai.

    - Avevi iniziato l'università?

    - Sì ingegneria edile, ma ho capito subito che non era il mio ambito, a parte ingegneria è proprio la realtà universitaria che non mi piace, quindi ho preferito lasciare perdere, avrei potuto iscrivermi ad economia, ma non mi piaceva aziendale a scuola, figuriamoci all'università.

    - A parte il lavoro, che esperienze hai avuto? Ti ho notato molto preso da Francesca, o è una mia impressione?

    - Eh … è una storia lunga da raccontare..

    - Dai dimmela, c'è tempo, stiamo qua, chi ci corre dietro!

    - Dopo mi racconti di te però.

    - Ci sto!

    - Allora cominciamo: Te ricorderai che alle superiori avevo la fissa per le donne, bene dopo il diploma, questa cosa divenne un problema, pensa che un mese ho speso tutto quello che avevo guadagnato in prostitute e film porno, a metà 2012 mia madre mi beccò mentre le rubavo i soldi dal portafoglio, lì ho capito di aver toccato il fondo, ho cominciato un lungo percorso: psicoterapia, farmaci … adesso riesco a tenere sotto controllo i miei impulsi, da lì mi è scoppiato l'amore per Francesca, ed è una cosa che mi fa vergognare, provare attrazione per una ragazza che sta in coma, per questo quando siete arrivati te e Lorella mi sono arrampicato sugli specchi davanti alle vostre domande.

    - Figurati! Che vergogna devi provare? Tu eri innamorato già dalle superiori, semplicemente non te ne accorgevi perché avevi quel problema, curato il problema, il fuoco è emerso dalla cenere ed adesso te ne rendi conto. Tu ti sei innamorato di lei nel 2005/2006, no dopo il 2010. Frequentando Lorella ho capito molto di queste cose, ed è così, la psiche umana è fatta così.

    - Pure io ho pensato questa ipotesi, penso che sia giusta, ma ho sempre il dubbio del contrario.

    - No, fidati è così. Poi la vergogna per cosa: era una bellissima ragazza, magari un po' riservata, ma appena ti conosceva bene ti dava l'anima, femminile e di questi tempi è una cosa rara, geniale, in ambito musicale, ma era pur sempre un genio. Di che ti devi vergognare!

    - Non lo so, ho sempre provato vergogna di me, facendo psicanalisi ho capito che è questo che mi ha spinto al sesso compulsivo. Pensa una come lei, se dovesse uscire dal coma, verrebbe con me? Dopo quello che le è successo per colpa di uomini, quella si farebbe suora ed io resterei a rodermi il fegato..è così, andrà così!!

    - Che ne sai? Non credo sia la tipa che si farebbe suora, se mai uscisse dal coma in condizioni decenti. Secondo, a te non ha mai sbattuto la porta in faccia alle superiori, ti ha sempre respinto in maniera dolce.

    - Dici??

    - Dico di sì. Ti racconto questa: nell'estate del 2008 io e Lorella la accompagnammo in Sicilia, doveva suonare in un recital pianistico nel suo paese adottivo, fatto sta che con la scusa ci facemmo una vacanza lì e restammo una settimana, una sera in un pub uno che conosceva dai tempi dell'infanzia, dopo aver bevuto parecchio, fece il provola, lo umiliò davanti a tutta la sua comitiva in maniera terribile. A te in cinque anni non ti ha mai trattato così, io la conosco bene, significa che ti ha sempre lasciato una seconda chance, allora eri troppo stupidotto, per capire che dovevi cambiare strategia, ma adesso non lo sei più.

    - Resterà in coma?! Sapere questo non fa che peggiorare la situazione.

    - Boh, io non sono un neurologo, ma i neuroni tanto spenti non ce li ha. L'ho notato oggi.

    - Dimmi un po'??

    - Te non c'eri, Lorella gli ha dedicato un video in cui c'era una composizione che adorava, con la mano sinistra ha mosso nelle prime battute il pollice e l'indice a tempo, spero di non sbagliarmi, ma non credo.

    - Chissà, speriamo. Tu che hai fatto invece? Hai lo sguardo di un novantenne, sembra che ne hai viste tutte nella vita, alla maturità strippavi dopo un 55 allo scritto, adesso sembra che non ti scuote niente. Che hai fatto? Per essere cambiato così.

    - Guarda quello che ho vissuto dal 2010 al 2014, meriterebbe un romanzo, mi sono infilato in situazioni inverosimili, non prendermi per infame, ma non voglio dirtele per adesso.

    - Cose illegali?

    - Sì, ma non pensare a cose come: spaccio, estorsione … è lungo da spiegare e non ti conosco ancora benissimo per dirtele, cerca di capirmi, era dal 2010 che non ci frequentavamo.

    - Figurati Marco, grazie lo stesso, certe cose su Francesca non le sapevo e ti ringrazio per avermele dette, quando mi vorrai dire i tuoi tormenti sto qua, mi conosci e sai che sono affidabile.

    - Certo Lò. Parliamo di altro va.

    Continuarono la serata parlando di calcio, donne e ricordi di scuola. Quella notte Marco tornò a casa contento, aveva ritrovato un amico.

    Il giorno dopo andò all'università, aveva diritto privato e bilancio, riusciva a capire abbastanza bene le due materie, anche se non è che amasse molto privato, come tutti i diritti d'altronde, al contrario bilancio lo apprezzava in quanto gli faceva ricordare l'esperienza lavorativa; un' esperienza non positiva, ma che lo aveva fatto crescere molto come persona. Uscito dall'università era in uno stato d'animo particolare: era ansioso ed entusiasta al tempo stesso, una sensazione che non provava da quasi dieci anni. Aveva un appuntamento, era una cosa seria e l'istinto in quei casi non sbaglia mai.

    APPUNTAMENTO

    APPUNTAMENTO

    Sara è un autentico schianto: capelli rosso fuoco, occhi verdi e fisico perfetto. Il giorno che si diedero appuntamento per quell'incontro Marco pensò fosse uno scherzo, rimase di quella convinzione fino alle sera, fino a quando lei lo chiamò per confermare il tutto e lì capì che non era una bufala. Si erano conosciuti al bar vicino casa di sabato, esattamente tre giorni prima di quel martedì. Marco si era seduto al tavolino a fianco a lei e vista la sua notevole bellezza attaccò bottone, ma sul momento non aveva molte speranze: pensava che fosse fidanzata o la solita tipa tutta fisico e niente cervello, che oltre alle canoniche due parole non ne avrebbe trovate altre; invece il dialogo durò a lungo e scoprirono molti punti in comune fra le loro personalità, inoltre Sara è anche molto intelligente: si era già laureata e stava facendo un dottorato in virologia. Arrivò all'appuntamento in anticipo, tempo dieci minuti arrivò anche lei, il discorso riprese da dove era rimasto il sabato precedente. Marco evitò di sbilanciarsi sul personale anche per motivi seduttivi, amava lasciare qualcosa inespressa di sé e sapeva che meno parlava più credito guadagnava nei suoi confronti.

    - Ciao Marco! Molto che aspetti?

    - Ciao Sara, non molto.

    - Menomale, scusami. Il prof si è messo in testa di avere per oggi i dati sulla ricerca inerente il virus Ebola. L'università ha mandato collaboratori giù in Sierra Leone e noi dottorandi dobbiamo analizzare i dati e riferire le conclusioni al prof. … una lavoraccio! Quindi sappi farò spesso tardi.

    - Don't worry, laggiù la situazione come è? Non ne parla più nessuno.

    - Migliore rispetto a questa estate, ma pur sempre tragica, più che altro per colpa di Ebola sono aumentate le morti per Malaria e Morbillo, quei Paesi hanno economie estremamente povere. Mi dicevi che questa estate stavi in Africa, dove?

    - Ah …… in Malawi, bellissima esperienza, un giorno tornerò laggiù; l'Africa ha paesaggi incredibili, gente meravigliosa, non sai la pena che mi facevano quei bambini orfani; qui in Europa ce le scordiamo spesso quelle situazioni.

    - Perché sei voluto andare giù?

    - Lunga storia. Ho vissuto una fase difficile, in quel periodo ho avuto comportamenti deplorevoli, terribili, ho scelto di andare là, per cercare di espiare le mie colpe e staccarmi per un periodo da questa società schifosa.

    - Mica avrai ammazzato qualcuno? (tono scherzoso)

    - Lasciamo stare, che è meglio. (tono scuro)

    - Sì, parliamo d'altro … Sempre stato single o hai avuto qualche storia?

    - Nel paleolitico sì, di recente no. (Tono divertito)

    - Oddio: Voglio sapere, voglio sapere?

    - Sono stato fidanzato con una ragazza di nome Martina tra il 2006 ed il 2007; vedi nel Paleolitico.

    - Ahahahah, dove l'avevi conosciuta?

    - Sei una gran furba! Adesso parli tu. Quante esperienze hai avuto? (Marco ridendo)

    - Allora, fammi pensare: uno alle superiori, era troppo bambino e l'ho mollato io ed un altro all'università, ma si accollava troppo … Sai quelli accollosi?

    - Conosco, conosco. Comunque l'ho conosciuta al conservatorio, all'ottavo anno.

    - Sei diplomato al conservatorio? In che strumento?

    - Pianoforte vecchio ordinamento, ho finito nel 2009.

    - Scusa uno diplomato al conservatorio, alle superiori stava in un tecnico commerciale?

    - Oh che hai contro i tecnici! Sì per forza, un po' mi ha spinto mio zio, poi con il conservatorio non potevo fare il liceo, troppo studio.

    - Questa come era?

    - Dici Martina? (Sara annuisce) Moretta, occhi nero pece, non molto alta,… non una bellezza, ma gradevole!

    - Hai buon occhio

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