Lupus Patronus La Profezia

Di Vianka Van Bokkem

Mi trovarono dentro una cesta di legno in riva a un fiume, in una notte di luna piena, quando avevo due mesi. 

Secondo la coppia di anziani che mi trovò, al collo portavo una collana in pelle da cui pendeva una grossa zanna di lupo. 

Vi era inciso il nome “Amelia”. 

Ho diciassette anni, e una terribile maledizione si manifesterà il giorno del mio diciottesimo compleanno. 

Sono parte di una profezia di lupi mannari e vampiri. 

Un bellissimo lupo mannaro di nome Alek si innamorerà di me. 

Purtroppo, il mio amore per lui verrà messo a dura prova dal suo lato oscuro.

• Lingua: Italiano
• Editore: Domus Supernaturalis
• Data di uscita: 8 mar 2016
• ISBN: 9781507134252

Anteprima del libro

Sommario

Sommario

Capitolo 1

LA TRASFORMAZIONE

Capitolo 2

ALEK

Capitolo 3

IL CLAN DEI DEMONI DELLA LUNA

Capitolo 4

I PRIGIONIERI VAMPIRI

Capitolo 5

IL CLAN DEI LUPUS PATRONUS

Capitolo 6

COME UNA VERA PRINCIPESSA

Capitolo 1

LA TRASFORMAZIONE

Mi trovarono dentro una cesta di legno in riva a un fiume, in una notte di luna piena, quando avevo due mesi.

Secondo la coppia di anziani che mi trovò, al collo portavo una collana in pelle da cui pendeva una grossa zanna di lupo.

Vi era inciso il nome Amelia.

Vivo in un piccolo villaggio in Bulgaria. Mia madre adottiva ebbe un attacco di cuore e morì un anno fa, il giorno del mio diciassettesimo compleanno. Mio padre adottivo morì un mese dopo. Non voleva vivere senza sua moglie, che amava molto.

Era una notte di luna piena e io riuscivo a vedere tutto con chiarezza. Era il giorno del mio diciottesimo compleanno, e avevo deciso di andare a caccia di cinghiali selvatici o cervi reali. Fino a quel momento ero riuscita ad uccidere soltanto un paio di conigli. All’improvviso avvertii un dolore così intenso da farmi cadere in ginocchio.

La mia pelle si tendeva, le ossa si allungavano e contorcevano.

Le articolazioni si torcevano e si piegavano dalla parte sbagliata. La bocca e il naso iniziarono ad allungarsi.

Un’enorme quantità di peli mi cresceva su tutto il corpo. Ululati fragorosi e dolorosi si sostituirono alle mie grida umane.

Quando il dolore si fu placato, mi alzai in piedi e mi incamminai verso il fiume.

I miei bellissimi capelli castani non c’erano più.

I miei occhi color ambra erano pieni di lacrime e adesso sembravo molto più alta del mio metro e settanta.

Indietreggiai alla vista del lupo mannaro spaventato riflesso sull’acqua. Chiusi gli occhi, cercando di svegliarmi da un eventuale incubo.

Non so per quanto tempo li tenni chiusi.

Quando finalmente trovai il coraggio di aprirli, mi ritrovai distesa in mezzo alla neve, nuda.

Una lince morta giaceva accanto a me, col cranio sfondato. Le mie