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Piccolo libro dell'ansia
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E-book66 pagine35 minuti

Piccolo libro dell'ansia

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Info su questo ebook

Credevo che l’ansia fosse quella cosa che provi prima di un esame, un viaggio, una finale di Champions.

Quella cosa che magari non ti fa dormire una notte, o ti fa sentire agitato per qualche ora. E che bastava un po’ di autocontrollo per tenere a bada.

Mi sbagliavo.

Perché a un certo punto della vita l’ansia, quella vera, con tutte le lettere maiuscole, mi è caduta addosso come una montagna.

L’ho chiamato piccolo libro non solo perché le pagine sono poche, ma perché sia facile da leggere, e soprattutto non la faccia venire, l’ansia.

Un libriccino. Poche pagine, ma ogni parola tirata fuori dal fondo del dolore.

LinguaItaliano
EditoreAlberto G.
Data di uscita31 mar 2016
ISBN9788892586536
Piccolo libro dell'ansia

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    Anteprima del libro

    Piccolo libro dell'ansia - Alberto G.

    Mi sbagliavo

    Credevo che l'ansia fosse quella cosa che provi prima di un esame, un viaggio, una finale di Champions.

    Quella cosa che magari non ti fa dormire una notte, o ti fa sentire agitato per qualche ora. E che bastava un po’ di autocontrollo per tenere a bada.

    Mi sbagliavo.

    Perché a un certo punto della vita l’ansia, quella vera, con tutte le lettere maiuscole, mi è caduta addosso come una montagna.

    Una cosa enorme e incontrollabile.

    Forse ansia non è il nome giusto.

    Perché si chiama anche agitazione, inquietudine, timore, confusione, angoscia, dolore, affanno, panico.

    Forse tutto insieme.

    So solo che era più forte di me.

    Che da solo non potevo affrontarla.

    Che avevo bisogno d’aiuto, se no mi avrebbe ucciso.

    Un piccolo libro. 

    Sono poche pagine, alla fine.

    Tanto, c’è la rete, se si vuole trovare altro.

    Quello che racconto, però, non c’è.

    Ho cercato anch’io. Nei momenti più bui, quante volte ho cercato nella casellina di google, cambiando la parola.

    'Ansia'

    'Insonnia'

    'Antidepressivi'

    'Disperazione'

    'Panico'

    'Suicidio'

    'Aiuto'

    A volte trovavo qualcosa, più spesso la disperazione di altri che cercavano aiuto.

    Almeno, confrontavo i sintomi.

    Non mi aiutava, ma mi faceva sentire meno solo.

    L’ho chiamato piccolo libro non solo perché le pagine sono poche, ma perché sia facile da leggere, e soprattutto non la faccia venire, l’ansia.

    Un breve diario.

    Poche pagine, ma ogni parola tirata fuori dal fondo del dolore.

    Il crollo

    Come mettere il piede su una mina. Ecco come la racconterei.

    Hai avuto qualche problema, nella vita, come tutti, ma nulla che ti abbia scosso più di tanto.

    Conosci la sofferenza, ma sai che la puoi affrontare.

    Come la delusione, la frustrazione, il dolore, il lutto.

    Insomma, ti senti abbastanza sicuro della tua capacità di tenere sotto controllo te stesso.

    E invece.

    Può capitare a vent’anni, a trentacinque, a settanta. A me è successo a cinquantatre.

    Non credo sia una cosa isolata che causi tutto. E’ il risultato dell’accumulazione di varie sofferenze, o stress, per essere più scientifici, che sono state tenute sotto controllo ma che hanno indebolito i sistemi profondi di difesa.

    Come se il cervello avesse dei circuiti di sicurezza che lo proteggono. Sistemi servoassistiti.

    Al primo episodio di stress c’è un po’ di sofferenza, ma controllabile.

    Al secondo, ancora un po’, e ancora una volta si può controllare con i soliti vecchi metodi.

    E poi al terzo, al quarto, ce la fai ancora.

    Poi arriva il colpo finale.

    Che magari è meno importante degli altri. Ma i circuiti saltano tutti insieme.

    Ed è il caos.

    La perdita e le perdite

    A me è iniziato con una grossa perdita finanziaria. Molto grossa. 

    Una di quelle cose che ti cambiano il piano di vita.

    Qualche mese di agitazione, tentativi vani, avvocati, tribunali, lettere. Niente.

    A un certo punto, mi sono rassegnato.

    Ma qualcosa è rimasto

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