La minaccia dell'Impero Centrale: Odissea nel futuro 6

Di Piero Schiavo Campo

RACCONTO LUNGO (41 pagine) - FANTASCIENZA - Non è finita: Phil Scarlatti deve affrontare un nuovo attacco da parte dei bioautomi. Ma questa volta potrebbe non essere in grado di farlo

Dopo gli avvenimenti narrati nel quinto episodio, "Rivoluzione!", la Francia è in festa e Phil Scarlatti è un eroe nazionale. Ma la pace dura poco. I bioautomi dell'Impero Centrale si stanno organizzando per restaurare il potere sulla Francia liberata. C'è solo un modo per avere qualche possibilità contro il loro esercito, ma questa volta per Phil Scarlatti non sarà facile farsi ascoltare.

Nato a Palermo ma residente a Milano, Piero Schiavo Campo, laureato in astrofisica, insegna teoria e tecnica dei nuovi media all'Università di Milano Bicocca. Nel 2013 è stato pubblicato su Urania il suo romanzo "L'uomo a un grado kelvin", vincitore del premio Urania. Collabora con Robot e ha un blog personale, "The Twittering Machine", dove pubblica racconti e brevi saggi scientifici.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 10 mag 2016
• ISBN: 9788865307144

Anteprima del libro

STAGIONE 1   VOLUME 6

Piero Schiavo Campo

La minaccia dell'Impero Centrale

Racconto lungo

Prima edizione maggio 2016

ISBN 9788865307144

© 2016 Piero Schiavo Campo

Edizione ebook © 2016 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

Versione: 1.0

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La minaccia dell'Impero Centrale

1.

2.

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Non è finita: Phil Scarlatti deve affrontare un nuovo attacco da parte dei bioautomi. Ma questa volta potrebbe non essere in grado di farlo

Dopo gli avvenimenti narrati nel quinto episodio, Rivoluzione!, la Francia è in festa e Phil Scarlatti è un eroe nazionale. Ma la pace dura poco. I bioautomi dell'Impero Centrale si stanno organizzando per restaurare il potere sulla Francia liberata. C'è solo un modo per avere qualche possibilità contro il loro esercito, ma questa volta per Phil Scarlatti non sarà facile farsi ascoltare.

L'autore

Nato a Palermo ma residente a Milano, Piero Schiavo Campo, laureato in astrofisica, insegna teoria e tecnica dei nuovi media all'Università di Milano Bicocca. Nel 2013 è stato pubblicato su Urania il suo romanzo L'uomo a un grado kelvin, vincitore del premio Urania. Collabora con Robot e ha un blog personale, The Twittering Machine, dove pubblica racconti e brevi saggi scientifici.

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1.

Ai primi di settembre l’Assemblea Costituente cominciò a riunirsi nelle sale del Louvre. I delegati del popolo sciamavano da ogni angolo della Francia per raggiungere Parigi, e invadevano la città come un piccolo esercito festoso; i parigini li accoglievano e li ospitavano, cercando in tutti i modi di farli sentire a loro agio. Qualcuno trovò posto negli alberghi, altri in case private, altri ancora preferirono alloggiare nelle cours des miracles, per conservare l’aura di ribelli che li aveva circondati fino a quel momento. Al sorgere del sole si presentavano tutti nel grande salone dell’ex palazzo reale che era stato adibito a sede permanente dell’Assemblea; da lì raggiungevano le diverse commissioni, alle quali spettava il compito di promulgare le leggi che avrebbero regolato la vita della nuova Francia repubblicana. Il clima che si respirava era quello di un festoso dibattito d’idee. Molti dei delegati erano appassionati di storia e di antiche filosofie politiche, altri erano giornalisti o avvocati. Non mancavano i leader rivoluzionari, gli uomini d’azione. Tra costoro cominciò subito a distinguersi il giovane Jean Armand Defilippo, che da uomo libero era soprannominato Le Poignard. Ventiquattrenne di Digione, era sempre il primo a prendere la parola, e la sua voce risuonava spesso nell’antica sala, affilata come l’arma cui doveva il suo nome da battaglia.

Fui nominato presidente della commissione che doveva decidere sul futuro della rete. Ci riunivamo in una saletta deliziosa, che secondo alcuni era stata l’alcova di sua maestà Louis Armand XIV. La questione non era tecnica ma politica, e i delegati erano divisi in due fazioni. La maggioranza era per lo smantellamento puro e semplice di tutti i server, inclusi gli apparati elettronici di cui facevano uso; nei loro interventi costoro tuonavano ricordando le sofferenze che il popolo di Francia aveva patito, le ingiustizie, le diseguaglianze. I sostenitori della conservazione, viceversa, facevano notare che l’organizzazione del paese dipendeva