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Risveglio al di là del tempo: Odissea nel futuro 1
Risveglio al di là del tempo: Odissea nel futuro 1
Risveglio al di là del tempo: Odissea nel futuro 1
E-book100 pagine1 ora

Risveglio al di là del tempo: Odissea nel futuro 1

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ROMANZO BREVE (69 pagine) - FANTASCIENZA - Phil Scarlatti pensava che aderire al programma "Toward the Future" fosse solo un modo per togliersi dai guai con la legge. Non immaginava che stesse per essere proiettato in un'avventura incredibile.

La passione di Phil Scarlatti è scavare nel "deep web", trovare pagine dimenticate seguendo link, uno dietro l'altro, navigando nel tempo in strati e strati di decenni di documenti elettronici. Finché un giorno questa curiosità non lo mette nei guai: legge qualcosa che non deve leggere e le autorità lo arrestano. Gli viene data una scelta: restare in galera, a pesare sulle casse dello stato, o aderire al programma "Toward the Future": essere ibernato per qualche decennio, e poi tornare libero. Phil aderisce: ma quando si risveglia capisce subito che qualcosa non è andato come doveva andare. Non è dove di aspettava. E soprattutto non è "quando" si aspettava.

Nato a Palermo ma residente a Milano, Piero Schiavo Campo, laureato in astrofisica, insegna teoria e tecnica dei nuovi media all'Università di Milano Bicocca. Nel 2013 è stato pubblicato su Urania il suo romanzo "L'uomo a un grado kelvin", vincitore del premio Urania. Collabora con Robot e ha un blog personale, "The Twittering Machine", dove pubblica racconti e brevi saggi scientifici.
LinguaItaliano
Data di uscita1 mar 2016
ISBN9788865306161
Risveglio al di là del tempo: Odissea nel futuro 1

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    Anteprima del libro

    Risveglio al di là del tempo - Piero Schiavo Campo

    STAGIONE 1   VOLUME 1

    Piero Schiavo Campo

    Risveglio al di là del tempo

    Romanzo breve

    Prima edizione marzo 2016

    ISBN 9788865306161

    © 2016 Piero Schiavo Campo

    Edizione ebook © 2016 Delos Digital srl

    Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

    Versione: 1.0

    Font League Spartan Bold by Micah Rich, SIL Open Font Licence 1.1

    TUTTI I DIRITTI RISERVATI

    Sono vietate la copia e la diffusione non autorizzate.

    Informazioni sulla politica di Delos Books contro la pirateria

    Indice

    Il libro

    L'autore

    Risveglio al di là del tempo

    1.

    2.

    3.

    4.

    5.

    6.

    Delos Digital e il DRM

    Tutti gli ebook Bus Stop

    Il libro

    Phil Scarlatti pensava che aderire al programma Toward the Future fosse solo un modo per togliersi dai guai con la legge. Non immaginava che stesse per essere proiettato in un’avventura incredibile.

    La passione di Phil Scarlatti ama scavare nel deep web, trovare pagine dimenticate seguendo link, uno dietro l'altro, navigando nel tempo in strati e strati di decenni di documenti elettronici. Finché un giorno questa curiosità non lo mette nei guai: legge qualcosa che non deve leggere e le autorità lo arrestano.

    Gli viene data una scelta: restare in galera, a pesare sulle casse dello stato, o aderire al programma Toward the Future: essere ibernato per qualche decennio, e poi tornare libero. Phil aderisce: ma quando si risveglia capisce subito che qualcosa non è andato come doveva andare.

    Non è dove di aspettava. E soprattutto non è quando si aspettava.

    L'autore

    Nato a Palermo ma residente a Milano, Piero Schiavo Campo, laureato in astrofisica, insegna teoria e tecnica dei nuovi media all'Università di Milano Bicocca. Nel 2013 è stato pubblicato su Urania il suo romanzo L'uomo a un grado kelvin, vincitore del premio Urania. Collabora con Robot e ha un blog personale, The Twittering Machine, dove pubblica racconti e brevi saggi scientifici.

    1.

    Nel 2041 fui accusato dalle autorità europee di avere effettuato un accesso illegale a dei dati riservati. In realtà stavo solo giocando a WebArcheologist, un gioco sociale il cui scopo era recuperare reperti del passato dal Deep Web. Valeva tutto, dai siti di aziende morte a blog sprofondati nell’oblio, purché non fossero raggiungibili dai motori di ricerca. Il punteggio teneva conto dell’età delle informazioni raggiunte, delle dimensioni in terabyte, dell’interesse intrinseco e di un sacco di altre cose. Era stato Andrea, il mio più grande amico virtuale, che mi aveva invitato a partecipare.

    Non ho idea di come fosse Andrea fisicamente. Non so neppure se si chiamasse davvero Andrea. C’eravamo conosciuti in una social network, avevamo gusti simili, e lui era un maestro di giochi online. Su WebArcheologist era in lizza per la vittoria finale. Era riuscito a ricostruire un portale del 1997 creato dalla Internet Facile srl, una società defunta da chissà quanti anni. Da bravo archeologo del Web aveva ricostruito i link ormai perduti, come fili che pendevano inerti da ogni parte, facendoli puntare alle pagine corrette del Deep Web (se esistevano ancora); altrimenti li indirizzava verso un sito costruito da lui, che forniva informazioni sui probabili contenuti. Un lavoro di pazienza straordinario: nel navigarlo sembrava davvero di tornare alla fine del secolo scorso. Si potevano trovare informazioni su una cosa che veniva chiamata millennium bug, o sulla struttura canonica di un sistema di knowledge management. Faceva un po’ ridere, ma a quei tempi si occupavano di cose così. Fu molto contrariato quando la giuria lo squalificò per avere inserito un collegamento che risaliva al 2019. Uno sbaglio. Un solo collegamento errato in un lavoro durato mesi.

    Andrea fece ricorso. Ci fu un pubblico dibattito sul Web, durante il quale il mio amico sostenne la sua causa con vigore. Il moderatore aveva scelto come nickname Minosse. Discussero per un po’, ma alla fine l’assemblea diede ragione a Minosse: nessuno voleva correre il rischio di essere bannato dal gioco. Andrea s’infuriò e cancellò il suo account, poi mi mandò un messaggio privato con allegato l’elenco di tutti gli indirizzi deep che aveva trovato: un’autentica miniera d’oro.

    Cominciai subito un’affascinante esplorazione di quel mondo perduto. Mi sembrava incredibile che degli esseri umani si trovassero a loro agio in quel guazzabuglio caotico che era il Web dei primi del secolo. Più di metà dei collegamenti puntava a roba porno, tutta di pessima qualità. C’è sempre una certa ingenuità quasi poetica nel porno vintage: immagini sgranate, nessun effetto tridimensionale, nessun controllo dei punti di vista, nessuna possibilità di modificare l’aspetto delle modelle. Ne guardai un paio, poi istruii un agente perché me li segnalasse in anticipo in modo da evitarli. A parte l’interesse antropologico della cosa, il regolamento del gioco vietava in modo esplicito l’utilizzo di materiale osceno.

    Molti collegamenti puntavano a frammenti ancora in linea di antiche social network. Ero stupefatto dai meccanismi partecipativi di quegli ambienti sociali preistorici. Ciascuno postava quello che voleva, senza nessun ordine. Anziché discussioni con qualche senso logico, erano per lo più frammenti di puro solipsismo. Sembrava che postassero per se stessi e basta, per il gusto di potersi dire che erano capaci di farlo. O forse serviva loro come strumento di promozione personale? La cosa che mi sembrava assurda era che usassero le reti sociali senza avere la possibilità di vedersi a vicenda. Dove stava l’interattività? Utilizzavano un meccanismo che chiamavano chat: una cosa a metà tra l’antico telefono e la posta, ma loro ne erano entusiasti.

    Un giorno capitai su un sito del 2012 in cui c’erano dei collegamenti dai nomi strani, come nemeisi, erosiasi, equiparesi… non capivo cosa volessero dire e cominciai a seguirli. Fui molto stupito quando mi accorsi che erosiasi dava accesso a un altro sito che sembrava essere stato messo in linea nel 2020. Era come fare un viaggio nel futuro! Siccome non avevo idea di quello che mi attendeva, non lo presi come una profezia ma come una semplice curiosità. Il sito del 2020 puntava a sua volta verso un sito del 2025. Per farla breve, seguendo quella strana catena mi ritrovai in una stanza riservata del Ministero della Difesa dell’Unione. Prima che avessi il tempo di fare marcia indietro, l’agente di controllo aveva già bloccato il mio profilo sulla rete. Un paio di ore dopo sentii suonare alla porta, andai ad aprire e mi trovai di fronte due funzionari che mi chiesero di seguirli fino al più vicino posto di polizia.

    Dopo un’attesa interminabile fui condotto al cospetto di un funzionario, di cui ignoravo il rango. Era

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