Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Un Amore per Amica
Un Amore per Amica
Un Amore per Amica
E-book159 pagine1 ora

Un Amore per Amica

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

La luce del sole, riflessa attraverso le tende della finestra,
costringe Paolo ad aprire gli occhi ed a rendersi conto che un nuovo giorno è lì ad aspettarlo…
Ma quello che sta nascendo non è un giorno come tutti gli altri…
Quello è “il giorno” e tutti i suoi pensieri, come d’incanto, si sublimano in un solo nome: Donatella.

Due ragazzi si incontrano sui banchi di scuola e cominciano a dividersi tutto, assaporando ogni piccola emozione...
Crescono insieme, illuminati dalla luce di una splendida amicizia… ma il cuore di Paolo ha altri progetti.

Si accorge presto che la sua “migliore amica” è il suo “amore” e che il suo “amore” è la sua “migliore amica”...
Il conflitto è fra cuore e ragione: continuare a coltivare quella splendida amicizia o rischiare tutto confessandole il sentimento nascosto?

In un flashback di emozioni i loro cammini proseguono e quei due ragazzi, giorno dopo giorno, scoprono le diverse sfumature della vita...
Il tempo scorre veloce… ma il cuore di Paolo non si arrende...

Oggi è il giorno in cui tutto si compie.
Oggi è il giorno tanto atteso dal suo cuore.
Oggi è "il giorno", ma solo se il destino, finalmente, gli sorriderà...
LinguaItaliano
Data di uscita21 dic 2016
ISBN9788822879943
Un Amore per Amica

Correlato a Un Amore per Amica

Ebook correlati

Narrativa generale per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su Un Amore per Amica

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Un Amore per Amica - Gennaro Gramaglia

    incontrate…

    1

    Il Risveglio

    Prima che la voce di Elton John ed il suono della sua splendida Your Song si animi dalla sveglia presente sul suo comodino, la luce del sole, riflessa attraverso le tende della finestra, costringe Paolo ad aprire gli occhi ed a rendersi conto che un nuovo giorno è lì ad aspettarlo.

    Come sempre gli capita, la fase del risveglio è per lui la più complicata. Non vorrebbe mai abbandonare quella sensazione di calore e protezione che prova stando accoccolato sotto le coperte.

    Dopo aver cercato, senza successo, un qualsiasi motivo che gli consentisse di restare nel suo letto, sente che la vita lo sta chiamando e che non può più rimandare il momento di andarle incontro. Si alza e con la tipica andatura mattutina da zombie si dirige verso il bagno, senza quasi aprire gli occhi, guidato dalla necessità di una doccia ristoratrice.

    Dopo essersi liberato dell’unico indumento intimo indossato, entra nel piccolo antro di un metro quadrato e regola manualmente la temperatura del flusso d’acqua. Mentre il forte getto lo riporta alla realtà con il calore dei suoi ventotto gradi, Paolo sente il suono della dolce melodia di sir John che, attivatasi nell’altra stanza, sta invadendo la sua casa.

    Mentre si inebria dell’acqua che scorre sul suo corpo, ascolta il racconto di un uomo che dona se stesso al suo amore, senza preoccuparsi delle possibili conseguenze. Quella canzone, che esprime la semplice purezza di un sentimento, l’ha sempre sentita sua perché, in fondo, rappresenta la sua vera essenza.

    Appena il flusso delle molecole d’idrogeno e ossigeno termina di riattivare il complesso intreccio delle sue cellule neuronali, Paolo si rende conto che questo non è un giorno come tutti gli altri… 

    Prende improvvisamente coscienza che questo è il giorno e tutti i suoi pensieri, come d’incanto, si sublimano in un solo nome: Donatella .

    Uscito dalla doccia, vede l’immagine di un uomo di 32 anni riflessa nello specchio e ripensa, con tenerezza, al ragazzino timido di un po’ di anni fa…

    2

    Le Superiori

    In una mattina caratterizzata da una splendida giornata di sole, mi avviavo verso il mio nuovo mondo provando sensazioni contrastanti.

    Da un lato l’eccitazione per aver compiuto il grande passo ed essere approdato alla scuola dei grandi, dall’altro quella paura interiore che ogni matricola avverte quando deve guadagnarsi l’ingresso in un nuovo nucleo, in un piccolo ma variegato frammento di società.

    Da troppo tempo, ormai, speravo di dismettere gli abiti dello studente minore per poter, finalmente, appartenere alla categoria di coloro che "vanno al liceo".

    In quel momento, però, tutto l’entusiasmo che avevo maturato nei giorni precedenti era stato messo in un angolo da una sensazione più grande. Ero pervaso, infatti, dal timore di come questo nuovo universo avrebbe accolto questo ragazzino di quasi quattordici anni, ansioso di cominciare una nuova avventura ma, nello stesso tempo, spaventato dalle sue stesse aspettative e dal doversi inserire in un contesto completamente sconosciuto.

    Arrivato in netto anticipo davanti al cancello del liceo Genovesi, mi appoggiai ad un muretto laterale e mi misi ad osservare le diverse anime che stavano riempiendo l’area antistante l’ingresso della scuola.

    Non era difficile distinguere noi giovani reclute da coloro che appartenevano a pieno titolo a quel mondo. Eravamo quelli con lo sguardo un po’ perso, che si guardavano intorno nella tenue speranza di incrociare occhi conosciuti.

    Confesso che provavo molta invidia osservando gli abbracci che si scambiavano coloro che si ritrovavano dopo la vacanza estiva, nel vedere con quale sicurezza si muovevano in un ambito che, in quel momento, ancora non mi apparteneva.

    E poi guardavo le ragazze, alcune così belle da togliere il fiato, che rappresentavano un ulteriore scoglio da superare. Infatti, per me che venivo da una scuola media in cui le classi miste non erano consentite, poterle avere ogni giorno al mio fianco rappresentava un’ulteriore novità da affrontare nel contesto scolastico.

    Mentre continuavo ad osservare i diversi capannelli che si formavano davanti ai miei occhi, improvvisamente una luce di speranza si fece spazio dentro di me; infatti, in un gruppo di ragazzi vidi un volto a me familiare…

    Avvicinandomi, ebbi la conferma che quel volto corrispondeva ad Alberto, un ragazzo più grande di me che abitava nel mio stesso parco, con il quale spesso disputavamo lunghe e combattute partite di calcetto. Con l’entusiasmo di chi ha visto la luce, mi avvicinai velocemente a quel gruppo, cercando di farmi notare da lui. Con mia sorpresa, la sua risposta si concretizzò in un sorriso stiracchiato ed un’evidente indicazione di non avvicinarmi ulteriormente…

    Mi bloccai di colpo, ricambiai il saluto fugace e spostai il mio sguardo in un’altra direzione. Quello fu uno dei primi segnali che mi fece capire quanto i contesti possano mutare i comportamenti delle persone.

    Il suono della campanella mi riportò alla realtà ed anch’io mi unii al grande flusso di ragazzi che attraversavano il cancello appena aperto ed entravano, alcuni con atteggiamento spavaldo altri alquanto timorosi, nel grande e variegato pianeta del liceo Genovesi.

    L’edificio che accolse noi giovani liceali era molto grande, per cui non fu facile individuare la nostra aula. Ma alla fine, guidati dalle indicazioni dei bidelli, ventiquattro ragazzi di diversa estrazione si ritrovarono seduti nei banchi della 1a C.

    In attesa di conoscere il nostro primo professore, ognuno di noi aveva assunto un atteggiamento abbastanza difensivo. Nello stesso tempo, però, eravamo pronti a cogliere il primo segnale di apertura che ci potesse arrivare da qualunque direzione. Nel mio caso ci pensò Gianni Gregoretti, il mio compagno di banco, che per spezzare l’incantesimo che ci aveva immobilizzati fino a quel momento mi offrì la metà del suo Mars. Approfittai subito di quella offerta e mi presentai a colui che era destinato a diventare uno dei miei migliori amici.

    Proprio mentre cominciavamo ad essere tutti un po’ più sciolti, l’ingresso della professoressa Liguori, austera insegnante di matematica, riportò tutti in uno stato di agitazione. Ognuno di noi occupò definitivamente il proprio posto e si apprestò a rispondere al suo appello.

    Mentre la chiamata era in corso, si sentì bussare alla porta della classe. La professoressa, pur notevolmente contrariata, acconsentì all’ingresso dell’ultima arrivata, non senza sottolineare che la puntualità era uno dei comportamenti fondamentali che eravamo tenuti ad osservare da quel momento in poi.

    Quella fu la prima volta che la vidi...

    Entrò trafelata, trascinando il suo coloratissimo zaino, scusandosi con la professoressa per il ritardo. Il tutto, però, assolutamente a testa alta.

    Si sedette, poi, nell’unico banco libero, situato proprio davanti al nostro. Nel prendere posto e posizionare il suo zaino si girò verso di noi, regalandoci uno splendido sorriso.

    Anche se in quel momento non me ne resi assolutamente conto, con quel suo primo gesto una ragazzina di nome Donatella cominciò a rubarmi il cuore…

    3

    I libri

    Uscito dalla doccia, Paolo avverte quel classico brivido che ci pervade quando passiamo dallo scroscio avvolgente dell'acqua calda all’abbraccio delle molecole dell’aria. Per rendere quel momento il più breve possibile, si avvolge immediatamente nell’accappatoio azzurro, morbido ed abbondante, e dopo poco avverte quel tepore che rende più piacevole il nostro vivere.

    Con un asciugamano dello stesso colore comincia a frizionare con forza la sua capigliatura, per iniziare quel processo teso a riportare i suoi capelli ad un ordine che solo il successivo uso del phon potrà effettivamente ripristinare.

    Con quello stesso asciugamano pulisce un angolo dello specchio inevitabilmente appannato, rendendo possibile a se stesso la visione del suo viso e poter procedere al rito quotidiano della rasatura.

    Mentre il rasoio, guidato con sapienza dalla sua mano destra, provvede a rendere il suo viso più luminoso, Paolo ripensa a quel ragazzo che si apprestava a cominciare il suo viaggio alle scuole superiori, alle sue aspettative, alle sue paure, ai suoi sogni.

    Oggi, a quasi trentadue anni, è una persona cresciuta attraverso gli ostacoli e le battaglie quotidiane che il nostro vivere ci presenta, temprato sia dalle soddisfazioni ricevute che dalle delusioni patite. Consapevole che la purezza d’animo che abitava in quel ragazzino tredicenne, probabilmente, non tornerà mai più.

    Ma il tempo non aspetta nessuno e le lancette dell’orologio corrono veloci, per cui Paolo si rende conto che non può perdersi ancora in quei ricordi lontani. Deve prepararsi in fretta per non giungere in ritardo a quello che, sicuramente, è l’appuntamento più importante della sua vita. E dopo che alcune gocce di Denim hanno ottemperato al compito di lenire il bruciore causato dal passaggio delle lame sulla pelle del suo viso, è ormai pronto per vestirsi.

    La selezione dell’abito da indossare per quel fatidico giorno è stata oggetto di molti dubbi nei giorni precedenti. Alla fine, grazie al contributo della mamma e di alcuni amici, la scelta è caduta su un approccio classico: abito blu con giacca a tre bottoni, pantaloni con doppia pence, camicia bianca e cravatta azzurro cobalto, marcata rigorosamente Marinella.

    Dopo aver completato la vestizione, si guarda allo specchio e si compiace di piacersi. Istintivamente pensa a mamma Angela, sempre fiera di questo ragazzo alto un metro e ottantasette, cresciuto a pane e pallone, che si è sempre accontentato di quello che la sua famiglia poteva permettersi.

    Il fisico esile di adolescente è stato rimodellato negli anni attraverso un duro lavoro in palestra, che ha accresciuto, nel corso del tempo, la sua autostima. I tratti del viso, eredità della stirpe materna, sono sempre stati il suo biglietto da visita. 

    Dalla mamma ha anche ereditato un approccio sentimentale alle vicissitudini della vita, di cui va fiero, anche se non sempre lo ha ripagato a sufficienza nei rapporti umani.

    Uscendo dalla sua stanza, non può fare a meno di godere della vista dei suoi tanti libri. 

    Compagni di sogni e verità, di scoperte e delusioni, ognuno di essi ha contribuito a costruire, giorno dopo giorno, la persona che è diventato. Sin da adolescente, infatti, ha sempre amato lasciarsi catturare dalle storie descritte in quelle pagine. Ed ogni volta che ne aveva la possibilità, correva ad acquistarne uno nuovo, adorando il ripetersi di quel rituale.

    Entrare in una libreria e lasciare che i tuoi occhi volino come un’ape tra i fiori, posandosi su ognuna delle mille

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1