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Un Amore a Distanza di Anni Luce - La Fuga di Hero
Un Amore a Distanza di Anni Luce - La Fuga di Hero
Un Amore a Distanza di Anni Luce - La Fuga di Hero
E-book168 pagine1 ora

Un Amore a Distanza di Anni Luce - La Fuga di Hero

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Info su questo ebook

La Regina Jacey ha sempre desiderato provare l'ebrezza di stare con un uomo. Tuttavia, prenderne uno per il suo piacere è proibito. Quando uno straniero proveniente da un altro pianeta arriva nel suo mondo, stravolge tutte le sue convinzioni.

Essere catturato e costretto ad accoppiarsi con una bellissima Regina non è esattamente quello che Ben Hero si era aspettato quando aveva accettato di esplorare un nuovo pianeta per la NASA.

Scappare dovrebbe essere la sua priorità numero uno, ma tutto quello cui riesce a pensare è fare l'amore con Jacey. Quando scopre che anche lei è una prigioniera, il suo istinto protettio ha la meglio su di lui.

Improvvisamente sono in fuga, incredibilmente eccitati e l'uno tra le braccia dell'altra.

SERIE

Un Amore a Distanza di Anni Luce #1- L'arrivo di Hero

Un Amore a Distanza di Anni Luce #2- La Fuga di Hero

LinguaItaliano
Data di uscita30 apr 2017
ISBN9781507173831
Un Amore a Distanza di Anni Luce - La Fuga di Hero

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    Anteprima del libro

    Un Amore a Distanza di Anni Luce - La Fuga di Hero - Jan Springer

    LA FUGA DI HERO

    Un Amore A Distanza Di Anni Luce – Libro Secondo

    Jan Springer

    La Regina Jacey ha sempre desiderato provare l'ebrezza di stare con un uomo. Tuttavia, prenderne uno per il suo piacere è proibito. Quando uno straniero proveniente da un altro pianeta arriva nel suo mondo, stravolge tutte le sue convinzioni.

    Essere catturato e costretto ad accoppiarsi con una bellissima Regina non è esattamente quello che Ben Hero si era aspettato quando aveva accettato di esplorare un nuovo pianeta per la NASA.

    Scappare dovrebbe essere la sua priorità numero uno, ma tutto quello cui riesce a pensare è fare l'amore con Jacey. Quando scopre che anche lei è una prigioniera, il suo istinto protettio ha la meglio su di lui.

    Improvvisamente sono in fuga, incredibilmente eccitati e l'uno tra le braccia dell'altra.

    Capitolo Uno

    Sul pianeta Paradiso...

    La regina Jacey era colma di rabbia e frustrazione, strattonava con forza le fasce di velluto che la tenevano incatenata, con le braccia immobilizzate e le gambe spalancate.

    Ogni suo tentativo di liberarsi fu vano.

    Pensò che forse avrebbe dovuto stare calma. Non avrebbe dovuto sprecare energie. Ne avrebbe avuto bisogno quando sarebbe arrivato il momento in cui i suoi nemici, le Allevatrici, l’avrebbero torturata.

    Quando udì il suono dei passi, l’ansia la attraversò.

    Erano i passi di due persone.

    Okay, due contro uno. Era in grado di sopportarlo. Era una regina dopotutto, addestrata a resistere a ogni topo di tortura. Ingoiando il nodo che aveva in gola, si strinse alle fasce che la tenevano legata e tenne gli occhi fissi alla porta della piccola stalla in cui l’avevano rinchiusa.

    Subito dopo la porta si spalancò ed entrò un uomo. Non era un maschio qualsiasi, era alto e moro. E totalmente nudo!

    Aveva occhi color marrone, con lunghe ciglia nere che sbatterono con desiderio nell’istante in cui la videro. Le sue labbra deliziose s’incurvarono in un sorriso di apprezzamento facendola sussultare. Aveva un viso molto mascolino con un naso dritto, una mascella e un mento squadrati.

    Aveva un collo sensuale, spalle larghe e petto muscoloso, un ventre in forma e...

    Ogni muscolo del suo corpo divenne teso quando il suo sguardo si posò sui suoi testicoli gonfi e duri e sul suo pene massiccio, lungo almeno venti centimetri, che sporgeva possente dalle sue gambe muscolose.

    Dea della Libertà!

    Quel maschio era così appetitoso che la voglia di prendere in bocca la sua asta, o anche solo succhiare i suoi capezzoli scuri era troppo forte.

    Sbatté le palpebre, sconvolta. Che diavolo stavo pensando? Non poteva permettere che un maschio la scopasse. Doveva assolutamente parlarne con le Allevatrici. Doveva ricordare loro che una regina non poteva accoppiarsi con un maschio.

    Era senza precedenti. Scandaloso. Illegale.

    Assolutamente delizioso.

    I suoi nemici stavano per darle qualcosa che lei aveva solo sognato.

    Perché negarmi un assaggio delle mie fantasie più oscure? Dei miei desideri più profondi?

    Scopala, Schiavo! Una guardia donna sbucò fuori dalla porta.

    Il suono acuto di una frusta che si schiantava contro la carne fece sussultare il maschio con dolore.

    Jacey osservò un rivolo di sangue scivolare sulle sue grandi spalle, provò compassione immaginando cosa avesse passato nelle grinfie delle Allevatrici, famose per il modo in cui riuscivano a sottomettere i loro schiavi.

    Dietro di lui, la porta si chiuse con frastuono, tanto da far sobbalzare Jacey.

    I suoi movimenti lo fecero svegliare da quello stato di trance.

    I muscoli del suo corpo statuario si tesero mentre si avvicinava a lei.

    Tremò di paura e desiderio quando il suo sguardo si posò sulla sua erezione.

    Era il pene più lungo, grosso e rigido che avesse mai visto in vita sua.

    E aveva un piercing! Molto interessante.

    Non ne aveva mai visto uno prima.

    Un anello d’oro adornava l’apertura sulla punta del suo pene eretto.

    Tutto ciò affascinava Jacey tanto da volerlo toccare.

    Quando si fermò ai piedi del suo letto e la osservò, lei fu colpita dal fatto che lui non stesse guardando tra le sue gambe, ma il suo volto.

    Dritto nei suoi occhi.

    La scrutò come se fosse qualcosa di prezioso.

    Un fuoco di eccitazione divampò dentro di lei.

    Si chiedeva a cosa stesse pensando.

    Era di suo gradimento ciò che stava osservando con tanta attenzione? Apprezzava il fatto che  i suoi seni fossero più grandi rispetto a quelli della maggior parte delle donne? Cosa pensava dei due anelli che aveva sul clitoride? Si era accorto di quanto si stesse bagnando per lui?

    Quello sguardo che scrutava il suo corpo la fece eccitare, non credeva che un maschio potesse farla sentire così soltanto guardandola.

    C’era qualcosa di diverso nello sguardo acceso di quel maschio. Lui non la guardava come facevano gli altri schiavi.

    Non sembrava essere sottomesso, spaventato, o timido.

    Questo qui sembrava audace.

    La sua bocca s’incurvò in un sorriso che la fece eccitare ancora di più. Ebbe come l’impressione che quel suo sorriso fosse una garanzia sul fatto che il suo grosso pene le avrebbe dato il massimo piacere.

    Ma doveva sbagliarsi.

    I maschi non erano in grado di comunicare. I maschi erano ineducati. Erano buoni soltanto a svolgere lavori manuali.

    Includendo ovviamente ciò che stava per farle.

    Provò una strana sensazione al pensiero che tesse per essere scopata da un magnifico esemplare di maschio.

    Si era sempre domandata come sarebbe stato farlo con uno di loro. Si era anche chiesta perché avesse accettato di essere regina, poiché le fosse permesso di fare sesso soltanto con altre donne.

    Impaziente sussurrò, Avvicinati, schiavo.

    Nonostante i maschi non avessero un’educazione, era certa del fatto che conoscessero il linguaggio base degli schiavi.

    Non si sbagliava.

    Quando lui si avvicinò, inginocchiandosi verso la sua vagina ormai completamente bagnata, il cuore cominciò a batterle nel petto all’impazzata.

    Oh, cielo!

    I suoi occhi pieni di passione la divorarono come se lei fosse stata un banchetto! Quel suo odore speziato le inebriò i polmoni riempiendoli completamente.

    Adorava il suo odore.

    Grezzo. Potente. Pericoloso. Intossicante.

    Si chiese dove avessero scovato quel maschio. E se ce ne fossero altri come lui.

    Si avvicinò ancora e con la punta delle dita tracciò la curva dei suoi seni. Le sue dita calde sfiorarono gli anelli che aveva ai capezzoli. Li afferrò, facendo risvegliare in lei il piacere.

    Poi si fermò.

    Cercò di liberarsi dalle catene che la imprigionavano quando lui poggiò le mani sui suoi fianchi. Subito dopo cominciò a stimolarle il clitoride con il pollice, facendole pulsare il sangue nelle vene e facendola bagnare di piacere.

    Continuò a massaggiarla fino a quando il suo respiro non si fece affannoso, e un piacere che non aveva mai provato la travolse.

    Era una sensazione così bella che non riuscì a trattenersi dall’ansimare. Prima che raggiungesse l’orgasmo, si fermò.

    Le sorrise malvagiamente. Il suo sguardo era oscuro e pieno di desiderio.

    Sobbalzò quando un dito, e poi due, scivolarono dentro di lei.

    In pochi secondi quel calore che l’aveva travolta poco prima, tornò ad accendersi come le fiamme dell’inferno, forzandola a chiudere gli occhi e a urlare senza inibizioni.

    Voleva implorarlo. Pregarlo di soddisfare quel desiderio ardente che aveva magicamente creato in lei. Un desiderio divampato in così poco tempo da terrorizzarla, poiché avrebbe potuto perdere la ragione a causa di quell’oscuro piacere.

    Ma non poteva dire nulla. Non poteva dare alle Allevatrici la soddisfazione di aver pregato uno chiavo.

    Oh Dea della Libertà! Non avrebbe dovuto sentirsi così. Non avrebbe dovuto fremere come una debole schiava del sesso al suo tocco. Non avrebbe dovuto desiderare di sentire la sua dura verga dentro di lei. Ma non era per questo che aveva lasciato la sicurezza del suo villaggio in primo luogo?

    Senza alcun avvertimento, le dita del maschio si fermarono. Con sguardo pesante si accorse che lo schiavo stesse nuovamente scrutando la sua vagina.

    Scorse dell’esitazione in quei suoi occhi profondi.

    A quel punto avrebbe fatto qualsiasi cosa affinché lui continuasse a toccarla con le sue mani magiche.

    Non ho paura di te, schiavo, lo schernì lei.

    Qualcosa s’illuminò nei suoi occhi, qualcosa di simile alla sorpresa. Non ne era certa. E a dire il vero non se ne preoccupò. Voleva soltanto essere soddisfatta da quella dolce tortura sessuale.

    Scopami, schiavo, lo implorò, non preoccupandosi delle conseguenze di avere la lunga asta del maschio che la penetrava in profondità.

    Ti prego, scopami.

    I suoi occhi s’incupirono.

    Affascinata, lo osservò posizionare il suo corpo perfetto tra le sue gambe spalancate.

    Riusciva a sentire il calore del suo pene che sbatteva all’ingresso della sua vagina. Fu delusa dal fatto che lui non entrò. Il suo petto scolpito si poggiò sui suoi seni gonfi. L’impatto del suo corpo nudo su di lei la fece fremere ancor più di desiderio.

    Il suo respiro caldo le carezzava il viso e senza che lei se lo aspettasse lui la baciò.

    Non perse tempo con i preliminari e le morse il labbro inferiore costringendola ad aprire la bocca. La sua lingua s’insinuò dentro di lei non appena le sue labbra si schiusero.

    Miriadi di sensazioni la assalirono, Jacey scalciò quando il suo membro possente trafisse la sua vagina bagnata.

    La paura di ciò che l’era sconosciuto pervase la sua mente. La sua bocca calda sembrò chiederle di più, distogliendo la sua attenzione da quei pensieri, riportandola indietro verso quell’ondata di piacere che si stava facendo strada dentro di lei.

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