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Malisa e il lupo
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Malisa e il lupo
E-book73 pagine49 minuti

Malisa e il lupo

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Info su questo ebook

"Malisa e il lupo" è un mini-fantasy, unico nel suo genere. Tra queste pagine: terre sconosciute, incantesimi, un trono da conquistare e un'insolita storia d'amore. Concedetevi una breve pausa per riaccendere l'immaginazione e vivere una magica avventura senza tempo.
LinguaItaliano
Data di uscita18 gen 2019
ISBN9788827868003
Malisa e il lupo

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    Anteprima del libro

    Malisa e il lupo - Anna Nihil

    parole

    ra nel bosco quando udì per la prima volta la sua voce. Un richiamo celestiale a cui non poteva resistere. Un incanto che gli aveva stretto il cuore e annebbiato la mente.

    Smontò da cavallo. Legò il suo destriero al tronco di un albero, lo calmò con una carezza e attese il silenzio più assoluto per capire quale direzione seguire. Il suo unico indizio era quel canto soave. Non desiderava altro che dare un volto e un corpo a quell’anima dolce.

    Non poteva essere una fanciulla del suo regno, le conosceva tutte, nessuna aveva mai mostrato un simile talento nel canto. Doveva essere una straniera, e molto coraggiosa. Quale altra donna avrebbe mai osato attraversare il bosco da sola? Quel bosco poi, che aveva fatto sparire nel nulla i più giovani e baldi uomini del regno. Era lì per questo il bel cavaliere, doveva risolvere questo oscuro enigma che affliggeva da tempo la sua gente. Quegli uomini non potevano essersi allontanati tutti volontariamente, perché stanchi della vita al borgo o delle loro donne. Iniziò a diffondersi la voce che dovesse esserci un feroce mostro insediato nel bosco. Il cavaliere, dunque, cercava una belva e aveva trovato una fata.

    Sì, quella voce... con molta probabilità non era umana, ma di qualche splendida creatura leggendaria.

    Camminò lento per non spaventarla. Si abbassò, spostò dei cespugli e la vide.

    Era su una roccia, vicino a un piccolo lago. Cantava, mentre si pettinava i capelli rimirandosi nell’acqua. La sua veste bianca e bagnata aderiva al suo corpo facendola sembrare incantevole come una sirena.

    Lui si fece avanti.

    Lei smise di cantare, scattò in piedi spaventata e si coprì pudicamente con le braccia.

    Lui avanzò ancora di qualche passo. «Non aver paura di me. Sono solo un ragazzo... che ti ama». Lo disse senza rendersene conto, come se d’improvviso avesse perso ogni capacità di mentire, di trattenere i suoi sentimenti.

    Lei lo guardò negli occhi e lo sentì incredibilmente simile a sé. Non le era mai capitato prima, con nessun altro essere vivente, di percepire un’intesa così forte. Mentre le erano già capitati inconvenienti simili in passato. Senza esitare, aveva sempre afferrato in fretta le sue cose e se ne era andata sfuggendo allo sguardo dello spione di turno. Chi mai avrebbe potuto ritrovarla nel bosco? Bastava correre un po’, nascondersi dietro un cespuglio, nell’incavo di un tronco, una fossa. Li lasciava lì, storditi e amareggiati di averla persa. Aveva sempre usato la sua bellezza come un’arma. Erano gli altri a innamorarsi, a essere vulnerabili dinanzi a lei. Cos’erano adesso questi battiti a mille? Perché non stava già correndo via? Si sentiva fragile e senza difese. Stavolta, anche chi aveva di fronte era armato, e di una carica seduttiva senza pari.

    Difficile capire chi dei due fosse più attratto dall’altro.

    Lui rimase a guardarla imbambolato.

    Lei, senza riuscire a togliergli gli occhi di dosso, si avvicinò. Quando si ritrovò a due passi da lui, decise di arrendersi alla passione, slacciò la sua veste e la lasciò scivolare ai suoi piedi.

    Davanti a un invito tanto esplicito, il giovane non perse tempo. Si tolse alla svelta gli stivali, si alleggerì dei suoi abiti, la strinse tra le braccia e la baciò.

    postò delicatamente il braccio del bel cavaliere, cercando di non svegliarlo, poi si alzò, prese i suoi vestiti e si allontanò.

    Dopo un buon cammino, la fanciulla raggiunse una casa nel bosco. Una vecchia struttura di legno umido con troppi buchi nel tetto. Eppure, dal camino di mattoni, che si ergeva sbilenco sulla casa, usciva del fumo. C’era qualcuno ad attenderla.

    Esitò, temendo che potessero leggerle in faccia le emozioni per ciò che era successo poco prima. Cercò di annullare ogni sentimento, risistemò al meglio il suo abito e i capelli, e aprì la porta.

    «Eccomi, care zie!»

    Le tre mostrarono un grande entusiasmo al suo arrivo, saltellavano sfregandosi le mani e passandosi la lingua sulle labbra, come se la loro bella nipote potesse tirar fuori magicamente una torta o qualche altra succulenta pietanza.

    «Allora, Malisa?» le chiese

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