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Amante a contratto: Harmony Destiny
Amante a contratto: Harmony Destiny
Amante a contratto: Harmony Destiny
E-book143 pagine1 ora

Amante a contratto: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Quando gli affari vanno male, non resta che mettere in gioco fino all'ultima risorsa. Ma a quale prezzo? Per Mary Kelley, socia dell'agenzia di mogli a noleggio No Ring Required, esiste un limite che non va assolutamente valicato, ossia concedere il proprio corpo. Sa perfettamente quel che un uomo desidera da lei quando si rivolge all'agenzia: una compagna che lo aiuti a inserirsi nell'alta società, che gli resti accanto per un periodo limitato e che non si aspetti mai un anello di fidanzamento. Ma quando il milionario Ethan Curtis richiede i suoi servigi, quel confine che ha così accuratamente tracciato rischia di essere cancellato fin dal primo appuntamento.

LinguaItaliano
Data di uscita21 nov 2013
ISBN9788858917121
Amante a contratto: Harmony Destiny
Autore

Laura Wright

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Amante a contratto - Laura Wright

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Millionaire’s Calculated Baby Bid

    Silhouette Desire

    © 2007 Laura Wright

    Traduzione di Eleonora Motta

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2013 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5891-712-1

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Prologo

    Solo un’ora prima, Mary aveva nutrito la convinzione che fare l’amore con Ethan Curtis non avrebbe provocato alcuna reazione, e si era imposta di rimanere fredda e impassibile.

    Certo, lui aveva scelto una location da favola, il più esclusivo Bed & Breakfast di Long Lake, nel Minnesota, ma lei sapeva che nulla avrebbe potuto farle cambiare idea o suscitare delle emozioni nel suo corpo, men che meno nel suo cuore.

    Prima di entrare in quella stanza si era anche domandata se Ethan sarebbe stato rude e glaciale come quando lo aveva incontrato per la prima volta negli uffici dell’ex azienda della sua famiglia. Azienda che ora sarebbe stata gestita da lui, una perfetta macchina per fare soldi.

    Le sue labbra s’impossessarono di quelle di lei, con esperta e seducente lentezza, riportandola al presente. Ogni volta che la loro pelle si sfiorava, che lui le mordicchiava il collo o la spalla, Mary gemeva così forte che, di certo, l’intero albergo era a conoscenza di ciò che accadeva in quella stanza.

    Ethan Curtis sarà anche stato una carogna, ma era tutt’altro che freddo.

    I raggi della luna si riversavano su di loro, illuminando in pieno Ethan, mettendo in risalto i suoi lineamenti spigolosi, il taglio duro della bocca, la carnagione abbronzata e imperlata di sudore mentre si muoveva su di lei.

    Le sue iridi blu cobalto si spostarono rapide sul viso di Mary e indugiarono sulle labbra. Chinando la testa, se ne appropriò con voracità, schiudendole e insinuando la lingua fra esse. Violente vertigini di desiderio le fecero perdere il contatto col mondo esterno e il sangue prese a galopparle nelle vene.

    Il pensiero del vero motivo per cui si trovavano a letto insieme – sottrarre il padre dalla minaccia della prigione – le graffiò il cuore.

    Avrebbe voluto scivolare via dalla stretta di lui e lasciare la stanza, ma il suo corpo continuava a tradirla. Forse perché erano due anni che non faceva sesso, o perché adorava la sensazione dell’adrenalina che scorreva con irruenza in lei mentre lui la toccava, ma desiderava quell’uomo con tutta se stessa.

    Ethan fece scivolare le labbra lungo la guancia, fino al suo orecchio. Lei percepì la sua lingua lambirle il lobo e fremette, inarcando la schiena per permettergli di affondare ancor di più dentro di sé.

    Sentimenti contrastanti si agitavano in Mary, e si chiedeva come facesse quell’uomo a conoscere così bene i suoi punti più sensibili e perché continuasse a stimolarli senza pietà. La dolce tortura a cui stava sottoponendo il suo padiglione auricolare le provocò violenti spasmi che non riuscì a controllare.

    Dal corridoio giunsero voci, passi affrettati. Poi una porta sbatté. Forse le persone là fuori avevano udito i suoi gemiti di piacere...

    L’urgenza di sfiorare Ethan, di afferrarlo e affondare le unghie nei suoi glutei sodi stava per travolgerla, così si aggrappò alle lenzuola.

    Si era ripromessa solo quello: di non toccarlo. Tuttavia, il suo voto solenne sembrava arrecare più dolore a lei che a quello splendido esemplare di stallone, il cui ampio torace e spalle muscolose sprigionavano una sensualità unica, quasi divina.

    Tra mille gemiti di pura soddisfazione, si domandò come avesse potuto cedergli. L’uomo che adesso si stava accanendo sui suoi capezzoli, facendole intravedere un angolo di paradiso, era – invece – un demonio.

    Tremando con violenza, puntò i talloni sul materasso, le gambe spalancate in una supplica muta, e spinse i propri fianchi verso l’alto con furia selvaggia. Era giunta quasi al limite. Stava quasi per sfiorarlo...

    Erano due lunghissimi anni che non provava quel piacere estremo, chiusa nel suo rigido ruolo di donna d’affari. L’aveva persino vissuto in sogno. Uno sconosciuto senza volto le faceva toccare il cielo con un dito, per poi risvegliarsi frustrata e madida di sudore.

    Quella notte, però, era ben lontana dall’essere un sogno.

    In quell’attimo, Ethan fece scivolare la mano tra i loro corpi per accarezzare il punto bollente della sua femminilità. Il respiro le si smorzò in gola e prese a fremere, tocco dopo tocco.

    Non voleva arrendersi e dargli la soddisfazione di cedere alla sua potente sensualità. Ma non ci fu nulla da fare. Le sue dita esperte la portarono sempre più in alto e poi... furono solo stelle e ondate impazzite di piacere.

    Gridò, impotente e disperata, aggrappandosi sempre di più alle lenzuola, illudendosi che fosse la sua pelle.

    Ethan la fissò, le pupille dilatate, e con un ruggito selvaggio e rabbioso spinse in profondità dentro di lei, con ritmo sempre più incalzante, il fiato corto. Infine esplose, i muscoli contratti da spasmi violenti, per poi crollare e nascondere la testa nella curva morbida e sudata del suo collo.

    Pochi istanti più tardi, il corpo e la mente di Mary iniziarono a raffreddarsi e a farle riprendere contatto con la realtà e con la propria rabbia.

    Non importava quanto desiderasse quell’uomo. Alla luce del giorno, non sarebbe stata che una mera transazione.

    Un’ondata di nausea le strozzò la gola, mentre ripensava al giorno in cui Ethan Curtis le aveva fatto una proposta che non aveva potuto rifiutare.

    «Sei un’arrogante carogna, lo sai, Curtis?» lei aveva urlato.

    Appoggiato allo schienale della sua poltroncina di pelle, l’aveva osservata con freddezza. «Lo hai già ribadito, mi pare. Ora, intendi accettare o no?»

    Con i suoi capelli corti e neri, gli acuti occhi azzurri e il naso aquilino, Ethan aveva più l’aspetto di un falco che di un uomo.

    Mary era rimasta in piedi nel suo imponente ufficio di vetro e acciaio, tentando di mostrarsi rigida e determinata. «Ho affermato che avrei accettato solo l’inseminazione artificiale.»

    «Se tu volessi onorare...»

    «Onorare?» lei aveva sbraitato. «Ci siamo spinti ben oltre, adesso!»

    «Vero.» Il suo sguardo color zaffiro non l’aveva lasciata un singolo istante. «Tuttavia, per assicurarmi che la tua parte dell’accordo venga rispettata, lo faremo alla vecchia maniera.»

    «Te lo puoi scordare.»

    Aveva increspato le labbra in un sorriso divertito. «Potrebbe piacerti.»

    In tutta risposta, gli aveva offerto una smorfia. «Può darsi. Ma non lo sapremo mai perché io non verrò a letto con te.»

    Lo sguardo di Ethan si era fatto cupo e feroce. «Tu desideri che tuo padre venga scagionato da ogni accusa e io voglio un figlio. Mi pare molto semplice.»

    Semplice. Mary strinse le palpebre, mentre colui che aveva pronunciato quella parola una settimana prima, rotolava di fianco a lei. Niente era semplice in quella situazione.

    Gli lanciò un’occhiata mentre si sedeva sul bordo del letto, volgendole le spalle. Com’era possibile che lo disprezzasse così tanto e si sentisse, allo stesso tempo, intrigata da lui?

    La voce cavernosa di Ethan trafisse il silenzio dei suoi pensieri, facendola sobbalzare. «Vuoi che me ne vada?»

    Nonostante i propri sforzi per rimanere indifferente, Mary avvertì un impeto di collera. «Sì.»

    Lui irrigidì la mascella e sospirò. «Ci vediamo domattina.»

    Senza rispondere, lei si alzò e si diresse in bagno. Non sarebbe rimasta con le coperte tese fino al mento, come una ragazzina ingenua e spaventata. Era conscia di ciò che aveva fatto e perché.

    Fece scorrere il getto d’acqua della doccia per coprire ogni suono proveniente dalla stanza, intanto che lui si rivestiva e se andava.

    Stava per infilarsi sotto la calda cascata quando, d’improvviso, si bloccò senza comprenderne il motivo. Cosa le impediva di godersi quella pioggia rigenerante e di ripulirsi da ogni segno, dalla fragranza della pelle di colui che detestava, un uomo che desiderava solo che lei gli procurasse un figlio di sangue blu?

    Si osservò nello specchio a figura intera sulla porta. Si accarezzò l’addome. Chissà

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