L'ultimo Vampiro e altri racconti

Di Giuseppe Mallozzi

Cinque racconti dell’orrore, paradossali, surreali, grotteschi. Cinque storie, dal ritmo incalzante e coinvolgente, in cui la paura esplode nella quotidianità, dentro situazioni che ognuno vive tutti i giorni nelle quali può accadere lo straordinario.

• Lingua: Italiano
• Editore: Ali Ribelli Edizioni
• Data di uscita: 22 dic 2017
• ISBN: 9788833460277

Anteprima del libro

L'ultimo Vampiro e altri racconti

di Giuseppe Mallozzi

AliRibelli Edizioni

www.aliribelli.com - [e-mail]

Giuseppe Mallozzi

L’ultimo Vampiro

e altri racconti

Indice

L’ultimo vampiro

Redde rationem

Il braccio sinistro

L’anello di Cloe

La ballata della janara

L’ultimo vampiro

Sarebbe morto, ne era certo. Nonostante avesse trovato un nascondiglio, quell’essere non ci avrebbe messo poi molto a trovarlo. Lo sentiva avvicinarsi. Il suo odore putrescente gli saliva su per le narici in modo sempre più nauseante. Sentiva la fame nel suo odore, la ricerca del sangue, il suo. Cominciò a respirare a fatica, aveva la gola secca, ansimava. Era la paura. Ma non doveva fare rumore, altrimenti lo avrebbe scoperto.

Cominciò a guardarsi intorno, cercando di capire se poteva esserci una via di scampo. Si trovava in un vicolo stretto, in mezzo all’immondizia al fianco di un cassonetto. Aveva pensato, mentre scappava, che sarebbe stato l’ideale trovare rifugio in mezzo a quei rifiuti, in modo da disperdere il proprio odore in quello della spazzatura. Ma ora non ne era più così sicuro. Quell’odore di marcio apparteneva a quell’essere.

Ma che stai dicendo, sei in mezzo a quest’immondizia, l’odore che senti è generato da queste schifezze, si diceva in mente.

Forse era solo un modo che la propria coscienza aveva escogitato per tranquillizzarlo, una sorta di sistema di sicurezza interiore per contenere la paura. O forse per non impazzire.

Ora sentiva i suoi passi. Sempre più vicini. L’essere camminava piano, quasi stesse perlustrando bene la zona. Percepiva bene il rumore del terreno pestato dalle sue suole. Probabilmente stava usando l’olfatto per stanarlo. Altri passi, ancora più vicini. Il suo cuore sembrava impazzito, battendo in un modo aritmico e veloce, quasi gli volesse scoppiare nel petto. Non respirava più, per non farsi sentire. Il cuore