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Una Spudorata Brava Ragazza
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E-book188 pagine2 ore

Una Spudorata Brava Ragazza

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Info su questo ebook

Pur essendo rimasta cieca a 19 anni, Summer è riuscita a diventare un'acclamata scultrice di opere in legno.

Dopo esser rimasta quasi uccisa da un serial killer, viene trascinata in un cottage isolato nei boschi dall'uomo di cui un tempo era innamorata. Summer non si sazia mai di toccare i massicci, grossi muscoli e tutte quelle altre parti forti e appetitose del bodyguard Nick Cassidy, che aveva sempre desiderato esplorare.

Per molti anni, Nick è stato lontano dalla sorellina del suo miglior amico, quella brava ragazza di Summer. Ma ora che è tornato si getta a capofitto nelle lussuriose voglie che ha sempre avuto per lei. Accecato dalla passione, Nick non si rende conto che il loro nascondiglio non è sicuro - fino a quando non è già troppo tardi.

LinguaItaliano
Data di uscita29 mag 2017
ISBN9781547502660
Una Spudorata Brava Ragazza

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    Anteprima del libro

    Una Spudorata Brava Ragazza - Jan Springer

    Una Spudorata Brava Ragazza

    Jan Springer

    Pur essendo rimasta cieca a 19 anni, Summer è riuscita a diventare un'acclamata scultrice di opere in legno.

    Dopo esser rimasta quasi uccisa da un serial killer, viene trascinata in un cottage isolato nei boschi dall'uomo di cui un tempo era innamorata. Summer non si sazia mai di toccare i massicci, grossi muscoli e tutte quelle altre parti forti e appetitose del bodyguard Nick Cassidy, che aveva sempre desiderato esplorare.

    Per molti anni, Nick è stato lontano dalla sorellina del suo miglior amico, quella brava ragazza di Summer. Ma ora che è tornato si getta a capofitto nelle lussuriose voglie che ha sempre avuto per lei. Accecato dalla passione, Nick non si rende conto che il loro nascondiglio non è sicuro - fino a quando non è già troppo tardi.

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    Una Spudorata Brava Ragazza

    Pubblicato da Spunky Girl Publishing

    Copyright 2015 Jan Springer

    2^ edizione

    Copertina di Talina Perkins - Bookin’ It Designs

    Consulenza editoriale di Julie Naughton

    Note editoriali

    Il presente ebook è concesso in licenza per esclusivo uso personale.

    Questa è un'opera di fantasia. I personaggi, i luoghi, le situazioni e gli eventi rappresentati in questo libro sono frutto esclusivamente della fantasia dell’autrice e non hanno alcuna rassomiglianza con alcuna persona viva o morta o con fatti, luoghi e/o situazioni reali.

    Prologo

    Buon compleanno, Summer. La cadenza strascicata e sexy di Nick Cassidy si sciolse sulla diciannovenne Summer Colby come la glassa al cioccolato sulla torta che familiari ed amici avevano appena fatto fuori al piano superiore del ristorante. Uscendo bagno delle signore l'aveva trovato lì, in fondo alla ripida scala. Il ventinovenne Nick, accorgendosi della sua sorpresa nel vederlo, strizzò gli angoli degli occhi castano dorato.

    E non avrebbe dovuto essere sorpresa? Insieme al fratello di lei Ryan, Nick era partito per il Medio Oriente parecchi mesi prima, erano andati a lavorare come guardie del corpo private. Se la cavavano molto bene laggiù, e lei non si aspettava certo di vederli tornare a casa solo per celebrare il suo compleanno.

    E invece eccolo qui, Nick, con quella incredibile tensione sessuale che lei aveva sentito erompere come un'esplosione vulcanica già da prima che partisse.

    Lui si appoggiò al muro, con le braccia dagli enormi muscoli incrociate sul petto, e le sorrise. Portava una t-shirt nera che gli fasciava il torace e un paio di jeans altrettanto aderenti che gli modellavano le gambe. E non le fu possibile ignorare l'incredibile rigonfiamento che aveva tra le gambe. L'erezione era così evidente, lei provò la familiare vampata di consapevolezza nel profondo. Un calore che le bagnava la figa e le faceva sentire i seni come se fossero molto più grandi della realtà.

    A Summer pareva di dimenticarsi di respirare, ogni volta che lo guardava... laggiù.  Sapeva che non avrebbe dovuto proprio guardarlo, visto che lui la considerava la sorellina del suo miglior amico. Ma non riusciva a smettere di guardare tutti gli attributi del ragazzo più fantastico che avesse mai conosciuto.

    Aveva i capelli castani più lunghi di quando era partito.  Arrivavano alle spalle, erano tirati all'indietro e un po' più corti ai lati. Lui aveva un delizioso naso leggermente storto che lei adorava, una mascella forte, e un filo di barba pomeridiana. E la sua bocca era piena e ben disegnata. Aveva labbra fatte per baciare - non che lei l'avesse mai baciato, ma, cavolo quanto le sarebbe piaciuto!

    Credevo che stessi lavorando gli disse, mentre sentiva che il volto cominciava a infiammarsi. Si chiese perché mai l'aveva aspettata lì e non era salito a cercarla di sopra.

    Un po' di pausa tra un lavoro e l'altro. Ho pensato che potevo saltare su un aereo, e venirti ad augurare buon compleanno.

    Una telefonata ti sarebbe costata di meno, Nick. Summer rise, mentre si augurava che lui non notasse quanto si sentiva nervosa, all'improvviso. Aveva fatto tutta la strada dal Medio Oriente fin lì solo per vedere lei? Forse la prendeva in giro.

    Si accorse del buon odore che aveva. Doveva aver appena fatto una doccia, perché si sentiva un accenno di sapone e quel piacevole odore di dopobarba che aveva sempre amato. E poi c'era quel suo profumo pericoloso che le faceva battere il cuore troppo violentemente.

    E allora! Sei contenta di vedermi? le chiese. Si staccò dalla parete e le si avvicinò. Era un omone. Un metro e novanta, la sovrastava di una ventina di centimetri. Oh, cavolo, quanto le piaceva quella sensazione protettiva che la pervadeva quando gli stava vicina. Per non parlare poi di tutte quelle altre emozioni che l'attraversavano. Intensità, eccitazione e tante altre cose proibite che erano così piacevoli.

    Ma certo che sì. Solo che non ti aspettavo. Ecco, e così sexy e dannatamente bello, aggiunse tra sé e sé. Anche Ryan è tornato con te? Ryan era sempre un argomento di conversazione sicuro.

    No, lui sta lavorando.

    Oh. Non che le dispiacesse. Ryan riusciva sempre a farla sentire come una bambina che non sapeva cosa voleva dalla vita. Magari tutti i fratelli erano così.

    Starai a casa nostra? Mamma e papà sanno che sei qui?

    No, preferirei di no. Perché resto solo stasera. E ho preso una stanza in albergo. Devo ritornare lì domani.

    Una stanza in albergo? Oh, quanto le sarebbe piaciuto passare la notte con Nick. Oddio, stava proprio per farselo scappare, per dirgli che lo voleva. Ma come era possibile? Lui non aveva alcuna idea che lei lo considerava Quello Giusto. Era lui l'uomo con cui avrebbe voluto andare a letto. Per sempre. Ma non glielo aveva mai detto. Neanche fatto capire. Non ne aveva mai avuto il coraggio.

    Stupidina. Diglielo! Faglielo capire!

    No!

    Si sentì su di giri quando lui le si mise di fronte e si sedette sullo scalino, sbarrandole la strada per tornare su al ristorante. Per evitare che le sfuggisse. Ma di certo neanche lei voleva andar via.

    Dimmi come vanno i tuoi studi di arte. I tuoi sono ancora così contrari alle tue scelte?

    Nick era stato suo alleato nell'aiutarla ad affrontare Ryan e i suoi genitori. Loro volevano che Summer scegliesse degli studi che le garantissero un lavoro vero. Sembravano convinti che un'artista non avrebbe mai potuto avere un reddito sicuro come una avvocatessa, una dentista o una commercialista. Certo lei era abbastanza brava anche per quelle professioni, ma proprio non le interessavano. Quello che le faceva battere forte il cuore era l'arte. Fin da quando ricordava, aveva sempre avuto la passione per il disegno e la pittura. E poi, non faceva fatica ad ammetterlo, era anche brava.

    Sta andando bene. Gli insegnanti apprezzano il mio lavoro. E a me piace molto. Sono proprio contenta che tu mi abbia aiutato a capire che quello che i miei volevano farmi fare non era la scelta giusta per me.

    Mi fa piacere averti aiutato.

    Lei si sentiva consapevole dello sguardo di lui sulla pelle. Per un attimo, gli occhi di lui scesero a soffermarsi sui suoi seni. Oh sì, decisamente li sentiva troppo grandi, che premevano contro la delicata blusa bianca che portava, come protendendosi per essere presi delle manone di lui. Le mutandine sotto la corta gonna blu marino si bagnarono, la figa anelava il cazzo di lui che le affondasse dentro.

    Lei sospirò, cercando di continuare a sorridere. Ma era difficile. Troppo maledettamente difficile, quando tutto quello che voleva era sfilargli di dosso quella t-shirt nera e passargli le mani su tutti quei muscoli vigorosi. Quei muscoli lei li aveva visti soltanto una volta, quando aveva spiato dalla porta socchiusa della sua stanza mentre lui passava lungo il corridoio dei casa sua, uscendo dalla doccia con un asciugamano avvolto attorno ai fianchi snelli. Non aveva addosso nient'altro. Solo un asciugamano che le venne impulsivamente voglia di strappargli via.

    Lui era un tipo mattiniero, quindi con ogni probabilità pensava che nessun altro fosse sveglio. Non sapeva che lei, le volte che suo fratello lo portava a dormire lì, si svegliava di proposito per godersi lo spettacolo.

    E ti va tutto bene? chiese.

    Un po' come dire: ti manco?

    Lui annuì.

    Ma perché si sentiva così strana? Non era mai stata così a disagio con lui, prima. Perché non la faceva finita, allungava la mano, lo faceva alzare e lo baciava? Le donne in tv o nei film e perfino all'università che frequentava erano proprio così sfacciate. Non poteva esserlo anche lei?

    Dovresti venire a salutare i miei. Sarebbero contentissimi di vederti.

    Ma che cosa stupida da dire. Lui aveva appena detto che non voleva far sapere a nessuno che era lì. Però non poteva farci niente. Non vedeva Nick da quasi sei mesi, e il vecchio detto che la lontananza aumenta la passione era proprio vero. La sorpresa di vederlo l'aveva messa in agitazione, e stava facendo finta che non le importasse nulla che lui avesse fatto quel viaggio fin lì solo per vederla.

    Ma poi perché? Perché solo per vedere lei? Non aveva senso. L'aveva sempre trattata come una sorellina. Hmm, però, a pensarci bene, c'erano stati alcuni sguardi sensuali, ogni tanto prima della sua partenza, anche se lui era sempre riuscito a dissimularli distraendola con qualcos'altro.

    Ora non faceva altro che sorridere e guardarla. Sembrava proprio sciocco.

    Poi chiese sorridendo: Che ne dici di un bacio di compleanno?

    Lo ha proprio detto? Oh mio Dio, perché ha detto così?

    Il sorriso di lui si allargò. L'aveva detto, giusto?

    Oh Cielo, si era alzato in piedi. Lei non poté evitare di indietreggiare. Cavolo, se era alto. E così pericolosamente sexy.

    Lei arrossiva. Furiosamente. Avrebbe dovuto dominarsi ma non ci riusciva. Stava perdendo il controllo delle sensazioni. Emozioni troppo a lungo represse. Negate a lungo. Si sentiva ubriaca. La testa le girava. Forse aveva bevuto troppo champagne con la torta di compleanno? Si sentiva proprio come quella volta che lo aveva guardato camminare lungo il corridoio avvolto nell'asciugamano.

    Era così bello, la guardava dall'alto. Il suo sguardo scuro la faceva sentire proprio strana e allo stesso tempo bene, e intanto lui chinava la testa. Il suo meraviglioso profumo le confondeva i sensi. Voleva fuggire. Voleva restare. Lo voleva solo dentro di sé.

    Poi le mani di lui le presero il viso e le labbra si fusero con le sue. Al tenero tocco della sua bocca, lei si ritrovò con le dita dei piedi contratte dentro le scarpe. Il bacio di lui era come il tocco di una piuma e provocò sensazioni che lei non aveva mai provato prima. Sensazioni che l'attraversarono come frustate roventi.

    La sua bocca bollente la marchiò, liberando fulmini di piacere. Lo amava così tanto! Gemette mentre con le braccia che gli circondavano il collo lo attirava più vicino. Il petto di lui urtò contro i suoi seni e lei riuscì a sentire il battito furioso del proprio cuore.

    All'inizio le parve che lui volesse smettere, interrompere il bacio, ma doveva essersi sbagliata. Le tolse le mani dal volto, e con le dita percorse i lati dei suoi seni per finire sulla schiena. Le punte delle dita si mossero con movimenti sensuali, massaggiandola fino a che si fermarono sul culo.

    Lui emise un lungo ruggito che le soffiò in bocca. Le afferrò i fianchi e li spinse contro i suoi, facendole sentire davvero la meravigliosa sensazione dell'enorme, duro calore che aveva tra le cosce. Sentire l'erezione che premeva contro il suo basso ventre l'elettrizzò. Si scosse, spinta da un bisogno selvaggio, strusciandosi contro di lui.

    Lui interruppe il dolce bacio e respirò forte contro la sua bocca.

    Sono tornato perché mi manchi. Avevo bisogno di vederti. Avevo bisogno di baciarti.

    A queste parole, i suoi sensi vacillarono. La bocca di lui si chiuse di nuovo sulla sua. Questa volta più forte. La baciò fino a mandarle in fiamme la bocca, fino a renderle febbricitante il corpo per un desiderio per placare il quale lei conosceva un unico modo: che lui la scopasse.

    Lui muoveva i fianchi ritmicamente, accordandosi con le sue rotazioni. Lei sentiva la tempesta del desiderio che le cresceva dentro, la spingeva verso un orgasmo che, fino ad allora, era riuscita ad avere solo con la masturbazione. Ma stavolta era proprio diverso. Migliore. Lo sentiva.

    La testa le girò quando lui le spinse la lingua oltre le labbra e tra i denti.

    Wow! Il ragazzo sapeva come far sentire bene una ragazza. No, lei non era una ragazza. Era una donna. La sua donna?

    Inalò il suo potente profumo. Sentì il sangue che le correva nelle vene mentre la lingua toccava quella

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