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Calore Oscuro: (#2 Vampira), #2
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E-book229 pagine3 ore

Calore Oscuro: (#2 Vampira), #2

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Info su questo ebook

La regina guerriera Megan Bloodrayne è stata tradita dai suoi due compagni. In fuga da loro si nasconde presso Vampira, una congrega segreta di vampire che vivono sotto copertura tra gli umani.

Una volta ripresa, Megan viene a sapere di essere stata accusata di crimini che non ha commesso. Ma i suoi compagni, Christian e Zane, convinti che sia una traditrice, fanno di tutto per sapere da lei la verità.
Megan ha un segreto e farà qualsiasi cosa per proteggerlo, anche sopportare torride torture sensuali.

Altri ebook di Vampira:

Vampira 1~ Calore dolce

Vampira 2 ~ Calore Oscuro

Vampira 3 ~ Calore Liquido

Vampira 4 - Calore Scarlatto

LinguaItaliano
Data di uscita1 apr 2024
ISBN9781071587348
Calore Oscuro: (#2 Vampira), #2

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    Anteprima del libro

    Calore Oscuro - Jan Springer

    Calore Oscuro

    Vampira 2

    Jan Springer

    La regina guerriera Megan Bloodrayne è stata tradita dai suoi due compagni. In fuga da loro si nasconde presso Vampira, una congrega segreta di vampire che vivono sotto copertura tra gli umani.

    Una volta ripresa, Megan viene a sapere di essere stata accusata di crimini che non ha commesso. Ma i suoi compagni, Christian e Zane, convinti che sia una traditrice, fanno di tutto per sapere da lei la verità.

    Megan ha un segreto e farà qualsiasi cosa per proteggerlo, anche sopportare torride torture sensuali.

    Altri romanzi Vampira:

    Altri ebook di Vampira:

    Vampira 1~ Calore dolce m/f/m

    Vampira 2 ~ Calore Oscuro m/f/m

    Vampira 3 ~ Calore Liquido m/f/m

    Vampira 4 - Calore Scarlatto m/f/m/m

    Nota sui diritti

    Questo ebook è concesso in licenza solo per uso personale dell'acquirente.

    Nota dell'Autrice

    Questa è un'opera di fantasia. I personaggi, i luoghi, le ambientazioni e gli eventi presentati in questo libro sono frutto esclusivamente dell'immaginazione dell'autrice e non sono in nessun modo riconducibili ad alcuna persona reale, viva o morta, né ad alcun evento, luogo o ambientazione reale.

    Capitolo Uno

    Eccola lì, deliziosa Megan. Assolutamente mozzafiato, stesa sul tavolo imbottito. Bendata con una sciarpa vellutata di un blu cangiante, era coperta solo da un lenzuolo celeste che gli lasciava intuire la curva erotica del seno, le piccole sporgenze dei vibratori sui capezzoli, come pure i fianchi larghi e le lunghissime gambe. I capelli erano sparsi sul cuscino, una macchia ramata increspata da lussureggianti e lucenti onde. La pelle era chiara, eburnea, e lui sapeva bene, prima di toccarla, quanto sarebbe stata morbida e setosa sotto le sue dita. Aveva fatto passare una notte e un giorno interi dopo l'arrivo, prima di venire qui dove lei era prigioniera. Aveva ordinato ai carcerieri di chiamarlo quando si fosse addormentata. Voleva guardarla bene senza essere fiutato od osservato da quegli occhi azzurri di cristallo che gli facevano piegare le ginocchia e lo trasformavano da feroce conquistatore qual era, in un maschio che voleva dominarla e darle piacere allo stesso tempo.

    La sua Regina. Una femmina letale per i suoi sensi. Aveva ancora lo stesso odore. Pulito. Di spezie dolci. Un tenero, succoso bocconcino che gli faceva venire l'acquolina in bocca e gli tendeva il corpo, al solo pensiero di cacciarle la testa tra le cosce, intrecciarle la lingua sul clitoride e berne i caldi succhi del piacere.

    Sapeva che sotto il drappeggio del lenzuolo lei era nuda. Così lui aveva ordinato. Sapeva che l'avevano adornata con i gioielli d'oro che amava vedere sulla sua femmina. Il plug, le pinze vibranti dei capezzoli e lo stimolatore del clitoride — che non aveva ancora mai usato — erano fatti tutti di oro puro, l'antico metallo dei Re.

    I toy erano una procedura standard per un maschio Guerriero che avesse catturato una femmina con cui volesse accoppiarsi. Le femmine venivano domate mediante l'uso dei toy, che volessero essere dominate oppure no. Alla fine, si arrendevano al piacere. Lo facevano sempre.

    Tranne lei, lo ammonì la sua voce interiore. Questa vampira si era dimostrata alla pari di lui e di Zane. Fuori e dentro il letto. Lo aveva compreso subito quando lei era fuggita. Gli attacchi terroristici contro gli antichi magazzini dell'Impero Guerriero erano iniziati dopo solo qualche giorno dalla sua scomparsa. Erano attacchi ben coordinati. Non contro i civili, per fortuna, poiché i bombardamenti avvenivano sempre quando i magazzini erano chiusi. Al castello era arrivato un biglietto, dopo ogni attacco. Liberate tutte le femmine, diceva. I biglietti erano scritti con quella che sembrava proprio essere la scrittura di Megan, e inoltre recavano il suo sigillo reale di Regina, che era scomparso la stessa notte in cui era scomparsa. L'anziana Sciamana aveva confermato che i messaggi erano senz'altro scritti da Megan e che quello era il suo sigillo ufficiale.

    All'inizio, lui non aveva voluto crederci. Si era convinto che fosse stata rapita e che qualcuno l'avesse incastrata per qualche motivo. Ma poi Sciamana gli aveva dato una sconvolgente notizia riportata dai suoi informatori: era sua moglie che stava in effetti progettando una sommossa contro di lui. Che voleva pari diritti per le femmine.

    Bah! Neanche per idea. Un maschio era un maschio. La femmina invece gli apparteneva. Così, semplice e chiaro. Era da sempre quello il modo di essere dei Guerrieri. Lui non poteva certo permettere che le femmine fossero uguali ai maschi. Se avesse permesso un tale abominio, ben presto la femmina avrebbe preteso di essere un maschio! Una femmina non poteva essere un maschio! Era femmina e femminile! Morbida e succosa. Arrendevole. Dava piacere e lo accettava dai maschi che erano educati a dare piacere alle loro femmine.

    Lui voleva che lei partorisse i suoi figli. Tanti figli. Non glielo aveva mai detto. E forse avrebbe dovuto.

    Di nuovo fu assalito dalla rabbia, che lo riportò alla sua nemica. Nel corso degli anni, lei aveva fatto molto danno al suo regno. Aveva infiltrato le sue fila per carpire informazioni di sicurezza sensibili. Lui aveva visto quelle informazioni. Ma doveva scoprire quanto altro sapeva. L'unico modo in cui poteva farlo era piegarla.

    Con il sesso. Quella era la sua debolezza. La fame di lei. La fame di lui.

    Fu travolto da una nuova ondata di rabbia acutissima mentre si immaginava a quanti maschi lei avesse aperto le gambe per ottenere quelle informazioni. Sapeva che le piaceva il sesso a tre. Che poi piaceva a tutte le femmine scappate dal sistema matrimoniale del Clan Cristallo. Era quello il motivo per il quale fuggivano dal clan, dove si praticava solo la posizione del missionario. Le femmine che scappavano erano rare, ma quando non riuscivano a decidersi su un marito, il problema stava sempre nella necessità di una vita sessuale più intensa. I maschi di quel clan non sapevano condividere. Semplicemente non erano programmati genericamente così.

    Invece, lui e Zane lo erano.

    Sì, gli piacevano i menage a tre, ma solo se lui era coinvolto o stava a guardare. Non quelli fatti alle sue spalle.

    Riuscì a calmarsi distogliendo i pensieri dalle possibili infedeltà di lei e concentrandosi su quello che doveva fare per carpirle le informazioni.

    Megan si stava sforzando di mantenere calmo e regolare il respiro per fingersi ancora addormentata. Sapeva che lui era arrivato. Christian. Il più dominante dei due.

    Oh, per tutti i vampiri. Aveva chiesto di Zane. Con Zane poteva parlare. Con Christian era più difficile. Lui parlava con le azioni verso di lei.

    Era furioso. Da lui emanavano ondate di collera. Eppure attraverso gli strati di ostilità, percepiva il suo profumo ricco di muschio, le rivelava che il suo desiderio continuava a vivere, poiché era potente ed esigente come sempre. Il potere di quell'aroma mascolino le stuzzicava il naso mentre combatteva l'impulso di sfoderare i canini e nutrirsi di lui. Era stato sempre così, la rendeva consapevole della sua sensualità e della sua brama di sangue maschio. Le era sempre piaciuto molto come l'aroma di lui le scorreva nelle narici, come se fosse una droga potente.

    La rabbia di lui era comprensibilmente rivolta a lei. Naturalmente, era furioso per il fatto che lei era fuggita. Le aveva fatto capire quanto l'amava a letto, sebbene mai con le parole che lei desiderava sentire da lui. Eppure lei gli aveva gettato tutto in faccia lasciandolo. Lasciandoli.

    Lui stava girando intorno al tavolo, e dal suono dei passi sul pavimento comprese che era eccitato al massimo. Perché lui aveva qualche piccolo problema a camminare quando l'asta gli si infiammava di libidine per lei.  Diventava tanto grande e turgido che lei riusciva a malapena a circondarne la base con le due mani unite. E così lungo, ah... Bloccò un brivido eccitato che minacciava di scuoterla, mentre ricordava la prima volta che aveva visto quel pene. Era stato più di quaranta anni prima. Lei era andata a caccia di un compagno, e loro l'avevano catturata e subito l'avevano legata ad un tronco su una montagna austriaca.

    I due maschi erano enormi. Le dimensioni dei loro cazzi inizialmente l'avevano spaventata, ma il piacere poi era stato così incredibilmente bello. Una volta che i due l'ebbero presa, capì perché era fuggita al suo Clan e ai noiosi maschi che ne facevano parte.

    Si era rapidamente abituata a quelle loro dimensioni enormi...

    Megan non riusciva ad impedire ai suoi canini vibranti di sfoderarsi ancor più. Non poteva fare a meno di inalare delicatamente in quei ricordi piacevoli. Riusciva ancora a sentire la dolcezza erotica dei lacci che le mordevano delicatamente i polsi e le caviglie e il suo corpo tendersi nell'eccitazione mentre i due vampiri si spogliavano di fronte a lei.  I muscoli nerboruti spiccavano sulle loro cosce nodose e sulle braccia poderose mentre si toccavano e osservavano la sua nudità. Ricordava ancora come avevano sbarrato gli occhi per la sorpresa e anche per l'eccitazione quando i loro cazzi si erano eretti potenti e grossi spuntando direttamente in mezzo alle loro gambe.

    Sei sveglia. La voce profonda di Cuore Nero le si attorcigliò intorno come nastri di seducente seta e lei non ebbe più motivo di far finta di dormire. Trattenne il respiro sentendolo avvicinarsi e curvarsi su di lei. Dopo un attimo la sua benda cadde. Aprì gli occhi e focalizzò l'immagine di lui - facendole desiderare di avere ancora gli occhi bendati.

    Aveva tanto sperato di vedere in quegli occhi la brama, l'amore e il desiderio che suscitava in lui. E infatti vide chiaramente tutte queste emozioni. Ma vi brillava anche dolore — dolore molto profondo e distruttivo. Gli orrori di quello che doveva aver sopportato per la preoccupazione per lei la colpirono come una scarica elettrica.

    I quarant'anni in qui lei era stata via lo avevano cambiato. Era invecchiato. Aveva i capelli più lunghi. Divisi al centro e sistemati ai lati, da dove gli ricadevano sulle spalle e sul petto.

    Megan inghiottì. Oh Santi Vampiri! Ma non aveva niente addosso? Provò a muovere la testa, per guardare più giù, per vedere il grande cazzo svettante. Ma non riuscì a muovere la testa, aveva braccia e gambe legate al tavolo e anche una cinghia che le bloccava la fronte.

    Ma quello che riuscì a vedere la fece tremare di desiderio.  Le spalle erano più larghe di quanto ricordasse. Decisamente più muscoloso in tutto il petto. Il collo era spesso come un tronco d'albero e le vene che le facevano gola erano pronte per lei, come in attesa. Dentro di sé mugolò. Era tanto tempo che non si abbeverava ad un uomo. Come membro di Vampira, e per la necessità di adattarsi agli umani nel mondo umano, aveva avuto accesso soltanto al sangue di clone, a quello sintetico oppure a quello conservato in una banca del sangue. Non era certo lo stesso che bere da un maschio vibrante e bollente che le era così profondamente caro. Molte volte, da quando aveva lasciato i Re, aveva pensato che sarebbe morta senza i due fratelli. Ma aveva resistito, sapendo che doveva. Aveva sopportato il suo dolore e ne era stata rafforzata.

    Proprio come lui si era rafforzato nel suo odio per lei. Glielo leggeva negli occhi.

    E così, sei tornata a casa disse brusco con le labbra strette dalla rabbia. Quelle labbra piene che l'avevano fatta urlare per l'eccitazione che riuscivano a provocare.

    Non di mia volontà replicò lei.

    Sul viso di lui passò un'ombra di dolore a quelle parole, ma passò rapida come era venuta. Spazzata via dalla rabbia e dal senso di tradimento.

    E tu sai bene che cosa devo fare ora per ottenere da te le risposte che voglio.

    Lei represse un brivido di terrore ed eccitazione.

    Lo so. Aveva cercato di parlare con voce forte, ferma e sprezzante ma si accorse di un leggero tremito di paura. O forse di aspettativa perché averlo in qualsiasi modo fosse possibile era tutto ciò che voleva. Sicuramente Vampira l'avrebbe perdonata per essere stata legata e costretta al sesso.

    Perché sei fuggita, moglie? I gioielli e l'oro qui non bastavano a soddisfarti? I Maestri Eccitatori destinati a giacere con te non erano di tua soddisfazione?

    Ah già, i Maestri Eccitatori. Gli umani maschi e femmine che i Re tenevano al castello per darle piacere quando erano via.  Lei non li aveva mai voluti. Non nel suo cuore. Li aveva semplicemente sopportati perché era quello che ci si aspettava da una Regina dell'Impero dei Guerrieri. Sciamana stessa l'aveva istruita sui doveri che le erano imposti.

    Christian si allontanò un po', permettendole di vedere il suo corpo potente e forte, e Megan constatò ora che sì, era davvero nudo. Non poté fare a meno di imprecare dolcemente vedendo quel pene turgido, contornato da riccioli serici e con il suo sacco rigonfio sotto. Che bell'esemplare di vampiro. Un cazzo così lungo e grosso. Per lei proprio una fortuna.

    Oppure eravamo io e Zane che non ti soddisfacevamo abbastanza a letto?

    Malgrado la debole luce delle candele odorose che ardevano nelle nicchie della prigione,

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