Menage: La brava ragazza diventa cattiva

Di Kathleen Hope

"Non pensare, Scarlett" le disse compiendo l'ultimo passo per colmare la distanza tra di loro.

Attese un istante, probabilmente per vedere se si sarebbe allontanata da lui, ma lei rimase immobile al suo posto. Pensava che non sarebbe riuscita a far muovere le sue gambe neppure se la sua vita fosse dipesa da quello. Era così stanca di essere la brava ragazza. Questo era ciò che voleva, no? Libera e selvaggia? Ma nel momento in cui la testa di lui si abbassò verso di lei e le sue braccia avvolsero il suo corpo, lei sperimentò un momento di panico.

“Che sto facendo?” pensò incredula, ma le labbra di Lucas si posarono sulle sue baciandola sensualmente. Il suo corpo voleva di più e provò a spingere la sua mente razionale in secondo piano mentre apriva la sua bocca, accogliendolo al suo interno, la lingua di lui esplorava alla ricerca di quella di lei.

“Non pensare Scarlett” ripeté tra sé e sé l’affermazione di Lucas “Fallo e basta. Hai un uomo incredibilmente sexy premuto contro di te… Non pensare.”

Per una volta non voleva..."

• Lingua: Italiano
• Editore: Michael van der Voort
• Data di uscita: 7 mag 2017
• ISBN: 9781547500024

Anteprima del libro

Indice

Capitolo 1: Desiderio sepolto

Capitolo2: Stalloni selvaggi

Capitolo 3: Sgattaiolando fuori

Capitolo 4: Fuoco sfrenato

Capitolo 1: Desiderio sepolto

Devi dire di sì Scarlett incitò la sua amica Zoe per la centesima volta.

Sai che continuerò finché non ti arrenderai disse lei, sbattendo le sue ciglia e facendo sporgere il labbro inferiore in un’adorabile espressione.

Evidentemente stava facendo progressi perché in quel momento l’espressione di Zoe si ammorbidì. L’amica sapeva di essere stata sconfitta.

Scarlett guardò ancora la brochure tra le sue mani, rideva al pensiero di poter spuntare il sogno numero uno della sua infanzia dalla lista di cose da fare prima di morire. Fin da quando, all’età di quattro anni, sua madre le rimboccò le coperte e le lesse per la prima volta la storia di Black Beauty, Scarlett aveva sempre desiderato di avvicinarsi, fisicamente ed emotivamente, ad una di quelle poderose creature. Supplicava ogni giorno di poter prendere lezioni di equitazione e per anni un cavallo tutto suo fu l’unica voce nella sua lista di Natale. Ma in una famiglia in cui l’unico genitore, sua madre, doveva lavorare praticamente ventiquattro ore su ventiquattro per sbarcare il lunario, non rimaneva denaro extra per questo genere di frivolezze.

Guardando indietro, Scarlett si sentiva profondamente in colpa per il duro periodo che aveva fatto passare a sua madre. La sua soluzione di bambina di quattro anni sembrava così plausibile a quel tempo.

Usa la carta di plastica della banca, mammina le disse. Hai la carta, allora perché non mi lasci andare a cavalcare? È l’unica cosa che voglio e non chiederò mai più niente. Mai!

Scarlett poteva solo immaginare in che modo orribile avesse fatto sentire sua madre in quel momento e in molti momenti successivi, quando tornava sull’argomento implorandola di accontentarla.

Finito il liceo, grazie ad alcuni lavori part-time aveva risparmiato una cifra sufficiente appena per coprire la retta universitaria, ma non era rimasto niente per il sogno d’infanzia che si era portata dietro per tutta l’adolescenza. Ma adesso, una neolaureata con un titolo quadriennale in infermieristica e un piccolo gruzzoletto nel suo conto in banca frutto di anni di impieghi occasionali, avrebbe finalmente potuto esaudire il suo più