Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

L amore ritrovato (eLit): eLit
L amore ritrovato (eLit): eLit
L amore ritrovato (eLit): eLit
E-book165 pagine2 ore

L amore ritrovato (eLit): eLit

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Valentino Casali non sarebbe mai voluto tornare nel piccolo paese della sua famiglia, ma la sorella lo ha chiamato e lui deve obbedire. La prima persona che incontra è Clara Rossetti, sua amica d'infanzia, per cui si era preso anche una cotta. Clara è diventata una bellissima donna e Valentino cerca ogni scusa per incontrarla. Tornare a casa non è stata poi una così cattiva idea.
LinguaItaliano
Data di uscita30 ott 2017
ISBN9788858978047
L amore ritrovato (eLit): eLit
Autore

Rebecca Winters

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

Leggi altro di Rebecca Winters

Autori correlati

Correlato a L amore ritrovato (eLit)

Titoli di questa serie (8)

Visualizza altri

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su L amore ritrovato (eLit)

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    L amore ritrovato (eLit) - Rebecca Winters

    successivo.

    1

    Clara Rossetti aveva cominciato a scendere i ripidi e stretti scalini tra gli antichi edifici di quella città sul fianco della collina, quando sentì alle sue spalle una profonda voce maschile. «Ehi, bella, quanti uomini ti hanno già detto che sei una donna stupenda?»

    La frase lusinghiera era stata detta in dialetto locale e aveva un tono leggermente familiare. Eppure Clara suppose che stesse parlando con qualche altra donna che scendeva verso Piazza Gaspare.

    Affrettando il passo, attraversò la piazza affollata e si diresse verso la fermata dove avrebbe preso l'autobus, l'ultimo della giornata. Il tempismo era tutto quando si sentiva così stanca. Una volta tornata alla tenuta avrebbe mangiato qualcosa di leggero per cena e sarebbe andata a letto. Il giorno dopo si sarebbe sentita meglio.

    Sentì i passi avanzare. «Clarissima, non mi avrai mica dimenticato!»

    Le uscì dalla gola un grido soffocato, seguito da un'esplosione di gioia.

    Tino.

    Dopo nove anni d'assenza il suo migliore amico d'infanzia era tornato? Valentino Casali era l'unica persona al mondo a chiamarla Clarissima, unione di Clara e bellissima. L'aveva sempre considerato uno scherzo perché da adolescente era stata una ragazza paffuta e crescendo era divenuta una giovane robusta. Quella era la maledizione di tutti i Rossetti.

    Si voltò e fissò i brillanti occhi marroni del playboy più ambito d'Europa, che per Clara rappresentava però l'unico compagno delle tante follie commesse negli anni dell'infanzia. Quando entrambi avevano compiuto diciotto anni e Valentino era andato via da Monte Correnti, la sua partenza aveva lasciato un vuoto che nessuno era più riuscito a colmare.

    Da allora era diventato il ragazzo copertina d'Italia, un ricco avventuriero e playboy, famoso in tutto il mondo, le cui foto apparivano regolarmente sulla stampa scandalistica.

    «No, non ti ho dimenticato» disse con voce roca. Clara lo aveva visto crescere, trasformarsi da incorreggibile monello che era in un adolescente incredibilmente bello. «Come stai, Valentino?»

    La fissava come se si aspettasse qualcosa in più da lei. «Meglio, ora che ho rivisto la mia migliore amica d'infanzia.»

    Gioì al sentirglielo dire. Magari ora apparteneva al bel mondo, ma poteva dire che i suoi primi anni erano appartenuti a lei.

    Dopo averla baciata sulle guance, Valentino la osservò come se cercasse di abituarsi ai cambiamenti avvenuti con il passar del tempo. Era diventata una donna di statura media e snella. Aveva perso i chili in eccesso che aveva da piccola.

    «Dici che sono tua amica?» lo provocò. «E che ne è delle cartoline e dei regali dai quattro angoli del mondo che dicesti che mi avresti mandato? E non mi pare che tu abbia mantenuto la vecchia promessa di venirmi a trovare di tanto in tanto.»

    Valentino scrollò le spalle. Indossava una polo color crema firmata e un paio di jeans. Le mise l'indice della mano sulle labbra, un gesto che gli apparve naturale come respirare, eppure non l'aveva mai toccata in quel modo in vita sua. Un brivido le percorse tutto il corpo.

    «Intendevo davvero farlo. Lo sai» sussurrò, affascinante come sempre. L'uomo irradiava una sensualità che sarebbe stata letale per le tante donne che reclamavano le sue attenzioni esclusive.

    Gli lanciò un sorriso, tentando di riprendersi dalla reazione che aveva avuto quando l'aveva toccata. «Lo so. Con le tue buone intenzioni sei sulla strada giusta per il paradiso.» Erano amici da troppo tempo perché ci fossero dissapori tra loro.

    Sin da piccoli, i ragazzi del luogo avevano fatto i tipici commenti sulla corpulenza di Clara e di sua sorella minore Bianca, ma Valentino non si era mai unito a loro. Forse era per questo motivo che non l'aveva mai guardata come un uomo guarda una donna.

    Sarebbero potuti rimanere uniti per sempre, ma aveva in testa cose ben più importanti di Clara Rossetti.

    Valentino aveva reso noto Monte Correnti, quel tranquillo paesino di montagna tra Roma e Napoli. La sua fama aveva attirato i turisti e alcune celebrità di varie parti del mondo che avevano deciso di andare a vivere lì, ma senza dubbio il più famoso di tutti era quel pilota di auto da corsa idolo della Formula 1 che aveva stabilito la sua residenza a Monaco.

    Valentino reclinò il suo bel capo. Clara notò che non si era rasato la barba, ma questo non faceva altro che accrescerne la virilità. Negli ultimi nove anni era diventato un uomo in tutti i sensi, così bello da toglierle quasi il respiro.

    «Lo sai che hai una leggera somiglianza con Catherine Zeta-Jones? Tu però ovviamente sei più giovane.»

    Clara preferiva non somigliare a nessun'altra ma, siccome le star del cinema erano parte del mondo di Valentino, doveva supporre che le avesse fatto un vero complimento. «No, non ne avevo idea. L'hai conosciuta?»

    Annuì leggermente. «Tu sei molto più bella.» Il suo sorriso smagliante si affievolì mentre la fissava con crescente intensità. «Che cosa è successo alla tua lunga chioma?»

    Quella con cui Clara aveva scioccamente sperato di nascondere il resto del suo corpo?

    «Quest'aprile è stato più caldo del solito. E poi avevo bisogno di un cambiamento.» Ultimamente i suoi capelli scuri e setosi erano diventati difficili da gestire, così li aveva tagliati a caschetto e li portava lisci.

    «Mi piacevano i tuoi capelli lunghi. Non che non mi piacciano come li porti adesso ovviamente.»

    «Ovviamente» disse facendogli il verso, desiderando di sentirsi migliore, più forte. «Vedo che anche tu porti i capelli più corti adesso.» Li aveva marrone scuro e ondulati. «Ti ricordi quando te li sei lasciati crescere fino alle spalle? Il signor Cavallo pensò che saresti stato perfetto per il ruolo di Principe Valiant nella recita scolastica.»

    Scoppiò a ridere. «Parli di quando tu me li tagliasti?»

    «Quella fu colpa tua. Tu mi chiedesti di tagliarteli per non partecipare alla recita del King Arthur. Che ci posso fare se poi sono venuti male? Quelle forbici trinciapollo che prendemmo nel ristorante di tuo padre non erano fatte per essere usate sugli umani. Pensavo che il signor Cavallo ti avrebbe strangolato quando entrasti in classe il giorno dopo.»

    Sorrise ancora di più. «Grazie a te evitai di recitare quella parte. Cosa avrei fatto se tu non mi avessi sempre aiutato a uscire dai guai?»

    «Aminta stava per uccidermi quando le dicesti che ero io la colpevole. Aveva una terribile cotta per te. Già allora potevi scegliere tra tutte le ragazze della zona.»

    «Stasera scelgo te. Vieni al ristorante con me, in ricordo dei vecchi tempi, e celebreremo il mio ritorno.»

    «Per rubare qualche bruschetta quando lo chef non ci guarda? Quelli sì che erano bei tempi, ma non possiamo riportarli indietro.»

    «No, ma c'è qualcosa che possiamo fare. Questa sarà la tua serata fortunata. Entreremo dalla porta principale e ti offrirò la cena. Tutto in regola.»

    Le sembrò magnifico, ma si sentiva sempre più debole. «Mi piacerebbe molto, ma non posso. Grazie comunque. È stato bellissimo rivederti, Valentino.»

    Clara vide l'autobus giungere alla fermata. Era felice che fosse venuto a salvarla. Vedere Valentino dopo tutti quegli anni le aveva riportato alla mente i ricordi passati facendole abbandonare ogni riserva nei suoi confronti. Varie persone iniziarono a salire sull'autobus e la donna andò a mettersi in fila.

    Teso, le poggiò una mano sul braccio per trattenerla. «Aspetta, dove stai andando?»

    «A casa. La mia famiglia mi sta aspettando.»

    «Ma sono appena arrivato in città. Abbiamo tanti anni da recuperare. C'è qualche occasione importante? Di certo non è il tuo compleanno.»

    Valentino non mollava mai.

    Ma stavolta Clara non poteva lasciarsi convincere da lui. «La mamma ha preparato una cena speciale per mia nonna. Le ho promesso che sarei tornato in tempo per aiutarla.»

    Sembrava ancora sconcertato. «Allora lascia che ti accompagni io. Mi ci vogliono solo cinque minuti per andare a prendere la mia Ferrari.»

    Era troppo lontana. Clara aveva bisogno di sedersi su quell'autobus o sarebbe svenuta dallo sfinimento. «Grazie dell'offerta, ma il mio autobus è già qui. Se resti in città, magari ti vedrò sfrecciare e andremo a mangiare un boccone insieme. Di che colore è la tua auto?»

    «Nera» mormorò.

    «Una volta la volevi rossa.»

    «In effetti ne avevo comprata una rosso fuoco, ma poi scoprii di essere un bersaglio per la polizia.»

    «Insomma, continui ad andare troppo veloce. Se ricordo bene, la polizia ci inseguiva almeno una volta la settimana quando eravamo sul tuo scooter! Scusa, ma ora devo scappare. Ciao, Valentino.»

    Si allontanò da lui e salì a bordo, ringraziando il cielo che l'avesse finalmente lasciata andare senza dire nient'altro. Conoscendolo, sarebbe andato via da Monte Correnti la mattina stessa per correre il suo prossimo rally qui in Italia o in Inghilterra, in compagnia della sua ultima fidanzata.

    Clara lo aveva visto il mese prima in televisione insieme alla giovane stella francese Giselle Artois. Il giornalista gli aveva chiesto se fosse vero che stavano progettando di sposarsi e stabilirsi a Parigi.

    Valentino aveva fatto un commento evasivo con il suo sorrisetto mozzafiato, ma Clara aveva notato che la vedette francese aveva un fare misterioso. Stavano bene insieme. Forse quella era la donna che lo aveva finalmente incastrato. Finora sembrava che cercasse solo nuove avventure e cambiasse fidanzate con le stagioni, ma qualsiasi cosa lo avesse spinto a fuggire da se stesso in tutti quegli anni, non erano fatti che riguardassero Clara e la sua vita.

    Fece un respiro profondo e si diresse verso il fondo dell'autobus. Tutti i posti erano occupati ma finalmente riuscì a introdursi nell'ultima fila tra un uomo corpulento e una suora.

    Fuori dal finestrino sulla destra vide che Valentino la stava osservando. Dopo che l'autobus fu partito, l'uomo rimase lì. Il suo corpo alto e snello aveva reso milioni alle compagnie che avevano realizzato i cartelloni che lo ritraevano in una traversata in solitaria nell'Oceano Indiano, in un catamarano monoposto o mentre sfrecciava lungo la pista di Dubai per testare la sua ultima vettura da Formula 1.

    Sin da piccolo era stato un affascinante avventuriero con la mania della velocità e di battere i record. Anche se la famiglia Casali aveva vissuto sulle rive del lago Clarissa, a cinquanta chilometri da Monte Correnti, Valentino aveva trascorso la maggior parte del tempo in città lavorando al suo scooter dopo la scuola.

    Uno dei suoi amici, Luigi, lo aveva lasciato armeggiare sul retro del garage di suo padre. Clara aveva passato molte ore lì, ascoltandolo mentre parlava del suo sogno di costruire un modello che avrebbe battuto le prestazioni di tutti quelli già esistenti.

    Poi era partito per Monaco e a ventun anni aveva fondato la Violetta Rapidità, la casa motociclistica che lo aveva catapultato verso il successo finanziario internazionale.

    Tempo prima, Clara lo aveva considerato un uomo del Rinascimento, che si misurava con il tempo, con la natura, con qualsiasi cosa in grado di dargli forti emozioni. Ascoltandolo, lei stessa le aveva vissute di riflesso, ma a volte si chiedeva se il suo vivere ad alta velocità servisse a camuffare i demoni incompresi che lo animavano.

    Sebbene Clara non sapesse quali fossero, sospettava che avessero origine nella complicata famiglia Casali e che continuassero a tormentarlo. Era strano che neanche suo fratello maggiore, Cristiano, tornasse a casa a Monte Correnti tanto spesso.

    Solo la loro sorella Isabella era stata una presenza costante, trascorrendo la maggior parte del tempo al ristorante Rosa ad aiutare suo padre nella gestione. Quant'era

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1