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L amore corre in rete (eLit): eLit
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E-book168 pagine2 ore

L amore corre in rete (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Sono quattro amiche e hanno stretto un patto: alla larga dagli uomini! Chi sarà la prossima a infrangerlo?



Un appuntamento a sorpresa? Perché no! Bethany non vede che cosa ci possa essere di sbagliato nell'incontrare qualcuno conosciuto tramite un annuncio da lei stessa messo su Internet. Ormai è sola da così tanto tempo da convincersi che, se non prende le occasioni al volo, corre il rischio di rimanere zitella per il resto della vita.

Spencer non è in cerca di una fidanzata, lui non è fatto per le storie a lungo termine, ma per il mordi e fuggi. Quella ragazza conosciuta tramite Internet potrebbe aiutarlo per l'articolo che sta scrivendo sul fenomeno degli incontri e gli amori on line. Inoltre se lei è anche carina non sarebbe male approfondire la conoscenza.



Mai dire lo voglio:

1) Cuore contro cuore

2) Carezze, ricatti e bugie

3) L'amore corre in rete

4) Le regole di Cassandra
LinguaItaliano
Data di uscita31 gen 2017
ISBN9788858966044
L amore corre in rete (eLit): eLit

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    L amore corre in rete (eLit) - Kathleen O'reilly

    successivo.

    1

    Femmina bianca seria cerca brav'uomo, amante passeggiate romantiche, buon vino e vecchi film. No perditempo e depravati.

    Beth Von Meeter fu l'ultima a lasciare la cappella. C'era chi considerava i matrimoni inutili svenevolezze. Lei invece adorava le cerimonie sontuose.

    Sfiorò pensosa i graziosi mazzolini di fiori legati ai banchi. Lei avrebbe scelto le margherite al posto delle rose se fosse stato il suo giorno.

    Ma non lo era.

    Beth avrebbe optato per un matrimonio da favola in giugno, invece che in un freddo giorno novembrino. Mickey, però, se ne fregava degli obblighi sociali, e poi lei e Dominic avevano una certa fretta.

    Il matrimonio di Mickey si era svolto in sordina, fin troppo. Il ricevimento dopo la cerimonia non era praticamente esistito. Del resto non si poteva fare di meglio visto che lo sposo doveva mantenere l'incognita. Tutto top secret, stile Ho-Sposato-Un-Mafioso.

    Immaginò un bellissimo poliziotto infiltrato, roba da fare svenire una brava ragazza come lei e inveire contro il cielo: Dio mi è testimone, non sarò mai più single. Inutile, non serviva a niente fantasticare.

    Si rassettò la stoffa rosa pallido dell'abito da damigella. Era il secondo che sarebbe finito nel suo armadio. Oh, sì, il Patto di Nubilato. Single per sempre. Lunga vita all'infinita tortura del rituale del corteggiamento. Beth fece una pernacchia, sperando di non essere sacrilega. Dio l'avrebbe capita comunque. Nemmeno lui era sposato.

    Mickey invece lo era, ora. Anche Jessica. Beth no.

    «Scordato qualcosa?» chiese Cassandra infilandosi in chiesa. Sorprendente quanto trasudasse sensualità, anche in un luogo sacro.

    Beth annusò di nuovo le rose. «No.» Si avvolse nel cappotto e si gettò la borsa su una spalla con fare sfrontato. «Jessica e Adam sono ancora qui? Potremmo bere qualcosa» suggerì. Aveva voglia di vita, di movimento. Chissà perché.

    Cassandra staccò uno dei mazzolini e sfiorò un petalo con un dito. «Se vuoi. Credevo che avessi un appuntamento con un uomo.»

    «Ne ho uno fissato per le 9.45.» Beth controllò l'orologio. Due ore al decollo. Finora era stata a undici appuntamenti combinati via Internet. Sì, undici, proprio così. Era demoralizzante, disumano e deprimente.

    «Hai trovato il tuo uomo ideale?» chiese Cassandra sedendo su una panca, l'aria interessata.

    Beth le sedette accanto. «Sono stata a undici appuntamenti e credo di avere incontrato la feccia più feccia del mondo degli appuntamenti combinati.»

    «Ti è andata così male?»

    «Ho conosciuto Viktor il russo eccentrico, leggi matto. Kyle, che sta esplorando il suo lato più femminile. Gli servirà un bel po' di fortuna, mi sa che il lato femminile è parecchio pronunciato.»

    «Poveretto» mormorò Cassandra.

    Beth sventolò una mano. «E non è tutto. C'è Bob, che ama mangiare, ma tanto. Non che ci sia nulla di male. Il timido, timidissimo Ted. Bob 2, il cui argomento di conversazione preferito è se stesso. Bla, bla, bla, Bob qui, bla, bla, bla, Bob là.» Si mise le mani in testa. «Un vero incubo.»

    «Magari incontrerai candidati migliori.»

    «Erano quelli i migliori, sulla carta!» Era depressa.

    Un vecchio custode aprì la porta scricchiolante e sbirciò dentro la cappella. «Devo chiudere per la notte. Dovete uscire, ragazze.»

    Beth si alzò e guardò i fiori rimasti sui banchi, poi scoccò uno sguardo incalzante a Cassandra. «Pensa di gettarli via?» chiese poi.

    Il custode fece l'occhiolino a Beth e si ficcò le mani nel cappotto. Peccato non avesse cinquanta, o almeno quaranta anni in meno! «Portateli pure a casa. Un tempo, quando era viva, li regalavo a mia moglie.»

    Beth infilò in fretta un mazzetto nella borsa. «Grazie, li collocherò in un posto adeguato.»

    Cassandra si era già avviata per uscire, ma all'ultimo minuto ci ripensò, arricciando il naso. «Magari ne prendo uno anch'io.»

    Beth sorrise. Per quanto cercasse di negarlo, Cassandra era gelosa come il resto delle single americane. Nemmeno una vita sessuale intensa poteva compensare la solitudine. Era giusto confessarlo.

    Spencer James non era abituato ad aspettare. Amava la puntualità, le cose programmate, l'organizzazione. La sua ex moglie lo aveva definito ossessivo. Il pensiero della sua ex lo innervosiva. Preferiva riconoscersi nel termine metodico, più preciso. Da bravo reporter, badava molto agli aggettivi.

    Il cameriere si avvicinò e Spencer scosse il capo. Che seccatore. Poi controllò l'orologio, azione che aveva compiuto non più di trenta secondi prima.

    Infine prese il suo blocco per appunti e buttò giù alcune idee per il pezzo. Umiliante. Come risultato di una scommessa persa su chi avrebbe vinto il campionato, ora Spencer lavorava per Tempo, l'inserto di moda, pettegolezzi e cibo. Pura vanità.

    Non avrebbe più vinto premi speciali, come quello meritato con l'articolo sulla corruzione dei sindacati di Chicago, ma il suo redattore era comunque certo che l'inserto sul mondo degli appuntamenti via Internet sarebbe stato notato dalla Associated Press.

    L'impersonalità dell'annuncio personale. Non solo per i disperati, oramai era una prassi comune. I single non si riunivano nei bar come mandrie di iene blateranti, ma sedevano tutti soli nelle loro stanze da letto, la lucina soffusa del computer a tenere loro compagnia. Somigliava molto alla sua vita, insomma. Perso nei pensieri, le parole gli sgorgarono agevolmente, tanto che quando arrivò la sua ospite fu lì lì per congedarla. O almeno finché non osservò bene la bionda scortata dal cameriere.

    Carina, un po' timida, lo sguardo innocente. Ingenua. Non che credesse più a quella parola, era estinta come il dodo. Eppure quell'alone di onestà rendeva la ragazza unica. Il soggetto perfetto. Si sentì ispirato; come avrebbe fatto a convincerla a confessargli i dettagli più dolorosi della sua vita amorosa, perché lui ne scrivesse? Si alzò in piedi e le tese la mano in modo formale. Lei gli sorrise, lo sguardo aperto e franco.

    Assolutamente perfetta.

    Spencer James non era il Maschio bianco serio che si era aspettata. Età? Sui trenta, non cinquantadue, come avveniva di solito. Capelli? Non era calvo, anzi. I suoi ricci biondi erano invitanti, folti, appena disordinati, a turbare un poco l'aria da bravo ragazzo.

    Quando si era alzato, aveva sondato il corpo. Muscoli. Altezza. Niente pancia in vista. Buon gusto del vestire. Polo nera e pantaloni di un completo. Casual, elegante.

    Dopo che il cameriere ebbe portato i drink, Spencer iniziò la conversazione pre-pasto. Senza perdere tempo con le smancerie, passò subito alle domande. All'inizio si sentì un po' bersagliata, poi si rilassò e cominciò a divertirsi. Lui non sembrava preoccupato da amenità sociali, appariva solo curioso. Le chiese mille cose, soprattutto sugli appuntamenti in rete. Un neofita, si disse. E fece del suo meglio per offrirgli ragguagli.

    Quando lui bevve un sorso di vino, Beth ne approfittò per chiedergli a sua volta qualcosa.

    «Vivi con la tua famiglia?» Chissà che problemi aveva. Ogni uomo che aveva conosciuto finora aveva i propri guai, questo invece sembrava perfetto, fin troppo.

    Lui scosse il capo, stupito. «No, aborriamo il parricidio nella nostra famiglia.»

    Che strano senso dell'umorismo. Solo le rughe ai lati degli occhi tradivano i suoi veri pensieri.

    «Dunque, Spencer James, che cosa fai per passare il tempo?» Roteò mentalmente gli occhi. Poi gli avrebbe chiesto di che segno era. Per il momento si stava divertendo troppo, il sesso poteva attendere.

    Doveva esserci un tranello.

    «Faccio il giornalista» replicò lui. «In effetti sto lavorando a una storia in questo momento.»

    Beth annuì, educata, e rammentò a se stessa di mantenersi calma sui sedici articoli che aveva venduto a True Fantasies. Sollevò il bicchiere di Chardonnay, due punti secondo la sua tabella di dieta, e gli rivolse un sorriso degno delle migliori educande.

    «Mi chiedevo se avessi voglia di aiutarmi.» Gli occhi di Spencer si erano fatti più acuti, passando dal grigio fumo al granito. Vero granito, non quella roba falsa con cui realizzavano i ripiani delle cucine.

    «Non so proprio che cosa potrei fare per aiutarti.»

    Spencer venne al sodo. «Appuntamenti in rete. Voglio seguire un soggetto nelle sue peripezie per trovare un compagno via computer. È affascinante, e la gente adorerebbe saperne di più in materia.»

    Il cuore le precipitò nei talloni. Ecco dov'era la crepa dietro la facciata. Un grande progetto di ricerca per lui. E di certo era già sposato. «Non sei neppure single, immagino?» chiese tristemente.

    «A dire il vero, lo sono. Ma non sono interessato a sperimentare il processo. Voglio solo scriverne, capire se gli appuntamenti tramite Internet siano usati per via della mancanza di tempo della gente, o se non si tratti piuttosto di una specie di ultima spiaggia.»

    «Vuoi solo studiare noi poveri scemi che ne facciamo uso?» chiese lei, con aria da innocente.

    «Esatto.» Poi fece una smorfia imbarazzata, e Beth fu lieta di notare che anche lui era umano. Le era sembrato così distaccato dal resto del mondo!

    «Be', non del tutto esatto» si corresse, prima di chinarsi verso di lei con aria da cospiratore. «Ma voglio essere sincero con te. Mi interessa sapere se il fattore ultima spiaggia è prevalente.»

    Beth iniziò a raccogliere le sue cose, sentendosi arrossire. «Non sono la candidata che fa per te.»

    Lui la fermò, prendendola per un braccio. «Sei la candidata perfetta, invece.»

    Era proprio la cosa peggiore da sentirsi dire. La goccia che fa traboccare il vaso, barriere abbassate, fine della storia. Non si sarebbe più fatta mettere i piedi in testa, sorridendo a beneficio degli altri. Avrebbe mostrato i denti. No, le zanne. Zanne mortali. Beth sorrise a Spencer e reclinò il capo. «E io che cosa ci guadagno?» Bene, ottima mossa.

    «Potrei pagarti.»

    Non abbastanza, cowboy. Nemmeno per un milione di dollari. «No, grazie.» Si gettò la borsetta in spalla, sfiorandogli solamente un occhio. Beth aveva una mira splendida, poteva considerarsi fortunato.

    «Potrei aiutarti» suggerì Spencer. La sua voce aveva assunto un tono incantatore.

    Ora la cosa si faceva più interessante. Beth si fermò e lo soppesò con lo sguardo come fosse una enorme barra di cioccolato. «Come?» gli chiese, inarcando un sopracciglio. Anzi, due, con uno solo non riusciva.

    «Tu vuoi incontrare degli uomini, no?»

    Beth spalancò gli occhi e annuì.

    «Il tuo annuncio va rivisto. Io posso sistemarlo.»

    «Che c'è che non va nel mio annuncio?»

    «Non è vivace. Devi aggiungere un po' di vitalità, di colore.»

    Il suo rilevatore di credibilità appena installato iniziò a suonare. «Che ne sai di annunci? Credevo tu te ne stessi alla larga dagli appuntamenti in rete.»

    Spencer fece spallucce, evidenziando muscoli ben definiti. Senz'altro non aveva nemmeno bisogno di andare in palestra. Iniziava a odiare davvero quell'uomo. «Ho fatto le mie ricerche per il pezzo. Le parole sono la mia vita. Allora, che ne dici?»

    «Voglio una garanzia.» Giusto, così si faceva, doveva essere tosta, dura come l'acciaio!

    «Che cosa intendi?»

    «Voglio appuntamenti con uomini interessanti, roba che scotta. O il patto decade.» Poi si chinò sul tavolo, la luce delle candele riflessa in volto. Dopotutto era un grande momento per lei. «Tra l'altro è quello che vuoi anche tu, no? Provare che gli appuntamenti via computer non sono per i perdenti.» Come me, stava per aggiungere. «Tu vuoi scrivere

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