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Le Terre di Nymh
Le Terre di Nymh
Le Terre di Nymh
E-book626 pagine10 ore

Le Terre di Nymh

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Info su questo ebook

Il protagonista si risveglia sepolto vivo in una bara, ed una volta liberato dai suoi collaboratori, scopre di essere un personaggio di spicco.
Dovrà fare molta strada per scoprire il mondo intorno a sè, permeato da magia e creature mostruose, fino a comprendere infine la sua vera natura. 
Ispirato dalle fiction all'americana, ed agli shonen giapponesi.

Copertina a cura di Davide Mantia
Logo a cura di Gio
LinguaItaliano
Data di uscita4 ago 2017
ISBN9788822807601
Le Terre di Nymh

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    Anteprima del libro

    Le Terre di Nymh - Roby Di Salvo

    Gio

    1 - L’inizio

    <>.

    Odore di marcio, qui è stretto, è molto stretto, è dannatamente stretto, dove sono? Riesco a malapena a muovere le mani, tutto il resto è bloccato, sbatto con braccia e gambe contro le pareti, devo essere in qualche contenitore.. Aspetta… Fa caldo e mi manca l’aria, e quest’odore… Sembra una bara… Com’è possibile? Credo di essere in una dannata bara, ma come ci sono finito? Aiuto, mi manca l’aria, sempre più.. Perché sono qui? E come mi chiamo? Che aspetto ho? Che cosa faccio nella vita? Mentre le domande mi si accalcano nella mente, mi sento mancare.. Mi sa che sto soffocando.. Non è per niente bella come situazione… Inizio a dimenarmi, ma non serve, anzi, più cerco di divincolarmi e più consumo ossigeno.. Se solo avessi lo spazio per spingere con braccia o gambe.. Ma niente.. Non riesco, non ce la faccio.. Mi sa che questa volta è proprio la fine..

    Mi ritornano in mente tutti i consigli dispensati da parenti ed insegnanti quando ero piccolo: Devi ragionare, non essere impulsivo, o finirai presto in una bara, ma qui sembra che l’abbia preso un po’ troppo alla lettera, perché queste lacrime?? Sto piangendo.. Credo.. Perché piango? Non serve a nulla frignare ora, devo pensare, riflettere, uscirne in qualche modo.. Aiuto.. Mamma… Papà… Aiutatemi!! Qualcuno mi aiuti… Mi sento mancare.. Mi si annebbiano i pensieri, il buio non aiuta.. Sì, questa volta è proprio la fine… Sento la gola stringersi in una morsa mortale. Addio mondo infame, non mi hai mai dato nulla.. E nulla mi darai se muoio qui, ora, come un topo in trappola.. Non è giusto.. Non può finire così.. Non può.. Ecco.. Sto perdendo i sensi, ne sono consapevole ma non posso farci nulla.. Forse è meglio così.. Se svengo, magari morirò senza sentire il soffocamento.. Molto meglio.. Meno male.. Grazie Dio, o chiunque o qualunque cosa tu sia, tu che guidi i miei passi.. Grazie per la soave morte, invece che la straziante asfissia… Grazie.. Davvero.. Però vai a quel paese… Non sarà molto rispettoso, ma di sicuro è doveroso… Per la mia immonda fine, solo senza aria, senza via di fuga, senza speranza, senza saperne il perchè.. Dannazione…

    Quanto tempo è passato?? Sono vivo? Sono morto? Non capisco.. Non sento dolore.. A dire il vero non sento un assoluto nulla… Aspetta.. Vedo una luce, lontana e sfocata ma la vedo, non sono più nella bara. Questo può significare solo una cosa.. Mi sa che stavolta sono davvero morto.. Poi la luce si fa più vicina, più nitida.. Vedo un volto, in piedi sopra di me.. Sono sdraiato su un letto, o qualcosa che ci somiglia molto…

    Il volto mi guarda, mi parla: << Capo, come ti senti?? Ti abbiamo trovato in una bara.. Eri quasi morto, stavolta ci sei andato molto vicino, ma non ti preoccupare, i Franklin la pagheranno molto cara, te lo assicuro >>.

    Io con molta confusione riesco a rispondere solamente: << Sì, grazie per avermi salvato, i Franklin la pagheranno, vedrai se non sarà così >>. Ma chi sono i Franklin? E questo tizio? Ed io?? Non è possibile che non ricordi nulla..

    E lui: << Ma come hanno fatto a prenderti?? Il dottore ha detto che hai una strana sostanza nel sangue, ma non sappiamo cosa sia, appena avrà finito di analizzarla potremo saperne qualcosa di più, per ora riposa, ed appena sarai pronto li andremo a prendere, li avremmo dovuti uccidere tutti molto tempo fa.. >>.

    Sembra serio, uccidere? Ma chi sono io? Mi sono risvegliato nel corpo di uno sconosciuto, ho un’amnesia, è tutto uno scherzo?? Non capisco.. Ma ora ho sonno, tanto tanto sonno.. Lasciamoci andare, al torpore, all’oblio, d’altronde l’ultima volta che l’ho fatto è andata bene..

    Chissà quanto ho dormito, mal di schiena, come fossi stato sdraiato per giorni e giorni, è ora di alzarsi.. Ora piano piano, ecco fatto. Stanza spartana stile ospedale da campo, in terra sabbia e sporcizia, sembra che qui non se la passino troppo bene. Ci sono insetti e scarafaggi ovunque. I muri sono probabilmente la parte peggiore: quello che doveva essere un colore verde scelto con pessimo gusto, è ora un verdino/beige/giallo tutto incrostato.. Così ad istinto spero di non doverci mai abitare, la pulizia qui non è esattamente di casa. Vedo uno specchio, finalmente, ora potrò capire qual è il mio aspetto fisico.

    Allo specchio quello che mi si para davanti non è di certo Brad Pitt, ma è comunque meglio di quanto temessi: altezza circa 1.80m, fisico atletico ma non troppo, ma i vestiti dove sono? Certo, là sotto avrei preferito qualcosa in più, ma si difende lo stesso, e poi non mi sembra il caso di fare lo schizzinoso, visto che non ho idea di chi io sia. L’età credo possa essere intorno ai 35 anni portati male o 40 all’incirca, capelli chiari, sul biondo rossiccio, occhi azzurri, non riesco proprio a riconoscermi.. A questo punto sono pressoché sicuro di avere subito una sorta di amnesia.. Ci mancava solo questo, non so chi io sia, né dove sia, e chi siano le persone che mi hanno salvato la vita e mi chiamano capo.

    Per ora mi conviene fare finta di niente e stare al gioco, sono molto molto curioso di capire chi siano questi Franklin che mi hanno chiuso in una bara, non vedo l’ora di conoscerli, scambiarci due chiacchiere, fare amicizia, bere una birra insieme, diventare intimi, chiedere loro con estrema gentilezza perché mi hanno rinchiuso in una bara pronto a morire…

    Aspetto il tizio che mi chiama capo, devo riuscire a sapere come si chiama e capire qualcosa in più del mondo che mi circonda senza destare troppi sospetti. Eccolo che arriva.

    << Capo, ti sei ripreso? Bene, quando vuoi possiamo organizzarci per metterci in marcia, il dottore vuole parlarti, tra un attimo sarà qui >>, << Ok >> rispondo io, mentre scruto da testa a piedi il bestione che ho di fronte.

    Capelli neri come la pece, altezza circa 1.70m, tratti somatici da ispanico, età credo molto vicina alla mia, braccia, spalle, petto, schiena enormi, maglietta militare che evidenzia tartaruga di addominali, gambe muscolose, ma non come dovrebbero. C’è qualcosa in lui che stona, sembra un tacchino, ha la parte superiore del corpo enorme, e la parte inferiore per nulla all’altezza. Occhi scuri e sguardo ben poco vispo, nonostante l’aspetto da scimmione ottuso possiede una parlantina parecchio fluente e piacevole.

    Esce dalla stanza all’arrivo del medico, che guardandolo di storto chiude la porta per rimanere solo con me, come se non volesse far sentire nulla al bestione.

    Dottore: Jack, ho analizzato la sostanza che ti abbiamo trovato nel sangue, è una sostanza psicotropa di un tipo al momento a noi sconosciuto, da quello che ho capito in merito, potrebbe essere una dose blanda di un qualche composto per alterare la personalità o la memoria, non te lo posso dire con certezza al momento, ma mi metterò d’impegno e capiremo di cosa si tratta.

    Il dottore ha un aspetto molto da manuale, sulla sessantina come età, capelli lunghi bianchi spettinati da pazzo, basso al punto da renderlo innocuo agli occhi di chiunque, ha degli occhialini piccoli ma con lenti molto spesse, magro quanto basta per capire che si nutre quasi solo di conoscenza, sguardo sveglio e rassicurante, un lieve odore di sigaro. Inizia a visitarmi con accuratezza e dopo qualche minuto lo vedo turbato mentre osserva la reazione delle mie pupille alla luce e la dilatazione.

    Dottore: C’è qualcosa che non va capo, senti qualche sintomo strano?

    Ed io rispondo con finta sicurezza << No Doc, tutto a posto grazie >>.

    Lui aggrotta la fronte: << Doc? Ah ecco… Jack, parlavano appunto della memoria, come sta la tua? Non mi avresti mai chiamato così prima, se menti non posso aiutarti, confidati pure liberamente >>.

    Io rassegnato rispondo: << Hai ragione Doc, purtroppo non ricordo niente, nulla di nulla, se non mi fossi guardato allo specchio, non conoscerei neanche la mia età o il mio aspetto… >>.

    Lui con fare pensieroso ed attento: << Ah… Interessante… Un po’ preoccupante, ma curioso.. Mi permetto di consigliarti di cercare di non fare scoprire la tua attuale condizione, almeno non fuori dal gruppo.. Ma immagino che tu non sappia di quale gruppo io stia parlando, ovviamente >> mentre si gratta la nuca cercando un modo per capire da dove cominciare a spiegarmi tutto.

    Poi si mette comodo seduto sulla sedia di fronte a me ed inizia a parlare: << Allora, io sono Henry Winkle, il dottore del gruppo, mi sono unito a voi da qualche anno, lavoravo per il governo, ma sai come vanno queste cose, è finito tutto in vacca. Quando sono arrivato c’eravate solo tu e Pablo Ortega, che è l’energumeno qui fuori dalla porta, come avrai intuito non andiamo molto d’accordo, divergenze di opinioni e di modi pressoché su tutto. Pablo da più giovane era un soldato, in fondo, molto in fondo è una brava persona, solo che ne ha passate tante ed ora risolve qualunque questione con la violenza, che a quanto pare è il suo unico mezzo comunicativo. Aveva una donna, ma è rimasta uccisa in una delle vostre missioni passate, da allora non è più stato troppo lucido. Nonostante i suoi mille difetti, di lui ti puoi fidare ciecamente, raccontagli serenamente della tua amnesia, ti aiuterà, morirebbe per te, questo perché anni fa lo hai salvato. Era finito vittima di un agguato ed era segregato in una cella e torturato da giorni, tu ti sei preso la briga di andare con pochi uomini contro un commando privato governativo, hai ideato un piano a dir poco geniale e lo hai tirato fuori di lì tutto intero, da allora ti vede come un fratello maggiore. Per lui il debito nei tuoi confronti è ormai la sua unica ragione di vita >>.

    Allora io sempre più curioso ed incredulo inizio a fare domande: << Un piano geniale? L’ho ideato io? Che cos’è questo gruppo di cui sono il capo? Di cosa ci occupiamo? >>. Henry un po’ a malincuore risponde: << Non mi preoccupa più di tanto la tua amnesia, ma la tua indole, tu non sei così, o almeno non lo eri mai stato, quindi forse ti sarà difficile accettare la realtà >>.

    Io: In che senso Henry? Che cosa siamo? Parli come se fossimo dei criminali… Non siamo mica assassini…

    Henry: Tecnicamente? Sì, anzi per la precisione siamo considerati un gruppo terroristico, uno dei maggiori, uno dei più violenti e pericolosi, tu non sei un capo, tu sei IL CAPO.

    Non è possibile, io un terrorista? Ma perché? Che cosa ho in testa? Perché non ricordo nulla? Cavolo una cosa del genere non si può dimenticare.. E’ possibile che questo personaggio si stia prendendo gioco di me?

    Io: Terroristi? Quindi io sarei un dittatore?

    Lui sorridendo con dolcezza quasi paterna: << Non un dittatore, tutti nel gruppo ti amano, però ovviamente il mondo esterno non ti vede come una guida, ma come l’impersonificazione del male puro, so che ti sarà difficile crederlo, ma sei sempre stato uno spietato squalo, sei uno stratega a cinque stelle. Hai ideato e coordinato le missioni più cruente ed efficaci mai messe in atto, ma nonostante questo, sei mosso da un’ideologia sacra e legittima. Per ora non te la posso spiegare perché non capiresti. Verrà il tempo, ma dobbiamo fare in modo che nessuno al di fuori del gruppo scopra il tuo attuale stato, o saremmo vulnerabili e ci spazzerebbero via, per ora non ci pensare… Comunque tu sei Jack Wilcox, e puoi fidarti se ti dico che questo nome è conosciuto e temuto in tutto il Mondo Nuovo… Ma non pensare che sia del tutto un male, io non ti avrei mai seguito se non credessi che tu sia la soluzione, la cura. Sono certo che tu abbia la chiave dentro di te per salvare il mondo così come lo conosciamo, se non uscirai troppo dai binari, sarai sicuramente ricordato come un salvatore >>.

    Io: Ma dove siamo? In che anno?

    Henry: Immaginavo questa domanda, siamo in una base segreta a circa 200 km da Tymoon, la roccaforte dei ribelli. Siamo protetti e celati dal deserto e dalle montagne, nessuno è a conoscenza di questo luogo, la base si chiama Jasmine, in memoria di…

    Io: Era qualcuno che amavo, immagino..

    E lui con occhi bassi: << Si Jack, era tua sorella minore, l’hai persa prima di formare il gruppo, io purtroppo non l’ho mai conosciuta, ma chiunque ne parla come una donna eccezionale, è stata proprio la sua perdita che ti ha fatto diventare il condottiero che sei, qui nella zona di Notham chiunque conosce le sue gesta.. E’ stata lei ad ispirarti ad agire, lei ha aiutato i ribelli di ogni zona conosciuta, canzoni e leggende narreranno le sue gesta ancora tra mille anni. Era detta la Dea Benevola, e se te lo stai chiedendo, siamo nel 2510, considerando come buona la datazione storica del Mondo Nuovo >>.

    Io: Mondo Nuovo? Jasmine.. Vorrei tanto riuscire a ricordarmi di lei.. Invece il buio.. Non è giusto.. Ma hai parlato di ribelli, ma ribelli da cosa o da chi?

    Henry: E’ ancora presto Jack, ti spiegherò tutto davvero, ma ora riposati, devi cercare di conoscere un po’ gli altri membri prima, ah si dimenticavo: non credo tu abbia idea dell’entità di ciò che hai creato, tu sei Jack Wilcox, meglio conosciuto come Jack The Hydra, capo delle Red Vipers. Siamo un colosso che vanta più di 1000 membri dislocati in quasi tutte le zone, e fidati che nel periodo in cui viviamo, è uno sproposito, uno dei più grandi mai esistiti. Siamo enormi, siamo ovunque, e se anche tu dovessi morire in questo istante, saresti ricordato come il più grande condottiero del Mondo Nuovo.

    Io con sfiducia e tristezza: << Condottiero o terrorista? >>, ed Henry con viso rassicurante: << E’ solo questione di termini, e di chi ti guarda, per noi sei una guida, e farò l’impossibile perché tu possa tornare quello di una volta >>.

    Io allora mettendogli una mano sulla spalla: << Grazie Henry, davvero!! Chi sono questi Franklin? E perché mi hanno sepolto vivo?? >>.

    Henry: E’ una faccenda un po’ lunga, diciamo che i Franklin sono una famiglia benestante e molto potente, in passato abbiamo avuto parecchi screzi e ci sono stati dei nostri attacchi a loro danno. Ne abbiamo uccisi parecchi, questo li ha fatti leggermente arrabbiare, ma non erano comunque mai riusciti ad avvicinarsi a te, prima d’ora.. L’ultima volta che ti ho visto partivi per una missione da solo in incognito, perché nessuno conosce il tuo aspetto al di fuori degli occupanti di Jasmine, quindi o hanno avuto molta fortuna, oppure, raccapricciante ma vero, conoscevano il tuo aspetto, quindi significa che con tutta probabilità abbiamo una talpa all’interno.. Sinceramente non riesco ad immaginare altre opzioni.. Purtroppo la tua amnesia non ci aiuta per niente.. Probabilmente te l’hanno provocata apposta per rimanere nell’ombra, questo mi fa ancora più propendere per un traditore in mezzo a noi.. Parlane con Pablo e capite come agire, io come sempre vi sosterrò dalle retrovie, in bocca al lupo ed occhio Jack, ricorda che ora sei vulnerabile più che mai data la tua situazione, agisci con razionalità estrema per ora, ti consiglio di non fare mosse avventate, a presto.

    Io: Ok, grazie ancora Henry, ci rivedremo presto, mi ha fatto piacere.. Conoscerti… Ciao.

    Dopo questo Henry esce dalla stanza e si allontana per il lungo corridoio, mentre Pablo che aspettava fuori ansioso rientra nella stanza e mi guarda felice.

    Pablo: Sono veramente contento che tu ti senta meglio capo!!

    Io: Grazie Pablo, sono contento anch’io, come agiamo con i Franklin?

    Pablo: Dipende, dovremmo elaborare una strategia, mi potresti spiegare come hanno fatto a prenderti?

    Allora gli spiego la storia dell’amnesia e del fatto che non sono in grado di ricordare come abbiano fatto a riuscire nel loro intento, lui incredulo e con occhi iniettati di sangue mi abbraccia e mi sussurra all’orecchio: << La pagheranno capo, te lo giuro, molto cara. Meno male che ti abbiamo trovato subito.. Avevamo avuto una soffiata in merito ad un colpo molto grosso messo a segno dai Franklin, tu non ci avevi contattati come concordato ed allora abbiamo capito che qualcosa non andava, quindi grazie all’abilità di Kayla e un po’ di fortuna siamo riusciti a raggiungere il campo in cui eri stato seppellito poco dopo che se n’erano andati >>.

    Io: Grazie Pablo, mi avete salvato la vita, se non fosse stato per voi.. Ti sono davvero molto riconoscente amico.

    Pablo: Con tutte le cose che hai fatto, dovrei salvarti almeno mille volte per potermi sdebitare. Non mi avevi mai chiamato amico con questo tono, ma suona così bene, (con gli occhi quasi lucidi, non degni di un mastodonte del genere, come se nel cuore di quel gigante imbronciato e avvezzo alla violenza ci fosse un cucciolo scodinzolante che cerca coccole ed approvazione). Kayla Beckwell è la cacciatrice/esploratrice del gruppo, siete molto legati, lei non sa ancora nulla della tua amnesia, ora è dovuta uscire per un’urgenza, ma non appena tornerà, corri a parlarle, sarà molto in pensiero per te.

    Io: Per molto legati intendi che io e lei stiamo insieme?

    Pablo: Non saprei dirtelo con certezza perché non ho mai voluto farmi gli affari tuoi, però sappi che molte volte lei entrava la sera nella tua stanza e ne usciva la mattina.

    Io: Cavolo, non immaginavo di avere una ragazza, ok grazie per la dritta.

    Dopo di che Pablo esce dalla stanza lasciandomi solo con me stesso, probabilmente per lasciarmi digerire tutto quello che ho appena scoperto. D’altronde non è cosa di tutti i giorni svegliarsi dalla morte, o quasi, e rendersi conto di non saper nulla di tutta la tua vita. Io, il capo di un gruppo di terroristi, di un migliaio di persone. Già solo questa parola terroristi.. Com’è potuto accadere? Ho la testa che mi gira, troppe informazioni tutte insieme, e Jasmine… Mia sorella.. La Dea Benevola, colei che ha salvato migliaia di vite e che poi ci ha lasciati e mi ha ispirato, mi ha fatto creare tutto questo.. Non vedo l’ora di esplorare la base e di conoscere anche gli altri. Per prima vorrei vedere Kayla, chissà se ci teniamo solo compagnia la notte o se ci amiamo, e chissà come prenderà il fatto che neanche mi ricordo di lei… Spero che questo non la faccia stare male, a quanto pare ha già sofferto troppa gente per causa mia.. Non avrò mai il coraggio di chiedere nulla a Pablo a proposito della morte della sua donna in missione, o di quanta altra gente del gruppo sia rimasta uccisa per colpa delle mie decisioni…

    Non ho idea di come potrò reagire quando verrò a conoscenza della mia ideologia, della mia missione.. Sarò all’altezza? Sarò ancora convinto? O capirò che siamo solo degli esaltati assassini? Avrei tanta voglia di essere rimasto in quella bara, ancora pochi minuti e Jack The Hydra, leader delle Red Vipers sarebbe morto, e forse sarebbe stato un bene per l’umanità.. Chissà quante vite ho spezzato per un buon motivo, posto che in un massacro si possa parlare di un buone motivazioni, e quante vite invece ho interrotto per avidità, sadismo o una cieca convinzione. Quando penso a questo, mi vengono in mente gli innumerevoli dittatori della storia.. Spero con ogni mia cellula di non essere come loro.. Se avessi sentito parlare di Jack The Hydra avrei provato uno schifo profondo, poi rabbia ed estrema pena perché odio gli estremismi di ogni genere, ma sapere che questo sono io, mi terrorizza a dir poco… Per ora devo cercare di mantenere la calma e vedere di capire meglio chi sono realmente e per cosa ho vissuto fino ad ora, poi chissà..

    Finalmente incontrerò Kayla, mi hanno comunicato che sta per tornare, e questo mi fa sentire strano.. Da quando so della sua esistenza e del nostro rapporto, sembra che voglia condividere con lei alcune cose, senza neanche averla mai vista o ovviamente nel mio caso poterla ricordare.. Quindi aspetterò il suo ritorno per visitare la base e conoscere il resto del gruppo, perché sento di volerlo fare insieme a lei.

    Sento dei passi, forse è ora, forse è lei, Kayla, il mio amore, credo.. O forse sto prendendo un abbaglio, non avrò più memoria del passato, ma riesco a rendermi conto di star reagendo come una collegiale alla prima cotta.. A pensarci bene, dati i miei ricordi, è un po’ come se lo fossi... La porta si è aperta e ne è entrato uno splendore, mi si è avvicinata ed ha agito così velocemente che non ho avuto neanche il tempo di farmi stordire dal suo profumo.. Ha infilato la sua lingua nella mia bocca e dopo un appassionato bacio, mi ha chiesto sorridente, anche se molto agitata: << Come stai Jack? Ho saputo da Pablo che avevi qualcosa da dirmi ed ero molto in pensiero, cosa è successo? Perché eri in quella bara? Come hanno fatto a prenderti? >>.

    Io: Ciao Kayla, non so da dove cominciare, inizierei da questo: sei stupenda, davvero, non hai idea dell’emozione che provo nel rivederti. So di sembrarti strano, di sicuro nel modo in cui parlo, non saprei come dirtelo quindi taglio corto ed arrivo subito al dunque.. I Franklin mi hanno preso quando ero in missione, mi hanno iniettato una sostanza sconosciuta, prima che voi mi trovaste sepolto vivo.. Di conseguenza al momento la mia memoria è svanita del tutto, non so se la cosa sia reversibile o meno, quello che so è che non ho alcun ricordo di me, del gruppo, (e con tristezza negli occhi) e purtroppo di te e quindi di noi…

    Kayla tremante: <>.

    Scoppiando a piangere mi abbraccia forte e mentre mi stringe quasi da soffocarmi mi sussurra: <>.

    Io: Kayla.. Non lo so… Non lo so.. (dando un pugno contro il muro). Non ne so nulla, i maledetti Franklin in questo momento non so neanche chi siano e che cosa vogliano da noi, non so neppure chi siano le Red Vipers, te ne rendi conto? Io che dovrei esserne il leader..

    Kayla: Lo so, lo capisco Jack, ma non è mica colpa tua. Li troveremo e chiuderemo la faccenda in modo definitivo. Avevo chiesto a Pablo che cosa fossi andato a fare in missione da solo, ma mi ha risposto che non gliel’hai voluto dire, gli hai risposto che gliel’avresti spiegato a tempo debito.. Quindi l’unico che lo sapeva eri tu. Dovremmo ripartire da zero e cercare di indagare in merito.

    Io: Non saprei.. A chi potremmo chiedere di darci una mano oltre che a Pablo?

    Kayla: Vieni con me, ti presento il resto del gruppo, così tutti insieme capiremo come stanno le cose.

    Io: Aspetta. Henry mi ha fatto capire che potrebbe esserci una talpa in mezzo a noi, quindi come facciamo a fidarci e raccontare tutto? Se il traditore o la traditrice lo venissero a sapere, scoprirebbero che sono ancora vivo e che il loro piano di farmi perdere la memoria è andato a buon fine.

    Kayla visibilmente turbata: <>.

    Io: Chi ha detto che siano stati i Franklin? Nel senso, come avete fatto ad arrivare a pensare a loro?

    Kayla: Ci hanno fatto pervenire un messaggio rivendicando l’accaduto, volevano che sapessimo che erano stati loro.. Se ne sono vantati fino in fondo.

    Io: Non ci capisco nulla, scusami ma sono ancora parecchio frastornato.. Devo pensare.. Allora, facciamo così, mi hanno detto che nessuno al di fuori della base conosce il mio aspetto, quindi il traditore è di sicuro qui dentro.. Non dobbiamo far trapelare nulla. Di te, Pablo ed Henry do per scontato di potermi fidare, ma dobbiamo spostarci in un’altra base per poter agire indisturbati, dobbiamo solo capire cosa dire qui alla base agli altri.. Ma ho troppi pochi elementi per decidere io su questo, dovrete farlo voi per me. Io non conosco nessuno e non ci sto capendo nulla...

    Kayla: Certo Jack, anche senza la tua memoria rimani comunque acuto, mi fa piacere (dandomi una pacca sul sedere), ora parlo con Henry e Pablo, tu datti una lavata e riposati, appena avremo capito il da farsi tornerò immediatamente qui. Sei per caso già uscito da questa stanza? Ti ha visto qualcun altro?

    Io: No, aspettavo te, anche se non sapevo chi fossi..

    Kayla con occhi pieni di sentimento: <>.

    Dopo che Kayla ha lasciato la stanza, sono rimasto a fissare il soffitto come un tredicenne invaghito.. E’ davvero innamorata persa di me, ed è così bella: quei suoi capelli castani, quei suoi occhi grandi profondi da cucciolo, in tinta con i capelli, il suo seno abbondante ma sobrio, la sua innocente sensualità. Sarà che sento la primavera anche a giugno inoltrato, ma emana sesso da ogni poro.. La sua pelle profumata m’inebria, il suo corpo sinuoso e nervoso risveglia completamente ogni mio senso.. Ed è così dolce e protettiva.. Chissà se il capo di una gang di terroristi possa meritare un fiore del genere.. E chissà se io sarò all’altezza di portare il mio nome …

    Non so proprio come potremmo fare, non mi è chiaro il piano dei Franklin, perché mi hanno voluto lasciare in vita? Non ha senso, almeno apparentemente.. Che cosa avevo scoperto di così pericoloso e compromettente per loro, al punto di dovermi cancellare la memoria ma servirgli comunque vivo? Per cosa vogliono usarmi?

    Forse dovrei stare al gioco dei Franklin, o forse no… Se fiutassero che siamo in allerta sarebbe peggio, la cosa migliore credo sia farli uscire allo scoperto. Ma se come sospetto, i miei nemici mi conoscono anche solo un minimo, saranno ben consci del fatto che questo tipo di attacco avrebbe causato in noi Red Vipers non pochi sospetti..

    Non lo so.. Sono così confuso.. Essere il leader di un gruppo di terroristi affetto da amnesia non sembra una passeggiata a quanto pare.. Bene.. Noto che il sarcasmo mi è rimasto.. O forse non ce l’avevo e fa parte del nuovo me? Lo scoprirò, insieme a tutto il resto.. So solo che non è stato un inizio facile, e temo che le cose si complicheranno ulteriormente, col passare del tempo..

    2 - Il Mondo Nuovo

    Dopo un paio d’ore circa entra Henry nella mia stanza con fare molto serioso. Si siede sul letto a fianco a me con in mano uno strano apparecchio elettronico e dice: <>.

    Io: Intendi dire che mettendo quel coso io assorbirò conoscenze di anni in poche ore?

    Henry: Precisamente, e dipenderà dalla capacità della tua mente quando queste saranno alla tua portata, quello che vedrai ed udirai sicuramente potrà sconvolgerti, ma è doveroso che tu abbia queste informazioni, o non sopravvivrai neanche mezz’ora là fuori.

    Io: Là fuori? Che cosa credi ci possa essere? C’è il deserto no? Scorpioni, caldo torrido, niente acqua, dune…

    Henry: Jack, da quando sei qui hai acceso la televisione che c’è in questa stanza?

    Io: No, sinceramente non l’ho neanche vista. Cosa ci avrei trovato? Un paio di telefilm polizieschi ed un documentario sugli animali della prateria?

    Henry: Appunto. Quello che troverai in televisione è materiale prebellico, del Mondo Antico o al massimo del Mondo Moderno, nulla del Mondo Nuovo è lì dentro.. Siamo in una realtà che a te sembrerà fantascientifica a dir poco, per chi ci nasce e ci cresce è facile da accettare, ma per te che hai perso la memoria sarà sconvolgente, fidati di me, mettiti sdraiato sul letto, attiva il visore, gli auricolari ed entra nel Mondo Nuovo. Dopo aver assorbito queste informazioni, potrai capire le mie parole.. E’ tutto totalmente diverso: troverai paesaggi mozzafiato che la scienza non può spiegare, vedrai animali splendidi e letali che ti terrorizzeranno e non ti faranno più dormire sogni tranquilli. Scoprirai che qui è tutto pazzo e sregolato, eppure ha una sua logica… A domani Jack, Kayla questa notte non dormirà qui con te, le ho chiesto per il tuo bene di lasciarti solo, per aiutarti ad entrare meglio nella tua nuova visione della vita. Ovviamente realtà quotidiana e normale per chiunque di noi, ma tale da stravolgerti l’esistenza.

    Io: Un po’ mi spaventi Doc, però lo farò, m’incuriosisce molto questo Mondo Nuovo.

    Henry: Beh, questa è la giusta mentalità per affrontare ciò che ti aspetta, anche perché la base più vicina è molto molto lontana e dovrete attraversare parecchie difficoltà per arrivarci, ed impazziresti anche solo vedendo le bestie che ci sono là fuori se non fossi preparato. Domani partirete, quindi studia Jack e poi fatti un bel sonno per digerire tutte le informazioni, in bocca al lupo per il viaggio. Ricorda.. Tu sei importante, tu sei la chiave, non puoi permetterti di mandare tutto a rotoli, siamo tutti con te, probabilmente tutto il mondo dipende da te e da gente come noi.

    E con un sorriso ed una pacca sulla spalla Henry si congeda lasciandomi solo a fissare quell’apparecchiatura che prima della spiegazione mi sembrava così innocua, ma che ora mi terrorizzava.. Che cosa avrei scoperto di così sconvolgente? Ormai sono in ballo e non posso di certo tirarmi indietro, ma data l’introduzione che mi ha fatto il Doc, immagino che sia fuori discussione uscire da qui, prendere un’automobile ed andarsene a fare un giro, credo sarà un po’ più complesso di così…

    Allora cominciamo, attivo quest’affare e vediamo cosa succede, visore OK, auricolari OK, è ora, mi sdraio e premo play

    Non so quante ore siano passate, è notte inoltrata, dalla mia finestra non si vede più nulla.. E’ buio pesto, sento ogni mio neurone eccitato, in fibrillazione, ora che l’apparecchio dice: assorbimento informazioni terminato mi metto a dormire come ha consigliato Henry, il nostro caro Doc, così digerirò tutto quello che il mio cervello ha incamerato in varie ore di studio…

    Sento che il sonno mi sta prendendo e sono sicuro che una volta addormentato, almeno una parte delle informazioni diverrà finalmente di mio dominio, per ora mi sento solo pieno, come se avessi fatto un pasto degno di un re, la mia mente è sazia e non vede l’ora di raccontarmi ciò che ha imparato. Un po’ come un bimbo delle scuole elementari che fiero racconta ai genitori la lezione odierna. Fai pure mia confusa e sovralimentata mente.. Dimmi tutto di questo spaventoso, ma quanto mai affascinante Mondo Nuovo.. Ecco che Morfeo arriva, meglio che non lo faccia aspettare..

    Il Mondo Antico è finito da così tanti secoli che nessuno ricorda nulla di specifico, si hanno pochissime informazioni dettagliate su di esso, oltre al poco che si è tramandato oralmente o tramite i media, sappiamo solo che i fondamenti della nostra società, se così possiamo chiamarla, derivano da quei tempi, e nulla più..

    Il Mondo Moderno invece è molto più nitido nel cuore e nella mente della gente, c’era un pianeta triste, corrotto, egoista ed in declino che arrancava sempre più verso il disfacimento.. Le guerre infuriavano, la gente non aveva di che mangiare, il mondo era in mano a pochi ricchissimi annoiati e vuoti, e tutto il resto della popolazione passava il tempo a contare i propri cari che non ce l’avevano fatta. C’era una voglia di riscatto, di rivoluzione, di cambiamento, c’era anche la forza di volontà per farlo, ma ognuno pensava solo a sè ed al proprio giardinetto, non c’erano più risorse, né alimentari, né economiche per fare nulla. I vari capi di stato avevano ormai persino smesso di giustificare i massacri, il voltarsi dall’altra parte. Politici e burocrati guardavano con noia e ribrezzo dalle loro torri d’avorio la gente morire come si può guardare un moscerino spiaccicarsi contro il vetro di un’automobile che viaggia a velocità troppo sostenuta. Finché non venne la grande guerra, quella vera, quella che fece impallidire e fuggire urlando in un angolo a leccarsi le ferite le guerre vecchie. Non un conflitto come tutti gli altri, non uno dei cinquanta o più conflitti che ogni santo giorno facevano sanguinare il cuore del mondo, una guerra lampo, veloce, implacabile, che non fece alcuna distinzione tra ricchi o poveri. Ai tempi si utilizzavano armi da fuoco, dotate di laser, o nucleari.

    E furono proprio queste ultime a mettere il punto di fine riga e a capo dell’umanità così come si conosceva. In pochi giorni le nazioni più potenti senza più alcun freno o logica o obiettivo scagliarono sul pianeta in lacrime tutto il loro arsenale nucleare. L’atmosfera divenne inabitabile, la popolazione mondiale rimase composta dagli straricchi che potevano permettersi di vivere sotto terra e dai ribelli sparsi qua e là, perché ogni società con un cuore pulsante ha dentro di sé il seme della ribellione, del dire no, del dire basta.

    Uno di questi ricchi detto il Fondatore capì che tutti i soldi dell’universo non gli sarebbero mai serviti a nulla se non avesse potuto dividerli con qualcuno, o se non fossero più esistiti gli schiavi a lavorare per lui. Sarebbero rimasti solo pezzi di carta, e lui stava per diventare un insignificante moscerino.

    Prese un pugno di esperti di ogni scienza, un pugno di artisti di ogni arte, uomini, donne, pochi animali, il poco di tecnologia e conoscenza che riuscì a portare con sé e con la sua Arca della Salvezza (l’astronave più evoluta mai vista prima) se ne andò dal pianeta Terra. Ci vollero anni e non poche perdite, ma riuscì a trovare altri mondi abitabili, ne scelse uno, quello per lui più bello, quello in cui sarebbe stato Dio, il salvatore della razza umana, e ci si stabilì poco alla volta, insieme a ciò che lui aveva scelto come il rimanente dell’umanità, ciò che meritava essere salvato.

    Da lì a poco lui morì come un qualunque povero, come uno qualunque dei moscerini che soleva guardare morire per passatempo, se ne andò di vecchiaia, perché un buon 80% della tecnologia che gli sarebbe servita per sopravvivere nonostante le leggi della natura era andata persa, distrutta come tutto il resto dall’egoismo e dalla bestialità dell’uomo. Quella che si era verificata era un’orrenda, catastrofica pulizia, il marcio era stato spazzato via per sempre… Forse..

    L’uomo, la creatura più evoluta della Terra, era ora un ospite, un essere unicellulare in un mondo sconosciuto, pauroso, enorme, totalmente diverso da ogni cosa avesse mai visto… Ci furono varie campagne di ripopolamento, passarono secoli, una volta giunta la stabilità, fu coniato il nome di Mondo Nuovo.

    Chissà quante informazioni su questo argomento saranno sbloccate nel mio cervello da qui a settimane o mesi, per ora ricordo solo questo, e non solo lo ricordo, l’ho visto… L’ho vissuto… E giuro che vorrei morire per non doverlo rivedere mai più. Non dovrà mai più accadere.. Anche se come in ogni ciclo la storia si ripete, sempre e per sempre…

    Infatti, dalla creazione del Mondo Nuovo qui su questo pianeta di cui ora ignoro il nome, passarono 2510 anni, e si susseguirono vari regnanti, tutti discendenti del Fondatore, e come di consueto nacquero le diseguaglianze, i dittatori, il governo con la sua burocrazia ed i suoi grandi numeri, creati al solo scopo di giustificare grandi ingiustizie.

    Poi finalmente come in ogni ciclo, nacquero i ribelli, l’unico fondamento della libertà ancora esistente su questa terra, l’unico vero albero in grado di generare i frutti della vita, del futuro. Sarebbe perlomeno ironico a pensarci bene, millenni di sofferenza per poi spostarsi e rifare gli stessi errori, ma stavolta se siamo fortunati, potrebbe essere l’ultima, quella definitiva che non si ripete in eterno..

    Apprendendo tutto questo non mi viene difficile capire perché sono nate le Red Vipers, e perché io, Jack The Hydra, ho ucciso tutti i discendenti dei Fondatori, per cambiare le cose, per iniziare ad avere una nuova visione della vita, per spezzare il ciclo, per fare sì che il Mondo Nuovo non sia solo una fotocopia di quelli precedenti e dei successivi, in un circolo infinito di morte e disperazione.

    Non riesco neanche a concepire di fare parte della storia, ma lo comprendo, la vita reclama vita, io, con i miei compagni, noi ribelli d’alto borgo, noi che siamo in mille, ma dobbiamo valere per cento mila. Perché la storia lo impone, perché un cambiamento è l’unica scelta possibile. Perché il ciclo non si debba ripetere mai più…

    Quasi tutto quello che si conosceva sulle armi: tecnologia, materiali ed utilizzo strategico è andato perso, non c’è dato sapere se per caso o destino, o se per volontà del Fondatore, il risultato concreto è che ora non esistono più armi da fuoco, laser, o nucleari.

    Per difendersi si è tornati in dietro di millenni di storia e tattica militare, ora si utilizzano armi da taglio, armi contundenti, appuntite come lance, arco e frecce, armi da lancio come fionde e catapulte, veleni e simili ed ovviamente tecniche di difesa a mani nude. Poche persone sul pianeta hanno ancora la conoscenza e le risorse per creare virus o malattie in laboratorio.

    Esistono malattie native del pianeta, ma la documentazione è scarsa e sembra che chiunque si sia ammalato, non abbia avuto molto tempo per raccontarlo ed essere studiato.

    Il fatto che le armi di vecchia concezione siano andate distrutte è un toccasana per l’attuale civiltà, perché non esistendo armi di distruzione di massa, non si dovrebbe correre il rischio di uno sterminio come nelle ere passate. Però questo ha anche controindicazioni, difendersi dalle agenzie governative è complesso e ancor più difficile è sopravvivere alla flora ed alla fauna del pianeta, forse tra gli elementi più letali mai esistiti dall’alba dei tempi…

    Tramite le risorse locali è invece abbastanza facile creare indumenti difensivi considerati come vere e proprie armature. Le più conosciute rientrano in due categorie: vestiario pesante e leggero.

    Il vestiario pesante protettivo deriva da un cristallo presente in abbondanza nel pianeta, il Photon, e data la scarsità di mezzi per estrarlo con profitto e date le sue peculiari caratteristiche, pressoché inesauribile.

    Il Photon è un cristallo dalla composizione molecolare esemplare, un misto tra minerale e biologico, molto resistente alle armi in circolazione, che nasce dalle montagne di cristallo e si riproduce grazie alla luce del sole. Grazie agli scienziati portati dal Fondatore, dopo decenni di studi ed esperimenti, si può ora utilizzare come combustibile per produrre corrente elettrica e come rivestimento protettivo per persone ed animali da trasporto. Ulteriore nota positiva in merito: il nostro geniale Henry studiando i dati precedenti e lavorandoci quasi tutta la vita ha trovato il sistema, tramite un campo magnetico che sfrutta la natura biochimica del Photon, di creare armature che sono impenetrabili a livello molecolare e quasi indistruttibili. Questo ovviamente vale quando il campo magnetico è attivo, perché una volta che è disattivo, il Photon diventa troppo pesante da trasportare per una persona non allenata, inoltre può essere scalfito con più facilità da un impatto tagliente di una certa entità, come ad esempio un colpo subito dalle zanne o dagli artigli di alcuni mostri nativi del luogo. Ovviamente le armature composte di Photon sono poche e solo chi ha notevoli mezzi, può permettersi di crearle. Esistono veri e propri artigiani che hanno imparato a lavorarlo con particolari acidi, questi lavoratori instancabili sono anche detti i mastri Photon.

    Il vestiario leggero protettivo invece è più semplice come concezione: deriva da Jinx, l’acqua sacra di Yorda, la palude sommersa, nascosta in profondità sotto le grotte del supplizio, così soprannominate per via dei mostri terribili che le presidiano e proteggono dagli intrusi. Poche persone hanno avuto il coraggio di avventurarsi in quel luogo maledetto, ma chi l’ha fatto ed è sopravvissuto ha potuto prendere l’acqua Jinx, un liquido sacro di cui si narra nelle leggende dei nativi, curativo se ingerito, sembra che possa guarire anche ferite molto gravi e malattie, se prese in tempo.

    Quest’acqua miracolosa ha anche la caratteristica che se mescolata al sale, presente nelle saline di Burgentorp, diventa un liquido viscoso e gelatinoso che protegge in maniera incredibile dal calore e dagli impatti fisici.

    Meno protettiva del Photon, ma a peso zero, l’acqua Jinx è impiegata in vesti trasparenti con sfumature che tendono al viola ed al celeste, sono considerate vere e proprie armature, che contenendo sacche di sale, creano una patina impenetrabile o quasi, da acqua, fuoco, veleni ed impatti vari.

    Ovviamente anche questo tipo di protezione ha i suoi contro, una volta finito il sale nelle sacche, l’acqua Jinx ridiventa liquida e scivola ai piedi del malcapitato che la stava indossando, diventando totalmente inutilizzabile.

    La differenza principale tra le due difese sta nel peso, chi ha un’armatura pesante si stanca molto prima e può portare armi più leggere, in più il Photon produce parecchio calore, se s’indossa per troppe ore consecutive, può letteralmente ustionare chi la indossa.

    Chi ha l’armatura leggera può invece permettersi di indossarla molto più a lungo, perché trattiene i liquidi corporei, quindi è ideale per lunghi viaggi e per evitare il dissanguamento in caso di ferite, ma la sua difesa è minore di quella al Photon.

    Vengono usate alternativamente in base all’esigenza, anche se alcuni gruppi si specializzano in particolari tipi di armature e ne esaltano l’efficienza grazie all’esperienza e ad espedienti tecnici non bene conosciuti dai più.

    Dei nativi si narrano leggende, non si conosce tutto, le informazioni ottenute sono dovute al fatto che ci hanno lasciato tracce ovunque: dipinti, iscrizioni codificate in un linguaggio arcaico e veri e propri traduttori: iscrizioni utilizzate come la nostra Stele di Rosetta create apposta per essere decifrate dalle generazioni future. Hanno lasciato in regalo al mondo l’abbondanza delle loro conoscenze millenarie, per poi sparire nel nulla, forse estinti, forse uccisi dagli innumerevoli mostri presenti sul pianeta, o forse rintanati al sicuro chissà dove, per conservare la loro natura pacifica e non essere contaminati dalla cattiveria umana…

    In quanto alla flora ed alla fauna, non basterebbe un’enciclopedia di decine di volumi a descrivere tutte le specie esistenti, nel nastro della memoria per ora sono riuscito a distinguerne solo qualcuna. Spero che all’occorrenza la mia mente riesca ad essere conscia di tutte le specie catalogate, perché la conoscenza è potere e non vorrei mai trovarmi di fronte ad un animale e non sapere come reagire. Non sapere come comportarsi in certe circostanze può significare morte, ed in molti casi una fine molto dolorosa e penosa che eviterei volentieri, se il destino me lo concede..

    Esiste qualche mezzo di trasporto terrestre meccanizzato ed elettronico, ma la maggior parte sono in disuso o completamente distrutti in molte delle zone del pianeta. La natura ci è venuta incontro creando animali docili e molto intelligenti che senza sopraffazione alcuna si lasciano cavalcare o possono ospitare persone.

    Ci sono animali di varie tipologie e razze completamente diverse fra loro, quasi come un invisibile Dio avesse voluto aiutare l’uomo giunto qui per cercare una soluzione alla distruzione. Molti di questi animali sono pacifici se non attaccati e creano un vero e proprio legame affettivo con il loro compagno umano. Qui la natura è sacra e non esistono padroni, ogni animale, di norma, è libero di scegliere se vivere con gli uomini ed aiutarli o se vivere in cattività. Un altro punto cruciale per la collaborazione uomo-animale è che molti di loro non sono per noi commestibili, anzi per il metabolismo umano sono velenosi se ingeriti. Questo sembra un ulteriore monito che dice all’essere umano che non è superiore a nessun’altra razza nel mondo, ma che deve comportarsi come un suo pari. E’ una sorta di dipendenza bilaterale, gli animali non sopravvivrebbero in alcuni casi senza il cibo e le abitazioni procurategli dall’uomo, in cambio gli animali ci aiutano, ci trasportano e ci proteggono, come fossimo una grande famiglia.

    Gli esseri umani si nutrono di piante e frutti, l’acqua nel pianeta deriva da una sorgente millenaria sotterranea, considerata un mistero, nessuno sa quanta ce ne sia in realtà o per quanto possa durare, dalle informazioni in nostro possesso è considerata inesauribile. Altro segno divino che spiega che qui la vita può continuare in eterno con il giusto equilibrio, come se il signore supremo con la barba che sta nei cieli, come adoravano descriverlo i nativi, fosse in realtà molto più misericordioso ed altruista delle divinità a noi umani propinate fin dall’alba dei tempi.. La maggior parte delle piante nascono spontaneamente nel pianeta, e vengono anche coltivate in tutta la superficie in cui il terreno lo permette. Gli animali si riproducono ma sempre con un certo equilibrio, sembra che non esista sovrabbondanza di una certa razza rispetto ad un’altra.

    Questo non vale per i mostri, ovviamente sempre animali, ma chiamati così per la loro indole, la loro stazza, la loro aggressività. Alcune zone del pianeta sono impraticabili, proprio perché presidiate da questi assassini a quattro zampe, o a due, o a sei.. Il numero di zampe e la ferocia del mostro dipendono dalla razza e dalla fortuna del malcapitato che li incontra… Si narra che alcune razze di mostri possano essere umanoidi e dotate d'intelligenza, cultura, tecnologia e forza di gran lunga superiori alle nostre. Sono loro i veri padroni del mondo ora e noi i loro moscerini… Crudele quanto giusto e poetico… Sembra che la ruota abbia girato parecchio, e che ora possa essere la volta della giustizia divina.

    La giustizia ha sempre un sottile senso dell’umorismo e di solito lo manifesta in modo irragionevolmente violento ed improvviso, com’è sempre stato e come sempre sarà, finché gli esseri viventi avranno respiro.

    Tralasciando la parte riguardante la flora innocua, quello che mi ha colpito di più sono invece le piante pericolose o aggressive, ce ne sono varie specie dislocate in tutto il mondo.

    Ci sono ad esempio i fiori infami: piante carnivore alte all’incirca 6 metri, di primo acchito sono stupendi: sono enormi fiori colorati, hanno foglie molto grandi di un viola acceso che profumano tipo i frutti tropicali dei vecchi mondi. Già a parecchi metri di distanza si possono percepire essenze di cocco, papaya e frutto della passione, mentre in cima hanno una corona variopinta e splendida che sembra disegnata da un pittore, lo stelo è robusto ed elastico. Una volta che ci si è avvicinati troppo, si piegano, utilizzano le foglie per bloccare il loro obiettivo, uomo o animale che sia. Le foglie sono estremamente velenose e causano paralisi, non solo, innestano un processo di cottura della preda tramite un acido che sembra essere presente nella loro linfa, questo per facilitare la digestione una volta che decidono di tirare giù la testa ed aprire la loro enorme bocca per divorare il malcapitato masticandolo con denti enormi ed appiccicosi.

    In definitiva se si viene puntati da una creatura del genere, conviene allontanarsi parecchio ed immediatamente, perché riescono ad emergere dalla terra anche di parecchi metri, avendo radici molto lunghe che hanno origine in profondità, possono fare scatti fulminei.

    Un'altra pianta degna di nota sono gli alberi del mai, così soprannominati dai nativi perché nessuno spera di doverne incontrare uno nella sua vita, ed in caso accadesse, di solito inizia a fare il segno della croce rovesciata.

    La croce rovesciata è un simbolo religioso attribuito ai santoni del Mondo Nuovo che vivono lontano dalla civiltà e compaiono solamente in sporadici casi per causare enormi massacri in nome del loro Dio di turno. Poiché cambiano come cambia il vento, rimanendo davvero fedeli solo alla morte che portano, una volta finito lo sterminio vagano per mesi nelle città vicine a diffondere il verbo. Predicano la loro religione, senza la quale i pagani rischiano di fare la fine dei poveracci che in realtà loro stessi hanno appena massacrato, prima di cominciare a dire messa... Questo raggiro ha avuto luogo per parecchio tempo, finché i santoni non sono stati colti sul fatto, la situazione ora continua solo nelle zone in cui non esiste alcuna comunicazione con l’esterno. La loro setta vanta ovviamente migliaia di fedeli sparsi per il mondo e continua ad ingrandirsi come un cancro.

    Gli alberi del mai sono normalissime piante arboree con un tronco simile ad una quercia, possono arrivare tranquillamente fino a diciotto metri di altezza, hanno un vero e proprio viso triste disegnato sulla corteccia per attirare gli ingenui, ed una voce suadente che ipnotizza chi non s’impietosisce allo sguardo. Appaiono generalmente molto disidratati e sembrano malati, morenti, non appena i loro denti squarciano la preda e se ne nutrono, rivelano il loro vigoroso, maestoso e luccicante aspetto, per poi tornare dopo pochi minuti a sembrare morenti, pronti per la prossima vittima. Non ci sono fonti certe, ma sembra che questi alberi possano persino, se lo ritengono opportuno, simulare voci che hanno già sentito in passato per ingannare chi hanno sotto tiro. Sono considerati i killer di legno della foresta.

    Come se già non bastasse, nelle zone paludose o molto umide, se si ha abbastanza sfortuna e non si conoscono, si possono incontrare i rampicanti annegatori. Piante nodose molto elastiche e resistenti che prima si avvinghiano alla vittima per stritolarla, poi una volta rotte le costole e resa più morbida e meno ribelle la preda, la costringono sott’acqua finché non annega.

    Una volta fatto questo lanciano i cadaveri a distanza, senza interessarsene più, non è ben chiaro, ma sembra che lo facciano per puro divertimento, c’è chi giura di averli sentiti ridere dopo un’uccisione. Poi dopo alcuni giorni, una volta che la carcassa è putrefatta, se ne cibano con comodità, non sono dotati di bocca ma hanno dei peli sulla superficie che assorbono il nutrimento.

    Queste tre specie di piante assassine sono dotate di un’intelligenza cognitiva molto marcata, sono veri e propri predatori da temere: possono stare anche immobili per ore inerti a studiare la futura vittima, cercando un modo per soggiogarla e nutrirsene, come regola potrebbero anche vivere trangugiando solamente insetti, ma è il loro profondo sadismo a spingerli alla ricerca di prede più

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