Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

La Caverna dei Rimediati
La Caverna dei Rimediati
La Caverna dei Rimediati
E-book150 pagine2 ore

La Caverna dei Rimediati

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Tutti sono sgomenti e se ne vanno lasciando l'uomo in preda ai suoi interrogativi. Nei giorni successivi, Mark inizia a farsi visitare per scoprire cosa ci sia dietro questo mistero. Nel frattempo la notizia si sparge e l'uomo viene contattato da varie persone che vogliono sapere di più sulla sua resurrezione. Una mail desta la sua curiosità: si tratta di una donna, Silvia, che ha avuto la sua stessa esperienza quindici anni prima. Qualche giorno dopo, un altro ragazzo dal linguaggio un po' vivace, Joi, scrive a Mark di essere morto e poi tornato in vita anche lui. A differenza di Silvia e di Mark, egli ha visto un tunnel e poi la luce che lo respingeva ed e' rimasto morto solo per alcune ore. Mark chatta un po' con i due ragazzi condividendo le sue sensazioni e piano piano nasce un'amicizia. Un giorno Mark racconta loro uno strano fatto: durante una visita oculistica il suo medico si e' accorto che Mark non aveva più bisogno del microchip oculare poiche' la sua vista risultava totalmente recuperata. Non appena Mark comunica questa notizia, Silvia si scollega e Joi risulta incontattabile...

LinguaItaliano
Data di uscita30 dic 2012
ISBN9781301527359
La Caverna dei Rimediati
Autore

Alessandra Vitulli

Mi chiamo Alessandra Vitulli, sono nata a Roma il 17 luglio 1969 proprio mentre gli uomini conquistavano la luna. Da piccola sognavo di essere un'hostess ma crescendo mi sono appassionata alla comunicazione in tutte le sue forme ed ho voluto occuparmi di persone con difficoltà di linguaggio. Mi sono laureata in Logopedia ed ora aiuto le persone che non sono più in grado di parlare a riprendere la capacità di tirar fuori di nuovo le loro parole e i loro pensieri. Attualmente lavoro in una grossa clinica nei pressi della capitale dove ho coordinato per alcuni anni il servizio di logopedia. Il mio lavoro mi piace moltissimo e amo anche donare le mie parole agli altri. Per questo scrivo. La comunicazione è un dare e ricevere continuo. Grazie per aver visitato il mio profilo.

Correlato a La Caverna dei Rimediati

Ebook correlati

Narrativa romantica di suspense per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su La Caverna dei Rimediati

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    La Caverna dei Rimediati - Alessandra Vitulli

    Coloro che nascono non sanno che dovranno crescere... inesorabilmente. Coloro che muoiono sanno che non potranno mai tornare indietro.

    "Questa era una frase del mio filosofo preferito che fino a poco tempo fa mi spiegava le sofferenze del genere umano, ma dopo che sono morto e poi tornato in vita, mi è successo di non credere più a quelle che per me erano le certezze dell’esistenza e di gettare nel cestino frasi tipo: solo alla morte non c’è rimedio.

    Evidentemente il rimedio c’è stato e, anche se adesso mi sento un rimediato, sono felice. È successo tutto mentre ero in ufficio: mi alzo dalla sedia girevole, faccio tre passi intorno alla scrivania e comincio a sentire un doloretto in mezzo al petto che cresce in un istante fino a togliermi il fiato e mi spezza la schiena, facendomi cadere a terra schiacciato dal mio peso. Poi, riapro gli occhi e mi ritrovo l’ufficio pieno di gente con le divise dell’ospedale, siringhe, macchine per la defibrillazione e tutti che mi guardano con la faccia terrorizzata come se avessero visto un fantasma. Nessuno dice più una parola e finalmente entra la portiera dello stabile che cerca di convincere tutti che è un caso di morte apparente. Lei ne è sicura perché lo ha letto su Donne e verità.

    Il dottore scuote la testa. I soccorritori sono arrivati da una mezz’ora e non hanno neppure provato a rianimarmi perché dovevo essere lì almeno da venerdì sera. Qualcuno dice che mi ha trovato un inserviente alle cinque del mattino e il medico legale, che mi guarda dallo schermo con la faccia cadente, mi mostra il certificato di morte che lui stesso ha diligentemente compilato. C'è scritto che sono morto da almeno cinquantadue ore. Se ne vanno poi tutti in silenzio, con lo sgomento appiccicato al volto, lasciandomi lì come un salame.

    Io non mi sono nemmeno accorto di essere morto, non ho visto la luce, non ho sentito la grazia, niente!

    Credo che se fossi morto veramente, qualcosa avrei provato o mi sarei estinto definitivamente. Ma finora dove sono stato?

    Forse sono morto davvero e questo è il paradiso o l’inferno! Assomiglia molto al mio ufficio però. O forse sto sognando? A me sinceramente questa sembra proprio la mia realtà. Ma come ho fatto a morire e poi risorgere? Be', qualcun altro nella storia c’è riuscito, no? Allora perché io non dovrei? Il paragone magari è un po' troppo audace. Una cosa è sicura: morto o no, devo farmi controllare da un medico!

    Non avevo mai avuto tanto a che fare con i militari. Sono due mesi che continuano a farmi analisi su analisi per scoprire cosa ha causato la mia morte, o meglio, la mia resurrezione... ma niente.

    Ormai è diventato il caso dell’anno, tutti i giornali ne parlano. I governatori stanno persino pensando di cambiare la legge sulla sepoltura. Prima bisognava attendere trenta ore, adesso invece la gente vuole aspettare almeno un altro giorno per far seppellire i propri cari. Quelli che li sotterrano vogliono mettere dei microchip-telecamera nelle bare per vigilare che tutto vada bene. E forse questa sarà la soluzione. Vengo nominato tutti i momenti al videogiornale. Certo, anche prima ero una persona molto importante, ma il mio genio nell’ingegneria meritava solo un articolo ogni tanto, con il cognome scritto sovente senza accento. E invece, adesso…

    Il mio house è tempestato di messaggi, gente che vuole sapere che cosa si sente quando si muore e cose varie. Mi ha contattato persino un matto di una setta dei non so chi che voleva fare un esperimento.

    L’e-mail più inquietante che ho ricevuto viene dall’Italia. Pare che in un paesino del sud siano state riaperte le tombe e riesumati i morti. Sembra che siano stati trovati cadaveri con le unghie rovinate a furia di grattare il coperchio della bara. In un altro paese invece, spostando un cimitero, trovarono corpi sotterrati con le mani in bocca o in posizioni diverse da quella originaria. Questa idea mi ha terrorizzato più della mia stessa morte.

    Ho cercato di informarmi su questa storia, ma ho trovato solo leggende e niente che provi quello che mi è stato riferito. Pare che tutto ciò non sia vero, anzi, sicuramente è un’invenzione dei parenti che non possono credere alla morte del proprio caro, e li capisco. Quando è morta mia madre la vedevo anelare dentro la bara e seguivo il suo respiro al di sotto del velo bianco che la copriva. Mi sembrava che il suo torace si alzasse e si abbassasse veramente.

    Volevo chiamare tutti per dire che non era morta, che era stato solo un brutto incubo, ma quando posai la mano sul suo torace, convinto di trovare la pelle calda e soffice della mia adorata mamma, il mio grido di gioia fu ricacciato dentro la gola e si trasformò in un doloroso rantolo al contatto con una lastra di marmo che non sapeva affatto di pelle. Se non avessi avuto gli occhi avrei giurato di toccare il pavimento del salone.

    Per fortuna ora è tutto passato, ma questa storia della mia morte e resurrezione sta creando un po' di perplessità a me e a chi mi sta intorno. Spero che qualcuno ci capisca qualcosa. I militari dicono ogni giorno di essere vicini alla soluzione. Hanno ipotizzato perfino un errore del medico legale riguardo all'ora presunta della mia morte.

    Intanto io continuo la mia bella vita. Anzi, ora la continuo meglio. Quest’esperienza mi ha fatto riflettere molto. Se fossi morto davvero? Non ero pronto per questo. I miei trentasei anni non sono l’età giusta per morire e poi non avevo mai pensato che potesse accadere proprio a me. Non ho paura della morte, nessuno ne ha. Non è la morte in se stessa che fa paura, ma il fatto di non sapere cosa c’è dopo. Se uno deve saltare in un burrone e non sa cosa c’è sotto, ha paura. Se è sicuro che atterrerà sul morbido, si tufferà con serenità. Per alleviare un po’ l'angoscia che ci tormenta, basta possedere una fede e crederci veramente. Non posso di certo passare tutta la mia vita ad aver paura della mia morte! Del resto le verità del mondo cambiano negli anni. Tanto tempo fa non immaginavamo nemmeno di poter superare i confini dello spazio e del tempo e credevamo che i sogni fossero solo pura immaginazione e che gli atomi fossero la particella più piccola dell’universo. Ora abbiamo le prove che non è così, ma magari le nostre verità cambieranno ancora. Anticamente non si conoscevano le tecniche di rianimazione e nemmeno gli antibiotici. Il limite della morte è andato sempre allargandosi e non è ancora così definito. Morire è come addormentarsi, io lo so perché ci sono passato. Quando dormiamo profondamente non sappiamo di dormire, è come se si staccasse la spina. Poi però al mattino tutto ricompare. E se la morte fosse proprio così? Come il sonno? Immaginiamo di dormire per tre anni di seguito: è un po’ come morire no? Non vivere. È come quando accediamo alla realtà virtuale. Quando è accesa esistiamo in un’altra dimensione, quando è spenta non esistiamo più lì ma siamo presenti nel mondo in cui siamo nati. Proprio perché non ho paura della morte mi piace la vita. È per questo che sono felice di essere tornato. Sono uno sportivo, mi curo, faccio i check up aziendali. È proprio strano che sono morto. Però è vero che sono un po’ stressato. Lavoro tanto. Ma nessuno è mai morto di lavoro… o forse sì? Mi prenderò una vacanza. Magari vado in campeggio con gli amici come quand’ero ragazzino. Solo che la tenda non ce l’ho più e, a pensarci bene, nemmeno gli amici. Sì, ho gli amici quelli del club o quelli del ‘Social’, ma non andrei mai in vacanza insieme a loro. Il nostro rapporto è fatto di partite di wingtennis, di qualche bevuta e dei nostri fantasiosi racconti delle nostre conquiste e di come siamo bravi a fare sesso."

    Quanti messaggi stamattina! Devo rispondere a tutti. Vediamo un po’:

    «Computer: apri e-mail.»

    «E.P 296 a servizio dell'utente dichiarato. Riconoscimento vocale: autorizzato. Lettura messaggio: Silvia49.»

    «Ciao, sono Silvia. Anch’io ho avuto un’esperienza di morte apparente. Se vuoi ne possiamo parlare.

    «E.P 296 scegli: video, fono, cad o writing.»

    Andiamo col writing come gli antichi. Ogni tanto mi piace tornare ai vecchi tempi. Mio padre mi raccontava che prima se non si scriveva sul computer non si potevano attivare certi comandi. E non esistevano nemmeno i cad. Se lui sapesse che con questi caschi si può perfino condividere lo stesso spazio-tempo con le persone! Eh, che bella idea! Sarebbe carino prendere un caffè a Parigi insieme alla Silvia. Però prima voglio sondare il terreno. Magari è una cozza!

    «Ciao, mi piacerebbe parlare con te, quando sei morta?»

    «Quindici anni fa.»

    «Ti va di dirmi com’è andata?»

    «Sì, allora: ero in procinto di sposarmi e sull’altare sono svenuta fracassandomi una caviglia. Ospedale, intervento, riabilitazione e due giorni prima di tornare a casa sono morta, pare, per un arresto cardiaco.»

    «E poi che è successo? Ti sei risvegliata subito?»

    «Macchè! Sono proprio morta! Per ore! Con tanto di parenti che piangevano vicino al mio letto. Mi hanno messo nella 'casa frigorifero' e poi di notte ho fatto suonare l’allarme cercando di alzarmi e tirando l’anello del piede. Sai, quello che mettono ai cadaveri?»

    «Sì, sì.»

    «Eh, allora, mi sono ritrovata nella 'casa frigorifero' nuda e sola. Era notte e faceva un freddo assurdo. Meno male che dopo cinque minuti sono arrivati i militari.»

    "È strano come il mondo sia cambiato in questi anni: solo alcuni settori si sono sviluppati, la medicina è rimasta più o meno identica a prima. Il cancro è stato debellato ma qualcuno ne muore ancora. Sono comparse alcune malattie e ne sono scomparse altre. Mio nonno mi raccontava che è sempre stato così. Quando lui era giovane non c’era tanto da divertirsi: la recessione, valanghe di rifiuti nelle strade, le piogge che facevano straripare i fiumi, tutto fuori controllo. I governi non riuscivano più a far fronte ai problemi dei paesi, c’era la crisi mondiale. Tutto un po’ sconvolto. Il lavoro non era più una sicurezza. Però questo non li ha scoraggiati, anzi! Lui era convinto che la crisi fosse servita a far capire finalmente al genere umano che gli uomini possiedono un valore che va al di là dei loro soldi. Infatti, chi era abituato ad averne tanti non era in grado di arrangiarsi con poco. Si è rivoluzionato un po' il modo di pensare. Chi era tanto ricco ha scoperto di avere delle qualità, nascoste dalla ricchezza, che non si erano sviluppate perché non servivano. Quindi tutti hanno provato condizioni sconosciute. Proprio come fanno adesso i bambini a scuola con la 'vita virtuale'. Però sono stati intelligenti. Non si sono messi di nuovo a combattere o a disprezzare gli altri. Hanno lottato tutti insieme per eliminare le cause della miseria, e alla fine ce l’hanno fatta. Sono stati bravi! Adesso chi possiede una mente più brillante è apprezzato e le idee buone vengono retribuite con una valanga di crediti. Finalmente ci sono i concorsi per

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1