Detti memorabili, pensieri e riflessioni dell’Omino delle foglie sulla Via del Tao
()
Info su questo ebook
Il racconto è un dialogo in più giornate, a cavallo tra la dimensione filosofica e il lato pragmatico della vita lavorativa, tra il protagonista - l’Omino delle foglie - che si occupa della manutenzione di un campeggio estivo vicino al mare e l’autore. Filosofia applicata al lavoro e alla vita quotidiana in un confronto, anche ironico, fra le parti. Il racconto vuole esemplificare come sia possibile interessarsi ai temi esistenziali con ironia e senso pragmatico e come i grandi temi della filosofia, possano essere visti nella loro apparente paradossalità. L’Omino delle foglie rappresenta la ricerca di quell’ideale filosofico che non scinde la realtà in “solo pensiero” e “solo materialismo”, ma ricerca quella sintesi che è, infine, saggezza di vita.
Leggi altro di Valtero Curzi
Poetando d'amore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa figura di Eloisa nello “Scito te ipsum” di Pietro Abelardo – Una tesi storica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Correlato a Detti memorabili, pensieri e riflessioni dell’Omino delle foglie sulla Via del Tao
Ebook correlati
Melodie del cuore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniForte come un filo d'erba Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa direzione di un battito Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazionioltre il vuoto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBlackout Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStavolta sei qui Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe rose spente Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa luna dentro Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAl di là dello specchio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAccadde un giorno Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'abbraccio delle parole: I giorni della quarantena Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniA bagnomaria con il dolore: Da cenere a Fenice Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa caduta della pecora nera Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSii ora e mai più! Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFederico sta fuori Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSono solo passi in più Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI Film in Testa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGli aquiloni sono pazzi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPiccoli raggi di luce Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe radici dell'equilibrio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIo resto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCoraggiosi da soli Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn tocco delicato: ’’Accogliendo la mia timidezza, le ho donato una carezza, imprimendo per sempre il mio tenero cuore su queste pagine…’’ Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Felicità all'improvviso Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMorte inutile di un polpo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEra un po' che ti aspettavo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'importanza del pollice Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'Abiezione: I gialli del Dio perverso Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTutto, prima o poi, finisce - come il respirare Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'altra metà di Lei - L'inizio della fine Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Filosofia per voi
Grammatica della musica, grammatica della percezione Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniProverbi Italiani: I migliori proverbi italiani, divisi per regione, nella lingua dialettale e con il loro significato Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTutte le opere Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl linguaggio della vita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'arte di conoscere se stessi. Pensieri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCorpo Energia Spirito: I tre tesori Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Le vie dell’occulto Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Prendila con filosofia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniZibaldone Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Filosofia in sintesi, anno quinto Valutazione: 5 su 5 stelle5/5L’arte di ottenere ragione Valutazione: 4 su 5 stelle4/5L'arte di essere felici e vivere a lungo Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Glossario Esoterico Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa verità è un'avventura: Conversazioni sulla filosofia e sulla vita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFenomenologia dell'individuo assoluto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFilosofia raccontata ai miei figli Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Il problema del male in Leibniz Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Principe: testo semplificato in italiano corrente Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAurora. Pensieri sui pregiudizi morali Valutazione: 4 su 5 stelle4/5L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Seicento - Filosofia (52): Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 53 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn'unica tradizione primordiale? Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSimbologia Massonica Vol.I: Simbologia e Tradizione esoterica liberomuratoria Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAforismi sulla saggezza nella vita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniHannah Arendt e Martin Heidegger: Alle origini della filosofia occidentale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa consapevolezza filosofica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDe la causa, principio et uno Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniQuando eravamo i padroni del mondo: Roma: l'impero infinito Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSaggi sull'Idealismo Magico Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa realtà del tempo e la ragnatela di Einstein: I passi falsi di un genio contro la Time Reality Valutazione: 5 su 5 stelle5/5
Recensioni su Detti memorabili, pensieri e riflessioni dell’Omino delle foglie sulla Via del Tao
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Detti memorabili, pensieri e riflessioni dell’Omino delle foglie sulla Via del Tao - Valtero Curzi
biografici
11 luglio 2013
Uno strano tipo...
Oggi passeggiavo sul lungomare e mi è caduto lo sguardo su uno strano tipo, che suppongo sia il giardiniere dell’adiacente campeggio, il quale stava raccogliendo foglie con un rastrello mentre il cielo si era fatto nero a ponente e prometteva un bell’acquazzone, con un vento forte che faceva continuamente cadere altre foglie.
Incuriosito, mi sono avvicinato, vedendolo oltremodo pensoso e molto attento al suo fare.
«Buonuomo», gli ho detto, «la vedo molto impegnato in un lavoro che mi pare inutile, perché, mentre sta raccogliendo foglie, dietro di lei di continuo ne cadono di nuove per il vento che è montato. E malgrado questo la vedo pensoso. Ma a cosa sta pensando?»
E lui, tranquillo: «A nulla, penso a me!»
«Cioè lei buonuomo, pensa solo a se stesso mentre raccoglie foglie che continuamente cadono?»
E lui... «Sì! che ci vedi di così strano?»
«Lo strano», ho ribattuto io, «è che sta facendo un lavoro inutile!»
«Questo lo dici tu!» ha replicato, poi ha aggiunto: «Io per primo faccio ciò che mi hanno ordinato di fare e non so qual è il fine di ciò che mi hanno ordinato di fare. Però non sono né m’identifico in ciò che faccio, perché io sono il soggetto agente e non l’oggetto del fare. Quindi io sono me stesso mentre faccio e il fare non è fine, ma mezzo, per me. Ma, cosa più importante e fondamentale, io mi penso e penso al mio sé, il quale è assoluto e non relativo, quindi supera l’inutile raccogliere foglie. Come il Buddha, che dovunque andasse era sotto l’albero della bodhi e l’albero della bodhi era un simbolo della sua retta visione.»
«Ma a cosa pensa?» ho insistito incuriosito.
E lui, quasi infastidito: «A nulla di particolare se non alla dimensione in cui il mio sé sta, quindi penso a me, perché io sto nella mia dimensione, la quale è l’infinità di relazioni che il sé ha con ciò che lo circonda. Ma essendo queste relazioni infinite, la mia dimensione è una Unità Assoluta di pensiero, quindi io mi penso e penso all’infinità della mia dimensione, quindi penso al Tutto. Prima però ho svuotato la mia mente dell’inutile e dell’inessenziale a me, colmandola e riempiendola con me stesso, ossia con la mia dimensione, che è il Tutto di me. Quindi non c’è spazio per il pensiero del perché raccolgo le foglie mentre il temporale ne farà cadere una ulteriore moltitudine. Non è problema mio questo!»
«Va bene buonuomo», gli ho detto, «però potrebbe fare mille altre cose più utili, invece che fare un lavoro inutile!»
E lui, con un tono ora proprio infastidito: «E quale altro lavoro è più utile di pensarsi e riempirsi di Sé? Riempendomi del mio Sé io sono solo me stesso ed essere assolutamente se stessi è essere Assoluti. Cosa c’è di più dell’essere Assoluti?»
A questa risposta non ho saputo replicare e mesto l’ho salutato.
Non so se mi ha risposto, ma di sicuro so che ha continuato a raccogliere foglie, sempre pensoso.
15 luglio 2013
Nel tardo pomeriggio sono passato di nuovo sul lungomare e ho rivisto lo strano tipo che raccoglieva le foglie mentre montava un temporale. Era di nuovo a raccoglierle, ma la giornata era splendida e caldissima. Lui era sempre pensoso.
Mi sono di nuovo avvicinato e gli ho detto: «Buonuomo, oggi mi sembra che sia una bellissima giornata d’estate, calda sì, ma senza vento, quindi ci saranno pochissime foglie da raccogliere.»
E lui: «A me non pare che sia così, guarda là che mucchio di buste per rifiuti ho riempito!»
In effetti, ho visto, ne aveva accatastate una ventina, tutte colme di foglie.
Ha aggiunto poi: «Ne cadranno sempre, ininterrottamente, come poi è l’esistenza. La vita è come foglia, cresce e poi si stacca al semplice alitare di brezza. Si stacca e cade, e io la raccolgo.»
«E perché è pensoso anche oggi», ho chiesto, «in questo pomeriggio caldo e turchino, davanti a questo mare calmissimo che si specchia nel cielo?»
«Perché penso alle foglie che raccolgo, una diversa dall’altra, cresciute chissà perché, e poi staccatesi senza un motivo apparente», mi ha risposto piuttosto serio, poi ha aggiunto, quasi meditandoci su: «Quando montava il temporale potevo capirlo… vento e pioggia, ma oggi è tutto calmo, sereno, quiete, silenzio, sole… una meraviglia… eppure si staccano e cadono. Ricordo dei versi di quel tale ermetico… sulla foglia d’autunno… come si chiama?» mi domanda quasi a sondarmi.
«Ungaretti», gli dico io, poi recito i versi: «Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie», spiegandogli infine che quei versi dal titolo Soldati
sono una testimonianza della fragilità umana nella guerra.
E lui, deciso e convinto: «Certo, ma dicono bene quel che io sento ora nel raccogliere le foglie. Anch’io ho scritto dei versi sulla foglia, te li leggo?» mi chiede, chiamandomi scherzosamente osservatore di chi fatica
.
«Certo, mi piacerebbe ascoltare la tua poesia», dico.
E lui, tirando fuori dalle tasche un foglietto a quadrettini di scuola, ben piegato, mi legge:
«La foglia:
Lieve al ramo della vita stai
attaccato come fragile foglia sospesa
nel soffio di vento che passa.
E io sento quel lento, impercettibile respiro
di vita immensa che effondi
tu così fragile e posata.
Io sento chiaro e unico
quel viver fermo
mentre ascolto l’aleggiare del vento
che si rafforza.
Mi serra il cuore
quel tuo stato sottile
d’immensa fragilità
che ci coglie.
Io sento doloroso
l’adagiarti come morta
sulla arida terra matrigna
Ti guardo e fuggo dai miei pensieri.»
Finito di leggere, dopo un breve silenzio aggiunge: «Vedi come una foglia testimonia una condizione. E io è da questa mattina che raccolgo foglie, raccolgo parti di vita, di Energia, che si sono esaurite. Come le foglie, appunto… eh già!»
«E domani cadranno ancora!» commento io chiedendogli se le raccoglierà.
«Domani no… ho altro da fare. Tanto loro, le foglie, cadono anche se io non le raccolgo subito… mi aspetteranno.»
«Che farai allora domani?» ribatto.
Mi sorride e risponde: «E perché te lo dovrei dire? Se lo facessi sapresti il mio futuro, quindi dovrai venire per vedere ciò che farò… come nella vita: devi viverla per poterla definire e giudicare.»
«Va bene buonuomo… buona serata!»
«A te», mi ha risposto.
16 luglio 2013
La mia curiosità è stata più forte della ragionevolezza.
Volevo vedere quello strano tipo, che ormai mi viene da chiamare Omino delle foglie
, e ciò che avrebbe fatto oggi. Quindi anche questo pomeriggio sono ripassato sul lungomare e, come spinto da una misteriosa curiosità di sapere, l’ho cercato. Non è stato difficile scorgerlo in fondo al viale del campeggio, intento a svuotare e pulire i pozzetti delle caditoie stradali.
«Eccola buonuomo», gli ho detto (mi guardo bene dal chiamarlo Omino delle foglie
, perché di certo mi fulminerebbe con lo sguardo), «come vede la mia curiosità ha voluto essere soddisfatta.»
«Non avevo dubbi che saresti venuto», mi ha risposto, poi ha aggiunto: «Ormai ti conosco e so che non ti fermi alla parte, ma vuoi sempre conoscere il tutto di ciò che ti si presenta davanti. Come vedi sto svuotando pozzetti di caditoie stradali, colmi di ogni cosa: acqua, foglie in putrefazione, sassi, erbacce in decomposizione, cicche, carta e ogni rifiuto possibile. Una melma un po’ maleodorante, ma non puzzolente, di certo però non Chanel n° 5, né profumo di rose e viole. Però ha una caratteristica, questa melma che sto togliendo dai pozzetti: è la Polvere di stelle dell’Universo.»
«Buonuomo, la vedo spiritoso quest’oggi», gli dico, e sorrido alla sua battuta che ho preso come ironica.
«Non scherzo sai, se è questo che pensi», mi ribatte vedendomi sorpreso, e specificando serio: «Noi siamo polvere di stelle, quindi dell’universo… e sai di cosa sono composte le cose contenute in questa melma scura e un po’ maleodorante?»
«Non so», dico io.
E lui: «Te lo dico io se non lo sai ! Ognuno di noi, come ogni cosa, è per il 99% della sua massa composto da sei elementi atomici: ossigeno, carbonio, idrogeno, azoto, calcio, fosforo; il restante 1% è formato da dodici elementi atomici, tra cui potassio , zolfo, ferro, magnesio, rame, e questo vale per tutto l’universo. Quindi, in ogni pozzetto c’è tutto l’universo, concentrato come se fosse un buco nero. Ma ti dico di più, caro rompiscatole, noi stessi diverremmo come questa melma puzzolente se solo l’energia che ci sostiene svanisse. Se quindi siamo come l’universo intero, nella nostra costituzione siamo polvere di stelle… hai capito ora?» mi dice guardandomi fisso negli occhi come a sottolineare la sua esposizione tra lo scientifico e il filosofico.
Riprendendomi dal suo sguardo fermo e anche magnetico, rispondo: «Ci provo, a capire, buonuomo», poi sorrido e aggiungo: «ma questo universo in miniatura, cioè la melma maleodorante, dove la metti?»
E lui, deciso: «La faccio essiccare e diventa ottimo materiale organico per concimare. Tutto ritorna nel ciclo vitale dell’universo, tutto ritorna all’origine, così anche l’energia. Hai capito ora?» ribatte, sempre con quel suo sguardo che quasi intimorisce.
«In parte sì», rispondo, allontanandomi un po’ dubbioso, ma, fatto qualche passo, lo sento dirmi: «Domani non venire a curiosare, perché ho solo il taglio dell’erba e la potatura della siepe, normale manutenzione dell’universo.»
Tacendo, gli sorrido.
20 luglio 2013
Dopo due giorni in cui non sono passato, durante la mia solita passeggiata al mare, presso il campeggio dove presta la sua opera il tipo delle foglie, oggi ci sono ritornato, per vedere a cosa avesse messo mano quel buonuomo. L’ho individuato subito con ramazza, rastrello e contenitore che di nuovo raccoglieva foglie sul vialetto del campeggio.
«Salve buonuomo, ancora a raccogliere foglie?» gli ho detto salutandolo.
«Certo, cadono continuamente sulla Via del Tao e necessita rimuoverle», ha replicato lui continuando a ramazzare.
«Scusa buonuomo, questo vialetto si chiama Via del Tao?» gli ho chiesto incuriosito.
E lui, tra lo stupito e l’infastidito: «Egregio giovanotto, a me sembra che tu sia, oltre che un rompiscatole, anche un po’ rincoglionito. La Via del Tao è una definizione metafisica, e io guardo nella dimensione allegorica e metaforica delle cose. La bibbia stessa va letta in senso allegorico.»
«Va bene», ho ribattuto, «ma per quel che ne so io, la Via del Tao è divenire e la parola significa propriamente via, quindi anche modo di condursi, sistema. Il Tao è un’astrazione metafisica che indica la legge universale della natura, lo spontaneo modo di essere e di comportarsi dell’universo. In questo senso è indicibile, ineffabile,