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Il Sud Italia dal 1830 al 1946
Il Sud Italia dal 1830 al 1946
Il Sud Italia dal 1830 al 1946
E-book43 pagine45 minuti

Il Sud Italia dal 1830 al 1946

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Info su questo ebook

Dati alla mano, una cronologia essenziale e precisa degli eventi che hanno caratterizzato la storia del Sud Italia dal 1830 al 1946. Un volume essenziale per comprendere i mali che sono alla radice dello stato economico svantaggiato del Meridione e che ribalta i dogmi della storiografia ufficiale.
LinguaItaliano
Data di uscita5 mar 2018
ISBN9788833460703
Il Sud Italia dal 1830 al 1946

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    Il Sud Italia dal 1830 al 1946 - Antonio Ciano

    Il Sud Italia dal 1830 al 1946

    di Antonio Ciano

    Ali Ribelli Edizioni

    Saggistica – Briganti

    www.aliribelli.com - redazione@aliribelli.com

    È vietata la riproduzione del testo e delle immagini contenute in questo libro, in parte o nella loro totalità e attraverso qualsiasi mezzo, senza l’espressa autorizzazione dell’Editore.

    ANTONIO CIANO

    IL SUD ITALIA DAL 1830 AL 1946

    AliRibelli

    Sommario

    Nota dell’autore

    Avvenimenti politici nell’Italia meridionale dal 1830 al 1946

    Riferimenti bibliografici essenziali

    NOTA DELL’AUTORE

    Giacinto De Sivo, storico borbonico molto informato, scrive di sei paesi bruciati a pagina 447 della sua Storia delle Due Sicilie. Visto che molti ricercatori storici, compreso il sottoscritto e il buon Gigi Di Fiore, hanno preso per buona la cifra di sei paesi bruciati in nove mesi riportata dallo storico di Maddaloni e accertato da continue ricerche che i paesi bruciati dal generale Pinelli sotto il comando del generale Cialdini erano ventidue, possiamo desumere che la colpa non è del De Sivo, né di Di Fiore né del sottoscritto se, a volte, ci si imbatte in qualche errore. Questo Stato non ha messo ancora in ordine i suoi archivi o ce li ha tenuti sotto controllo militare. La stessa cosa vale per Eleonoro Negri, ritenuto il massacratore di Pontelandolfo, mentre altri ritengono che sia stato Gaetano Negri. Comunque entrambi erano dei fucilatori di briganti e operavano nelle stesse zone. Aspettiamo che questo Stato ci dica con certezza chi è stato e quanti sono stati i morti della guerra civile che ha insanguinato il Sud.

    Il nome di Gaetano Negri è stato usato da tanti ricercatori storici, tra i quali possiamo annoverare nomi altisonanti: Luisa Sangiuolo, Michele Topa, Roberto Martucci, Nicola Nisco, Nicolina Valillo, Vencenzo Mazzacane, Carlo Alianiello, Cesare Cesari, Ferdinando Melchiorre, Marco Monier, Gustavo Rinaldi. Negli archivi di Stato di Vial Lepanto a Roma non figura mai il nome del Negri, né tantomeno lo menziona Carlo Melegari, che guidò i bersaglieri a Casalduni. Il sottoscritto in questo libro ha identificato in Gaetano Negri il massacratore di Pontelandolfo, ma forse si tratta di un errore. Pare che l’autore dell’eccidio sia Eleonoro Negri, ma nessuno può metterci la mano sul fuoco. Un ricercatore vicentino, Andrea Kozlocic, in un saggio storico dal titolo Bersaglieri. Pagine di storia e di vita, ha scritto che Pier Eleonoro Negri, nato a Locara in provincia di Vicenza, di famiglia nobile, aveva all’epoca del massacro 44 anni ed era tenente colonnello ed era stato già decorato per la battaglia del Garigliano contro l’esercito di Francesco II. Questo nobile, se si tratta di lui, è stato decorato, mentre Matteo Negri, palermitano,

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