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Il Suo Dom
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E-book297 pagine4 ore

Il Suo Dom

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Info su questo ebook

Mi chiamo Dominic Powers. La mia compagnia di ingegneria informatica, la DPS, fa parte delle 500 migliori aziende del mondo. Portando avanti la ricerca per la mia Assistente Personale ho incontrato una candidata inaspettata. 

Sapevo che era diversa appena è entrata nel mio ufficio. Trasudava innocenza ed inesperienza. Due cose che, di solito, in una donna non mi attraggono, ma evidentemente per lei sto facendo un'eccezione. Lei è giovane e sensibile - e temo che non ce la farà nel mio mondo.

Ma l'uomo carnale che ho tenuto nascosto nel profondo di me dice che devo tentare.

Lei è la mia Sophia Vasco.

Io sono il Suo Dom.

LinguaItaliano
EditoreA.D.
Data di uscita12 mag 2018
ISBN9781547522255
Il Suo Dom

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    Anteprima del libro

    Il Suo Dom - A.D. Justice

    Capitolo Uno

    Oggi era stata una giornata infernale. Non c'era altro modo di descriverla se non come la giornata peggiore nella storia dell'universo. Beh, del mio universo. Sono l'Amministratore Delegato della mia compagnia, la Dominic Powers Software, meglio nota come DPS. Sviluppiamo software per la maggior parte delle compagnie della lista Fortune 500 . Gli ingegneri informatici, l'elemento portante della mia compagnia, sono i migliori del mondo. Reclutandoli a livello mondiale dalle migliori università, riusciamo a portare il talento qui a Dallas, Texas.

    Il mio problema è che sto cercando un'Assistente Personale e finora, nemmeno una delle candidate si era rivelata abbastanza qualificata da pulirmi il culo, figuriamoci per essere il mio braccio destro. La mia assistente deve essere in grado di fare scelte esecutive quando io non sono raggiungibile, sapere quali sono le mie aspettative e avere le capacità di riportare le mie direttive agli impiegati di tutti i livelli. Dopo infiniti colloqui ed innumerevoli sbadigli, sono quasi convinto che la candidata ideale non esista.

    Ogni divisione ha un proprio caporeparto. Abbiamo anche un Vice Presidente, Darren Hardy, il quale mira a diventare l'Amministratore finanziario. Non gli interessa prendere decisioni che non riguardino calcoli e numeri. La sua recente rivelazione è il motivo per cui sto portando avanti la mia deludente ricerca. Il mio cellulare vibra mentre la mia segretaria, Dana, mi chiama dalla sua scrivania.

    Non un'altra, Dana. Non potrei sopportare un'altra laureata ad un’università della Ivy League senza buonsenso, risposi a mo' di saluto.

    Mr. Powers, l’appuntamento delle quattro l’aspetta. Il suo nome è Sophia Vasco, risponde lei in modo professionale. Comunque, visto che la conosco così bene, riesco a sentire il tono di ammonizione materna. Non mi permetterà di essere rude e di cancellare l’ultimo colloquio della giornata ed io l’amo per questo. Mi ha salvato da me stesso più di una volta.

    "Voglio davvero parlare con questa, Dana?" le domando, genuinamente interessato alla sua opinione.

    Credo di sì, signore, risponde lei e riesco a sentire il sorriso nella sua voce.

    Dammi cinque minuti poi falla entrare, Dana. Grazie, le dico prima di riagganciare.

    Mi alzo e mi dirigo al bar, perfettamente fornito, dall’altra parte del mio ufficio esecutivo. Dopo essermi versato un bicchiere di bourbon, mando giù velocemente il liquido ambrato, godendomi il dolce bruciore mentre mi scende lungo la gola. Un altro bicchiere veloce e sono pronto per l’ultimo colloquio della giornata. Questa candidata farà bene ad essere in gamba perché sto perdendo velocemente la speranza di trovare quella giusta.

    I familiari tre colpi alla porta mi avvertono che si tratta di Dana ed io la invito ad entrare. Dana entra e mi sorride. È con me dal primo giorno in cui mi sono potuto permettere una segretaria. A quasi sessant’anni, potrebbe essere mia madre, ma giovane abbastanza da capire cosa cerco in un’assistente.

    Il suo sorriso mi fa capire che approva questa candidata. Raddrizzo le spalle ed attraverso l’ufficio verso di lei. Avvicinandomi a loro, il mio piede si blocca a mezz’aria quando l’ultima candidata fa un passo avanti. Bellissima non comincia nemmeno a descrivere la donna che ho davanti. Un’inequivocabile aria di innocenza la circonda combinata a determinazione e fierezza, evidenti nella sua posa perfettamente dritta.

    È diversa da qualsiasi donna abbia mai visto prima, soprattutto in questo giro di affari. Non sono mai stato preso in contropiede da una donna al punto di dimenticare il mio stesso nome, o qual è il mio scopo, ma lei mi ha completamente e inevitabilmente ammaliato. I lunghi capelli tra il castano ed il rosso le cadono sulle spalle in ciocche ondulate. È piccolina ma i tacchi alti le donano quei centimetri in più che la rendono perfetta per il mio metro e ottanta. Mentre guarda il pavimento, le sue lunghe ciglia le accarezzano le guance. Quando alza lo sguardo verso di me da sotto le ciglia, i suoi occhi marrone scuro sono carichi di trepidazione e anticipazione.

    Quando i suoi occhi incontrano i miei, mi si blocca il respiro e devo fare uno sforzo per non sussultare in maniera evidente. Il mio bisogno di controllo entra in azione e sento la pressione sanguigna tornare alla normalità. C’è qualcosa in questa ragazza che Dana ha ovviamente identificato – mi conosce fin troppo bene. Riprendo a dirigermi verso di loro e ricordo a me stesso il motivo per cui lei è qui. Questo è un colloquio per un lavoro nella mia compagnia, come mio braccio destro, non come mia amante.

    Mi sforzo di comportarmi come un consumato professionista in ogni momento e la mia mente mi rimprovera per questo lapsus momentaneo. In apparenza, lei sembra giovane, senza esperienza ed innocente. Nessuna di queste è una caratteristica che apprezzo in una donna. La sua bellezza mi aveva momentaneamente spiazzato, ma ora che penso con la mia professionalità, so cosa va fatto. È il momento di sottoporla all’estenuante colloquio che ogni impiegato della DPS deve affrontare. Qui assumiamo solo i migliori ed i più brillanti.

    Mr. Powers, lei è Sophia Vasco. Miss Vasco, dice Dana, enfatizzando il miss come fosse un messaggio per me, lui è il proprietario e l’Amministratore Delegato della DPS, Mr. Dominic Powers.

    Sophia mi porge la mano mentre mantiene il contatto visivo. La sua audacia mi provoca un brivido inaspettato ed i miei pantaloni cominciano a farsi scomodi. Le stringo la mano tesa e sento istantaneamente una scintilla al contatto. La sua stretta di mano è ferma, ma le sue mani sono morbide e la mia mente divaga immaginando come sarebbe sentirmele addosso.

    Piacere di conoscerla, Mr. Powers. Ho sentito grandi cose sulla DPS e sono ansiosa di impararne altre, dice lei cordialmente.

    Sento le sue parole ma, al momento, non riesco a concentrarmi completamente su di loro. Il tono della sua voce è come seta e velluto sulla mia pelle, riuscendo allo stesso tempo a distendere i miei nervi e ad eccitare il mio corpo. Le sto ancora stringendo la mano, tornando lentamente alla mia solita stretta di mano, ma niente sembra come al solito in questo incontro.

    Grazie per essere venuta, Miss Vasco. Dico, scegliendo intenzionalmente le mie parole per osservare la sua reazione. Il timbro della mia voce richiama quello che uso in ambienti più intimi. Lei non mi delude – il rossore le sale dal collo fino alle guance mentre abbassa gli occhi. Un sorriso timido le spunta sul viso mentre si prende un attimo per ricomporsi.

    Molto interessante, davvero.

    Grazie a lei per avermi ricevuta oggi, Mr. Powers. È un piacere essere qui, risponde con un sorriso genuino che le coinvolge gli occhi. Le brillano con una scintilla di malizia e di giocosità. Le lascio andare la mano e ho l’improvviso istinto di riprendergliela.

    C’è qualcosa in lei che fa divagare i miei pensieri dall’obiettivo principale. Il mio momentaneo recupero dei sensi è passato, e sto di nuovo ripensando alle varie cose che mi piacerebbe fare con lei. Cose che sono certo lei non abbia mai provato prima. Ad un certo punto della mia vita, sarei stato più che felice di insegnargliele. In tempi più recenti, sono diventato esitante persino nel considerarlo.

    Grazie, Dana, dico, accorgendomi finalmente che la mia segretaria è ancora qui con noi. Lei sorride in quel modo familiare – quello con cui mi dice che sa esattamente cosa sto pensando ma senza giudicare. Posso dire in tutta sicurezza che lei non ha la minima idea di quali pensieri mi passino per la mente.

    Posso offrirle qualcosa da bere, Miss Vasco? chiedo dopo che Dana si è chiusa la porta alle spalle.

    Per favore, mi chiami Sophia. Solo un bicchiere d’acqua, grazie.

    Molto bene, Sophia. Per favore, si accomodi e sarò subito da lei.

    Tornando verso il bar, sento che mi sta guardando, cercando di prendermi le misure e di decifrarmi. So che non si è ancora seduta perché mi dovrebbe dare le spalle e non sentirei i suoi occhi bruciarmi addosso come una vera presenza fisica sulla mia pelle. Ovviamente pensa di avere il tempo di analizzarmi prima che le serva da bere. Le sto lasciando credere di potermi fissare senza farsi beccare, solo per valutare la sua vera reazione. Il solo pensare allo sguardo che farà quando sarà beccata mi fa sorridere.

    Voltandomi velocemente, i nostri occhi si incrociano ed il suo viso diventa rosso dopo essere stata beccata ad adocchiarmi sfacciatamente. Vuole del ghiaccio nell’acqua, Sophia?

    Il tono della mia voce non rivela la soddisfazione, ma non dubito che i miei occhi mi tradiscano. La verità è che attraggo donne quasi ovunque vada, ma ci sono abituato. Non sono affatto arrogante, ma so di essere un uomo attraente e lavoro duramente per mantenere il mio fisico. Il mio personal trainer mi mette a dura prova tutte le mattine, alternando pesi e corpo libero, ma ne vale la pena, più di quanto la gente possa pensare.

    Ehm, come preferisce, Mr. Powers, risponde lei prima di sedersi velocemente come le avevo detto prima. La sua risposta mi piace per ragioni che non hanno niente a che vedere con il lavoro. Tuttavia, è anche la parte che mi preoccupa. Ho bisogno di una persona che possa essere spietata negli affari quanto me, che possa rappresentarmi quando io sono impegnato in altro e che possa prendere le decisioni migliori per la mia compagnia.

    Rifletto su questo mentre lascio cadere qualche cubetto di ghiaccio nel bicchiere e lo riempio con dell’acqua. La mia mente si chiede se abbia abbastanza spina dorsale da affrontare i tanti dirigenti che incontro quotidianamente. Dirigenti delle compagnie della lista Fortune 500 abituati a fare sempre a modo loro ed a far scattare gli altri sull’attenti. Giusto o sbagliato che sia, il mondo degli affari è ancora un mondo prevalentemente maschilista. Molti accordi d’affari continuano ad essere conclusi durante una partita a golf e qualche drink. Questa tradizione di solito non include le donne a meno che i dirigenti non richiedano esplicitamente di poter portare con sé le mogli.

    Però, se fosse malleabile, potrebbe essere una risorsa formidabile. Da lei non se lo aspetterebbero e lei potrebbe metterli al tappeto al loro gioco. Ogni loro debolezza ci dà un vantaggio nelle negoziazioni. È il momento che testi le sue forze e le sue debolezze mettendola improvvisamente in una situazione scomoda e stressante. Il mio colloquio non è convenzionale nei modi, ma efficiente visto che il tasso di continuità degli impiegati della compagnia è eccellente.

    Osservo il movimento delle spalle di Sophia mentre il suo petto si alza e si abbassa ad ogni respiro. Sta usando una tecnica rilassante e preparandosi mentalmente alle difficili domande che sa stanno per arrivare. Completamente concentrata sulla sua meditazione, non mi sente mentre le arrivo alle spalle. Le lascio il bicchiere davanti, sporgendomi davanti a lei e tenendo la voce basso dico, Ecco la sua acqua, Sophie.

    Lei sobbalza leggermente per la mia vicinanza. Spalanca gli occhi ed inspira bruscamente—i nostri visi sono solo a pochi centimetri di distanza e i suoi occhi si spostano sulla mia bocca. Mi guarda con il fiato sospeso mentre mi lecco spudoratamente le labbra, i suoi occhi seguono il movimento della lingua lungo le labbra. Volente o nolente, non può negare che le faccio effetto—il desiderio è evidente e non dovrei far altro che chiedere per farla mia.

    Con un movimento fluido, mi ritraggo dal suo spazio e mi siedo alla mia scrivania. Lei si schiarisce la gola e beve un sorso d’acqua. Sophia, risponde lei.

    Mi scusi? le domando, sapendo esattamente cosa intende dire. Questo è il primo test. È troppo gentile da correggere un’incomprensione di base? Si assoggetterà dando a qualcun altro la posizione di vantaggio per essere gentile, per non offendere l’altro? O si farà valere e mi dirà che ho sbagliato il suo nome?

    Il mio nome è Sophia. Credo abbia detto Sophie. Volevo solo assicurarmi che lo sapesse così non darà il lavoro alla persona sbagliata, spiega lei amabilmente ma in modo fermo. Primo punto per Sophia.

    Dunque, Sophia, replico mentre mi siedo. Una prima domanda facile. Dimmi di te, le domando mentre mi accomodo sulla poltrona. A dir la verità, questa è una domanda molto rivelatrice nonostante sia una delle meno strutturate nei colloqui. L’informazione che la candidata sceglie di condividere mi dice quali sono le sue vere intenzioni. Se replica con informazioni personali, significa che i miei affari non sono la sua priorità. Se risponde con le sue esperienze di lavoro precedenti, so che è sintonizzata sui bisogni della mia compagnia.

    "Mi sono laureata all’Università del Texas—doppia laurea in Affari Internazionali e Management. Fin dalla laurea, ho lavorato nel campo dello sviluppo dei software in posizioni di responsabilità crescente nell’arco di due anni. La mia ultima posizione era quella di manager di una piccola squadra di ingegneri informatici. Ero responsabile della supervisione di ogni aspetto di un progetto di dieci milioni di dollari con una tempistica molto stretta ed un’alta probabilità di fallimento. Sotto la mia guida, il progetto è stato completato prima della scadenza, con il risultato di un bonus per la compagnia e per la mia squadra.

    Anche se ricopro con successo il mio ruolo attuale, è ora che espanda i miei orizzonti, apprendendo e lavorando maggiormente sulle mie capacità ed esperienze. Il mio attuale datore di lavoro non offre quest’opportunità e quando ho visto l’annuncio, ho deciso di affrontare un colloquio per determinare se questo è il posto giusto per me.

    L’entusiasmo e la sincerità erano evidenti nel modo in cui parlava, nel tono e nell’inflessione della sua voce e dei suoi modi di fare. Ma non mostrava la disperazione che avevano così tanti candidati. Questo punto stabiliva il tono dell’intero colloquio e lei colpiva nel segno. Lei si concentrò sugli studi, sugli obiettivi raggiunti e sul perché fosse interessata a cambiare lavoro senza dare per scontato che questo lavoro fosse perfetto per lei. Mi stava facendo un colloquio tanto quanto lo stessi facendo io a lei.

    Notevole.

    Durante il resto del colloquio, imparo così tanto di Sophia e di ciò che la fa scattare, che le piace e anche il suo senso dell’umorismo. Persino durante un colloquio formale per una posizione molto importante, è riuscita ad esprimere il suo umorismo in modo professionale e geniale. Non riesco a ricordare l’ultima volta in cui ho riso davvero o mi sia divertito durante un colloquio formale. La mia mente riflette sugli incarichi quotidiani ed immagina come potrebbero cambiare le situazioni aggiungendo lei all’insieme. L’unico svantaggio che sono in grado di determinare è che starle così vicino per periodi di tempo prolungati sarà un inferno per la mia libidine.

    "Come sa, chi ricopre questa posizione lavora direttamente insieme a me. Se venisse selezionata, sarebbe il mio punto di riferimento—il che include prendere decisioni sugli affari quando io non ci sono, agire per mio conto e prendersi la responsabilità delle interazioni più importanti. Mi aspetto che ogni incarico venga svolto secondo le mie precise istruzioni e mi aspetto che prenda le decisioni che io prenderei. Questo richiede che passi una straordinaria quantità di tempo insieme a me, per imparare i miei metodi, la mia visione e gli obiettivi a lungo termine della compagnia. Devo potermi fidare implicitamente. Prevede problemi al riguardo?" le domando, sostenendo il suo sguardo con bruciante intensità e senza darle la possibilità di interrompere il contatto visivo.

    No, non ho problemi con nessuno di questi doveri. Voglio fare il meglio che posso per la compagnia, per lei e per me. Sarei onorata di passare del tempo con lei, per imparare da lei e per perfezionare le mie capacità. So che avrei molto da imparare sotto la sua guida, conclude e sono felice che la mia scrivania nasconda la metà inferiore del mio corpo alla sua vista.

    Se venisse selezionata, quando potrebbe iniziare?

    Dopo un preavviso di due settimane. Non me ne andrei senza dar loro il tempo di sostituirmi, anche se in modo temporaneo.

    La guardo per un attimo, osservandola mentre attende una mia replica alla sua ultima affermazione. La verità è che non riesco a controllare i miei pensieri su ore piccole, albe e viaggi fuori città con la splendida meraviglia che mi è seduta di fronte. Nessuno dei miei pensieri verrebbe considerato salutare e non posso fare a meno di avere la sensazione che, alla fine, la condurrò in tentazione. Mi vedo come il serpente che la tenta con il frutto della conoscenza—conoscenza di una vita di cui lei non ha idea. Questa vita potrebbe tranquillamente essere la sua disfatta, distruggendo la sua natura delicata e facendo a pezzi la sua innocenza.


    L’intensa attrazione è troppo per me per resistere, persino con il mio enorme arsenale di tecniche di autocontrollo. Il diavolo sulla mia spalla mi sussurra, suggerendomi di insegnare tutto ciò che vuole imparare. Mi dice di lasciarla guidare e mi rassicura che Sophia mi dirà quando sarà troppo per lei. Mi mente frequentemente e, di solito, riesco ad ignorarlo, ma devo ammettere che stavolta non voglio ignorarlo. Voglio prenderlo in parola e trascinarla nel mio mondo.

    Offrendole il mio sorriso migliore, quello che funziona sempre con le donne, la vedo arrossire di nuovo. So che le piace ciò che vede e questo sprona i miei piani per lei. Sono felice di sentirlo, Sophia. È assunta. Ci vediamo tra due settimane alle nove di lunedì mattina. Dana le farà avere tutti i documenti e poi inizieremo la sua formazione, spiego e nella mia testa concludo la frase, in più di un modo.

    Sophia si alza, mi stringe la mano e dice, Grazie mille, Mr. Powers. Non vedo l’ora di lavorare con lei ed imparare tutto ciò che vorrà insegnarmi.

    Un punto per Mr. Powers.

    Capitolo Due

    Due settimane dopo, arrivo in ufficio molto presto. Ho lavorato senza sosta ad un importante contratto di fornitura software. Ci sono persone sotto di me che si occupano normalmente della negoziazione contrattuale, ma questo è speciale. Si tratta di un contratto con un impianto specifico in cui opera il governo, ma questa particolare struttura ha monopolizzato il mercato nella loro nicchia. La natura sensibile dei loro affari impone che solo i livelli dirigenziali più alti possano avere accesso alle informazioni confidenziali. Sto rimuginando su alcuni aspetti del contratto quando i soliti tre colpi alla porta di Dana interrompono i miei pensieri.

    Buongiorno, Mr. Powers. Ecco il suo caffè, il giornale e l’agenda di oggi. C’è altro che posso fare per lei? domanda allegramente Dana.

    No. Grazie, Dana, rispondo e riprendo il contratto con una mano, mentre nell’altra stringo il caffè bollente.

    Miss Vasco dovrebbe arrivare alle nove di stamattina. Dopo averla fatta sistemare, vuole che la mandi da lei? domanda Dana, in maniera troppo disinvolta persino per lei.

    Inarco un sopracciglio e le rivolgo uno sguardo che esprime il sospetto alla sua domanda. Sì, Dana, mandala da me quando avrai finito con lei.

    Dana sorride e mi lascia finire il mio lavoro. Dopo qualche altra tazza di caffè, penso di avere finalmente il contratto che voglio, rendendo la mia compagnia l’unico fornitore di aggiornamenti software in tutto il loro stabilimento top-secret. Dal momento che si tratta di uno stabilimento di proprietà e di competenza del governo, il contratto deve essere approvato da talmente tanti livelli di burocrazia da sfiorare il ridicolo, ma, alla fine, sarà molto più che redditizio. Inoltre, darà alla mia compagnia la possibilità di acquisire altri contratti governativi e, in pratica, di monopolizzare questo tipo di mercato.

    Sulla porta, Dana mi informa che Miss Vasco oggi ci ha omaggiato della sua presenza. Avanti, dico dalla scrivania.

    Sophia entra e chiude la porta alle sue spalle. Indossa una gonna dritta, camicia avvolgente e tacchi. Ha i capelli sciolti, fluenti sulle spalle e che splendono alla luce. Venendo dritta verso la mia scrivania, sembra più che pronta e desiderosa di iniziare le sue lezioni. Molto appropriato, penso.

    Buongiorno, Mr. Powers. Come sta oggi?

    Buongiorno, Miss Vasco. Mi chiami Dominic, dico sorridendo, oggi sto benissimo. E lei?

    È piena di energia, ma non mi sembra energia nervosa. Sembra davvero felice di essere qui e pronta a partire in questo nuovo ruolo. Rifletto brevemente su quanto sia stato fortuito il nostro incontro inaspettato, proprio quando ero pronto a gettare la spugna nella ricerca di un’assistente adatta.

    Sto benissimo oggi, esclamò lei. Sono così felice di lavorare con lei ed imparare dal migliore tra i migliori. La sua voce è intrisa di onestà, senza alcuna traccia di piaggeria. Sento un fiotto di umiltà che mi travolge, ma lo tengo a bada. C’è un motivo se ho raggiunto questa posizione ben prima dei miei ventinove anni e reagire con emozioni ridicole non fa parte di questo motivo.

    Molto bene. Cominciamo allora, dico mentre metto via l’accordo confidenziale. Cominceremo con una visita dell’edificio. Quando avremo finito, si sarà fatta l’ora della riunione del personale dirigente e potrò presentarla alla squadra.

    Sophia annuisce e mi segue fuori dall’ufficio. La DPS occupa gli ultimi cinque piani di questo edificio. Abbiamo la vista migliore della città, spiego con orgoglio. Il distretto di Dallas Arts è uno dei più ambiti della città per gli affari. L’ultimo piano è, ovviamente, dove si trovano gli uffici di tutti i dirigenti di alto livello. I quattro piani sotto di noi sono per gli ingegneri informatici, divisi per funzione e specializzazione. Continuiamo a camminare tra i lussuosi uffici e le indico tutti i dettagli che le servirà sapere.

    Questi uffici sono così moderni, mentre il suo è più classico. È intenzionale? domanda mentre camminiamo fianco a fianco lungo il corridoio.

    "Sì, è così. Mi piace la cara vecchia scrivania di quercia, il mobile bar e l’aspetto netto e frizzante che mostra il mio lato professionale. Ma visto che i programmatori non incontrano direttamente i clienti e passano la maggior parte del tempo alla

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