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Il patrimonio del milionario: L'Assistente del Capo, #13
Il patrimonio del milionario: L'Assistente del Capo, #13
Il patrimonio del milionario: L'Assistente del Capo, #13
E-book210 pagine1 ora

Il patrimonio del milionario: L'Assistente del Capo, #13

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Info su questo ebook

La Reid Enterprises va alla grande e Jamie ed Alex attraversano un periodo molto felice. Nonostante qualche, inevitabile, difficoltà, infatti, la famiglia è la cosa che conta di più per loro.
Quando Erica entra in travaglio prematuramente, Jamie si trova a rivivere l'incubo del suo parto complicato. Le somiglianze con la cognata, però, terminano qui perché Jamie ama i suoi figli e considera il fatto di averli messi al mondo un vero miracolo.
Erica, invece, non si sente allo stesso modo e, qualche giorno dopo aver partorito, scompare nel nulla. Contemporaneamente Christine smette di rispondere alle chiamate di Jamie.
Una coincidenza?
Jamie pensa che la situazione non possa peggiorare ulteriormente, ma viene smentita dal rapimento di Markie. All'improvviso, la sua famiglia è di nuovo in pericolo e rischia di essere distrutta irreparabilmente. Di chi è la colpa? Com'è potuto succedere?
Dove sono Erica e Christine?
Jamie ed Alex non vogliono risposte, vogliono soltanto che il figlio torni a casa sano e salvo.
Forse, però, quelle domande sono più importanti di quanto pensino.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita23 set 2020
ISBN9781071567111
Il patrimonio del milionario: L'Assistente del Capo, #13
Autore

Lexy Timms

"Love should be something that lasts forever, not is lost forever."  Visit USA TODAY BESTSELLING AUTHOR, LEXY TIMMS https://www.facebook.com/SavingForever *Please feel free to connect with me and share your comments. I love connecting with my readers.* Sign up for news and updates and freebies - I like spoiling my readers! http://eepurl.com/9i0vD website: www.lexytimms.com Dealing in Antique Jewelry and hanging out with her awesome hubby and three kids, Lexy Timms loves writing in her free time.  MANAGING THE BOSSES is a bestselling 10-part series dipping into the lives of Alex Reid and Jamie Connors. Can a secretary really fall for her billionaire boss?

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    Anteprima del libro

    Il patrimonio del milionario - Lexy Timms

    Capitolo 1

    Tempismo perfetto, disse Jamie, rispondendo alla chiamata di Christine. Ho appena messo giù Markie per il pisolino. La casa era silenziosa e Jamie voleva approfittarne per prendersi un momento di pausa e di riposo. Era il fine settimana, ma per lei non significava che avrebbe avuto meno da fare.

    Bene, le rispose Christine. Ne approfitto, allora. Il lavoro mi sta facendo impazzire, oggi.

    Perché? Che succede?

    Christine sospirò. Niente di nuovo. Non credo, almeno. Siamo abituati alle tensioni, qui. È proprio questo ad infastidirmi.

    Le tensioni tra Mark e Erica? Le chiese Jamie.

    Sì, sempre loro. Non hanno dei veri e propri litigi, ma la tensione c’è e ci coinvolge tutti.

    Jamie sorrise. Capiva la frustrazione della sorella anche se tendeva ad esagerare, a volte. La situazione tra Mark ed Erica non era idilliaca. Erica aspettava un bambino, ma la gravidanza non li aveva avvicinati.

    Anzi, non avevano mai avuto tanti problemi come in quel periodo.

    Speravo che le cose fossero migliorate, dopo il ritorno di Erica, disse Jamie.

    Erica e Mark avevano avuto un orribile litigio e lei se n’era andata. Era successo in casa di Jamie, durante una cena, quindi erano stati coinvolti anche lei ed Alex. Erica, poi, era tornata da Mark, ma evidentemente questo non era bastato a risolvere i problemi.

    Non credo che possano migliorare, sinceramente, commentò Christine. Scoprire che tua moglie incinta non vuole figli non dev’essere facile.

    Lo capisco, disse Jamie. Ma vale la pena combattere per il loro matrimonio, no?

    In effetti ne ho parlato qualche giorno fa con Erica, le raccontò. Lei ed Erica erano molto amiche, ultimamente lo erano diventate ancora di più. Le dispiace che le sue parole l’abbiano ferito.

    Certo, commentò Jamie.

    Ma pensa quello che ha detto, continuò Christine. Non è sicura di volere dei figli.

    Jamie si accigliò, sedendosi sulla poltrona di vimini in veranda. La primavera era nel pieno e l’estate sarebbe arrivata presto. Jamie era felice che, finalmente, il freddo fosse passato. Tenere i bambini al caldo, o occupati, nelle lunghe giornate in casa, non era stato facile.

    Alex la raggiunse insieme ai gemelli. I bambini erano sporchi di cioccolata ed il marito le sorrise soddisfatto. Erano appena rincasati, dopo che lui li aveva portati al parco mentre Jamie si occupava di Markie.

    Jamie gli sorrise, scuotendo la testa per lo stato in cui erano i bambini. Non che le importasse. Il marito era bravissimo con loro, sempre presente.

    Non riesco a capire, riprese a parlare al telefono con la sorella. Non vuole provarci, almeno, prima di dirlo?

    Sembrerebbe di no, le rispose Christine. Perché dovrebbe? Non si dovrebbe cambiare idea soltanto per assecondare qualcun altro.

    Non era quello che intendevo, le spiegò Jamie. Christine stava esasperando un po’ i termini della questione.

    Jamie non riusciva a capire come Erica, che aspettava già un bambino, non volesse più avere dei figli.

    So che tu sei molto remissiva con tuo marito, ma Erica la pensa diversamente, le disse Christine.

    Jamie sospirò. Non era affatto ciò che intendeva e non avrebbe comunque giustificato l’offesa gratuita della sorella, ma decise di lasciar correre.

    Penso che possano risolvere, tutto qui, le spiegò. Spero che ci riescano. Possono salvare il loro rapporto, se lo vogliono entrambi e si impegnano per farlo. Non deve finire per forza. Quando il bambino sarà nato, Erica se ne innamorerà perdutamente. Non potrà farne a meno.

    Christine grugnì. Ti hanno mai detto che questo tuo ottimismo è un po’ fastidioso, a volte?

    Non di recente, ribatté nervosamente. Non pensavo fosse un difetto.

    Se non funzionasse? Le chiese la sorella.

    Sarebbe una tragedia. Sono una bellissima coppia e non c’è niente di irreparabile nella loro situazione.

    Non è detto che basti, insistette Christine e Jamie restò a bocca aperta, sorpresa che la sorella potesse anche soltanto pensarlo. Christine stava con Paul. Come poteva pensare che non valesse la pena combattere per la persona giusta?

    Io penso di sì, le fece notare Jamie. Non ci si sposa e si fanno dei figli per poi rendersi conto di non volerne.

    Stai dicendo che Erica non ha il diritto di cambiare idea? Le chiese.

    In questa situazione? Sono sorpresa che l’abbia fatto. Mark è il marito, il suo cavaliere senza macchia e senza paura. Era felice con lui. È cambiato tutto all’improvviso, da quando è rimasta incinta, e non riesco a capire perché.

    Beh, non tutte si scoprono madri perfette, Jamie.

    Che vorresti dire?

    Christine esitò per un attimo. Siamo tutti diversi e vogliamo cose diverse.

    È vero, concordò Jamie. Ma nessuno ha puntato una pistola alla testa di Erica per costringerla a sposare Mark. Sono felici, insieme. Lo erano, almeno.

    Le cose cambiano, le fece notare Christine.

    Jamie non riusciva a credere alle parole della sorella. Era una reazione molto strana per la nuova Christine, ma non per la vecchia. Che stava succedendo?

    Alex le passò accanto, catturando la sua attenzione. Sembrava preoccupato. Le mostrò i pollici, accigliato, in una domanda silenziosa.

    Va tutto bene?

    Jamie si strinse nelle spalle. Non riusciva a capire perché la sorella si comportasse in quel modo e stentava a credere alle parole che le erano uscite dalla bocca. Per Jamie, ci si sposava dopo aver trovato l’anima gemella alla quale legarsi per tutta la vita e con la quale vivere felici e contenti. Non era una cosa che smetteva di esistere da un momento all’altro.

    Il matrimonio non era passeggero, ancor meno lo era mettere al mondo dei figli.

    Non capisco, disse a Christine. Una brezza fresca le accarezzò il viso e lei sospirò nel vento. Quando sei diventata così cinica sui rapporti?

    Non è cinismo, si difese lei. Sto dicendo soltanto che non vediamo tutti la vita allo stesso modo. Non tutti hanno un lieto fine da favola.

    La conversazione diventava sempre più strana. Jamie non riusciva a capire perché la sorella fosse tanto negativa sul rapporto tra Mark ed Erica. Lei ed Erica erano amiche, certo, quindi era normale che ne prendesse le parti, ma non che si fossilizzasse sugli aspetti negativi di quella situazione.

    Sembra che non ti auguri un futuro migliore per Erica, Jamie puntualizzò.

    Che ne sai? Le chiese Christine.

    Come so cosa?

    Come fai a sapere quale sia il futuro migliore per lei? Se fosse diverso da quello che pensi tu?

    Ti senti? Le chiese. Non puoi pensare che Erica abbia ragione, che i suoi dubbi sul voler diventare madre non abbiano delle ripercussioni sul rapporto che ha con Mark.

    Quello che penso, le rispose con tono asciutto, è che siamo tutti diversi e tu non puoi pretendere che Erica viva la sua vita secondo le tue regole.

    Wow.

    Che ti prende? Le chiese Jamie. Christine era intrattabile ultimamente e a lei non piaceva affatto ciò che vedeva e sentiva.

    Niente, le rispose nervosamente. Non c’è niente che non vada, se non le solite questioni tra Erica e Mark che mi complicano il lavoro. So che è incinta, emotiva e piena di ormoni, ma la situazione si ripercuote su tutti noi.

    Sei sicura che non ci sia altro? Insistette.

    Perché dovrei mentirti?

    Jamie pensò a diversi motivi per cui l’avrebbe fatto. Non avevano mai avuto un rapporto idilliaco, anche se ci stavano lavorando da tempo. Inoltre, ultimamente, Christine sembrava aver ripreso le vecchie, cattive, abitudini. Non tanto da farne una vera e propria questione, ma comunque abbastanza da preoccuparla. Jamie non si fidava di lei come avrebbe dovuto fidarsi di una sorella.

    Devo andare, disse Christine. Vado a vedere come sta Erica. Stava di nuovo male.

    No, esclamò Jamie. Erica stava male molto spesso, ultimamente. La gravidanza aveva degli effetti importanti sul sistema immunitario quindi Jamie sapeva che poteva succedere di ammalarsi con maggiore frequenza. Come si sente?

    Starà bene, come sempre. È testarda, le rispose Christine.

    Jamie sapeva quanto fosse importante mantenere un atteggiamento positivo, ma Erica non aveva ancora smesso di lavorare. Non c’era niente di male, se se la sentiva, ma Jamie si chiedeva se ci stesse andando piano come avrebbe dovuto fare alla trentesima settimana. Mark le aveva confidato che la gravidanza era stata più difficile di quanto lei avesse fatto intendere.

    Per questo motivo, ad un certo punto, Mark aveva assunto un altro golfista che la sostituisse mentre era in maternità. Non ne aveva parlato con la moglie, prima di farlo, e quella decisione aveva scatenato la loro crisi. Successivamente, aveva cercato di porre rimedio all’errore commesso, licenziando il nuovo assunto.

    Da quando lui ed Erica si erano riconciliati, Mark aveva riassunto il golfista ed Erica aveva continuato a lavorare.

    Jamie si augurava che la cognata si stesse prendendo cura di sé. Mark era ancora preoccupato per lei. Non aveva avuto una gravidanza complicata come quella di Jamie con i gemelli, ma doveva stare attenta lo stesso.

    Spero che non si stia stancando troppo, soprattutto se non si sente bene. Parlale tu, ricordale di andarci piano, suggerì alla sorella.

    Non spetta a me, ribatté lei. È una donna adulta, in grado di decidere se sia il caso di continuare a lavorare oppure no. So che ci sei passata, Jamie, che hai avuto dei figli, ma non è detto che Erica voglia affrontare la gravidanza come l’hai affrontata tu.

    Riagganciò prima che Jamie potesse risponderle. Quest’ultima si accigliò, fissando lo schermo. La sorella le aveva appena chiuso il telefono in faccia. Un gesto gratuito e maleducato. Che cosa le stava succedendo?

    Jamie sospirò, appoggiando la testa alla mano e ripensando alla conversazione. Era stata tesa, come minimo. La sorella aveva reagito ad ogni sua affermazione come se fosse un’accusa.

    Si sbagliava perché lei si preoccupava per Erica e voleva soltanto che si prendesse cura di sé. Jamie sapeva per esperienza personale le ansie e le sofferenze causate da una gravidanza difficile e si augurava con tutto il cuore che la cognata non dovesse mai sperimentarle. Forse Erica si sarebbe presa cura di sé, non avrebbe esagerato, ma nel profondo Jamie temeva che potesse strafare per dimostrare a Mark di essere perfettamente in grado di continuare a lavorare.

    Si alzò ed entrò. Non appena mise piede in casa, Markie si lamentò, risvegliandosi dal sonnellino. Quando lo raggiunse, lui si alzò in piedi nel lettino, tenendosi ai bordi con le manine.

    Ciao, bellissimo, lo salutò, sorridendo.

    Per tutta risposta, lui le rivolse un gran sorriso.

    Hai dormito bene?

    Lo prese e lo coccolò un po’. Le piaceva stringerlo a sé, lasciandosi inebriare dal profumo di buono e di pulito che lo contraddistingueva, e sentirlo dimenarsi quando voleva scendere. Quando lo fece, sorrise.

    Vediamo se hai qualche sorpresina per me, gli disse, adagiandolo sul fasciatoio.

    Dopo averlo cambiato, lo portò in cucina dove Alex ed i gemelli stavano facendo merenda. Lo mise nel seggiolone e gli diede un pezzetto di frutta secca, poi si appoggiò al bancone sospirando.

    Come è andata la telefonata con Christine? Le chiese Alex.

    Era comico, seduto al tavolino con i gemelli, il suo corpo imponente strizzato nella sediolina da bambino.

    Non lo so, gli rispose.

    Lui si accigliò, aspettando che continuasse.

    Non so che cosa le stia succedendo, ultimamente, ma non è in sé. O forse... Sospirò di nuovo. Forse è più in sé che mai.

    Che ha fatto? Le chiese ancora.

    Niente in particolare. Dice cose che ricordano pericolosamente quella che era una volta. Non voglio essere dura ed accusarla di essere tornata la persona di prima, ma, a volte, mi dà questa sensazione.

    Alex allungò una mano per afferrare il bicchiere di Benton prima che si rovesciasse. Forse è sotto pressione al lavoro. Non dev’essere facile, con i problemi che stanno avendo Mark e Erica, anche se tra di loro sembra andare meglio.

    Non è proprio così, aggiunse Jamie. Ho paura che Erica si stia stancando troppo e che non stia provando a risolvere i problemi con Mark.

    Alex annuì, anche lui era preoccupato per la loro relazione. Era in pensiero per il fratello, già provato per la fine del primo matrimonio. La crisi tra Mark ed Erica era talmente seria che aveva tutte le ragioni per essere preoccupato.

    Mark ha paura che non si risolva.

    Quello che mi preoccupa è che Christine pensi che non sarebbe un male se non si risolvesse.

    Te l’ha detto lei? Le chiese, visibilmente sorpreso.

    Jamie scosse la testa e controllò Markie.

    Non esplicitamente, ma ha interpretato la speranza che le cose si risolvano come un tentativo di imporre la mia volontà.

    Lui restò in silenzio per un momento, prima di dire, Sembra un atteggiamento che avrebbe avuto la vecchia Christine.

    Jamie annuì. Per questo sono preoccupata.

    Benton urtò di nuovo il bicchiere, ma Alex stavolta non se ne accorse, concentrato com’era su Jamie, e non riuscì a salvarlo prima che cadesse. Era un normale bicchiere di plastica quindi il contenuto, succo di frutta, si riversò su tutto il tavolo, raggiungendo il piatto di Lilli che urlò.

    Cavolo! Esclamò Alex mentre Jamie sorrideva per il tentativo di non dire parolacce davanti ai bambini. Andò al lavandino e bagnò uno strofinaccio, scuotendo la testa e continuando a pensare a Christine. Doveva parlarle di nuovo e scoprire che cosa stesse succedendo davvero.

    Capitolo 2

    Alex parcheggiò nel vialetto e, dopo aver preso la valigetta ed il telefono, uscì dall’auto. Chiuse la macchina e raggiunse

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