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Nella vecchiaia daranno ancora frutti - Sal 12,15: L’anziano nella Bibbia. Per dare valore a questa età della vita
Nella vecchiaia daranno ancora frutti - Sal 12,15: L’anziano nella Bibbia. Per dare valore a questa età della vita
Nella vecchiaia daranno ancora frutti - Sal 12,15: L’anziano nella Bibbia. Per dare valore a questa età della vita
E-book172 pagine2 ore

Nella vecchiaia daranno ancora frutti - Sal 12,15: L’anziano nella Bibbia. Per dare valore a questa età della vita

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Info su questo ebook

Papa Francesco ha particolarmente a cuore gli anziani e diverse volte è intervenuto per sostenerli e per ridare valore a questa età della vita. La pubblicazione vuole contribuire con una rassegna di persone anziane, tratte dalla Bibbia, a presentare gli anziani come una benedizione per la comunità civile ed ecclesiale.
Si vuole anche aiutare a vivere bene la vecchiaia indicando le infinite possibilità ed i servizi che l’anziano può vivere attivamente. Infine si auspica che la nostra società e la Chiesa tengano maggiormente in considera-zione gli anziani, perché sono un prezioso pa-trimonio, come afferma papa Francesco, che non si può disperdere.
LinguaItaliano
Data di uscita15 gen 2021
ISBN9788865127704
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    Anteprima del libro

    Nella vecchiaia daranno ancora frutti - Sal 12,15 - Marco Mani

    Marco Mani

    Nella vecchiaia daranno ancora frutti

    © 2020, Marcianum Press, Venezia

    Marcianum Press

    Edizioni Studium S.r.l.

    Dorsoduro 1 – 30123 Venezia

    Tel. 041 27.43.914 – Fax 041 27.43.971

    marcianumpress@edizionistudium.it

    www.marcianumpress.it

    In copertina: Gian Domenico Cignaroli, Presentazione di Gesù al Tempio, Chiesa parrocchiale di Castel d’Ario, Mantova.

    Impaginazione e grafica: Massimiliano Vio

    ISBN: 978-88-6512-770-4

    ISBN: 9788865127704

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Presentazione

    Introduzione

    Capitolo I Alcune prime riflessioni sull’anziano nella Bibbia

    Il significato di Anziano nel Primo e nel Nuovo Testamento

    La durata della vita

    I compiti degli anziani nelle comunità ebraica e cristiana

    Capitolo II Anziani protagonisti in alcune narrazioni del Primo e del Nuovo Testamento

    Anziani in risalto nel Primo Testamento

    Abramo e Sara: Dio opera anche nella fragilità delle persone (Gen 18, 1-15)

    Isacco vecchio è strumento della benedizione di Dio (Gen 27, 1-9)

    Mosè anziano esalta le opere di Dio (Dt 29-31)

    Giosuè: l’anziano che aiuta le giovani generazioni (Gs 13, 1-8; 23, 1-16)

    L’anziano di Gàbaa che ospita il Levita di passaggio (Gdc 19, 15-28)

    Noemi la suocera di Rut, donna che si fida di Dio ed ama le persone (Rt 1, 6-22)

    Samuele uomo e giudice onesto, guidato da Dio ed intercessore del suo popolo (1Sam 12, 1-25)

    Il Re Davide ringrazia Dio per le opere realizzate ed affida il regno a Salomone (1 Cr 23, 1-5.27-32; 28, 1-3; 29, 1-13)

    Barzillài il Galaadita, saggio e realistico amico di Davide (2Sam 17, 27-29; 19, 32-40)

    Salomone il re sapiente, ma decaduto (1Re 11,4)

    Simone Maccabeo, la forza della tradizione e la debolezza delle scelte affrettate (1Mac 16, 1-21)

    Anziani significativi nel Nuovo Testamento

    Zaccaria sacerdote del Dio vivente ed Elisabetta sua sposa (Lc 1, 5-25; 1, 39-56)

    Simeone ed Anna due profeti guidati dallo Spirito nel cuore della salvezza (Lc 2, 22-38)

    La fede e l’umanità di Paolo (Fm 1, 1-17)

    Discorso di addio di Paolo agli anziani di Efeso a Mileto (At 20, 17-38 )

    Pietro presbitero ai fratelli presbiteri (1Pt 5, 1-11)

    Maria la madre di Gesù e della Chiesa (Gv 2, 1-12; Gv 19, 25-27; At 1, 12-14)

    Capitolo III Elementi di sintesi

    Caratteristiche fondamentali dell’anziano

    Essere uomini e donne

    Dimensione spirituale dell’anziano

    Le opportunità dell’età anziana

    La spiritualità degli anziani

    I presbiteri anziani

    La vita dei presbiteri anziani

    Il ministero dei presbiteri anziani

    La spiritualità dei presbiteri anziani

    La donna anziana nella Chiesa

    Conclusione

    La vecchiaia come dono da vivere in umiltà

    La vecchiaia come età bella

    Salmo 71

    Fonti ecclesiali

    Bibliografia

    Sitografia

    IL CALAMO – CATECHESI

    Marco Mani

    Nella vecchiaia daranno ancora frutti

    Sal 12,15

    L’anziano nella Bibbia

    Per dare valore a questa età della vita

    Presentazione del card. Gualtiero Bassetti

    Ai miei genitori Lino e Fernanda

    e a mia sorella Cristina col marito Abramo

    Presentazione

    Presento volentieri il volume di don Marco Mani, della diocesi di Mantova. Da anni ci conosciamo, fin da quando era padre spirituale nel Seminario e io ero visitatore nei Seminari. Ho sempre conservato un bel ricordo di quell’incontro col vescovo Caporello.

    Nella pubblicazione realizzata, don Marco tocca un tema molto importante oggi: L’anziano. Gli anziani sono spesso un problema nella nostra società e la pandemia causata dal Covid-19 ha amplificato notevolmente tale aspetto. Essi vengono spesso messi da parte, isolati, scartati.

    Come ricorda il Santo Padre, noi non possiamo lasciare che la cultura dello scarto domini le nostre scelte ecclesiali e sociali. Infatti gli anziani sono spesso vittime di questa logica e l’abbiamo visto durante la crisi che ha colpito le nostre strutture sanitarie durante l’emergenza coronavirus. Quanti anziani sono morti da soli senza il conforto dei parenti! Per fortuna qualche benemerito operatore sanitario si è ingegnato con fantasia per ridurre le distanze e tramite i cellulari ha messo in contatto gli anziani con i loro familiari. Queste persone hanno vissuto la carità in modo concreto e creativo e sono stati un bell’esempio di solidarietà per tutti.

    La riflessione presentata nel libro, attraverso l’accostamento a persone anziane nel Primo Testamento e nel Nuovo, proietta luce e speranza su questa età della vita che nella Bibbia è molto importante ed è di grande valore. Gli anziani erano le guide della comunità, erano coloro che giudicavano tra il bene ed il male, erano i consiglieri del re e di coloro che governavano il popolo. L’autore propone prospettive interessanti che dovrebbero arrivare a progetti concreti a favore degli anziani sia nella Chiesa come nella società nel suo insieme. Papa Francesco con forza ribadisce che la longevità è una benedizione e con questo spirito siamo tutti chiamati a guardare e a valorizzare gli anziani. Ricordiamo la parola di Gesù che disse: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me ( Mt 25,40). I piccoli non sono soltanto i bimbi ma tutti coloro che vivono in situazione di fragilità e di dipendenza dagli altri. Anche gli anziani rientrano in questa categoria.

    Il mio pensiero va ai nostri ragazzi e ricordo a Cracovia la consegna del Papa affidata loro all’ultimo giorno della giornata mondiale della gioventù. Papa Francesco parlando a braccio al popolo festante dei volontari dava un compito, che idealmente condivido con voi: diceva Per essere speranza nel futuro bisogna parlare con gli anziani e con i nonni. Bisogna condividere la loro memoria per essere speranza.

    Noi come Chiesa dovremmo iniziare a considerare maggiormente gli anziani, valorizzando la loro esperienza, le loro specializzazioni e la loro saggezza. Essi sono le nostre radici come ci ricorda ancora il Santo Padre e senza radici la pianta non può crescere. La comunità cristiana deve camminare insieme a loro e andare oltre la cultura dominante che tende a metterli da parte. Per fare ciò è necessario un supplemento di umanità che non sempre noi cristiani abbiamo. La fede degli anziani è molto forte e viva e noi tutti abbiamo molto da imparare da loro. Ricordiamolo sempre!

    L’obiettivo che si propone l’autore del libro mi piace molto: aiutare gli anziani a vivere meglio la vecchiaia, perché è un dono di Dio. Vivendo positivamente questa età della vita non solo si iuta se stessi, ma si dà anche un notevole contributo agli altri, alla Chiesa e alla società nel suo insieme. La Chiesa in Italia è chiamata a fare questo salto di qualità nei confronti degli anziani. Se si realizzerà la scelta di valorizzare gli anziani sicuramente migliorerà la vita delle famiglie, della Chiesa, delle parrocchie, delle Congregazioni maschili e femminili e di tutta la società.

    Il presente volume possa essere utile a tutti noi nel nostro cammino di fede e di vita comunitaria.

    GUALTIERO CARD. BASSETTI

    Arcivescovo di Perugia - Città delle Pieve

    e Presidente della CEI

    Introduzione

    La vicenda della pandemia di coronavirus, che ha colpito ormai tutto il mondo, ha messo in difficoltà particolarmente gli anziani. Papa Francesco che li ha continuamente presenti, il 15 aprile ha pregato per loro nella celebrazione della santa Messa in Santa Marta: " Preghiamo oggi per gli anziani, specialmente per coloro che sono isolati o nelle case di riposo. Loro hanno paura, paura di morire da soli. Sentono questa pandemia come una cosa aggressiva per loro. Loro sono le nostre radici, la nostra storia. Loro ci hanno dato la fede, la tradizione, il senso di appartenenza a una patria. Preghiamo per loro perché il Signore sia loro vicino in questo momento " [1] . Anche nell’omelia tenuta nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia a Roma il 19 aprile, Francesco ritorna sul tema degli esclusi e degli scartati: " In questa festa della Divina Misericordia l’annuncio più bello giunge attraverso il discepolo arrivato più tardi. Mancava solo lui, Tommaso. Ma il Signore lo ha atteso. La misericordia non abbandona chi rimane indietro. Ora, mentre pensiamo a una lenta e faticosa ripresa dalla pandemia, s’insinua proprio questo pericolo: dimenticare chi è rimasto indietro. Il rischio è che ci colpisca un virus ancora peggiore, quello dell’egoismo indifferente. Si trasmette a partire dall’idea che la vita migliora se va meglio a me, che tutto andrà bene se andrà bene per me. Si parte da qui e si arriva a selezionare le persone, a scartare i poveri, a immolare chi sta indietro sull’altare del progresso. Questa pandemia ci ricorda però che non ci sono differenze e confini tra chi soffre. Siamo tutti fragili, tutti uguali, tutti preziosi. Quel che sta accadendo ci scuota dentro: è tempo di rimuovere le disuguaglianze, di risanare l’ingiustizia che mina alla radice la salute dell’intera umanità! Impariamo dalla comunità cristiana delle origini, descritta nel libro degli Atti degli Apostoli. Aveva ricevuto misericordia e viveva con misericordia: «Tutti i credenti avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno» (At 2,44-45). Non è ideologia, è cristianesimo" [2] .

    Gli anziani in questo periodo sono oggetto di attenzione nella nostra società. Essi da un lato sono fragili e spesso malati, quindi esposti a qualsiasi contagio; dall’altro si cerca di proteggerli mettendoli il più possibile in isolamento evitando ogni contatto sociale. La campana di vetro che si crea attorno a loro provoca maggiore solitudine che pesa sugli anziani. Al di là della situazione attuale moltissimi vivono in una situazione di incertezza. Incertezza di carattere economico e affettivo: spesso abbandonati in una RSA; sanitaria, perché non c’è la certezza che siano curati adeguatamente in caso di malattia. Viviamo tutti in una società dominata da un clima diffuso di edonismo, di efficientismo e di produttività, per cui non c’è spazio per l’anziano. Questa tappa della vita è considerata da molti inutile ed è soltanto tempo di sofferenza. In questi giorni di pandemia gli anziani, più esposti alle conseguenze peggiori del covid 19, possono essere vittima anche di scelte discriminatorie. Papa Francesco parla spesso della vecchiaia ed è intervenuto al Congresso Internazionale La ricchezza degli anni (31 gennaio 2020) ed ha detto: " Nel 21° secolo, la vecchiaia è divenuta uno dei tratti distintivi dell’umanità. Nel giro di pochi decenni, la piramide demografica – che un tempo poggiava su un gran numero di bambini e giovani e aveva al suo vertice pochi anziani – si è invertita. Se un tempo gli anziani avrebbero potuto popolare un piccolo stato, oggi potrebbero popolare un intero continente." [3] . Se da un lato aumentano sempre di più gli anziani, dall’altro sembra che per loro non ci sia posto nella nostra società. Il papa, nello stesso discorso citato prima, dice anche: " Nella Bibbia la longevità è una benedizione. Essa ci mette a confronto con la nostra fragilità, con la dipendenza reciproca, con i nostri legami familiari e comunitari e soprattutto con la nostra figliolanza divina. Concedendo la vecchiaia, Dio Padre dona tempo per approfondire la conoscenza di Lui, l’intimità con Lui, per entrare sempre più nel suo cuore e abbandonarsi a Lui. È il tempo per prepararsi a consegnare nelle sue mani il nostro spirito, definitivamente, con fiducia di figli. Ma è anche un tempo di rinnovata fecondità. «Nella vecchiaia daranno ancora frutti», dice il salmista (Sal 91,15). Il disegno di salvezza di Dio, infatti, si attua anche nella povertà dei corpi deboli, sterili e impotenti. Dal grembo sterile di Sara e dal corpo centenario di Abramo è nato il Popolo eletto (cfr. Rm 4,18-20). Da Elisabetta e dal vecchio Zaccaria è nato Giovanni il Battista. L’anziano, anche quando è debole, può farsi strumento della storia della salvezza".

    Con questo spirito è stato elaborato il lavoro seguente, consapevoli che l’anziano è una benedizione e può contribuire ancora al bene della comunità. Se leggiamo la Bibbia, infatti, ci

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