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Compro casa su Saturno
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E-book120 pagine1 ora

Compro casa su Saturno

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Info su questo ebook

One-Shot le chiama mia figlia, scrittrice sedicenne di storie brevi anch'essa ma... per mia gioia nettamente più brava di me. Beh... questo è il quarto libretto di raccolta di storie brevi con un quinto in fase finale correzione, ma nonostante ciò... ancora rimango legato a temi che mi hanno rigato la "carrozzeria", per chi sa cosa significa...

Si dice, a crederci, che la penna ferisca più della spada... a crederci appunto, ma velatamente quanto scritto, in queste ulteriori storie, è forse maggiormente più degli altri una voglia di vendetta, uno sfogo di rabbia alimentata dalla falsità di persone che ho avuto accanto... per vari motivi.

Difficile discostarsi dal proprio Io, un Io che esce più veritiero dalla penna.
LinguaItaliano
Data di uscita10 ott 2018
ISBN9788827849507
Compro casa su Saturno

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    Anteprima del libro

    Compro casa su Saturno - Daniele Clocchiatti

    Indice

    Prologo

    Poli

    Ignoriamo cose già conosciute, volutamente e… non fa bene

    Trattala male…cantava

    Nel pacco… un filo da sessanta euro

    Weather

    Fuori, alla deriva in un pensiero

    Un sogno che dura l’attimo di un’alba

    Un break. Come spezzare un cracker

    Il gancio legato ai capelli

    Un coro di voci stonate verso un sole al tramonto

    Uomini ombra

    Cento strati di smalto

    Il Dittatore

    Onde d’urto

    Uno schifo di film

    Caos

    Il ringhio nel buio

    Risiko

    Frullato dolce amaro

    Aria dolciastra

    Morire davanti ad uno specchio lavandosi i denti

    Un bacio dolce alla Nutella

    Conoscerti, l’averti perduta… qual è la vera fortuna?

    Fino all’ultimo respiro

    Fedeltà

    Le città delle croci monche

    Del

    Silenzi

    Inchiostro prezioso

    Cimitero Longobardo

    Un giorno… buono per morire

    Polvere di stelle

    Lord Byron

    A52

    Punti di vista

    Scherzi stupidi

    L’assillante sferzare del vento

    Social

    La dannazione di ogni uomo… è femmina

    Il groviglio

    Compro casa su Saturno

    Daniele Clocchiatti

    ISBN | 9788827849507

    Prima edizione digitale: 2018

    © Tutti i diritti riservati all’Autore

    Youcanprint Self-Publishing

    Via Roma 73 - 73039 Tricase (LE)

    info@youcanprint.it

    www.youcanprint.it

    Questo eBook non potrà formare oggetto di scambio, commercio, prestito e rivendita e non potrà essere in alcun modo diffuso senza il previo consenso scritto dell’autore.

    Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata costituisce violazione dei diritti  dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941.

    Prologo

    Rifiuta una donna… e conoscerai la parola odio. Rifiutane due… e conoscerai il significato della parola morte. Tutto questo può solo portare ad una conseguenza… pazzia. A lei, la prima, doveva esserle bruciata l’anima l’essere rifiutata. Così bella. Così giovane eppure… nonostante tutti i segnali, le parole spese al vento… rifiuto, poi…odio. Allora mi chiedo perché non alimentare questo piccolo fuoco? Perché non terminare con questa difesa ad oltranza nei suoi confronti restituendole l’odio da lei iniziato? L’odio versato su di me? Contro di me? Mi è stato detto che ho detto menzogne…a lei… ad altri... e non so neanche quando l’ho fatto... e non so neanche quando ti ho veramente parlato. Il tuo odio è stato il silenzio… l’ignorarmi pur standomi di fronte come se io non esistessi. Morto prima di morire nel momento in cui hai deciso di credere ad altri. Bene. Mi hai dato il tuo silenzio? Ti restituirò parole e… non ti piaceranno. Sarai schiava nei pensieri, nei ricordi, nei racconti segnati con un inchiostro molto più nero di altri. Lo saprai solo tu di esserne protagonista. Lo saprai solo tu camminando in mezzo alla gente la quale ignorerà il tuo falso e disperato comportamento e questo anonimato te lo porterai dentro stretto nello stomaco avvolto da una coperta fatta di ossa di scheletri poiché non li potrai riporre nell’armadio come fanno tutti no… tu te li porterai dentro, sempre con te e ti guarderai in giro mentre camminerai, mentre siederai ad un tavolino di un bar chiedendoti, mentre berrai il tuo tè, se qualcuno ti conosce… se qualcuno sa… chi sei… cosa sei. Sei Tre Gigli… fatti da un pessimo tatuatore. Tre Gigli solo… perché non basta quel momento per crescere... No

    Tutto ha un inizio così come tutto ha una fine e tu… tu mi hai fatto iniziare dalla fine.

    Fanculo? Già detto?

    D.c.l.M.

    Poli

    Era la prima volta che guardavo il suo corpo. Non eravamo mai stati vicini… non così.

    Da quando ci conoscevamo ci eravamo sfiorati solo accidentalmente, toccati, fisicamente, solo una volta e forse solo perché eravamo poli opposti di due diverse calamite che impattavano l’una contro l’altra incapaci di una di una volontà propria.

    Era il fato che con noi si divertiva.

    Sfioro la pelle della sua schiena accarezzandola con l’alito caldo che cadeva dalle mie labbra. 

    Scuoto lievemente la testa, eravamo Poli... entrambi, positivo e negativo insieme, il nostro attirarci era fuga nel medesimo istante.

    Dorme ed io segno la sua pelle scolpendole il mio nome con delicati gesti del polso. La sua carne si increspa ed io mi sento un musicista che fa l’amore con la propria viola tenendola abbracciata con tutto il proprio corpo mentre le dita scivolano leggere lungo quelle corde dalla voce grave.

    Il suo è un profumo solo quasi percettibile. È un profumo di sola carne non imbastardito da spezie industriali. Fu anche per questo che mi piacque subito... lei sapeva di se stessa, di null’altro.

    Era viva, era carne viva che arrossava velocemente e dovevo fare in fretta. Era carne che dovevo curare in fretta.

    Il suo corpo giovane stava diventando una mappa per la mia mente eccitata dalla sua visione e come un cane affamato la mia bava andava copiosa a rinfrescarne la pelle. Mi dolevano tanta era la voglia di lei che premeva ma non era ora… ora avevo un compito da incidere su di essa. Un invisibile ricordo di me a riempire i vuoti tra i suoi tre tatuaggi; tra la nuca e linguine, tra linguine e la sua caviglia, tra il suo corpo e la mia mente. Ogni parte andava riempita, ogni segno era il ricordo di un momento, di un pensiero, dell’odio buttatomi addosso e ora io… io trasformavo tutto questo plasmandolo in un unico urlo ripetuto centinaia di volte sulla sua pelle. Un urlo invisibile. Un inchiostro nascosto sotto gli strati di quella pelle fresca.

    Il sudore mi bagnava e rigava il volto in un unico continuo pianto. 

    Ecco, avevo terminato il lavoro, ora… ora l’avrei lavata, ora mi sarei preso cura di lei. Ora avrei esplorato finalmente il suo corpo con le mani facendole scivolare tra i suoi monti imbevute d’acqua, di sapone e di lussuria, la mia, per lei per poi assaggiarne il miele suo delicato che le sarebbe colato dal mio desiderio.

    Domani, per lei, sarebbe stato solo un altro giorno, un giorno fatto di amici e banchi universitari, un giorno come altri ma dove io le sarei rimasto addosso invisibilmente cucito come una seconda pelle.

    Mi avvicinai al suo orecchio; il desiderio di leccarne il lobo era ancora forte come allora tra i banchi di scuola. 

    La lampada viola le illumina il corpo ed io… io contemplo la mia arte.

    20 maggio 2016

    D.c.l.M.

    Ignoriamo cose già conosciute, volutamente e… non fa bene

    L’ennesimo temporale fuori stagioni aveva accompagnato qua, a casa mia, questa insolita amica che sempre troppo spesso veniva a trovarmi. Un figura mal vista da molti ma che io trovavo essere tra le più

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