Dormi sereno

Di Esther Hervy e Albert Spano

Un romanzo breve che prende il lettore e non lo lascia andare fino alla fine dell'ultima pagina.

La storia di un uomo di successo: abiti firmati, macchine di lusso, cene eleganti e del rovescio della medaglia della sua condizione di apparente benessere. Cronaca e illusione si mescolano e si confondono trascinando il lettore in un gorgo che toglie il respiro; un'acuta analisi dell'ansia e delle conseguenze a cui può portare quando viene sottovalutata.

• Lingua: Italiano
• Editore: Esther
• Data di uscita: 4 nov 2018
• ISBN: 9781547549214

Anteprima del libro

DORMI SERENO

Di

Albert Spano & Esther Hervy

Ispirato a fatti realmente accaduti

«Se la notte è nera, è perché nulla possa distrarci dai nostri incubi»

Bill Watterson

-1-

Due settimane fa mi hanno informato della mia promozione, e tra poche ore sarà effettiva. In quel momento, è stato come assaporare l’immortalità. Bere dal calice di Cristo. A me la forza e la potenza, e soprattutto i soldi. Voglio quel posto da quando sono entrato in azienda. È stato tutto molto veloce: in pochi mesi ho eliminato i miei avversari, cancellato i pesi morti, tolto gli ostacoli che intralciavano la mia corsa sulla strada dell’ambizione. Ormai avevo raggiunto il mio obiettivo. Da quando hanno annunciato la mia nomina l’eccitazione è alle stelle. Ho fretta di vincere. La mail iniziava con «Cari colleghi» e terminava con «gli auguriamo il più grande successo: per lui, per noi, per la nostra azienda».

Una soddisfazione senza limiti. Eppure, anche questa notte mi sono svegliato; si tratta senza dubbio dell’ebbrezza del successo. Le notti di sonno ininterrotto per me sono diventate un lontano ricordo; le nuove responsabilità si accaparrano il mio cervello. Amministratore delegato di una grande azienda: l’apice della mia carriera. Basta open space insieme alla massa. In qualità di nuovo dirigente avrò diritto a un trattamento di favore: ufficio privato all’ultimo piano con vista sulla Senna, parcheggio, stipendio ragguardevole e bonus talmente ricco da non sapere cosa farsene.

Soldi. Tanti. Come non ne ho mai guadagnati, e che poco a poco si fanno spazio tra i miei pensieri diventati incontrollabili. Non posso impedirmi di immaginare la magnifica Mercedes coupé che mi comprerò appena gli euro saranno depositati sul mio conto in banca, anche se non mi piacciono le auto e tanto meno guidare. «Il suo parcheggio...» Ecco cosa ha trattenuto la mia mente e quello che, tra le altre cose, le ha fatto perdere il controllo... non ho ancora l’auto, non ho ancora il mio nuovo posto eppure mi sento già più ricco e più forte.

Cerchi in lega, vernice metallizzata, interni in cuoio, pannello dei comandi in radica... Segno esteriore di ricchezza.  In realtà non ne ho nessuna voglia. Ma il mio cervello, inarrestabile, si strugge dal desiderio di possederla. A tal punto, vi dicevo, che le mie notti sono pressoché diventate il prolungamento dei miei giorni, una strana forza mi impedisce di trovare il riposo.

Domenica mattina. 3 e 27. Tento di placare questa attività cerebrale che sembra non voler più mettersi in stand by. Apro gli occhi e vedo il soffitto della camera: so che non si richiuderanno. Mi alzo e mi metto sul divano in salone, sperando che questo tentativo di distrazione depisti la mia mente ribelle. Accendo la TV, credendo ingenuamente al suo potere soporifero.

I telegiornali sportivi sfilano in loop. I minuti, poi le ore scorrono, so tutti i risultati a memoria, ma il sonno, lui, non si è ancora deciso a ricomparire.

«È fatta, il Paris Saint