Eclisse d'amore

Di Maria Rita Insolera

Storia d'amore e di mistero.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 18 gen 2019
• ISBN: 9788827866566

Anteprima del libro

twitter.com/youcanprintit

Eclisse... storia di un grande Amore

Questa favola racconta dell’amore impossibile fra Sole e Luna e del loro incontro d’Amore che si chiama Eclisse.

Un giorno Luna, triste e sola nel cielo, implorava una preghiera a Dio affinché le facesse incontrare il suo Sole: <>.

Ma i giorni passavano, Luna continuava la sua preghiera, tanto che un giorno Dio decise di lasciarla arrivare fino a Sole. Dio le disse che le erano concessi solo pochi istanti per stare vicino al suo amore, così Luna si mise in viaggio felice. Fu in una notte d’estate che iniziò il suo cammino verso Sole.

Passarono molti e molti anni e si levarono molte e molte albe. Luna, sempre in movimento verso Sole, sapeva che si stava avvicinando sempre di più e che si stava realizzando il suo sogno... poteva sentire dal calore di Sole che ormai le era vicino. Quando lo raggiunse, il calore era fortissimo, poteva ormai sentire il suo respiro e vedere il suo Sole più splendente che mai.

Dalla terra gli uomini guardavano il cielo e rimanevano abbagliati da tanta luce, si chiedevano come mai Sole splendesse tanto.

Quando Luna arrivò vicina, Sole la strinse a sé... la baciò con passione e le sussurrò parole tanto dolci da farla piangere di gioia. Lui asciugò le sue lacrime e la strinse più vicina e per un attimo il cielo si oscurò... tutto sulla terra divenne buio.

Per una volta Sole splendeva solo per Luna.

<>.

I minuti passavano inesorabili, Luna sapeva di dover andare via. Per un ultima volta baciò Sole e ognuno nel suo cuore pensava: Chissà quanto tempo dovrà passare prima di poter rivederci ancora. Poi dimenticarono tutto. Per un ultimo istante, in tutto l’universo, c’erano solo loro due.

Dio li guardò sorridente nel vedere tanto amore, ma il tempo passava e la terra era sempre al buio. Chiamò Luna e le disse che il tempo a sua disposizione era finito. Luna abbracciò per un ultima volta Sole, poi andò via con il cuore a pezzi portando per sempre dentro di sé il ricordo di quel sogno d’amore.

Capitolo 1

Scrivo da sempre. Fin da piccola amavo inventare storie che davano vita a personaggi della mia fantasia. Il mio carattere taciturno e solitario trovava sfogo nella scrittura e così, improvvisamente, mondi paralleli si aprivano ai miei occhi prendendo vita dalla penna che, veloce, scorreva sulla carta.

Oggi scrivo per mestiere. Sono una scrittrice affermata. Mi chiamo Selene Rinaldi e ho dato vita ad un personaggio che da anni vive le avventure dei romanzi che scrivo. Miguel Pèrez è perfetto. Migliaia di donne sognano di lui quando finiscono di leggere le sue avventure. È un detective affascinante, abile ed eccitante. E anch’io sono innamorata di lui. Ho vissuto con Miguel per gli ultimi cinque anni, e lo conosco meglio di chiunque altro. È mio perché l’ho creato io dalla mia fantasia e, pagina dopo pagina, è venuto alla luce dai miei libri d’avventure.

La mia vita è appagante e soddisfacente. Per lavoro viaggio spesso e questo mi permette di vivere e ambientare le mie storie in giro per il mondo. Conoscere gente di ogni Paese e confrontarmi con varie abitudini e usanze mi permette di variare costantemente l’ambientazione dei miei romanzi. Tutto è andato bene fino a quella sera di giugno, quando accadde qualcosa che mise sottosopra tutta la mia esistenza.

Arrivai a Siracusa all’inizio dell’estate. Il mio nuovo romanzo, Delitti Aretusei, avrebbe visto Miguel risolvere due omicidi, uno tuttora insoluto e uno esattamente simile, accaduto mezzo secolo dopo. Una delle scene doveva aver luogo in un caffè e una sera mi ero installata ad un tavolino con il mio blocco, per prendere nota dei dettagli interessanti. Stavo prendendo nota dell’ambiente che mi circondava, sorseggiando di tanto in tanto la mia limonata, quando alzando lo sguardo dagli appunti, qualcosa attirò la mia attenzione e la vista dell’uomo mi mozzò il fiato in gola. Là di fronte a me, nello scenario in cui lo avevo appena situato, stava seduto Miguel Pèrez. Era proprio lui: gli stessi capelli neri, le stesse spalle ampie, il modo di chinarsi verso l’interlocutore. Ogni atteggiamento e ogni suo gesto. Non potevo sbagliarmi, era proprio Miguel. Dopo alcuni secondi notai i suoi abiti e il mio stupore aumentò. L’uomo indossava esattamente