Sherlock Holmes e il mistero della stanza delle mappe

Di Cristian Fabbi

Giallo - racconto lungo (26 pagine) - Un segreto si nasconde nella misteriosa stanza delle mappe del palazzo della Compagnia delle Indie.

Un segreto si nasconde nella misteriosa stanza delle mappe del palazzo della Compagnia delle Indie. Riuscirà Sherlock Holmes a risolvere l'arcano mistero? Un racconto lungo dal vincitore dello Sherlock Magazine Award, edizione 2008.

Cristian Fabbi (1973) ha vinto lo Sherlock Magazine Award 2008 con l'apocrifo La presa del sangue. Finalista al Gran Giallo Città di Cattolica 2009 con La Pallottola Benedetta. Nel 2010 ha vinto il premio letterario nazionale Delitto d'Autore. Il suo racconto, Il carabiniere di Allah, è apparso su Il Giallo Mondadori, numero 3061, giugno 2012.

Nel 2010 ha pubblicato il suo primo romanzo, Ognibene e le tracce del mulo (Forme Libere Edizioni) seguito, nel 2015 dal secondo della serie albanese, Petroia! (Antipodes editore).

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 2 mag 2019
• ISBN: 9788825408867

Anteprima del libro

a cura di Luigi Pachì

Cristian Fabbi

Sherlock Holmes e il mistero della stanza delle mappe

RACCONTO LUNGO

ISBN 9788825408867

© 2019 Cristian Fabbi

Edizione ebook © 2019 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

Versione: 1.0

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Indice

Copertina

Il libro

L'autore

Sherlock Holmes e il mistero della stanza delle mappe

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

In questa collana

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Il libro

Un segreto si nasconde nella misteriosa stanza delle mappe del palazzo della Compagnia delle Indie.

Un segreto si nasconde nella misteriosa stanza delle mappe del palazzo della Compagnia delle Indie. Riuscirà Sherlock Holmes a risolvere l'arcano mistero? Un racconto lungo dal vincitore dello Sherlock Magazine Award, edizione 2008.

L'autore

Cristian Fabbi (1973) ha vinto lo Sherlock Magazine Award 2008 con l'apocrifo La presa del sangue. Finalista al Gran Giallo Città di Cattolica 2009 con La Pallottola Benedetta. Nel 2010 ha vinto il premio letterario nazionale Delitto d'Autore. Il suo racconto, Il carabiniere di Allah, è apparso su Il Giallo Mondadori, numero 3061, giugno 2012.

Nel 2010 ha pubblicato il suo primo romanzo, Ognibene e le tracce del mulo (Forme Libere Edizioni) seguito, nel 2015 dal secondo della serie albanese, Petroia! (Antipodes editore).

Capitolo 1

Sherlock Holmes era stato chiamato a risolvere intrighi e misteri da ogni sorta di regnanti, dignitari, sovrani e diplomatici. Si era prestato con successo, ma il suo era sempre stato un interesse per il crimine. Lui non si occupava di politica, almeno non in modo canonico. Così fu anche quella volta in cui salvò Londra da una sollevazione popolare che avrebbe forse cambiato il corso della storia.

Sedevo a chiacchierare amabilmente col mio amico Sherlock Holmes, come raramente mi era capitato in quel periodo, così denso di avventure e di indagini.

La sera era nebbiosa ed entrambi sentivamo il bisogno di riposo. Holmes fumava una sigaretta, raccontandomi della sua scoperta di un sale di cui non capii il nome e la funzione. Il mio amico era un esperto di chimica, aveva scritto trattati e scoperto molecole che erano poi diventate patrimonio della scienza. Quando si dedicava a questo tipo di ricerche riusciva a dimenticare la sua passione per la criminologia.

Sentimmo lo scalpiccio degli zoccoli e un vociare volgare fuori, in strada. Ci affacciamo alla finestra e ciò che vidi mi preoccupò alquanto. Un carro male in arnese, trainato da un solo cavallo, sbuffante e affaticato, portava quattro energumeni malvestiti e parecchio esagitati.

– Holmes…

– Calma, mio caro Watson. Non c’è proprio nulla di cui aver paura. Mi creda. Piuttosto, si profila per noi un caso interessante.

Nonostante la fiducia che riponevo nelle doti del mio amico, quella volta me la vidi brutta al punto che, quando sentii bussare, mi venne spontaneo accucciarmi nella poltrona.

Entrarono due uomini, entrambi alti più di un metro e ottanta, robusti, la barba malfatta e lo sguardo furioso.

– Holmes… – dissi, ma lui di nuovo mi fece un cenno con la mano ossuta che mi zittì.

Si rivolse agli avventori, indicando due sedie e poi disse: – Come va lo sciopero ai docks? È successo qualcosa di grave a un vostro compagno?

I due si guardarono sbigottiti.

– Ma come…

– Come faccio a sapere che siete operai portuali, per giunta in sciopero? Intanto le vostre mani ne portano i segni. Entrambi, credo, vi occupate di fissare le navi alla banchina, oltre che di scarico e carico. Lei, signor…

– Mi chiami pure Spadino, ma…

– Voi Spadino siete mancino, e la