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Sherlock Holmes e l’omicida di Notting Hill
Sherlock Holmes e l’omicida di Notting Hill
Sherlock Holmes e l’omicida di Notting Hill
E-book95 pagine1 ora

Sherlock Holmes e l’omicida di Notting Hill

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Info su questo ebook

Giallo - racconto lungo (40 pagine) - Quattro donne nude, marchiate a fuoco, uccise con una scossa elettrica. Un caso davvero critico per Sherlock Holmes.


Nel quartiere londinese di Notting Hill sono stati trovati i cadaveri di quattro donne nude, uccise con una scossa elettrica; erano tutte e quattro incinte, vicine al parto, e i bambini sono stati sottratti dai cadaveri. Ognuna di loro è stata anche marchiata a fuoco come un capo di bestiame. Watson, disgustato da tali omicidi, rifiuta ogni coinvolgimento, quindi Holmes viene per una volta accompagnato nelle sue indagini dal giovane Jasper Lestrade – e redige personalmente la cronaca del caso!


John A. Little è uno scrittore irlandese freelance che ha pubblicato molti articoli su riviste e scritto due libri di saggistica, due thriller ambientati nel mondo dei Sistemi Informativi, un'autobiografia comica, una rappresentazione teatrale, dieci sceneggiature e diciassette storie di Sherlock Holmes.

LinguaItaliano
Data di uscita25 ott 2022
ISBN9788825422085
Sherlock Holmes e l’omicida di Notting Hill

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    Anteprima del libro

    Sherlock Holmes e l’omicida di Notting Hill - John A. Little

    Sherlockiana

    A cura di Luigi Pachì

    Delos Digital

    John A. Little

    Sherlock Holmes e l’omicida di Notting Hill

    RACCONTO LUNGO

    Traduzione di Marco Piva

    ISBN 9788825422085

    © 2016 John R. Little

    Titolo originale: Sherlock Holmes And The Notting Hill Rapist

    Edizione ebook © 2022 Delos Digital srl

    Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

    Versione: 1.0

    Traduzione di Marco Piva

    Copertina di Dante Primoverso

    Collana a cura di Luigi Pachì

    TUTTI I DIRITTI RISERVATI

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    Grazie, da parte di Delos Digital, dell'autore del libro e di tutti coloro che vi hanno lavorato.

    Indice

    Copertina

    Il libro

    L'autore

    Sherlock Holmes e l’omicida di Notting Hill

    1.

    2.

    3.

    4.

    5.

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    Il libro

    Quattro donne nude, marchiate a fuoco, uccise con una scossa elettrica. Un caso davvero critico per Sherlock Holmes.

    Nel quartiere londinese di Notting Hill sono stati trovati i cadaveri di quattro donne nude, uccise con una scossa elettrica; erano tutte e quattro incinte, vicine al parto, e i bambini sono stati sottratti dai cadaveri. Ognuna di loro è stata anche marchiata a fuoco come un capo di bestiame. Watson, disgustato da tali omicidi, rifiuta ogni coinvolgimento, quindi Holmes viene per una volta accompagnato nelle sue indagini dal giovane Jasper Lestrade – e redige personalmente la cronaca del caso!

    L'autore

    John A. Little è uno scrittore irlandese freelance che ha pubblicato molti articoli su riviste e scritto due libri di saggistica, due thriller ambientati nel mondo dei Sistemi Informativi, un'autobiografia comica, una rappresentazione teatrale, dieci sceneggiature e diciassette storie di Sherlock Holmes.

    Dallo stesso autore

    John A. Little, Sherlock Holmes e il lupo mannaro di Richmond Sherlockiana ISBN: 9788825417463 John A. Little, Sherlock Holmes e il cannibale di Holland Park Sherlockiana ISBN: 9788825417555 John A. Little, Sherlock Holmes e la loggia massonica di Battersea Sherlockiana ISBN: 9788825421880 John A. Little, Sherlock Holmes e la strega di Clapham Sherlockiana ISBN: 9788825421958 John A. Little, Sherlock Holmes e le voci bianche scomparse Sherlockiana (in preparazione) ISBN: 9788825422139

    1.

    – Watson! Si svegli, vecchio mio! Al cinematografo Coronet, a Notting Hill, verrà proiettata una nuova pellicola di Buster Keaton; è intitolata Come vinsi la guerra, e si dice sia la più divertente che abbia interpretato finora. Che ne dice di prenotare un palchetto per assistervi? Poi potremmo andare a cena. Se lo desidera, potremo recarci lì in autobus.

    Grugnii, forse nel sonno, come nel sonno borbottai anche le parole che seguirono: – Holmes, tutto è meglio di tornare in quella dannata galleria della metropolitana, la prego!

    Il mio amico aveva già recuperato il mio soprabito e il mio cappello ed era in piedi sopra al sofà del salotto, con gli occhi brillanti al prospetto di una piccola distrazione dalla quotidianità di quel lunedì dell’Angelo del 1927. Oppure si era iniettato l’ennesima soluzione di idrocloruro di cocaina. Buon per lui, se questo lo aiutava a sopportare le lunghe giornate di noia. Che importava, del resto, se fossimo morti qualche anno prima di quanto il destino ci avesse concesso? In numerose occasioni, di recente, avevo avuto la tentazione di unirmi a lui, se non altro per alleviare il dolore della ferita alla gamba che avevo subito in guerra, a Maiwand.

    Stavo ripensando al precedente caso che ci aveva impegnati, diversi mesi prima,nel quale ci eravamo imbattuti in un gruppo di pedofili assassini nei sotterranei di una chiesa. Avevano stuprato e ucciso ben trentasette ragazzini durante un lungo lasso di tempo; erano guidati da uno strano venditore di libri dall’aria costantemente stremata, quasi il pifferaio magico del gruppo, che era misteriosamente scomparso. Quei disgustosi pervertiti avevano addirittura tentato di seppellirci vivi! Ma eravamo sfuggiti dalla nostra prematura tomba, soprattutto grazie all’abilità del mio amico nell’arte del bartitsu.

    Mi alzai a sedere, essendo stato il mio riposino del tardo pomeriggio ormai completamente interrotto.

    – Come? Ha parlato della cena, Holmes?

    – Certo, certo, mangeremo. Ma prima, Buster Keaton! Ecco il suo cappello e il soprabito. Prenderemo la carrozza, se lo preferisce.

    Continuavo a stupirmi di fronte al cambiamento che era avvenuto nel grande investigatore una volta abbandonata l’apicoltura nel Sussex per fare ritorno al numero 221B di Baker Street per passare gli ultimi giorni della sua vita. Anche se i casi dei quali eravamo incaricati erano diventati meno numerosi a causa della concorrenza fattaci da Hercule Poirot (che Holmes aveva soprannominato Popò-irot) e da Lord Peter Wimpsey (o Wimpscemo), la sua nuova levità nei confronti della vita era un sollievo per un compagno che era stato vittima e testimone di tanti mutamenti d’umore, di giorni nei quali il mio collega si chiudeva nelle sue stanze a suonare lamenti stridenti sul suo maledetto violino. Ora passavamo molte ore in compagnia l’uno dell’altro, intenti a discutere le notizie provenienti dal resto del mondo, o passeggiando rilassati a Regents Park, oppure giocando a bridge con Lily Hudson, la nostra governante, e suo marito, Jasper Lestrade, o anche assistendo a proiezioni di pellicole mute, con una particolare preferenza per quelle interpretate da Buster Keaton.

    E così avvenne che passai il tardo pomeriggio di quel giorno nell’oscurità del cinematografo insieme a Holmes, che scoppiò a ridere in più di un’occasione di fronte all’arte di quel sublime comico. La scena nella quale il personaggio interpretato da Keaton è seduto, privo di qualunque espressione nel volto, sull’asse che collega le ruote di un vagone causò nel mio amico vere e proprie convulsioni di allegria. Emergemmo in una Notting Hill Gate illuminata dalla luce del tramonto alle sette; la temperatura era mite. Il grande investigatore era indebolito dalle gran risate, e io non mi sentivo molto meglio di lui.

    Il titolo della prima pagina dell’Evening Standard, però, ci riportò alla dura realtà della vita e della morte dei sobborghi di Londra. Il quotidiano riportava le seguenti parole: Un’altra vittima di Jack lo Spogliatore. Holmes afferrò un paio di copie del giornale e mi trascinò nell’Hillgate Pub, lì nei pressi.

    – Dico, Holmes – mi lamentai. – È certo di voler mangiare qui? Il loro menu è decisamente

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