Riscaldamento globale e futuro dell'Uomo
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Inoltre riporta le interviste al famoso climatologo Luca Mercalli, i discorsi pubblici di Greta Thunberg, gli appelli ed i rapporti degli scienziati.
Il capitolo dedicato al Riscaldamento Globale espone in modo chiaro e sintetico il problema del cambiamento climatico: la situazione attuale, cosa potrebbe fare la politica per ridurne gli effetti e cosa possiamo fare noi, cosa stanno facendo e cosa NON stanno facendo i governi, perché potrebbe essere inarrestabile e quali le conseguenze.
Infine un memorandum per i decisori politici con una lista di provvedimenti che andrebbero attuati con la massima urgenza.
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Anteprima del libro
Riscaldamento globale e futuro dell'Uomo - Pietro Mugnaini
Mauriac)
Introduzione
Da quando ero un ragazzino mi sono sempre posto delle domande alle quali la maggior parte delle persone non pensa minimamente: come ha avuto origine l’Universo e come finirà, come si è formata la vita, come sarà il futuro, fin dove arriveremo?
Sono stato un appassionato di fantascienza, in particolare di quella che immaginava i viaggi fra le stelle e la scoperta di nuovi mondi e da giovane avevo collezionato centinaia di numeri di Urania
. Poi alcuni anni fa, grazie ad un caro amico, ho scoperto il motivo di questo essere diverso: ho fatto dei test che mi hanno confermato di appartenere ad un carattere Asperger
al 70%.
Pochi sanno cosa sia la Sindrome di Asperger: non è una malattia, come si potrebbe pensare, ma un disturbo dello spettro autistico ad alto funzionamento
, cioè che non compromette la capacità di apprendimento linguistico e non presenta un ritardo cognitivo. Il termine fu coniato in onore di Hans Asperger, uno psichiatra e pediatra austriaco. In molti personaggi geniali sono state riscontrate caratteristiche Asperger: da Michelangelo a Mozart, Darwin, Newton, Einstein, Van Gogh, Hitchcock, Ford, Bell, Tesla, Spielberg, Steve Jobs.
Non mi ritengo assolutamente un genio, però con un modo di pensare diverso sicuramente sì. Faccio parte di quell’uno o due per cento di persone che sono più o meno affette da questa sindrome, come la giovanissima attivista contro il cambiamento climatico Greta Thunberg. Mi appassiono ai problemi del mondo invece che al calcio e sogno un mondo molto diverso da quello reale, dove non ci sono guerre, né fame, né ultraricchi (ultima statistica: le 26 persone più ricche possiedono quanto 3,8 Miliardi dei più poveri!) e l’ambiente viene rispettato.
Con gli anni mi sono convinto che a causa della natura dell’Uomo queste potrebbero essere destinate a restare solo utopie. Infatti, l’Uomo è sempre stato egoista e possessivo. Fin dalla più tenera età impara a dire: è mio!
. La reazione più comune delle persone quando ottengono qualcosa non è la soddisfazione ma il desiderio di avere ancora di più. E poi la resistenza al cambiamento: la mente è abitudinaria per natura e dunque cambiare costa energia e sforzo, per questo resiste. Il cambiamento significa la rottura di uno schema, di un modo di essere e di funzionare, ormai familiare, per passare ad un altro del tutto nuovo ed estraneo. Queste sono alcune delle motivazioni per cui invece di tenere di conto che esiste una sola Terra e fare investimenti per un futuro migliore, c’è stata una corsa al consumismo più sfrenato, senza considerare i danni all’ambiente e l’eredità nefasta che lasceremo alle generazioni future.
L’Uomo, grazie alla sua adattabilità ed alle sue capacità di collaborazione, è riuscito a prevalere sugli altri animali ed a sviluppare un’intelligenza tale da diventare il padrone assoluto del pianeta Terra, sfruttandone a fondo le risorse naturali per soddisfare i suoi bisogni.
Se nelle epoche precedenti l’impatto umano sulla natura era stato minimo, dalla prima Rivoluzione Industriale, risalente ad oltre duecento anni fa, con le sue attività e comportamenti, l’Uomo ha profondamente modificato il clima e l’ambiente.
In questi ultimi anni si sta discutendo animatamente sul Riscaldamento Globale e sulle sue cause ed effetti. Attualmente la stragrande maggioranza degli scienziati afferma e dimostra che il Riscaldamento Globale in atto è dovuto alle attività umane. A negarlo rimangono ben pochi che hanno interessi economici e/o politici rilevanti, come il presidente americano Trump, che non si arrende neppure di fronte all’evidenza degli effetti nefasti subiti dalla sua stessa nazione.
Qualche decennio fa si sarebbe potuto fare molto per evitarlo e invece abbiamo continuato imperterriti sulla via del consumismo e dello spreco. Oggi si potrebbe fare ancora qualcosa, almeno per limitare i danni, ma a causa di automatismi naturali, che vedremo in dettaglio nel capitolo dedicato a questo argomento, se non interveniamo da subito con provvedimenti drastici, il cambiamento climatico fra una decina d’anni potrebbe diventare inarrestabile.
Facendo ricerche in rete, alcuni mesi fa mi sono reso conto della gravità della situazione. Ciò mi ha spronato a diventare attivista nella lotta al cambiamento climatico iscrivendomi al movimento Fridays For Future. Pensando ai miei due nipotini e a come potrebbe diventare difficile la loro vita da adulti e mi è venuta l’idea di scrivere questo libro per cercare di sensibilizzare il maggior numero possibile di persone.
Lo scenario che si può immaginare, se tutto continuerà come se niente fosse, è quello di catastrofi naturali sempre più frequenti dovute a fenomeni sempre più estremi come piogge intense, uragani e grande siccità che causeranno inondazioni, distruzioni, desertificazione, incendi, scioglimento dei ghiacci e innalzamento dei mari che faranno scomparire enormi superfici coltivabili o abitate, perire flora e fauna, sia terrestre che marina, fino ad arrivare ad una nuova estinzione di massa. Nel frattempo ci saranno migrazioni di intere popolazioni, guerre per l’acqua ed il territorio coltivabile, morti, malattie e sofferenze.
L’unica speranza di fermare o almeno rallentare il Riscaldamento Globale è di agire incisivamente SUBITO E ORA a livello mondiale cercando di far diventare realtà le utopie. Il treno sta partendo e per non perderlo dobbiamo prenderlo di corsa. Non possiamo aspettare che la scienza, con i suoi sviluppi futuri, possa trovare una soluzione pratica per risolvere il problema o che arrivino gli alieni a farci cambiare radicalmente stile di vita. Queste sono solo ipotesi provocatorie che immagino nei due racconti di fantascienza inclusi in questo libro.
Non possiamo neppure aspettarci che risolva tutto la politica. Se non ci sforziamo TUTTI QUANTI di adottare uno stile di vita diverso, oltre a sollecitare i partiti al governo e sostenere quelli che difendono l’Ambiente, sarà difficile cambiare lo stato delle cose.
Nel mio piccolo ho cercato di fare la mia parte: ho installato dei pannelli fotovoltaici sul mio tetto, coltivo il mio pezzo di terra con orto, frutteto e oliveto, seguo una dieta principalmente vegetariana sulle orme della dieta mediterranea dei nostri nonni, cerco di andare il più possibile a piedi o in bici, ma quelli come me sono troppo pochi. Lo stile di vita rispettoso dell’ambiente deve essere adottato dalle masse a livello globale per fare la differenza.
Gli scienziati dicono che abbiamo ancora 11 anni di tempo prima che il processo di Riscaldamento Globale diventi irreversibile. Ciò che è stato fatto finora è insufficiente e non riuscirà ad arginare l’aumento della temperatura media globale.
Succederà come ciò che accadde a me e mio padre in occasione dell’alluvione del 4 Novembre 1966. Quando vedemmo che l’argine del vicino rio aveva strappato, mio padre, che di lavoro faceva il cementista, cominciò ad erigere col cemento a pronta un muretto all’ingresso del fondo dove lavorava. Ci demmo da fare come pazzi tutti e due ma arrivati a 40 centimetri di altezza arrivò così tanta acqua, che in pochi minuti superò il muretto, rendendo inutile il nostro tentativo.
In fondo a questo libro riporto un appello ai politici, ai media, a tutti i cittadini ed uno che è stato scritto da venti giovani di tutto il mondo.
Finora i politici, nonostante i numerosi appelli, non hanno dato ascolto a nessuno. Non hanno dato ascolto a migliaia di scienziati, non hanno dato ascolto al Papa, non hanno dato ascolto, almeno per ora, a milioni di studenti che hanno manifestato a livello globale il 15 Marzo.
Eppure le leggi ci sono. In Italia il DL n. 152 del 3 Aprile 2006 all’Art. 3-quater recita: Ogni attività umana deve conformarsi al principio dello sviluppo sostenibile, al fine di garantire che il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali non possa compromettere la qualità dalla vita e le possibilità delle generazioni future
. Perché non le attuano?
Solo se tutti remiamo insieme da una sola parte riusciremo a traghettare i nostri nipoti in un futuro dove potranno vivere in pace ed in armonia con la natura.
Un appello particolare lo rivolgo soprattutto ai giovani, perché sono loro che subiranno di più le conseguenze di un cambiamento climatico. Ribellatevi facendo pressione sui decisori politici con proteste civili e pacifiche sempre più pressanti, fino ad arrivare allo sciopero ad oltranza, finché il governo non inizierà ad intraprendere azioni concrete.
Un augurio sincero.
Pietro Mugnaini
Il tempo sta per scadere
Gli scienziati ci dicono che abbiamo tempo al massimo fino al 2030 per contenere il cambiamento climatico.
Attualmente la temperatura media globale è aumentata di 1 grado rispetto ai livelli preindustriali e già sta dando molti problemi.
Si prevede che, se non interveniamo drasticamente e subito, entro quella data potrebbe superare 1,5 gradi.
Oltre questo limite calcolano che si innescheranno degli automatismi negativi (negative feedback), che esamineremo in dettaglio più avanti, i quali faranno aumentare la CO2 in atmosfera anche se azzerassimo completamente tutte le emissioni. Non potremo più fare niente.
Non possiamo quindi permetterci tentennamenti perché occorre del tempo sia per mettere in atto i provvedimenti che per l’inerzia dei sistemi naturali, per cui gli effetti si vedranno dopo anni.
Nel 2017 più di 15.000 scienziati, fra i quali molti premi Nobel, facenti parte della Union of Concerned Scientists (UCS), hanno firmato il secondo avvertimento all’umanità dichiarando che occorre un drastico cambiamento nella gestione delle risorse terrestri per evitare il tracollo del sistema Terra, essere umano incluso.
Mai così tanti esperti si sono riuniti in un accorato appello ai decisori politici: attenzione, stiamo imboccando una strada irreversibile verso l'autodistruzione dell'umanità causata dai cambiamenti climatici.
Dopo lo sciopero mondiale del 15 Marzo 2019 l’argomento del cambiamento climatico è stato presente su tutti i media. Trascorsa una settimana, tutto come prima: hanno ricominciato a parlare solo di crescita come se il pianeta potesse sopportare una crescita infinita. La sola crescita infinita che conosco è quella dei tumori.
I decisori politici, intanto, stanno facendo poco o niente. Dato che i provvedimenti da prendere sono impopolari e fanno perdere voti, applicano l’arte del rinvio nella quale sono maestri, come se loro vivessero su un altro pianeta, come se loro non avessero figli o nipoti ai quali vogliono bene e per i quali si preoccupano.
Come ha detto Greta Thunberg nel suo discorso a Davos: «sul clima voglio che andiate nel panico, dovreste agire come la vostra casa fosse in fiamme»
Non saremo noi a cambiare il mondo, non si può aspettare che cresciamo. Sarebbe troppo tardi. È necessario che i grandi agiscano adesso
(Greta Thunberg)
Potremo smuovere i politici solo se ci sarà una presa di coscienza delle masse e se i giovani continueranno a protestare, come già hanno iniziato a fare, ancora più animatamente e diffusamente.
Il futuro dei giovani è severamente minacciato. I politici con la loro indifferenza glielo stanno rubando. Dovrebbero invece riflettere sul fatto che i giovani di oggi sono quelli che andranno a votare fra pochi anni e che ne terranno conto nelle loro scelte.
"Il futuro ci giudicherà soprattutto per quel che potevamo