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La stazione eretta
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La stazione eretta
E-book81 pagine44 minuti

La stazione eretta

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Info su questo ebook

Nel Continente vecchio
paraponzi ponzi po
'
 
 
Nel Continente Vecchio il presente
dalle nude Mani pare avulsa
l’ugna che sapea ghermire

ma forse non c’è da fidarsi
sembra distratto, ti guarda
ma forse non ti vede, se t’incrocia
un buon giorno
a mezza voce appena.
Qui nel Continente Vecchio Il presente
é ben educato, si finge distratto
doglia che opprime
gli si legge sulla convessa fronte,
ma a elegante tempra si atteggia.
 
Il passato poi
è dei migliori che si possa desiderare
non è un passato qualunque,
sciupato dagli anni o rovinato
tanto meno un passato trapassato, tutt’altro
è un bel passato lussuoso, d’antiquariato.
LinguaItaliano
Data di uscita5 dic 2018
ISBN9788829567799
La stazione eretta

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    Anteprima del libro

    La stazione eretta - Gregorio Carbonero

    Titolo: La stazione eretta

    Autore: Gregorio Carbonero

    Data di pubblicazione: 05\12\2018

    Formato e-book - ISBN: 9788829567799

    © Tutti i diritti riservati all’Autore

    e-mail: jcrbon@gmail.com

    La stazione eretta non da tregua 

    1_Portada_La-stazione-eretta-segunda-pagina

    La storia non è poi

    la devastante ruspa che si dice.

    Lascia sottopassaggi, cripte, buche

    e nascondigli. C'è chi sopravvive.

    Eugenio Montale

    Meglio partire in nave, dondolarsi sull’onda,

    partecipando alla geografia, all'azzurrità

    e non solo alla storia, questa scabbia del mondo.

    Iosif Brodskij

    Ché Dio fece la bestia chinata inver' la terra, e gli occhi e la bocca

    tenendo in essa sempre, e solo d'essa conoscere l'amaiestrò,

    mostrando che sopra d'essa no ha che fare; ma l'omo fece ritto,

    la testa, la boca, li occhi tenendo al Cielo, dandoli intendimento

    che la sua eredità era lassù, acciò ch'en essa

    dovesse tenere lo core e procaciar lì avenire.

    Guittone D’Arezzo

    Nel Continente vecchio

    paraponzi ponzi po'

    Nel Continente Vecchio il presente

    "dalle nude mani pare avulsa

    l’ugna che sapea ghermire"

    ma forse non c’è da fidarsi

    sembra distratto, ti guarda

    ma forse non ti vede,

    un buon giorno

    a mezza voce appena.

    Qui nel Continente Vecchio Il presente

    è ben educato, si finge distaccato ma

    doglia che opprime

    gli si legge sulla convessa fronte,

    a elegante tempra si atteggia.

    Il passato invece, qui nel continente vecchio

    è dei migliori che si possa desiderare

    non è un passato qualunque,

    sciupato dagli anni o rovinato

    tanto meno un passato trapassato, tutt’altro

    è un bel passato lussuoso, d’antiquariato.

    Lo si trova nello scricchiolio del legno invecchiato,

    non perché troppo asciutto

    ma per l’abitudine al mormorio.

    Lo si trova nel cigolio dei cardini da oliare

    non perché rugginosi

    ma per l’afflitto canto del cigolare

    e la amara grammatica della ruggine.

    È nei vicoli stretti, si da il buongiorno

    con riguardo ai quei dignitosi vicoli

    vengono da lontano reduci da scorribande, gioiose

    razzie, pugne, tenzoni, zuffe, imprese memorabili

    tornano in patria stanchi, anziani ormai

    passeggiano cerimoniosi nei borghi antichi

    la mano nella mano con reciproca devozione.

    Lo si conserva con cura

    sotto il cuscino è il dentino da latte

    con cui il gatto attende il topolino.

    Nella boccetta delle pastiglie per il bruciore di stomaco

    è il bruciore di stomaco.

    Durante il sonno riparatore è l’incubo ristoratore

    e al risveglio è il cruccio che sveglia e da sollievo.

    Sul comodino è il ticchettio della sveglia

    che accompagna l’insonnia o il dormiveglia.

    Nei momenti di sconforto è la angoscia più ospitale.

    Nastrini, foglie secche e fiori appassiti

    si conservano tra le pagine di bei libri ben rilegati.

    Cancellate le mappe dei viaggi lontani e dalla memoria decantati

    e per dimenticare niente di meglio

    che far finta di tornare sui propri suoi passi.

    E nell’attesa di un sicuro avvenire,

    note a piè di pagina è di bon ton

    lasciare su pagine bianche non ancora scritte.

    Nel libricino di scuola ai bambini si insegna

    con amorevolezza a calcare il paesaggio.

    A unire i puntini numerati per scoprire il disegno.

    A non uscire dai margini, che non sia nitido l’orlo

    è l’errore che di più merita rimprovero.

    Nei libri di storia il passato è pero ben bordato

    non manca una virgola, né un segno di ammirazione

    e anche in quei infausti casi di vergogna contrizione

    il suo mea culpa crede sia il più genuino e severo

    e di resipiscenza adorno e di medaglie addobbato.

    Nel continente vecchio a tutti

    è consigliato sbrogliare in segreto la propria matassa

    è ciò che

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