Un dono natalizio

Di Samuel Quagliotto

È la mattina di natale e lei, una piccola bambina dalla lunga treccia, dal tepore del suo letto sentì qualcuno nella sala. Sfrecciò più veloce che poté per vedere Babbo Natale. Ma non riuscì a incontrarlo, la magia era stata più veloce di lei. Quella stessa magia che aveva lasciato sotto l’abete i doni di natale. Nel frattempo i suoi fratelli, i genitori e la nonna si svegliarono e la raggiunsero. Presero ad aprire i regali. Fuori nevicava. Per la piccola dalla lunga treccia Babbo Natale aveva portato degli sci di legno. Quel dono natalizio, che apparentemente non significava nulla per lei, fu l’inizio di un’avventura grazie alla quale conobbe un vecchietto in una stalla che le donò una bussola, una famiglia di guardaboschi che le regalarono dei guanti. Oggetti comuni, che se visti  attraverso un velo di meraviglia, ci regaleranno attimi magici nel corso della quotidianità.
È una favola breve e solo apparentemente per i più piccoli. Intrisa di emozioni, cerca di rievocare quelle emozioni archetipiche dello spirito umano che sanno donare felicità con poco.

• Lingua: Italiano
• Editore: Betulla
• Data di uscita: 9 ott 2019
• ISBN: 9788834197332

Anteprima del libro

Postfazione

Prefazione

Quella che stai per leggere è una piccola favola che ho scritto per te, mio caro lettore.

Mi sono divertito a pensare, ad immaginare questa favola, a come farti sorridere e farti qualcosa di dolce.

Ho preso le pagine bianche di questo libro e le ho riempite di parole, di emozioni. Quindi leggendole attentamente ti immergerai in questa storia, una favola:

UN DONO NATALIZIO.

Spero riscaldi un po il tuo cuore, questo è l’unico intento della favola a prescindere dalla tua età.

Ora è il momento di iniziare la lettura, di voltare pagina e varcare la soglia che separa la realtà dalla tua immaginazione.

Buona lettura…

I

In un piccolo paesino di montagna, alle prime luci del giorno di Natale, grandi ma leggeri fiocchi di neve volteggiavano nel cielo trasformando così la superficie della terra in un velo di soffice cotone.

Lei, una piccola bambina, si crogiolava al tepore del piumone che le aveva tenuto caldo per tutta la notte. Quella stessa notte in cui attendeva, dormendo, l’arrivo di Babbo Natale.

Sentì dei passi al piano terra, nella sala. Lo scricchiolio delle assi di legno la avvertiva della presenza di qualcuno. Pensò dentro di se - È Babbo Natale.

Senza aspettar nemmeno un momento, fece scivolare il grande piumone ai piedi del letto e indossando una piccola vestaglia verde, posò i piedi scalzi sul pavimento. Ancora con le palpebre degli occhi socchiuse per il sonno aprì la porta della cameretta, euforica di scoprire il mistero di quell’omone baffuto e barbuto che ogni anno, da quando è nata, le ha sempre portato un dono natalizio.

Aprì la porta della sua cameretta.

Poi, di corsa giù per le scale, talmente veloce che sembrava volare.

Arrivò nel salone.

Le luci dell’albero di natale erano accese.

Nel camino c’era ancora qualche carbone ardente residuo del grande fuoco acceso la sera della Vigilia, attorno al quale si era seduta la sera prima con la famiglia.

Sul tappeto steso sul pavimento vi era della cenere che disegnava le grandi impronte dei piedi lasciate da lui. Nemmeno quest’anno Babbo Natale