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Topolini, Kombattini, Bim Bum Bam
Topolini, Kombattini, Bim Bum Bam
Topolini, Kombattini, Bim Bum Bam
E-book113 pagine1 ora

Topolini, Kombattini, Bim Bum Bam

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Info su questo ebook

24 fenomeni degli anni '80 e '90 nei ricordi di un bambino veneziano. Prefazione di Alessandro "DocManhattan" Apreda. Dai LEGO a Kiss me Licia, dai Gig Tiger ai Power Rangers: un viaggio in prima persona alla riscoperta di quell'era pre-internet in cui non si sapeva ma si immaginava. 24 capitoli dedicati a 24 fenomeni pop degli anni '80 e '90 che accompagnano l'autore dall'asilo alle superiori tra ricordi, aneddoti e convinzioni infantili sulle quali nessuno avrebbe mai fatto luce. A far da cornice, una Venezia allora viva e popolosa con le sue scuole, le sue attività, i suoi negozi di giocattoli ormai dimenticati.
LinguaItaliano
Data di uscita6 feb 2020
ISBN9788831659222
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    Anteprima del libro

    Topolini, Kombattini, Bim Bum Bam - Nino Baldan

    Sommario

    Frontespizio

    Copyright

    Dedica

    Prefazione

    Introduzione

    1. LEGO

    2. Topolino

    3. I telefilm di Kiss me Licia

    4. Bim Bum Bam

    5. DuckTales

    6. Le sorprese Kinder

    7. I Puffi

    8. Holly e Benji

    9. Kombattini

    10. Il wrestling

    11. Esplorando il corpo umano

    12. I gelati

    13. Tutti in campo con Lotti

    14. Le Tartarughe Ninja

    15. I Simpson

    16. Tricky Traps

    17. I giochi LCD

    18. Il Game Boy

    19. Il Super Nintendo

    20. Micro Machines

    21. Subbuteo

    22. Power Rangers

    23. Dragon Ball

    24. Mini 4WD

    Epilogo

    Si ringraziano

    Hanno partecipato

    Dello stesso autore

    Nino Baldan

    TOPOLINI,

    KOMBATTINI,

    BIM BUM BAM

    Youcanprint Self-Publishing

    Copyright

    Titolo | Topolini, Kombattini, Bim Bum Bam

    Autore | Nino Baldan

    Editore |Youcanprint Selfpublishing

    II edizione

    © Tutti i diritti riservati all’Autore

    Nessuna parte di questo libro può

    essere riprodotta senza il

    preventivo assenso dell’Autore.

    Tutti i marchi e i prodotti citati nel libro

    appartengono ai rispettivi proprietari

    A Tina

    Prefazione

    Non sono solo giocattoli, non sono solo programmi contenitore per bambini, fumetti e riviste. Come non sono solo sorpresine dell'ovetto o cartoni animati. Se la macchina della nostalgia funziona e continuerà a farlo all'infinito, a cicli ventennali o trentennali, è perché quegli oggetti, quelle immagini, quelle foto sbiadite su rivista non rappresentano soltanto un ricordo di quanto il mercato proponeva ai tempi alla fascia ragazzi. Sono i ricordi di quello che eravamo, una cartolina di quello che siamo stati e continuiamo ad essere, dentro, da qualche parte. 

    C'è chiaramente il ricordo immediato che queste finestre sul nostro passato ci rievocano. Ricordiamo perché quel set dei LEGO dello spazio ci piaceva, cosa ci affascinava delle esagerazioni fisiche di Holly e Benji, perché il wrestling in TV commentato da Dan Peterson era così divertente. Ma poi c'è anche dell'altro, il resto. Tutto un mondo di ricordi collegati che si ramificano attorno a quel punto di partenza. Ricordiamo cosa stavamo facendo quel giorno in cui è arrivato – atteso o meno – quel regalo, l'odore che c'era in quella cartoleria, il sapore delle polpette della nonna mentre si sfogliava l'ultimo numero di Topolino. Una serie di memorie che chiamano in casa tutti i sensi, di ricordi sensoriali. In una parola, di emozioni. 

    Ed è questa la chiave scelta da Nino per il suo libro: un viaggio che non sia semplice elencazione di temi, proprietà intellettuali, console, programmi e giocattoli amati da un'intera generazione, ma personalissimo diario del proprio approccio a quel mondo. Uno di quelli che leggendoli ti fanno sentire però immediatamente a casa, anche se non sei cresciuto a Venezia, perché gli elementi di fondo, l'esperienza comune, il substrato di emozioni sono sempre quelli, a tutte le latitudini. Un mondo di avventure, anche semplicemente seduti sul tappeto del salone, vissute scoprendo le cose, immaginandole, cercando collegamenti e spiegazioni in un paese allora ancora troppo analogico per avere delle risposte pronte e a portata di mano come oggi. Un mondo in cui ognuno di noi, un passo alla volta, ha trovato quello che sarebbe diventato il proprio universo pop di riferimento. Un tiro con il Subbuteo o un altro pacco di pile bruciato dal Game Boy alla volta.

    Alessandro DocManhattan Apreda

    https://docmanhattan.blogspot.com

    Introduzione

    Sono nato nel 1983, e se nel classico gioco della torre mi chiedeste se salvare gli anni ’80 o gli anni ’90 mi mettereste in difficoltà: a cavallo tra i due decenni si è svolta la mia infanzia.

    In quel periodo mi sono affacciato sul mondo, ottenendo l’imprinting che ha formato la mia persona: un universo colorato e sperimentale, forse ingenuo ma ottimista, scandito dal ritmo incessante della pubblicità. Si guardava la televisione, si leggevano i giornalini, ma a regnare era sempre la fantasia: quando schieravamo i Kombattini sul pavimento del salotto, quando osservavamo lo schermo 160x144 del Game Boy immaginando di vivere un film, costantemente afflitti da incertezze e convinzioni sulle quali nessuno avrebbe mai fatto luce. In poche parole: l’ultima era prima di internet.

    Scrivere un libro sugli anni ’80 e ’90 è un’idea che mi aleggia in testa ormai da anni, ma che per motivi di tempo ho sempre rimandato: solo per i cartoni dal 1980 al 1999 ci vorrebbe un’enciclopedia. Un conto è scrivere un post su un dettaglio, un altro è la presunzione di stilare un quadro completo di due decadi - che finirebbe comunque per tralasciare qualcosa. E poi, per chi volesse approfondire un argomento c’è sempre Wikipedia.

    Così, mi sono posto una domanda: al di là dei dati tecnici e nozionistici, cos'hanno rappresentato, per me, quei decenni?

    Mi sono messo alla scrivania e ho deciso che Topolini, Kombattini, Bim Bum Bam sarebbe stato questo: un libro più narrativo che enciclopedico, uno spaccato sugli anni ’80 e ’90 visti dagli occhi di un bambino, con informazioni storiche alternate a ricordi di quell’epoca pre-digitale che appare già così remota. I 24 capitoli hanno i nomi di giocattoli, cartoni e fumetti che mi hanno accompagnato dall’asilo alle superiori, con la suggestiva cornice del Centro Storico di Venezia, i suoi luoghi, le sue attività e i suoi personaggi dimenticati.

    Qualcuno mi farà notare che manca questo, manca quello, ma come ho specificato, non si tratta di un’enciclopedia: ho scelto gli argomenti per quanto hanno rappresentato per me, come si trattasse di 24 post (inediti) del mio Blog.

    Per certi versi oggi si sta meglio: abbiamo la tecnologia, possiamo accedere in qualunque momento a qualsiasi informazione ci serva, il mondo è diventato più piccolo. I bambini crescono con lo smartphone, possono scaricare i giochi, vedere i cartoni sul tablet, ma è proprio l’assenza della rete ad aver reso magica la nostra infanzia: noi non sapevamo ma credevamo, immaginavamo.

    Erano gli anni delle tv private, delle inserzioni pubblicitarie, della classe media. I giocattoli che ho ricevuto in regalo nel decennio 1985-1995 sono tantissimi - abbastanza da aprire un negozio - con le loro confezioni che solo a guardarle rievocano i rispettivi jingle. Ma la mia famiglia non era ricca, sebbene dai miei racconti traspaia un tenore di vita impensabile se rapportato a quello attuale. E Venezia attraversava un momento idilliaco: nel 1983 contava 90.000 residenti (contro i 52.000 del 2020), con attività piene di fumetti, pupazzini e giochi per Game Boy che all’epoca erano venduti un po’ dappertutto.

    Forse si stava meglio allora?

    Non sta a me stabilirlo: Topolini, Kombattini, Bim Bum Bam nasce per rievocare i ricordi di chi gli anni ‘80 e ‘90 li ha vissuti, e al tempo stesso testimoniare alle nuove generazioni come fosse essere bambini prima delle nuove tecnologie. Nel tentativo di non cadere nel nostalgismo fine a se stesso ma provando a descrivere in modo obiettivo quel mondo fatto di tubi catodici, pile stilo e sorpresine che precedettero l’avvento di internet, smartphone e social network.

    Come quando mio nonno mi parlava dei giochi della sua infanzia; con la differenza che adesso, a sentirmi vecchio, sono io.

    Nino Baldan

    Gennaio 2020

    1. LEGO

    I primi ricordi

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