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L'animale con tre ali
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E-book136 pagine1 ora

L'animale con tre ali

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Info su questo ebook

L’ANIMALE (in questo caso sinonimo di “uomo”) CON TRE ALI (che rappresentano ragione, sentimento e fede) è il titolo di questo libro: una raccolta di aforismi, di pensieri e considerazioni anche divertenti che stimolano alla riflessione su tematiche svariate inerenti l’uomo, la sua natura, i suoi sentimenti e la società in cui vive.

Particolare riguardo è dato al tema dell’Amore, che l’autore considera ciò che tutto muove. Molti sono i pensieri sui temi legati all’attualità e dopo una pausa poetica tocca argomenti di natura religiosa, esprimendo il proprio pensiero al riguardo.

Si ritiene che sia molto divertente, spiritoso e originale.
LinguaItaliano
Data di uscita10 apr 2020
ISBN9788831666664
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    Anteprima del libro

    L'animale con tre ali - Cesare Palumbo

    PRESENTAZIONE DEGLI AMICI

    La let­tu­ra di que­sto li­bro scor­re in un sus­se­guir­si di pen­sie­ri, una rac­col­ta, tra cui uno tra tut­ti col­pi­sce in mo­do par­ti­co­la­re: "La vi­ta è na­ta per un at­to di amo­re. E l’amo­re è in­di­mo­stra­bi­le e ir­ra­gio­ne­vo­le. Tu al­lo­ra per­ché ti chie­di le ra­gio­ni del­la vi­ta se la vi­ta è sen­za ra­gio­ni?".

    Con que­sto, lo stes­so au­to­re sve­la il ner­vo es­sen­zia­le del­le ri­fles­sio­ni/con­si­de­ra­zio­ni che ci pro­po­ne, l’Amo­re, pro­po­nen­do tra le tan­te, que­sta: "Amo, dun­que so­no". Eb­be­ne, que­sta è la fi­lo­so­fia del li­bro, i cui con­cet­ti ten­do­no a sfa­scia­re pa­ra­dos­sal­men­te re­go­le e con­ven­zio­ni so­cia­li, fi­lo­so­fi­che, re­li­gio­se, an­nu­sa­te co­me pri­gio­ni de­gli uo­mi­ni.

    Con­cet­ti rac­col­ti sot­to for­ma di afo­ri­smi e di­ven­ta­ti friz­zan­ti gru­mi di co­no­scen­za na­ti dall’espe­rien­za del­le co­se, de­gli uo­mi­ni e del­la so­cie­tà.

    Es­si tut­ta­via non di­sde­gna­no nean­che di af­fron­ta­re le no­stre ur­gen­ze esi­sten­zia­li e cer­ca­no di far lu­ce co­mun­que sul mi­ste­ro dell’uo­mo.

    Que­ste ri­fles­sio­ni per­cor­ro­no le tre tap­pe del­la co­no­scen­za uma­na, vi­ste co­me le tre ca­rat­te­ri­sti­che pro­prie o le tre ali dell’ Ani­ma­le Uo­mo: pen­sa­re, poe­ta­re, pre­ga­re, co­me di­re ra­gio­ne, sen­ti­men­to, fe­de.

    E in tre par­ti ap­pun­to si di­vi­de que­sta rac­col­ta di afo­ri­smi, pen­sie­ri pro­pri dell’ani­ma­le ra­zio­na­le, esem­pi di poe­sia dell’ani­ma­le poe­ta, e ri­fles­sio­ni dell’ani­ma­le oran­te.

    Que­ste tre ali dan­no an­che il ti­to­lo al li­bro stes­so, e so­no, co­me già det­to, si­no­ni­mo del­le tre ca­rat­te­ri­sti­che pe­cu­lia­ri dell’uo­mo con le qua­li pur toc­can­do la ter­ra l’ani­ma­le uma­no rie­sce a sfon­da­re e a svuo­ta­re del suo pe­so tra­gi­co la ma­te­ria, riap­pro­prian­do­si di tut­to ciò che gli man­ca.

    Ab­bia­mo chie­sto a Ce­sa­re co­me lui stes­so giu­di­chi que­sti pen­sie­ri. E lui can­di­da­men­te ci ha ri­spo­sto: Pren­de­te­li a vol­te co­me fos­se­ro la­cri­me, al­tre vol­te co­me sor­ri­si, ma la­cri­me e sor­ri­si che io ho rac­col­to da­gli oc­chi e dal­le lab­bra di tan­te per­so­ne.

    E noi che sia­mo suoi ami­ci rac­co­man­dia­mo que­sto pic­co­lo rac­con­to a bal­zi e a pen­sie­ri stac­ca­ti a quan­ti cer­ca­no un au­si­lio nel­la re­ci­ta a sog­get­to del­la vi­ta e a quan­ti co­mun­que cer­ca­no se­re­ni­tà e più lu­ce sul sen­tie­ro del­la vi­ta stes­sa.

    "Co­mun­que, chec­chè se ne di­ca io so­no un pen­sa­to­re"

    To­tò

    Sia­mo tut­ti ver­mi e bru­chi

    ma io so­no una far­fal­la

    Sia­mo tut­ti ani­ma­li

    ma io so­no un ani­ma­le

    con le ali.

    L’ANIMALE SAGGIO

    Ora av­ven­ne che ad­di­rit­tu­ra un ani­ma­le di Sant’An­to­nio Aba­te, es­sen­do­si pre­sen­ta­to al­la grot­ta un leo­ne, be­stia in cer­ca so­lo di glo­ria e suc­ces­so, una pan­te­ra, ani­ma­le fis­sa­to so­lo per il ses­so, e una lu­pa, in cer­ca so­lo di sol­di, men­tre il san­to dor­mi­va, co­min­ciò a par­la­re.

    Le tre fie­re ri­ma­se­ro co­sì sba­lor­di­te da­van­ti al­la sa­pien­za dell’ani­ma­le che de­ci­se­ro an­ch’es­se di ri­ma­ne­re al­la cor­te del san­to.

    E co­sì quel­li che es­se ave­va­no cat­tu­ra­to e chiu­so nel­la sel­va oscu­ra co­min­cia­ro­no a usci­re ver­so la col­li­na can­tan­do e bal­lan­do.

    In prin­ci­pio l’ani­ma­le vi­ve­va nel­la fo­re­sta.

    E qui quan­do an­da­va di cor­po non era cau­sa di in­qui­na­men­to al­cu­no. Pu­re quan­do pas­sò al­le pa­la­fit­te non eb­be pro­ble­mi; le ac­que si ag­giun­ge­va­no al­le ac­que.

    Quan­do pas­sò ai pa­laz­zi e ai grat­ta­cie­li gli al­tri ani­ma­li su­bi­to se ne al­lon­ta­na­ro­no ac­cu­san­do­lo di vi­ve­re in gron­da­ie di ri­fiu­ti da pia­no a pia­no.

    Il leo­ne, re del­la fo­re­sta, vol­le an­da­re a esa­mi­na­re di­ret­ta­men­te la si­tua­zio­ne.

    Ri­sul­tò che l’ani­ma­le ave­va at­trez­za­to nei pa­laz­zi co­lon­ne di sca­ri­co per i ri­fiu­ti e per la cit­tà dei por­ci una re­te fo­gnan­te che por­ta­va tut­to ver­so il ma­re.

    Co­sì per que­sta ca­pa­ci­tà di vi­ve­re ben pu­li­to e so­spe­so in aria il leo­ne de­no­mi­nò l’uo­mo Ani­ma­le con le ali proi­ben­do a tut­ti gli al­tri ani­ma­li, spe­cie ai vo­la­ti­li, di de­fe­ca­re in vo­lo e per­met­ten­do so­lo all’uo­mo di de­fe­ca­re do­ve vo­le­va.

    E que­sta fu la li­ber­tà pri­mor­dia­le ac­cor­da­ta al­la raz­za uma­na.

    ***

    Le por­te del­la fe­li­ci­tà si apro­no in con­ti­nua­zio­ne da­van­ti a te, en­tra nel­la pri­ma che ti ca­pi­ta, per­ché se ti met­ti a sce­glie­re in qua­le di es­se en­tra­re, all’im­prov­vi­so ti si chiu­do­no tut­te.

    ***

    Su un cimitero

    Que­sta è l’agen­zia del­la sto­ria. Per l’agen­zia del­la pre­i­sto­ria an­da­te in cam­pa­gna.

    ***

    Fi­nal­men­te il Pool Ma­ni Pu­li­te sco­prì di ave­re I Pie­di Spor­chi. An­dò per pu­lir­si i pie­di e si spor­cò an­ch’es­so le ma­ni, so­lo per­ché i giu­di­ci vo­le­va­no tan­gen­ti per le lo­ro sen­ten­ze co­me fa­ce­va­no i po­li­ti­ci per le lo­ro au­to­riz­za­zio­ni.

    ***

    La tenera Befana

    Fal­lo su tut­to. Fal­lo in vo­la­ta. Vo­la col fal­lo.

    ***

    Motivazione sciopero trasporti

    Ali-au­to-sca­fo-fer­ro trom­ba­ti.

    ***

    Io con le don­ne fac­cio con­ti­nui at­ti di pi­ra­te­ria let­te­ra­ria.

    ***

    Le co­se vi­si­bi­li so­no il na­scon­di­no del­le in­vi­si­bi­li.

    ***

    Su un water

    Non te­me­re, fin­ché sa­rai tu a ve­ni­re su di me io ri­spet­te­rò la tua tra­scen­den­za e non tut­to por­te­rò via da te.

    ***

    Città italiane per lo più

    La re­gio­ne dei suc­chiot­ti: Val­su­ga­na.

    La cit­tà dell’aman­te non cor­ri­spo­sto: Bat­ti-pa­glia.

    La cit­tà del­le don­ne; del­le bel­le Pia­cen­za, del­le con­di­scen­den­ti Cre­mo­na, per le sod­di­sfat­te oc­cor­re an­da­re all’este­ro, Stoc­col­ma.

    La cit­tà de­gli im­po­ten­ti: Roc­ca-ra­so.

    La cit­ta dei di­ver­si: Fro­ci-no­ne.

    La cit­tà del­le don­ne fri­gi­de: Roc­ca Sec­ca.

    La cit­tà dal ses­so di­stor­to: Ses­sa Au­run­ca.

    ***

    Se la real­tà è una bu­gia il so­gno è ve­ro per­ché è il ro­ve­scio del­la real­tà.

    ***

    Ciò che ve­dia­mo non è ciò che ve­dia­mo, è so­lo un’ipo­te­si di ciò che po­te­va es­se­re. E le al­tre? Ci so­no al­tri mon­di pos­si­bi­li, for­se mi­glio­ri di que­sto, in­ven­tia­mo­li.

    ***

    Bugie di bugie di bugie

    So­no un at­to­re e fin­go una real­tà che non esi­ste, ma quan­do al­la real­tà ci tor­no ve­do che an­ch’es­sa

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