Ritorno a Ulthar

Di Elìa Giovanaz

Weird - racconto lungo (49 pagine) - Un apocrifo basato su alcuni dei più famosi racconti di H.P. Lovecraft: "La ricerca dello sconosciuto Kadath", "Gli altri dei", "Nyarlatothep" e "L'abitatore del buio".

Ulthar è una città di fantasia nata dalla mente di H.P. Lovecraft dove dei gatti molto particolari hanno insegnato da molto tempo agli uomini a farsi rispettare. Questo luogo immerso in una campagna apparentemente idilliaca sembra però afflitto da una maledizione. Un giorno un mercante giramondo nato ad Ulthar viene a sapere che tutti gli abitanti della sua città natale sono stati sterminati da un flagello misterioso e inarrestabile. Perseguitato da terribili incubi, prenderà la decisione di tornare ad Ulthar per capire cosa sia accaduto: pare che i gatti si siano trasformati inspiegabilmente in implacabili assassini.

Elìa Giovanaz è nato a Trento nel 1988 ed è rimasto affascinato dalla letteratura gialla fin da bambino, complice una nonna un po’ strana che invece di fargli vedere i cartoni animati, lo ha allevato con film di Hitchcock e gialli di Agatha Christie. È vorace lettore anche dei classici dell’orrore e della fantascienza, scrittore di poesie e molto appassionato di cinema. Attualmente vive in Veneto dove insegna lettere ai ragazzi delle scuole medie. Per la collana “Innsmouth” ha scritto il racconto Lo scopritore di talenti. Per la collana “Sherlockiana” ha composto tre racconti apocrifi a quattro mani con Jacopo Francesco Iannelli.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 13 set 2022
• ISBN: 9788825421606

Anteprima del libro

Innsmouth

A cura di Luigi Pachì

Delos Digital

Elìa Giovanaz

Ritorno a Ulthar

RACCONTO LUNGO

ISBN 9788825421606

© 2022 Elìa Giovanaz

Edizione ebook © 2022 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

Versione: 1.0

Collana a cura di Luigi Pachì

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Indice

Copertina

Il libro

L'autore

Ritorno a Ulthar

I

II

III

IV

V

VI

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Il libro

Un apocrifo basato su alcuni dei più famosi racconti di H.P. Lovecraft: La ricerca dello sconosciuto Kadath, Gli altri dei, Nyarlatothep e L'abitatore del buio.

Ulthar è una città di fantasia nata dalla mente di H.P. Lovecraft dove dei gatti molto particolari hanno insegnato da molto tempo agli uomini a farsi rispettare. Questo luogo immerso in una campagna apparentemente idilliaca sembra però afflitto da una maledizione. Un giorno un mercante giramondo nato ad Ulthar viene a sapere che tutti gli abitanti della sua città natale sono stati sterminati da un flagello misterioso e inarrestabile. Perseguitato da terribili incubi, prenderà la decisione di tornare ad Ulthar per capire cosa sia accaduto: pare che i gatti si siano trasformati inspiegabilmente in implacabili assassini.

L'autore

Elìa Giovanaz è nato a Trento nel 1988 ed è rimasto affascinato dalla letteratura gialla fin da bambino, complice una nonna un po’ strana che invece di fargli vedere i cartoni animati, lo ha allevato con film di Hitchcock e gialli di Agatha Christie. È vorace lettore anche dei classici dell’orrore e della fantascienza, scrittore di poesie e molto appassionato di cinema. Attualmente vive in Veneto dove insegna lettere ai ragazzi delle scuole medie. Per la collana Innsmouth ha scritto il racconto Lo scopritore di talenti. Per la collana Sherlockiana ha composto tre racconti apocrifi a quattro mani con Jacopo Francesco Iannelli.

Dallo stesso autore

Elìa Giovanaz, Jacopo Francesco Jannelli, Sherlock Holmes e l'avventura del suonatore d'organo Sherlockiana ISBN: 9788825413571 Elìa Giovanaz, Jacopo Francesco Jannelli, Sherlock Holmes e l'avventura dell'esploratore norvegese Sherlockiana ISBN: 9788825413625 Elìa Giovanaz, Jacopo Francesco Jannelli, Sherlock Holmes e l'avventura dei cinque peccatori Sherlockiana ISBN: 9788825413632 Elìa Giovanaz, Lo scopritore di talenti Innsmouth ISBN: 9788825417128

I

C’è stato un tempo in cui a Ulthar, la più bella città della pianura oltre il fiume Skai, aveva regnato la pace. Era stata per secoli il luogo ideale dove vivere, con le sue verdeggianti campagne, le floride fattorie con i mulini a vento, le antiche borgate e le stradine acciottolate che si arrampicavano sulle colline, gli alti tetti a spiovente, i gatti appollaiati sugli innumerevoli comignoli e le terrazze fiorite. E il tempio dedicato ai Grandi Antichi, naturalmente, con la venerabile torre in cima alla collina più alta, le cui potenti campane si potevano udire ad ogni tramonto da incredbile distanza. Gli abitanti erano sempre stati pacifici ed accoglienti, brava gente onesta e lavoratrice, persone che preferivano porgere l’altra guancia di fronte a qualunque tipo di torto subito, piuttosto che covare rancori e vendette.

Questa era Ulthar e così l’avevo lasciata io, prima di partire. Prima di abbandonare tutti quei pochi amici che mi erano rimasti. Nessuno della mia famiglia aveva potuto piangere la mia partenza, dato che li avevo visti morire uno dopo l’altro nel corso della grande epidemia. Avevo tredici anni all’epoca in cui persi i miei genitori, due onesti agricoltori proprietari di una piccola fattoria non lontano dal fiume. Dopo la loro morte, i terreni e la fattoria erano stati acquistati dal nostro vicino, il vecchio Zath, ed io ero andato a vivere con lui e la sua famiglia. In quel periodo, l’amicizia che avevo con Nith, il figlio più giovane di Zath, era divenuta ancora più stretta.

Anche la famiglia di Nith aveva subito molte perdite durante l’epidemia. Le donne erano state colpite particolamernte: la madre e le due sorelle di Nith, erano cadute come foglie alle prime brezze d’autunno, poco dopo aver manifestato gli iniziali e orrendi sintomi di quel misterioso morbo che aveva messo in ginocchio tutta la città. Presso la famiglia di Nith avevo trovato tutto ciò che mi occorreva, avevo avuto tempo per dedicarmi allo studio, ma allo stesso tempo ero diventato piuttosto bravo nell’aiutare Zath con il lavoro nei campi.

Proprio in campagna mi ero imbattuto in un micetto che aveva tutta l’aria di essersi perso e di stare per morire di fame. Zath, che aveva da sempre nutrito un rispetto profondo per tutti gli animali, non solamente per i gatti, mi aveva immediatamente spedito in casa per curarlo: gli occhi della bestiola,