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Un percorso del fare 4: Verso una rinnovata cultura tecnologica
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E-book151 pagine1 ora

Un percorso del fare 4: Verso una rinnovata cultura tecnologica

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Il valore ‘etico’ di una cultura tecnologica deve passare attraverso la responsabilità progettuale dei futuri Architetti che al pari di ‘illuminati meccanici’ devono costruire e allo stesso tempo ‘decostruire’, con una innata capacità, nuove soluzioni costruttive sempre meno energivore e più coese con il sistema ambiente.
Fare è un verbo generico, che indica poco se privo di un complemento. Il sostantivo percorso ad esso accostato sottolinea che si tratta di un atto che richiede ponderazione, preparazione, finalità. Innumerevoli commenti sono scaturiti dalla locuzione peccato del fare, attribuita da Giuseppe Tomasi di Lampedusa al disincantato Principe Salina e divenuta metafora di un’attitudine all’immobilismo che si estende oltre i confini siciliani, per riguardare una questione meridionale tante volte affrontata e mai davvero risolta.
I significati attribuibili al peccato del fare travalicano il lascito nazionale post-unitario, per assumere quasi una dimensione esistenziale (coerente con quel desiderio di stare abbandonatamente nelle cose a cui si riferisce il poeta lucano Alfonso Guida), le cui conseguenze si estendono ben oltre la sfera individuale, per trovare ampie ripercussioni di caraere socio-economico-culturale.
A fronte degli scenari contemporanei e futuribili, sarebbe preferibile che il peccato del fare restasse una citazione letteraria, per concentrarci piuttosto su quello che possiamo indicare come l’imperativo del fare: è tempo di agire, come ha ricordato Greta Thumberg, la giovane attivista svedese promotrice di una mai vista campagna di sensibilizzazione sui cambiamenti climatici.
Il lockdown e lo shutdown imposti dall’attuale emergenza sanitaria in gran parte del mondo sembrerebbero forzare a una coatta inattività.
Invece, a prescindere dalla tempistica con cui verranno superate, queste straordinarie condizioni non solo non impediscono il fare, ma hanno già iniziato a modificarne profondamente i significati.
«In questo nostro mondo, che Tu ami più di noi, siamo andati avanti a tutta velocità, sentendoci forti e capaci in tutto. Avidi di guadagno, ci siamo lasciati assorbire dalle cose e frastornare dalla fretta. Non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato» (Omelia di Papa Francesco, durante il momento di preghiera straordinario sul sagrato di Piazza San Pietro il 27 marzo 2020, da: hps://www.vaticannews.va/it/papa/news/2020- 03/papa-francesco-omelia-testo-integrale-preghiera-pandemia.html.)
LinguaItaliano
Data di uscita27 apr 2020
ISBN9788899981907
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    Anteprima del libro

    Un percorso del fare 4 - Emanuele Walter Angelico

    STRADEPERCORSE

    4.

    Emanuele Walter Angelico

    Un percorso del fare 4

    Verso una rinnovata cultura tecnologica

    Questo libro nasce dalla volontà di rileggere alcune riflessioni frutto di ricerche e sperimentazioni e riproporle quì in una versione più agile per un’auspicata maggiore diffusione di orientamento di studio utile per Architetti responsabili di cui ora c’è più bisogno. L’Autore ringrazia Giuseppe De Giovanni per la presentazione e Maria Luisa Germanà per la prefazione.

    Emanuele Walter Angelico

    Un percorso del fare 4. Verso una rinnovata cultura tecnologica

    © 2020 Edizioni Arianna

    ISBN (a stampa): 978-88-99981-86-0

    ISBN (online): 978-88-99981-90-7

    Collana: STRADEPERCORSE

    Prima Edizione aprile 2020

    Stampato in Italia da

    Fotograf s.n.c. Palermo

    Edizioni Arianna

    Via Zefiro, 1

    90010 Geraci Siculo

    Tel. 0921-643378

    www.edizioniarianna.it

    e-mail: info@edizioniarianna.it

    Questo volume è stato sottoposto a un processo di Peer Review che ne attesta la validità scientifica.

    DIRITTI RISERVATI

    I diritti di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati. La riproduzione di qualsiasi parte del testo è vietata, salvo consenso scritto dell’Editore.

    Indice

    Un percorso del fare 4

    Verso una rinnovata cultura tecnologica

    Presentazione

    di Giuseppe De Giovanni

    Prefazione

    Dal peccato all’imperativo del fare: un percorso necessario di Maria Luisa Germanà

    Introduzione

    L’architettura del leva & metti

    Rileggendo la reversibilità

    La materia luce

    Processi e tecnologie consapevoli

    Appunti di Bioedilizia

    Verso una ‘rinnovata’ Cultura Tecnologica

    Sviluppi futuri

    Bibliografia

    Un percorso del fare 4

    Verso una rinnovata cultura tecnologica

    È ovvio riconoscere che l’architettura ha che vedere sia con lo spazio fisico in quanto lo occupa e lo definisce, sia con l’idea stessa di spazio.

    Vittorio Gregotti, Sulle orme di Palladio.

    Ragioni e pratica dell’architettura,

    Laterza, Roma-Bari 2000, p. 60.

    Presentazione

    Ho avuto modo di conoscere più approfonditamente e di entrare in confidenza con Emanuele Walter Angelico nel 2006 in occasione del trasferimento in nave da Palermo a Napoli per partecipare all’Assemblea Nazionale della SITdA (Società Italiana della Tecnologia dell’Architettura), a cui entrambi eravamo aderenti come Soci. In quel viaggio molti sono stati i discorsi, gli scambi culturali, le proposte di ricerca da intraprendere insieme e le ambizioni da raggiungere, ma tutto sempre improntato alla ricerca di una nuova metodologia per il trasferimento della conoscenza architettonica e dell’innovazione tecnologica agli Allievi iscritti ai nostri Corsi. Tale interesse, comune ad entrambi, ci trovava d’accordo sull’applicazione di molte pratiche didattiche e di sperimentazione che venivano attivate nel corso dell’Anno Accademico.

    Ciò che maggiormente mi aveva colpito in quel viaggio era la partecipazione e la sensibilità che Angelico manifestava attraverso i suoi discorsi (a volte veri e propri racconti) nel descrivere le capacità di produzione grafica degli elaborati dei ‘suoi’ Allievi, quasi fossero suoi figli cui voleva trasmettere un sapere antico ma nello stesso tempo contemporaneo.

    Oggi come allora questo desiderio lo si ritrova ancora presente nella didattica condotta da Walter Angelico che lo ha visto coinvolto in numerose attività universitarie iniziando come assistente per il Corso di Laurea in Disegno Industriale (prima esperienza condotta durante la direzione dell’omonimo Istituto da parte di Anna Maria Fundarò, molto legata al nostro Angelico) e poi come docente a contratto negli Anni Accademici per le discipline Morfologia dei Componenti, Ergonomia e Disegno Industriale presso la sede del Polo Universitario di Agrigento fino al 2005.

    Dopo la nomina nel 2005 a Ricercatore per il S.S.D. ICAR/12 Tecnologia dell’Architettura, la didattica ovviamente si trasferisce su ambiti di formazione più legati al progetto tecnologico e alla gestione dei processi costruttivi: Laboratorio di Costruzione dell’Architettura e Disegno Industriale presso la sede di Palermo, Laboratorio di Sintesi Finale e Progettazione Ambientale presso il Polo di Agrigento per la Magistrale in Architettura. Dal 2019 è docente del Laboratorio di Tecnologia per il Design per il Corso di Laurea Triennale in Disegno Industriale sede di Palermo.

    All’attività didattica Angelico ha affiancato anche una intensa attività di ricerca prevalentemente: sulla conservazione del patrimonio edilizio esistente (dal 2006 al 2008 Progetto BCNanoLab - Laboratorio dell’Innovazione nel settore dei Beni Culturali-CUPA per la sperimentazione di nanotecnologie e nanomateriali, APQ Ricerca e Innovazione Tecnologica RS-19; nel 2017 Componente del team di lavoro per la redazione delle Linee Guida per il Progetto Colore Isole Egadi, su incarico del Comune di Favignana affidato alla Sezione di Trapani dell’Istituto Nazionale di Bio-Architettura, INBAR); sulla tecnologia dei sistemi costruttivi a secco e sulle applicazioni nell’edilizia residenziale e per lo svago. Infine, è da segnalare la partecipazione nel 2001 come componente del gruppo di ricerca Sistema Design Italia, Ezio Manzini (Responsabile nazionale), premiato con il Compasso d’Oro.

    Tra le numerose pubblicazioni su volumi, Atti di Convegni Nazionali e Internazionali e riviste di settore, segnalo quelle che maggiormente delineano il carattere di Ricercatore di Emanuele Walter Angelico: Nel 2019: ARIA Abitarla con criterio, in Cusumano, S. e De Giovanni, G. (cur.), Aria. Il respiro della terra / Air. The earth breath, Palermo University Press - New Digital Frontiers srl, pp. 107-119; Nel 2018: Conversions, in Janeiro, P.A. (cur.), in Atti Convegno San Paolo, Brasile, Drawing (...) City (...) Body, Dwelling on Eart; Imagined Architectures: architectural graphic representation and other images, CRC Press - Taylor & Fracis Group, Boca Raton - London_New York-Leiden, pp. 212-218; Conversions and Resilient Materials, in C. Gabardella (cur.), World Heritage and knowledge Representation, Restoration, Redesign, Resilience, Roma, Gangemi Editore, pp. 442-451; Nel 2017, In ambiente storico, progettare con ordine un apparente disordine. In an historic environment, design with order an ostensible disorder, in AGATHON, vol. 01/2017, pp. 83-88; Nel 2016, Ordem e Desordem - Desenho Ordem e Cidade Desordem Moderna, in Janeiro, P.A., e Guimaraens, C., (cur.), Desenho Cidade Moderna - Arquiteturas-Imaginadas Representação Gráfica Arquitetónica e Outras-Imagens, pp. 442-451, Casal de Cambra:Caleidoscòpio - Edicao e Artes Gràficas; Nel 2014, Alzheimer da vicino, in De Giovanni, G. (cur.), UP3_Social Housing per la terza età, Aracne Editrice srl, Roma, pp. 143-157; Nel 2011 con De Giovanni, G. (cur.), Architecture, Innovation for Heritage, Atti del Convegno Internazionale, Agrigento 2010, Aracne Editrice srl, Roma; Nel 2009, La leggerezza del lamellare, in Trasparenza e Leggerezza, EDA - Esempi di Architettura n. 6, pp. 74-83.

    A queste brevi note curriculari sull’attività didattica e di ricerca sono da aggiungere le attività di funzionamento e di Terza Missione svolte con partecipazione e responsabilità. A tal proposito, si segnala l’adesione di Walter Angelico come Componente dal 2006 al 2012 al Centro Interdipartimentale di Ricerca sui Centri Storici C.I.R.C.E.S. e dal 2011 al 2013 al Collegio dei Docenti del Dottorato di Ricerca (XXIV ciclo) in Architettura indirizzo Recupero dei Contesti Antichi e Processi Innovativi nell’Architettura. L’adesione dal 2006 come socio fondatore della Società Italiana di Tecnologia dell’Architettura (SITdA). La partecipazione dal 2016 come Visiting Professor presso la Unidade Universitària de Arquitetura e Urbanismo - Campus Vargas - Ribeirão Preto – UNIPI – Università di San Paolo in Brasile. Dal 2017 è Componente del Comitato Scientifico Internazionale del gruppo di Ricerca per il Seminario Internazionale diArquitecturas - Imaginadas: Representação Gráfica Arquitectónica e ‘Outras-Imagens’ do Centro de Investigação em Arquitectura, Urbanismo e Design, C.I.A.U.D -da Universidade de Lisboa, F.A./U. Lisboa. È stato fino al 2018 Componente del Comitato Scientifico dell’Istituto Nazionale di Bio-Architettura (INBAR - Sez. di Trapani). Infine, dal 2019 è Socio Fondatore e Componente del Comitato Scientifico dell’Istituto Nazionale Sostenibile Architettura INSA. Nello stesso anno ha aderito al Centro Interdipartimentale di Ricerca dell’Ateneo di Palermo C.I.R. Migrare".

    Quanto brevemente descritto sulla figura professionale, didattica e di ricercatore, che Walter E. Angelico ha ricoperto in questi anni di attività all’interno della Comunità Scientifica Universitaria e non solo, fa subito emergere da una parte la grande qualità di studioso attento e rispettoso delle regole, dei rapporti umani e accademici e dall’altra l’umiltà nei confronti dei propri Colleghi e soprattutto dei propri Allievi.

    A tal proposito, per dare maggiore forza alla ‘veste’ che deve indossare il docente universitario, vorrei citare quanto scritto dal Prof. Alberto

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