Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Architettura della Fotografia:  Da Fuoco e acqua
Architettura della Fotografia:  Da Fuoco e acqua
Architettura della Fotografia:  Da Fuoco e acqua
E-book134 pagine42 minuti

Architettura della Fotografia: Da Fuoco e acqua

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Il libro descrive e illustra la fotografia d'arte di Paolo Grassi. Il percorso fotografico dell'artista, iniziato alla fine degli anni '70 del Novecento, abbraccia vari temi che vanno dalla ricerca grafica, allo studio del corpo in movimento, alla lettura del paesaggio e delle forme architettoniche nello spazio urbano. Molti i punti di contatto tra le sue foto e l'architettura, identici gli elementi strutturali, funzionali ed estetici.

Ampio spazio è dedicato alle opere uniche contemporanee del progetto "Da fuoco e acqua" realizzate per mezzo della stampa manuale in resino-pigmentype (derivata dalla resinotipia), tecnica che consente di mettere in evidenza l'essenza e la matericità e permette di ottenere esemplari unici non riproducibili.

L'artista ha studiato una certificazione multimediale delle fotografie realizzate denominata “LE-Strip” che permette inequivocabilmente di conoscere tutti i dati dell'opera e crea una “pipeline” fra l'opera d'arte reale, stampata su carta e la sua proiezione virtuale che si genera con le informazioni presenti nel sito web www.lephotoart.com.

Nota: La versione E-Book differisce per alcuni aspetti dalla versione cartacea.


Maurizio Paolo Grassi è fotografo e architetto, nasce in Toscana nel 1961.
Negli anni '70 del '900 inizia un percorso artistico che utilizza il linguaggio fotografico come strumento di ricerche.
Affianca il lavoro di architetto alla ricerca fotografica sviluppando una serie di temi artistici dedicati alla lettura del paesaggio e al colore nelle città.
 
LinguaItaliano
Data di uscita1 gen 2018
ISBN9788827543672
Architettura della Fotografia:  Da Fuoco e acqua

Leggi altro di Paolo Grassi

Correlato a Architettura della Fotografia

Ebook correlati

Artisti e musicisti per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su Architettura della Fotografia

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Architettura della Fotografia - Paolo Grassi

    Paolo Grassi

    Architettura della fotografia

    Da fuoco e acqua

    Titolo: Architettura della fotografia. Da fuoco e acqua

    Autore: Maurizio Paolo Grassi

    ISBN 9788827543672

    ISBN versione cartacea 9788892696877

    Grafica e fotografia Maurizio Paolo Grassi

    Revisione Maria Rita Manzoni

    In copertina Balance 56x75 cm. 2017. Performance della resino-pigmentype

    Copyright Maurizio Paolo Grassi 2017

    Tutti i diritti riservati

    Per informazioni o contatti:

    mail@lephotoart

    www.lephotoart.com

    Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti.

    NOTA: La composizione grafica di questa edizione digitale, per i limiti imposti da tale mezzo è differente dalla relativa edizione a stampa che è possibile acquistare nelle librerie e online sui principali store.

    Indice dei contenuti

    PENSIERO E FORMAZIONE

    E-Levare Levare per elevare l'opera

    Vele al Vento La forza delle immagini

    Brovira Un amore a prima vista

    Click di famiglia La poetica degli errori

    Architettura Integrazione di volumi e immagini

    Architettura della fotografia

    Composizione strutturale dell'immagine

    Materia fisica della stampa

    Fotografia e arte La riproducibilità dell'opera

    Le Strip La certificazione multimediale

    La goccia Il simbolo

    PERCORSO ARTISTICO

    Gli anni '70/'90

    La ricerca grafica

    Il corpo e il movimento

    Dagli anni '90 a oggi

    La lettura del paesaggio

    Il colore nella città

    Il mare delle Cinque Terre

    DA FUOCO E ACQUA Il fascino delle opere uniche

    Sardegna anni '70

    Architettura e città

    Stati Uniti anni '90

    Francia e Spagna

    Arte e paesaggio

    Arte e archeologia industriale

    DIETRO LE QUINTE Il mistero delle resino-pigmentype

    BIOGRAFIA

    PENSIERO E FORMAZIONE

    E-Levare

    Levare per elevare l'opera

    Una serie di figure che si stagliano in controluce nel pulviscolo bianco del marmo. Visi di scultori con capelli e baffi imbiancati. Una coltre bianca e protettiva che rendeva tutto favoloso.

    Questi i ricordi della mia infanzia.

    Sono nato a Carrara, cittadina a nord della Toscana, nota per l'estrazione e lavorazione del marmo bianco da sempre utilizzato dagli artisti di tutto il mondo. Mio nonno materno, cavatore di marmo, mi accompagnava a visitare i laboratori dove nascevano le grandi opere monumentali.

    E' in questi luoghi che ho potuto vedere dal vivo la scultura che Michelangelo definiva arte che si fa per forza di levare. E' in questi ambienti che ho scoperto che il volume di un'opera si cela latente nel materiale grezzo e viene pian piano portato alla luce dall'attento lavoro dello scultore.

    Qui ho visto incarnato il principio che si applica a ogni opera dell'ingegno umano: dal lavoro dei campi, dove l'aratro modella la superficie del terreno, alle opere d'arte dove l'artista modella prima mentalmente e poi plasticamente le forme.

    Anche nella fotografia, l'arte che da sempre ho sentito come a me più congeniale, è grazie al processo di rimozione del superfluo che la materia prende la forma e viene rivelata dai raggi luminosi. Gli antichi lo chiamavano labor limae ma il principio è valido in ogni epoca.

    Scultore con modello. Modellino in gesso, modello e artista al lavoro sull'opera in marmo. 1980.

    Nell’ambito della ricerca fotografica si individuano solitamente due filoni: quello della fotografia specchio della realtà, in cui l’oggetto inquadrato vale per se stesso e quello della fotografia indizio della realtà, in cui l’oggetto diviene presenza tangibile di un’assenza. Io ho scelto una terza via, quello della fotografia come sintesi del reale, in cui l’oggetto inquadrato viene riportato alla sua forma pura, alle sue linee essenziali attraverso un continuo e-levare. Le inquadrature delle mie fotografie sono precise, strette, spesso asimmetriche, così da sintetizzare le peculiarità dell’oggetto fotografato ed evidenziarlo rispetto all’ambiente in cui è inserito.

    Tendo ad eliminare gli elementi che possono portare all’individuazione del contesto temporale e che creano disturbo: auto, passanti, ecc. tutti tratti

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1