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L’amore ambiguo: Filosofia, neuroscienze, letteratura
L’amore ambiguo: Filosofia, neuroscienze, letteratura
L’amore ambiguo: Filosofia, neuroscienze, letteratura
E-book33 pagine23 minuti

L’amore ambiguo: Filosofia, neuroscienze, letteratura

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Quando parliamo d’amore, che cosa intendiamo con questa parola? Il termine cela diversi significati, talora ambigui e perfino contraddittori, di cui facciamo esperienza in modo particolare nel tempo della pandemia: passione, desiderio, dono, ma anche processo cerebrale, seduzione, fedeltà…
A seconda che si cerchi risposta all’interrogativo nella storia del pensiero filosofico e religioso, nelle teorie neuroscientifiche o nella letteratura, l’accento potrà cadere più sulla dimensione affettiva e spirituale, su quella fisiologica o su quella esistenziale. La risposta non è univoca: il senso dell’amore è custodito proprio nella dialettica inesauribile fra questi poli e, al tempo stesso, reso vero dalla scelta, che alla fine si compie per una persona
Adriano Fabris insegna Filosofia morale e Filosofia della religione all’Università di Pisa. È direttore della rivista «Teoria».
http://www.morcelliana.net/filosofia/784-relazione-9788837229658.html?search_query=adriano+fabris&results=14&
LinguaItaliano
Data di uscita7 mag 2020
ISBN9788828402008
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    Anteprima del libro

    L’amore ambiguo - Adriano Fabris

    Scholé"

    1. Dell’amore

    Si faccia avanti chi mai, nella sua vita, ha pronunciato le fatidiche parole: «ti amo». È raro, infatti, che ci sia qualcuno a cui non è mai capitato. Più facile, anzi, può essere che questa frase l’abbiamo detta tante volte, alla stessa persona o a persone diverse, in piena sincerità o con qualche retropensiero.


    Ma quando diciamo «ti amo» sappiamo davvero che cosa stiamo dicendo? Siamo davvero consapevoli del significato, dell’impegno, delle conseguenze che comportano queste parole? Riconosciamo a esse il peso che realmente hanno?


    Certo: per parlare non sempre è necessario sapere che cosa si sta dicendo e che cosa si vuol dire. Ma averne consapevolezza, in ogni caso, aiuta. Aiuta magari a evitare qualche problema. Impedisce ad esempio di essere fraintesi. Ci fa capire che certe affermazioni sono importanti, che possono lasciare il segno, che riguardano a volte fenomeni complessi.


    L’amore è certamente uno di questi. E perciò la parola che lo dice va maneggiata con cura. L’amore è infatti qualcosa di ambiguo. Lo è sotto vari aspetti e in forme per nulla negative.


    Il primo aspetto, la prima forma di quest’ambiguità riguarda il modo in cui l’amore si manifesta. Si tratta di un’emozione, di uno stato d’animo, di qualcosa che ci accompagna e ci coinvolge, illuminando la nostra vita o gettandovi scompiglio? Oppure è qualcosa che ha a che fare con processi fisiologici, con l’apparato neuronale, e che dunque può essere eventualmente indotto, sviluppato, rafforzato con il ricorso a specifiche sostanze? L’amore, in altre parole, è ciò che ci prende, dando senso ai nostri rapporti con altri esseri umani, oppure è un fenomeno che può essere spiegato e controllato, riconducendolo a una sua specifica funzione?


    È chiaro che, a seconda di come si risponde a queste domande, si finisce per privilegiare una delle interpretazioni dell’amore, e degli ambiti del suo manifestarsi, che si sono presentate nella storia del pensiero. Si passa dall’idea per cui l’amore è un’esperienza che coinvolge solo gli esseri umani nei

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