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Dante. Percorso di scrittura: Parafrasi, schedatura, mappa mentale, analisi e commento
Dante. Percorso di scrittura: Parafrasi, schedatura, mappa mentale, analisi e commento
Dante. Percorso di scrittura: Parafrasi, schedatura, mappa mentale, analisi e commento
E-book108 pagine1 ora

Dante. Percorso di scrittura: Parafrasi, schedatura, mappa mentale, analisi e commento

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Info su questo ebook

Dante. Percorso di scrittura è uno dei “Quaderni” di italianacontemporanea.org, Fedele alla sua impostazione, ItalianaContemporanea nel sito web presenta in modo non strutturato i testi di Dante e le possibili scritture sull'opera del poeta. Nella collana “I quaderni” invece il percorso di lettura è già selezionato e dunque può essere d'aiuto.

Leggere Dante è impresa che si può compiere seguendo percorsi molteplici e molto diversi tra loro: quello che si trova qui delineato è uno dei possibili itinerari, a misura del tempo e degli alunni di una scuola superiore. Attraverso i passi prevalentemente dell’Inferno (ma non solo), i giovani lettori sono condotti a individuare i luoghi in cui la storia si svolge, a vedere le caratteristiche di una narrazione in versi e non in prosa, ad analizzare il percorso intellettuale e morale del protagonista, che dalla selva oscura costruisce passo passo la propria salvezza, assistito dalle sue guide.
Sui versi di Dante i giovani lettori si esercitano a scriverne la parafrasi e la schedatura;  mappe mentali per ricostruirne il contenuto. Parafrasi, schedature, mappe sono scritture preliminari che preparano la composizione di un’analisi testuale e di un commento. 
    A scuola si impara a riconoscere la natura speciale del linguaggio letterario, e ad interpretarlo storicamente. L'opera letteraria infatti tra le sue particolarità possiede anche quella di rinviare a "qualcosa" che sta "fuori" dal testo. Qui si propone ai lettori di interpretare i sesti canti della Commedia sullo sfondo del drammatico dibattito sulla povertà che travagliò il mondo cristiano tra Due e Trecento.
LinguaItaliano
Data di uscita13 ago 2020
ISBN9788835878308
Dante. Percorso di scrittura: Parafrasi, schedatura, mappa mentale, analisi e commento

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    Dante. Percorso di scrittura - Ferdinanda Cremascoli

    Presentazione

    Dante. Percorso di scrittura è uno dei Quaderni di italianacontemporanea.org, un percorso di lettura/scrittura collegato alla pagina dedicata a Dante su ItalianaContemporanea. Fedele alla sua impostazione, ItalianaContemporanea nel sito web presenta in modo non strutturato i testi di Dante e le possibili scritture sull'opera del poeta. Nella collana I quaderni invece il percorso di lettura è già selezionato.

    Leggere Dante è impresa che si può compiere seguendo percorsi molteplici e molto diversi tra loro: quello che si trova qui delineato è uno dei possibili itinerari, a misura del tempo e degli alunni di una scuola superiore. Attraverso i passi prevalentemente dell’Inferno, i giovani lettori sono condotti a individuare i luoghi in cui la storia si svolge, a vedere le caratteristiche di una narrazione in versi e non in prosa, ad analizzare il percorso intellettuale e morale del protagonista, che dalla selva oscura costruisce passo passo la propria salvezza, assistito dalle sue guide.

    Sui versi di Dante i giovani lettori si esercitano a scriverne la parafrasi e la schedatura; le mappe mentali per ricostruirne il contenuto. Parafrasi, schedatura, mappa sono scritture preliminari che preparano la composizione di un’analisi testuale e di un commento.

    A scuola si impara a riconoscere la natura speciale del linguaggio letterario, e ad interpretarlo storicamente. L'opera letteraria infatti tra le sue particolarità possiede anche quella di rinviare a qualcosa che sta fuori dal testo. Qui si propone ai lettori di interpretare i sesti canti della Commedia sullo sfondo del drammatico dibattito sulla povertà che travagliò il mondo cristiano tra Due e Trecento.

    Eindhoven-Vimercate, settembre 2020

    Prologo 

    Linea Linea

    Dante e Virgilio stanno per entrare nel basso inferno. Per scendere devono salire in groppa ad un mostro che ha viso umano, ma... corpo di serpente, due artigli pelosi, il dorso il petto i fianchi tatuati... e ... in groppa a Gerione, nella notte infernale, ecco ci troviamo in volo anche noi lettori del XXI secolo, insieme con Dante e Virgilio.

    Inf, XVII, 112-126.

    (...) vidi ch'i' era

    ne l'aere d'ogne parte, e vidi spenta

    ogne veduta fuor che de la fera.

    Ella sen va notando lenta lenta;

    rota e discende, ma non me n'accorgo

    se non che al viso e di sotto mi venta.

    Io sentia già da la man destra il gorgo

    far sotto noi un orribile scroscio,

    per che con li occhi 'n giù la testa sporgo.

    Allor fu' io più timido a lo stoscio,

    però ch'i' vidi fuochi e senti' pianti;

    ond' io tremando tutto mi raccoscio.

    E vidi poi, ché nol vedea davanti,

    lo scendere e 'l girar per li gran mali

    che s'appressavan da diversi canti.

    Il volo nel buio in groppa a Gerione è un racconto del terrore: terrore di volare all’ingiù, verso l’abisso; terrore di salire in groppa al mostro feroce e insieme terrore di lasciarlo e precipitare nel gorgo buio; angoscia per il fragore dell’acqua che non si vede ma si sente; sgomento nell’udire voci di pianto.

    Il piacere dello spettacolo evocato da questi versi cresce per noi lettori del XXI secolo man mano che cresce la comprensione della lingua antica di questi stessi versi, una lingua lontana, che può essere difficile al nostro orecchio, ma è anche sorprendentemente comprensibile nell’insieme, nonostante qualche vocabolo per noi inconsueto, come stoscio che significa salto in giù; o hanno un suono diverso da quello di oggi: aere invece di aria, fera invece di fiera; notando per nuotando; sentia invece di sentivo,... ma non sono difficoltà tali da pregiudicare la comprensione.

    Dante stesso comunque conosce le nostre difficoltà, perché sono state anche le sue di lettore. Ci porge il suo aiuto, spiegandoci con chiarezza come si legge una scrittura, la sua in particolare.

    Primo: Comprendere il testo

    Linea Linea

    Nel secondo capitolo del Convivio, un’opera molto ambiziosa di divulgazione del sapere, scritta tra il 1303 e il 1308, e incompiuta, Dante commenta una sua canzone Voi che 'ntendendo 'l terzo ciel movete. Ma prima fa una premessa di carattere teorico: le scritture, tutte, hanno un senso letterale ed uno simbolico. Il senso simbolico, può essere di tre tipi: allegorico, morale ed anagogico. Di ciascuno di essi Dante dà una definizione ed un esempio. Ma soprattutto afferma che preliminare ad ogni interpretazione simbolica è la comprensione letterale del testo, cioè il senso immediato delle parole.

    I quattro sensi delle scritture, Convivio, II, 1

    Dico che, sì come nel primo capitolo è narrato, questa sposizione conviene essere litterale e allegorica. E a ciò dare a intendere, si vuol sapere che le scritture si possono intendere e deonsi esponere massimamente per quattro sensi. L'uno si chiama litterale, [e questo è quello che non si stende più oltre che la lettera de le parole fittizie, sì come sono le favole de li poeti. L'altro si chiama allegorico,] e questo è quello che si nasconde sotto 'l manto di queste favole, ed è una veritade ascosa sotto bella menzogna: sì come quando dice Ovidio che Orfeo facea con la cetera mansuete le fiere, e li arbori e le pietre a sé muovere; che vuol dire che lo savio uomo con lo strumento de la sua voce fa[r]ia mansuescere e umiliare li crudeli cuori, e fa[r]ia muovere a la sua volontade coloro che non hanno vita di scienza e d'arte: e coloro che non hanno vita ragionevole alcuna sono quasi come pietre. (...).

    Lo terzo senso si chiama morale, e questo è quello che li lettori deono intentamente andare appostando per le scritture, ad utilitade di loro e di loro discenti: sì come appostare si può nelo Evangelio, quando Cristo salio lo monte per transfigurarsi, che de li dodici Apostoli menò seco li tre; in che moralmente si può intendere che a le secretissime cose noi dovemo avere poca compagnia.

    Lo quarto senso si chiama anagogico, cioè

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