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La Glottodidattica Ludica Nella Didattica Dell'italiano L2
La Glottodidattica Ludica Nella Didattica Dell'italiano L2
La Glottodidattica Ludica Nella Didattica Dell'italiano L2
E-book39 pagine32 minuti

La Glottodidattica Ludica Nella Didattica Dell'italiano L2

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Info su questo ebook

L’oggetto di questo scritto è l’analisi del ruolo ricoperto dal gioco nell’insegnamento dell’Italiano come Lingua seconda a studenti immigrati. Lo scopo è quello di dimostrare come la Didattica ludica possa essere utilizzata in modo proficuo all’interno di un contesto di insegnamento della Lingua italiana a individui immigrati nel nostro Paese.

C’è una forte convinzione riguardo al potenziale dei giochi per l’apprendimento delle Lingue straniere. Vengono considerati utili per praticare abilità come quelle di grammatica e lessico. Inoltre sono visti come un ambiente divertente dove lo studente è immerso in quella Lingua straniera1.
LinguaItaliano
Data di uscita20 ott 2020
ISBN9788831698313
La Glottodidattica Ludica Nella Didattica Dell'italiano L2

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    Anteprima del libro

    La Glottodidattica Ludica Nella Didattica Dell'italiano L2 - Carmen Leone

    (2010).

    INSERIMENTO E INTEGRAZIONE DELL’ALUNNO STRANIERO IN CLASSE

    La presenza di bambini e adolescenti con origini etniche e culturali diverse è fenomeno non più episodico ma ormai strutturale. La realtà delle classi risulta così marcatamente segnata dalla compresenza di studenti di differente provenienza e nazionalità, il che trasforma le sfide di una didattica della Lingua vòlta a inclusione e interculturalità. Oltretutto si hanno studenti neo-arrivati con cittadinanza non italiana, studenti in Italia da diversi anni e discendenti di seconda generazione. La Scuola non può limitarsi a rilevare le differenze, ma ha anche l’obbligo precipuo di sostenere attivamente la loro integrazione. Essa va intesa come un processo bidirezionale, che prevede diritti e doveri tanto per gli immigrati quanto per la Società che li accoglie. La Scuola infatti è un luogo centrale per la costruzione e condivisione di regole comuni; insieme, può trasmettere le conoscenze storiche, sociali, giuridiche ed economiche che sono saperi indispensabili nella formazione di una nuova cittadinanza.

    Proviamo a pensare agli studenti che entrano nelle nostre classi e che si trovano in un Paese culturalmente lontano dalla loro esperienza esistenziale. La nuova Lingua assume per loro un ruolo vitale come veicolo di conferma umana, di rassicurazione e di sopravvivenza emotiva. Nel primo periodo dovranno acquisire gli strumenti linguistici che possano permettere loro di partecipare ad attività comuni alla classe e sviluppare l’Italiano utile alla scolarizzazione e alla socializzazione in generale. È possibile utilizzare in modo integrato il metodo diretto, l’approccio naturale e il TPR, adattandoli alla realtà scolastica e individuale degli alunni stranieri. Nel primo caso l’insegnante usa in classe esclusivamente la L2, spingendo gli alunni a scoprire regole e strutture della Lingua e correggendo gli errori in modo sistematico. Nel secondo la classe è considerata àmbito di acquisizione spontanea e fornisce dunque stimoli e situazioni reali; il docente si avvale solo della L2, non corregge gli errori e aiuta i discenti a eseguire compiti e risolvere problemi attraverso il nuovo codice linguistico. Il Total physical response consta, infine, dell’apprendimento della L2 attraverso una esecuzione di comandi: si impara facendo, cioè sostituendo

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