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Linguistica popolare e ideologia linguistica
Linguistica popolare e ideologia linguistica
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E-book178 pagine1 ora

Linguistica popolare e ideologia linguistica

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Info su questo ebook

La linguistica popolare è una branca delle scienze del linguaggio poco presente nel panorama della ricerca in Italia. Tale disciplina è intrinsecamente connessa con l’ideologia linguistica, che ne costituisce la base, e con la linguistica educativa.
La monografia presenta, nella prima parte, lo stato dell’arte relativo alla disciplina e la inquadra sul piano metodologico ed epistemologico, con particolare riferimento alle ricerche del settore.
La communis opinio riguardo alla lingua è determinante per quanto concerne le politiche linguistiche, le scelte di carattere linguistico-educativo e la rappresentazione dei sistemi linguistici.
Negli ultimi capitoli si propongono alcuni casi studio e indagini di linguistica popolare. In particolare, si descrive la considerazione della professione del linguista, da parte di individui che non operano nel settore; la percezione delle lingue straniere in merito a un campione di parlanti italofoni, e la rappresentazione interna dei modelli linguistici da seguire, in caso di dubbio.
Dal momento che la linguistica popolare può contribuire attivamente ad ampliare la sfera di conoscenze riferita alle lingue, se ne auspica un coinvolgimento maggiore all’interno del panorama di ricerca nazionale.
LinguaItaliano
Data di uscita17 gen 2023
ISBN9791281331020
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    Anteprima del libro

    Linguistica popolare e ideologia linguistica - Paolo Nitti

    Quaderni di scienze del linguaggio e di didattica delle lingue

    n. 2

    Collana diretta da

    Paolo

    Nitti

    Comitato scientifico

    Monica

    Barni

    (Università per Stranieri di Siena)

    Cesáreo

    Calvo

    (Universitat de València)

    Anna

    Cardinaletti

    (Università Ca’ Foscari Venezia)

    Pierangela

    Diadori

    (Università per Stranieri di Siena)

    Elżbieta

    Jamrozik

    (University of Warsaw)

    Maria

    Lieber

    (Technische Universität Dresden)

    Gianmario

    Raimondi

    (Università della Valle d’Aosta)

    Mario

    Squartini

    (Università degli Studi di Torino)

    Massimo

    Vedovelli

    (Università per Stranieri di Siena)

    Se pareba boves, alba pratalia araba,

    et albo versorio teneba, negro semen seminaba.

    Gratia tibi agimus, potens sempiternus Deus.

    © Proprietà letteraria riservata

    Edizioni AlboVersorio, Milano 2022

    Testo sottoposto a referaggio doppio, cieco e anonimo.

    www.alboversorio.it

    mail-to: alboversorio@gmail.com

    ISBN: 9791281331020

    Direzione editoriale: Erasmo Silvio Storace

    Impaginazione a cura di: Giorgia Toppi

    Paolo Nitti

    LINGUISTICA POPOLARE

    E IDEOLOGIA LINGUISTICA

    Prefazione a cura di Giuliana Fiorentino

    sommario

    PREFAZIONE

    Introduzione

    1. LA LINGUISTICA POPOLARE

    1.1. Lo statuto disciplinare della linguistica popolare

    1.2. L’ideologia linguistica

    1.3. Ideologia linguistica nella storia

    1.4 Concezioni popolari

    2. LA LINGUISTICA POPOLARE E LA PROFESSIONE DEL LINGUISTA

    2.1. Dentro e fuori l’università

    2.2. La divulgazione dei dati

    2.3. La ricerca

    2.4. Il questionario

    2.5. L’analisi dei dati

    2.6. La comunicazione della scienza

    3. LA SCELTA DEI MODELLI GRAMMATICALI

    3.1. Grammatica e modelli

    3.2. La ricerca

    3.3. Il campione

    3.4. La rilevazione dei dati

    3.5. L’analisi dei dati

    3.6. Percezione popolare della grammatica

    4. LA PERCEZIONE DELLE LINGUE STRANIERE DA PARTE DI PARLANTI ITALOFONI

    4.1. Stereotipi e preconcetti relativi alle lingue straniere

    4.2. Premessa metodologica: la percezione delle lingue

    4.3. Globalizzazione e percezione linguistica

    4.4. Le caratteristiche del campione

    4.5. La rilevazione dei dati

    4.6. Analisi dei dati

    4.7. Stereotipi e linguistica educativa

    CONCLUSIONI

    RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

    PREFAZIONE

    La linguistica popolare è un settore di studio relativamente poco rappresentato nel panorama nazionale e internazionale delle scienze del linguaggio. Si tratta di un approccio che indaga la percezione e il parere relativi ai fatti della lingua, da parte di chi non è esperto¹. Quest’ultima considerazione pone alcuni interrogativi riguardo a che cosa si intenda per esperienza e come questo fattore possa essere valutato e classificato.

    La monografia di Paolo Nitti propone una rassegna sullo stato dell’arte, per quanto riguarda gli studi di linguistica popolare all’estero e in Italia, con riferimenti all’ideologia linguistica, alla traduzione e agli aspetti di carattere linguistico-educativo.

    In particolare, il primo capitolo affronta lo statuto disciplinare della linguistica popolare, la dimensione storica, le discipline vicine e il contributo che tale prospettiva di studio può offrire nel campo più ampio delle scienze del linguaggio.

    Il secondo capitolo propone la discussione di un contributo di ricerca presentato a un convegno recente della Società di Linguistica Italiana, relativo alla percezione della professione del linguista, da parte di campioni diversificati e rappresentativi della popolazione.

    Il terzo capitolo si occupa della scelta dei modelli linguistici, in caso di dubbi, riguardo alle espressioni linguistiche da parte dei parlanti, investigando su quali siano gli strumenti utilizzati e quale sia il ruolo e l’affidabilità delle ricerche online, attraverso una prospettiva linguistico-educativa.

    Nel quarto capitolo si descrivono la percezione e la valutazione delle lingue straniere, in relazione a un campione di parlanti italofoni, analizzando le principali forme di stereotipizzazione, cristallizzate nella scelta delle lingue straniere studiate a scuola.

    Chiude la monografia un capitolo dedicato alle conclusioni, nel quale si esplicita come la linguistica popolare costituisca un settore di studio profondamente innovativo e caratterizzato da un taglio pratico, che permette di descrivere la percezione dei fatti di lingua e alcuni orientamenti connessi con le politiche linguistiche e con la glottodidattica.

    L’opera presenta una bibliografia corposa con riferimenti aggiornati, relativa a ricerche di carattere nazionale e internazionale e tali rimandi sono circostanziati all’interno della trattazione.

    Il pubblico a cui si rivolge la monografia di Paolo Nitti è di studiosi e professionisti del settore, poiché la linguistica popolare rappresenta una prospettiva originale e innovativa. Il lavoro, tuttavia, può essere apprezzato anche da studenti universitari, che intraprendono percorsi al cui interno siano presenti discipline di taglio linguistico. Se da un lato la terminologia è specialistica, dall’altro si privilegia un’esposizione organizzata, che permette al lettore di orientarsi agevolmente. A questo proposito, è possibile notare come il primo capitolo costituisca lo scheletro teorico mentre gli altri siano relativi alla disseminazione scientifica dei dati.

    Giuliana Fiorentino


    1. Va però segnalato l'interesse che al tema delle ideologie linguistiche dedica intensamente da alcuni anni un gruppo di ricerca internazionale che ha fondato nel 2014 la rivista elettronica Circula: rivista di ideologie linguistiche con lavori dedicati alla «concettualizzazione, costruzione e circolazione di ideologie che riguardano la lingua, in particolare nelle comunità di lingue romanze». Cfr. https: //circula.recherche.usherbrooke.ca/index-ita/ (Ultimo accesso 21/12/2022).

    Introduzione

    La linguistica popolare costituisce un ambito delle scienze del linguaggio poco presente nella ricerca accademica italiana. Si tratta di una disciplina che studia e osserva la percezione della lingua e delle lingue da parte di coloro che non si occupano professionalmente di linguistica, con ricadute significative ed evidenti sul senso comune, sulle pratiche didattiche, sulle relazioni interculturali e sulle disposizioni normative. Inoltre, ciò che gli individui pensano riguardo alla propria lingua materna e alle altre lingue li spinge a operare scelte precise, radicando le proprie convinzioni. La distanza con il mondo accademico e le specificità tecniche della ricerca in linguistica, poi, non sono d’aiuto e rendono la communis opinio e gli insegnamenti di taglio linguistico gli unici elementi spesso adoperati per informarsi sui fatti di lingua. Il fatto che le professioni che si concentrano sulla lingua (editoria, giornalismo, insegnamento, ecc.) richiedono come requisito per l’accesso, percorsi formativi che solamente in parte si occupano di linguistica, considerando che generalmente si tratta di 10-12 crediti formativi universitari (CFU), estende ulteriormente la mancanza di criteri scientifici per la trattazione e per l’analisi dei fenomeni linguistici. La reperibilità delle informazioni sul web, tuttavia, consente di ridimensionare la distanza prospettata in precedenza, ma occorre che l’utente disponga di strumenti metodologici di carattere scientifico, di una buona padronanza del linguaggio disciplinare per la descrizione della lingua e di una buona conoscenza delle fonti o dell’autorevolezza delle fonti che si utilizzano. Si tratta, in effetti, di aspetti molto delicati che questa trattazione cerca di problematizzare.

    Il pubblico a cui si rivolge questo lavoro è relativo a studenti e studentesse di discipline linguistiche, a coloro che operano nel settore e che nutrono interesse nei confronti della linguistica popolare e a quanti ne siano più semplicemente incuriositi, dal momento che l’ideologia linguistica configura uno degli elementi salienti per comprendere in maniera più completa ed esauriente i fenomeni socio-culturali sia in sincronia che in diacronia. Quest’ultimo aspetto è particolarmente presente ed evidenziato nelle ricerche di taglio antropologico ed etnografico, che spesso costituiscono i punti di riferimento di quanti si accostino all’indagine linguistico-popolare, nonostante si comincino a notare alcuni fermenti anche in ambiente giuridico (Seargeant, 2009).

    In questa monografia si presenterà il quadro epistemologico e definitorio della linguistica popolare e la sua relazione con le altre discipline di taglio linguistico, in particolare con la linguistica educativa e con la linguistica applicata. Si discuterà di come la linguistica popolare spesso sia presente nelle ricerche scientifiche, soprattutto nella didattica delle lingue, nella dialettologia percezionale e nella linguistica applicata, ma sia quasi del tutto assente come disciplina autonoma. Infatti, come prova di quanto si afferma, è possibile notare come non esistano al momento insegnamenti universitari denominati con le varie etichette attraverso le quali ci si riferisce alla linguistica popolare. Il confronto con il senso comune può certamente contribuire a delineare un quadro più esaustivo dei fenomeni linguistico-culturali, in quanto si studia proprio la relazione fra gli individui e ciò che pensano sulle lingue, implicando nella ricerca anche la traduzione di queste considerazioni nelle pratiche di vita quotidiana. A questo proposito, il primo capitolo di questa monografia si occupa della descrizione dell’ambito di ricerca della linguistica popolare, in relazione alle ricerche internazionali e alla storia del settore di studio, a partire dalle origini.

    Nel secondo capitolo si presenteranno i risultati di una ricerca sulla percezione della professione del linguista, discussa all’interno del LIII Congresso della Società di Linguistica Italiana, tenuto nel 2019 a Como, presso l’Università degli Studi dell’Insubria². I risultati dello studio mostrano come sostanzialmente la società ignori il ruolo della professione del linguista, al contrario di quanto accade rispetto alle altre professioni che si occupano della lingua, come accade per l’insegnamento, l’editoria, il giornalismo, la comunicazione pubblicitaria e politica, ecc.

    Il terzo capitolo riguarda la scelta delle fonti linguistiche utilizzate dai parlanti quando si trovano di fronte a dubbi sugli usi e sulle forme linguistiche. La ricerca mostra come i modelli più utilizzati siano imputabili a preconoscenze di carattere scolastico, vere e proprie abitudini consolidate nel corso della formazione di base, e alla facilità di reperibilità delle informazioni su internet, pur consultate in modo acritico e senza una consapevolezza dell'autorevolezza delle fonti.

    Il quarto e ultimo capitolo affronta la dimensione della percezione dell’italiano e delle lingue straniere da parte di italofoni nativi, in termini di scelte operative per quanto concerne la selezione delle lingue straniere da imparare a scuola, oltre a quelle stabilite obbligatoriamente dal piano di studi.

    Le ricerche presentate corrispondono a studi scientifici proposti all’interno di sedi accademiche o a indagini corollarie a partire dalle ricerche menzionate e sono inserite all’interno di quest’opera in qualità di esempi di applicazione della linguistica popolare ai diversi ambiti vicini alla linguistica educativa e alla didattica delle lingue moderne.

    Infine, non essendo presenti riviste scientifiche specificamente destinate alla linguistica popolare, almeno in Italia, si fa presente che questo lavoro non rende giustizia alla numerosa costellazione di studi del settore, denunciando da un lato la difficoltà di reperimento organico e unitario delle fonti e, dall’altro, l’assenza di specificità di sedi accademiche per la disseminazione dei dati delle ricerche.

    L’augurio che

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